Repubblica 27.02.2001

E Camilleri in musica
racconta una fiaba crudele

"Magarìa", favola con tre finali letta da Pino Caruso


«È una favola crudele e quindi per essere una fiaba è una contraddizione. E io leggendola me ne rendo conto tanto che alla fine recito prima un finale di compromesso e poi un lieto fine col classico e vissero tutti felici e contenti».
Pino Caruso è la voce di Andrea Camilleri per "Magarìa", la favola in musica scritta dal «papà» di Montalbano per il Concerto di carnevale di Ravenna. La storia di Lullina e di suo nonno è stata musicata da Marco Betta, compositore e direttore artistico del Teatro Massimo. "Magarìa" sarà eseguita stasera in prima assoluta al teatro Alighieri di Ravenna con Pino Caruso voce recitante e con Bruno Aprea, sul podio dell’Orchestra giovanile dell’Accademia Angelo Mariani. «Arrivato al finale mi fermo e mi rivolgo al pubblico dicendo che non si può andare a letto con la morte del nonno per crepacuore — spiega Caruso — E così continuo a leggere il testo che prevede prima un finale a metà strada tra il dolce e l’amaro e poi il lieto fine: il nonno e Lullina se la cavano con una multa».
Quello della musica è l’ennesimo campo conquistato da Camilleri, divenuto ormai uno scrittore «multimediale». I testi dello scrittore empedoclino, infatti, sono stati adattati di volta in volta per la televisione ("Il commissario Montalbano" di Raidue), per il teatro ("Il birraio di Preston"), per il cinema (il regista Sanchez prepara un film dalla "Stagione della caccia"). Adesso medita anche di «invadere» la lirica: Paolo Furlani, infatti, sta lavorando alla musica per il "Birraio" che, guarda caso, parla proprio del debutto, sfortunato, di un’opera.