Lettere dal futuro
(ovvero dall'Italia berlusconiana)


 

da la primavera di MicroMega, n. -4, 19/04/2001

Gli amici del Cavaliere riscrivono la storia


Roma, 2 novembre 2001
Caro amico,
la novità rilevante di questa settimana si è verificata stamattina con l'insediamento ufficiale della CRIS (Commissione Revisione Insegnamento Storia). Hanno scelto questo giorno, 2 novembre, perché è la ricorrenza dei Defunti e quindi, poiché «la storia non è altro che una faccenda di morti», come ha detto nel suo discorso in modo forse un po' troppo sbrigativo ma certamente efficace, il Presidente on. Sturace, migliore occasione non poteva essere data. Contrariamente alle aspettative e alle segrete speranze degli avversari, l'onorevole Presidente nel delineare i compiti della Commissione, ha avuto accenti sereni e parole assai equilibrate.
Il Presidente ha voluto, prima di tutto, rassicurare coloro che hanno creduto ai polemici, maliziosi e interessati stravolgimenti del suo pensiero. La Commissione non intende operare censure di sorta - il concetto di censura, ha precisato l'onorevole Sturace, è completamente estraneo ai principi democratici e liberali nei quali egli si è formato - ma il più discretamente possibile intervenire solo nel malaugurato caso che, in un libro di testo, si riscontrino opinioni di parte e chiare faziosità che mal s'attagliano alla deontologia dello storico e oltretutto nuocciono gravemente alla corretta formazione de' giovinetti. Il principio-guida della commissione è anzitutto la verifica dei documenti storici basandosi su una idea assolutamente innovativa, vale a dire quella del pensiero probabile. E qui l'onorevole Sturace ha portato due vistosi e incontrovertibili esempi, il primo riguardante un democristiano e il secondo un comunista. «Notate la mia equidistanza», ha sottolineato. Ha quindi ricordato che un giornale, intorno agli anni Cinquanta, pubblicò una lettera dell'on. De Gasperi con la quale il futuro Presidente del Consiglio chiedeva agli americani di bombardare Roma. La lettera risultò falsa e il giornalista venne condannato.
Il secondo caso, assai più recente, riguarda uno storico che, ritrovata negli archivi moscoviti del KGB una lettera di Togliatti, nella quale questi dichiarava di non voler entrare in merito alla terribile sorte dei suoi compagni italiani in URSS, la riprodusse all'interno di un severo studio storico attirandosi violente accuse di falso. E' questa nozione arretrata di vero e di falso che va cancellata, ha sostenuto con forza il Presidente, in quanto, nel formulare un giudizio di attendibilità o di falsità storica, non si è finora tenuto conto del pensiero probabile. La corretta domanda da porsi, in presenza di siffatti documenti, è solo questa: non è ipotizzabile che De Gasperi abbia, sia pure per un solo momento, probabilmente pensato all'opportunità di un bombardamento alleato su Roma? Non è ipotizzabile che Togliatti, sia pure per un momento, abbia probabilmente pensato di sottrarsi alla spinosa questione dei compagni italiani vittime delle purghe staliniane? Alla luce del pensiero probabile i due documenti discussi appaiono dunque perfettamente veritieri e tali da essere considerati assolutamente originali. Una particolare attenzione, ha proseguito il Presidente, verrà riservata ai testi degli storici d'acclamata notorietà. Si parta dal presupposto che un bravo storico è, nella maggior parte dei casi, un narratore espressivo ed efficace e quindi in grado di coinvolgere, anche emotivamente, i suoi lettori. Se questo capita con un lettore adulto, transeat, l'adulto è in grado, con l'esperienza che possiede, di sviluppare un'istintiva immunizzazione. Cosa avviene quando il lettore è ancora un giovinetto? Se il cervello dei bambini è cera molle, ne consegue che quello de' giovinetti è cera semi-molle, non completamente indurita, e quindi si rischia d'incidervi convinzioni assolutamente squilibrate che possono in modo determinante condizionare a senso unico il loro pensiero. E' qui che deve entrare in ballo la riequilibrazione psicologica. Questo principio è stato illustrato dal Presidente con due lampanti esempi. Se uno storico racconta, con ampiezza di particolari suggestivi, la vicenda dei desaparecidos in Argentina, alla fine ci sarà un asterisco che rimanda a una brevissia nota a piè di pagina: Ma si ricordino comunque, per onestà storica, gli eccidi di Stalin perpetrati ai danni dei contadini russi. Se un altro storico affronterà le vicende dei regime del generale Pinochet in Cile, sarà introdotta a piè di pagina una nota di questo tipo: Ma non vanno dimenticati gli atroci massacri compiuti dai khmer rossi.
Particolarissima vigilanza sarà messa in atto su quei testi che si soffermano sull'Olocausto. In linea di massima, il fervido consiglio che la Commissione rivolge agli storici compilatori di libri di testo è quello di sorvolare sull'argomento. Esso può aveve effetti addirittura devastanti sulla psiche ancora in formazione de' giovinetti e quindi sarebbe opportuno che ne venissero a conoscenza solo in età matura. Se purtuttavia in un libro di testo si ritiene di dover accennare all'Olocausto, è bene che siano presi opportuni accorgimenti, il primo dei quali è che mai, in nessun momento e per nessuna ragione, nel corso della trattazione, possono essere usate fotografie e fotogrammi tratti da documentari. Questo sia per evitare inutili choc emotivi sia perchè è assai difficile, se non impossibile, distinguere delle vere fotografie da abili fotomontaggi (spesso sfruttati, a questo proposito, da parte di storici privi di scrupoli). Ad ogni modo, le righe da dedicare all'argomento non potranno superare la diecina, all'interno di esse deve però trovare posto anche un sia pur brevissimo cenno alle tesi del più serio e accreditato revisionismo («Non temo d'adoperare questa parola!», ha dichiarato con fierezza il Presidente) che, pur ammettendo con serenità l'esistenza di quei campi di sterminio, opportunamente ne controbilancia, dati di fatto alla mano, la realtà e la portata.
Il Presidente Sturace ha annunziato che sarà pronto, al più presto, un elenco di libri di storia consigliati per l'adozione nelle scuole. Questo non significa che automaticamente gli altri libri sono da considerare sconsigliati e quindi non adottabili - ha tenuto a precisare il Presidente - noi ci stiamo limitando ad esprimere una nostra preferenza, dopodichè ognuno può scegliere in piena libertà democratica.
A conclusione del suo discorso, tra applausi scroscianti, l'on. Sturace ha annunziato che Il libro nero del comunismo sarà adottato quale testo-base di storia nelle scuole di ogni ordine e grado.
Oggi, contrariamente al solito, non sono andato al Cimitero. Ho preferito restare in casa a pensare ai morti miei e ai loro.
Un abbraccio. Tuo
Andrea Camilleri