La Repubblica 22.02.2001

Camilleri, Betta, Caruso
c’era una volta in Sicilia
 

la fiaba


«Alla picciliddra, che di nome si chiamava Lullina e manco aveva sei anni, piaceva assai camminare campagna campagna col nonno che le spiegava tante cose, per esempio che le nuvole erano fatte di panna montata». Inconfondibile, è Camilleri. Stavolta senza gialli e senza commissari bensì in versione fiabesca, per bambini, orchestra e voce recitante. È "La Magaria", la favola che lo scrittore empedoclino ha scritto per il Concerto di Carnevale di Ravenna, in programma il 27 in prima esecuzione assoluta. Un’operazione col marchio doc siciliano, nonostante la «settentrionalità» dell’esecuzione: a Camilleri, infatti, si affiancano due palermitani, il compositore Marco Betta, autore delle musiche, e Pino Caruso, impegnato come voce recitante. E così se Camilleri ha immaginato parole magiche che fanno scomparire e riapparire chi le pronuncia, Marco Betta ha creato una partitura che rappresenta i personaggi con gli strumenti musicali: e allora il Nonno è un violoncello, Lullina è un violino e il maresciallo è una tromba. E alla fine, ovviamente, nonno e nipote vissero «felici e contenti».