MILANO - Saranno 176 i romanzi stranieri pubblicati in Francia nei prossimi
due mesi, e andare a sfogliare dentro questa lista i nomi italiani può
rappresentare un buon checkup della nostra letteratura al cospetto di un
mercato tradizionalmente esigente come quello transalpino. Quali sono dunque
i nostri autori da esportazione?
Spicca subito, naturalmente, il nome di Umberto Eco: a fine gennaio
Baudolino sarà nelle librerie francesi per i tipi dell'editore Grasset,
un binomio che si ripete dai tempi del Nome della rosa. Seguono poi Erri
De Luca e Antonio Tabucchi, entrambi molto amati e ampiamente tradotti
in Francia: Montedidio uscirà il 16 gennaio per la prestigiosa Gallimard,
cui sembra ormai definitivamente approdato l'autore dopo il successo di
Tre cavalli lo scorso anno, mentre Si sta facendo sempre più tardi
verrà proposto dall'editore Christian Bourgeois, che ha già
in catalogo alcuni dei titoli più noti di Tabucchi, da La testa
perduta di Damasceno Montero a Sostiene Pereira.
Le Seuil, altro marchio di vaste tirature, sta invece per lanciare
Silvia Ballestra con due suoi romanzi, confermando il buon riscontro di
vendite della giovane autrice bolognese che era stata tradotta la prima
volta due anni fa. La casa editrice Anne-Marie Métailé proporrà
invece altri romanzi di Andrea Camilleri, forte anche della serie televisiva
del commissario Montalbano trasmessa recentemente in Francia. E il grande
consenso che queste storie di impasto e sapore così inconfondibilmente
siciliano stanno riscuotendo oltralpe è dovuto in parte proprio
al raffinato progetto editoriale di Métailé: fin da La stagione
della caccia, infatti, per restituire la specificità linguistica
dello stile di Camilleri, la versione francese ha fatto ricorso ai termini
più coloriti del dialetto di Lione, corredando il romanzo anche
con un ricco glossario e una postfazione storico-linguistica della traduttrice.
Completa il drappello dei nostri autori in Francia Giorgio Manganelli,
di cui verrà proposto un saggio nelle edizioni Le Promeneur. A giudicare
da questo campione, dunque, esportiamo libri dei generi più disparati,
dall'inchiesta poliziesca al romanzo storico, da quello epistolare alla
saggistica, e autori che spaziano per età e geografia: una scrittrice
appena trentenne come Silvia Ballestra e romanzieri di consolidate stature
e carriere internazionali come Umberto Eco e Antonio Tabucchi, ma anche
la Sicilia e Bologna, Napoli e l'Alessandria medievale di Baudolino. Quasi
tutti, da De Luca alla Ballestra, da Eco a Manganelli, hanno lungamente
flirtato, come traduttori o come appassionati studiosi, con la cultura
francese. E tutti, senza eccezione, hanno già oltralpe un fedele
gruzzolo di lettori.
Proprio quest'ultima constatazione, però, porta a interrogarsi
sull'effettiva capacità di penetrazione della nostra letteratura
nel mercato francese. Al di là di pochi nomi anche commercialmente
affermati in patria, capaci di coniugare qualità narrative e alte
tirature, quello che sembra mancare dal panorama editoriale francese è
un'autentica curiosità per la nostra letteratura e la volontà
di scommettere sulla sua vitalità e varietà anche attraverso
autori emergenti.
"Il numero di traduzioni italiane pubblicate da qualche anno a questa
parte è certamente esiguo rispetto alla ricchezza letteraria del
vostro Paese - commenta Jean-Yves Masson, uno dei maggiori conoscitori
e traduttori francesi della nostra cultura - Ai tempi della 'moda italiana'
degli anni Ottanta, sono stati tradotti senza dubbio fin troppi titoli,
alcuni certo non indipensabili. Il pubblico e la critica ne sono rimasti
disorientati, e si sconta oggi questa vecchia disaffezione. Ma di certo
si avverte anche l'assenza di una politica coerente di sostegno alla traduzione
da parte dell'Italia", conclude Masson, portando poi per contro come esempio
l'eccellente promozione della letteratura fiamminga da parte di un istituto
quale l'SFB 93, presente con numerose inizative anche all'ultimo Salone
del Libro di Torino.
La scoperta di giovani talenti italiani resta così troppo spesso
confinata in Francia a scommesse editoriali tanto sporadiche quanto meritorie,
come quella di Serge Quadruppani, direttore delle edizioni Métailé,
che ha dedicato una Séries Italies ai giovani romanzieri ben ancorati,
per temi e linguaggi, a una precisa regione della nostra pensiola. Ogni
anno prevede l'esplorazione di una nuova geografia, e nel 2002 sarà
la volta di Napoli, con i libri di Giuseppe Montesano, Maurizio Braucci
e Michele Serio. Qualcosa insomma comincia a muoversi, aspettando anche
il Salon du Livre di Parigi dove l'Italia, questa primavera, avrà
l'oneroso ruolo dell'ospite d'onore.