La Repubblica 11.05.2001
Un Montalbano per chi ama la tv
«La gita a Tindari» è il romanzo più recente
di Andrea Camilleri con protagonista il commissario Salvo Montalbano. La
trasposizione in video pressoché immediata nasce da un'esigenza
quasi vitale (produrre e riprodurre appena si può una serie che
da tempo fa quadrare il cerchio di qualità e popolarità),
ma anche da una sorta di facilità d'uso ormai acquisita. C'è
il protagonista (Luca Zingaretti), ci sono i personaggi di contorno ormai
definiti, c'è Camilleri stesso che partecipa alla sceneggiatura.
Si tratta ogni volta di capire come approfittare della sicurezza che cresce
e avvolge il lavoro del regista Sironi e degli altri: stavolta per esempio
tutti quanti hanno gigioneggiato un po' di più, spingendo spesso
e volentieri il pedale del comico, con tempi e modi che lasciano sbalorditi
per come si riesca così a creare leggerezza e divertimento di stampo
antichissimo in tv. Tempi e modi che funzionano benissimo ancora. Ovvero,
chi vende la sguaiatezza e il ritmo frenetico come uniche armi per intrattenere
in tv, sta barando. Giovedì lo hanno seguito oltre 7 milioni di
spettatori (sfiorando il 30 per cento di share).
Montalbano ha un passo e una facilità di visione che fanno quasi
commuovere. Fortunato chi riesce a consumare solo poca, pochissima tv e
sa che non deve perdersi mai questa serie di RaiDue. Vivrà con l'impressione
che la televisione abbia ancora un senso in questo paese. La serie ha un
altro merito. All'inizio, si era di fronte al fenomeno letterario più
popolare in questo paese, tutto incentrato su un personaggio. La scelta
dell'attore era cruciale. Si decise per lo sonosciuto (alle masse) Zingaretti.
Pochi giorni fa abbiamo letto su queste colonne la storia della fiction
che si sta varando in Francia dedicata ai romanzi noir di JeanClaude Izzo.
Per interpretare il commissario Fabio Montale hanno chiamato Alain Delon
(cose da pazzi) con la seguente motivazione: serve un attore da dieci milioni
di telespettatori. MontalbanoZingaretti è arrivato a quel livello
di pubblico partendo da zero e rischiando.
I francesi si tengano pure Delon per un connubio che fa inorridire
tutti, compresi i molti italiani che venerano il mito di Izzo.