Il Resto del Carlino 14.05.2001

Il grande vecchio, coi lineamenti
 

Il grande vecchio, coi lineamenti pesanti da turco: naso greco , imponente , la fronte resa ancor più saggia dalla calvizie senile. Una testa d'uovo, ovale , gaia quasi pasquale, piena di sorprese sempre nuove, eccitanti e di valore evidente.
Sguardo aguzzo
Lo sguardo penetra aguzzo e sfonda, nell'insondabile alterco tra miopia e chiaroveggenza, i vetri delle lenti. La bocca appare serrata, avara di parole, o meglio con l'espressione cronica della rinuncia alla difficile pratica del comunicare, forse perché col pretesto di farsi arte diventa subito artificio. Meglio inghiottirsele le parole e farle germogliare in altro modo, coltivarle dentro per seminarle quando si sente urgente il rapporto con se stesso.
Siculo ermetico
Eppure in questo volto fatto di chiusure ermetiche e di giovialità sicule senza limiti, sembra potersi leggere il racconto di una vita, mediante tracce, rughe e pieghe, disegni e segni simili a quelli del cartellone di un cantastorie. Il mento sfuggente è dell'uomo rapido nel pensare, portato a cogliere con rapida sicurezza gli aspetti seri, ma anche quelli frivoli dell'esistere. Naso grande, da segugio, da fiutatore di possibilità originali, di orizzonti nuovi, fatto per indagare nel segreto dei cuori. E ancora un accenno alla bocca, a quel labbro inferiore sdegnato, così evocativo di un'altra espressione di rifiuto: quella del vecchio professore in un celebre racconto di Tomasi di Lampedusa.
Tipico disgusto
E' così che la piega involontaria tradisce in questo caso solennità ed eleganza, distacco aristocratico e visione disincantata del mondo, venata da leggero disgusto per lo stravisto e strasentito: patrimonio condiviso soltanto dall'autentico siciliano. Quale altro indizio manca al lettore per capire di chi si tratta? Immaginiamo allora di ascoltare una voce dall'accento marcato, quella della sua più celebre creatura letteraria, immaginiamo che come lui si presenti con fare, tra lo scabro e il supponente, e dica : ' Camilleri, sono!...'