LA SICILIA mercoledì 6 settembre 2000

Lo spettacolo di Camilleri e Dipasquale per la sezione prosa dell'estate Catanese.

APPLAUSI PER SHAKESPEARE CATANESE

Folla a piazza Duca di Genova. "Ma il dialetto è traficusu"

"Ci vuole allenamento, solo allenamento. Vede, io ho letto tutti i suoi libri e certe parole ormai mi sono familiari". La signora Luisa, forte delle pagine "divorate" con la grinta di u-no sprinter, fa spallucce e ribadisce: "Io capisco tutto". Gli altri, quelli che non si sono allenati a sufficienza cercano di attrezzarsi e fanno esperienza di quanto può essere "traficusu" il siciliano. Allungano il collo, chiedono conforto ai vicini, drizzano le orecchie, mettono al fuoco il binocolo come fossero sul loggione. Smarriti tra cabbasisi e scasciuni, incerti nel decifrare suoni antichi e ardite assonanze, concentratissimi nel tentativo di acchiappare parole oscure da posizionare all'interno di frasi compiute. Sono circa seicento e in tanti non sono riusciti a trovare un angolino. Neanche in piedi per assistere al debutto di "Troppu traficu ppi nenti" ieri sera in piazza Duca di Genova, riscrittura in siciliano di "Molto rumore per nulla" di Shakespeare firmata da Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale, autore anche della regia. All'inizio un po' perplessi, poi presi dall'intreccio, dalla bravura e dalla mimica degli attori, dalle battute, comprensibilissime, che strappano applausi e risate. Qualcuno non regge alla fatica, "E' arrivato in ritardo e si è pure addormentato", chiosa il vicino di un signore la cui testa oscilla pericolosamente. Qualcun' altro resta ipnotizzato dalle morbide rotondità esibite dalle attrici. Intorno al prato di tappeti, in una Messina profumata d'Oriente, sta una folla di coppie eleganti di mezza età, signore anzianotte, pestiferi bambini, tanti giovani, tanti attori catanesi, e in prima fila. l'assessore Fiumefreddo con la moglie. Assente Camilleri impegnato a Roma dalla presentazione di uno spettacolo di sue fiabe e filastrocche. Alla fine applausi lunghi e abbondanti, ma con qualche perplessità. "Lo spettacolo è molto gradevole, ma mi piace più ; in inglese - commenta Fabio - il siciliano di Camilleri è personalissimo.

Gli attori sono brillanti, i due protagonisti sono veramente bravi. La Lodato? E' carina...". "Uno spettacolo ben fatto e gli attori sono bravi, in dialetto Shakespeare diventa più vivace", aggiunge la signora Giuliana Fecarotta, che confessa di amare Camilleri: "I suoi dialoghi sono sempre divertenti. E anche quei termini che non ci sono familiari lo diventano". "E' molto particolare, un po' difficile - ammette la signora Vivina Geraci - Camilleri si legge alla velocità del suono, ma in questo caso si è costretti a stare attenti senza distrarsi un attimo. Shakespare in siciliano? Tutto quello che lo riguarda è credibile". "Am-bientazione, scene e costumi bellissimi - aggiunge una signora - ma mi sembra un po' lento". "Simpaticissimo e fatto con stile", commenta invece entusiasta il signor Giovanni Murabito che su una panchina studia puntigliosamente la locandina. "L'idea è originale -aggiunge Piero, 31 anni, avvocato - ma la lingua è intraducibile". Di tutt'altro parere Vincenzo, 9 anni "Lo spettacolo? E' bello perché è antico e fa ridere. Io ho capito tutto".

Ombretta Grasso