Lettere dal futuro
(ovvero dall'Italia berlusconiana)
da la primavera
di MicroMega, n. -2, 03/05/2001
Un Te Deum
per il nuovo Concordato
Roma,
6 dicembre 2001
Amico carissimo,
continua a piovere
implacabilmente e se ne cominciano a vedere i disastrosi effetti. Corre
voce che della villa di Adriano non esista più niente, che la Domus
Aurea sia sepolta dal fango, che la torre di Pisa abbia raggiunto una posizione
ormai quasi orizzontale e che nel teatro greco di Siracusa si svolgano
corse clandestine di motoscafi (queste notizie non sono riportate né
dalla tv né dai giornali perché così ha voluto il
Ministero dell'Informazione). Un giornalista ha scritto che è come
se i monumenti della civiltà italiana fossero stati colpiti da un
oscuro desiderio di autodistruzione. E’ stato condannato a sei mesi per
turbamento dell'ordine pubblico. Il Colosseo invece è stato restaurato
a tempo di record perché da sabato prossimo ospiterà il primo
campionato nazionale gladiatorio a cura della benemerita Associazione Gladio.
Il Presidente ad honorem dell'Associazione, il senatore sardo Lepre-Marzolina,
ha illustrato il programma che contempla, tra l'altro, lo spettacolo (in
verità molto atteso) di comunisti irriducibili dati in pasto ai
leoni. Ma ti voglio mettere al corrente dell'avvenimento più importante
di oggi. Le radio, le televisioni e i giornali l'altrieri e ieri avevano
detto e ripetuto che oggi, alle dieci del mattino, il Papa e il Capo del
Governo avrebbero fatto uno storico annunzio. Già alle otto del
mattino, malgrado imperversasse un vero e proprio nubifragio (definito
"un'ira di Dio" da un incauto cronista della Rai che è stato subito
licenziato), piazza San Pietro era gremita. Poi, alle dieci spaccate, alla
solita finestra si sono affacciati il Papa e il Cavaliere il quale, per
l'occasione, aveva ritenuto di doversi vestire completamente di bianco,
tanto che a distanza era assai difficile distinguere chi fosse l'uno e
chi l'altro. Prima ha parlato in latino il Papa che, con la voce rotta
dalla commozione, ha detto che, dopo rapidissime trattative, lo Stato Italiano
e la Santa Madre Chiesa avevano sottoscritto un novello Concordato. La
Chiesa, ha detto il Papa, ha avuto la grande fortuna, nel corso della sua
recente storia, d'imbattersi in due Uomini della Provvidenza, ambedue Cavalieri,
due Capi di Stato che hanno sempre saputo sottoporre le loro pratiche terrene
all'afflato di una intensa, profonda spiritualità. Non per nulla
- ha continuato il Papa indicando il Cavaliere - quest'Uomo seppe di potersi
definire l'Unto del Signore sfidando, col coraggio di un Martire, lo scherno
degli ottusi laici e gli osceni lazzi dei miscredenti senza Dio.
Quest'Uomo -
ha ancora detto il Papa - mi ha confessato che considera il danaro "sterco
del demonio" e che ha una sola aspirazione: vivere in francescana povertà
quando si sarà finalmente liberato dal grave pondo delle sue responsabilità.
A questo punto, tanti sono caduti in ginocchio, tutti erano in lacrime,
osannanti. Quindi ha preso la parola il Cavaliere che si è rivolto
alla "gente" in lumbard (pare sia stata un'esplicita richiesta del Senatur
che altrimenti minacciava di aprire la crisi). Ha sobriamente ringraziato
il Papa e ha dichiarato che quello era il secondo giorno più bello
della sua vita, il primo essendo stato quando il Milan vinse la Coppa dei
campioni.
Poi il Papa
e il Cavaliere hanno benedetto la folla e si sono ritirati. Subito dopo
i due portavoce, Tavarro per il Vaticano e Pajani (momentaneamente sospesosi
da Sindaco) per il Governo, hanno ricevuto i giornalisti illustrando loro,
per sommi capi, i punti essenziali del novello Concordato.
Lo Stato della
Città del Vaticano considererà Stato confederato lo Stato
Italiano, concedendo la totale autonomia per tutto ciò che riguarda
le manifestazioni artistiche (mostre, concerti eccetera), i trasporti,
la navigazione marittima e fluviale, le imposte comunali. Parimenti, lo
Stato Italiano considererà Stato confederato il Vaticano concedendogli
altrettante larghe autonomie. Il compito dell'esazione delle tasse rimane
centralizzato e viene affidato allo Ior che si fonderà con la Fininvest.
I confini del Vaticano saranno leggermente ritoccati (non è stato
specificato altro in proposito, ma pare che davanti all'attuale Palazzaccio,
che sarà abbattuto, sorgerà un aeroporto per consentire al
Papa una maggiore rapidità nei suoi viaggi all'estero). Quelle che
però vanno sottolineate, ha detto Tavarro, sono le iniziative concordatarie
al fine dell'educazione cattolica de' giovinetti e l'elevazione spirituale
del popolo italiano. In primo luogo, viene abolita la divisione assurda,
addirittura colpevole, tra scuola pubblica e scuola privata. A capo del
Ministero della Pubblica Istruzione andrà un Cardinale, mentre,
a capo dell'analogo, istituendo Ministero vaticano, andrà un politico
italiano ancora da designare.
Quindi ha preso
la parola Pajani per dire che, essendosi dimostrata assolutamente infondata
la pericolosità delle onde elettromagnetiche (voce messa in giro
dai comunisti per scopi fin troppo chiari), il Vaticano e lo Stato Italiano
hanno convenuto che ai trasmettitori e ai ripetitori della Radio Vaticana
sarà decuplicato lo spazio già concesso, mentre i bambini
che sono accidentalmente deceduti nelle vicinanze di detti tralicci saranno
immediatamente proclamati angeli e beati. Non solo, ma lo Stato Vaticano
avrà al più presto una sua televisione gestita da Mediaset.
Ha poi ripreso
a parlare Tavarro dando tre autentiche notizie-bomba.
La prima è
che, avendo il Cardinale Martini chiesto di potersene tornare ai suoi prediletti
studi a Gerusalemme, è stato finalmente accontentato. Al suo posto
andrà il noto filosofo del Liechtenstein, Rocco Putiglione, che
era stato nominato già da tre anni Cardinale in pectore. La notizia
è rimbalzata a Milano con grande fragore, il Governatore Formiconi
ha avuto un leggero mancamento. Poi, ripresosi, ha chiesto e ottenuto la
celebrazione di un Te Deum di ringraziamento nel Duomo.
La seconda notizia
è che il Papa ha stabilito che è possibile la canonizzazione
in vita di una persona che, distintasi sulle altre per profondità
di fede e opere di carità, abbia almeno compiuto un miracolo (come,
ad esempio, risvegliare un infermo dal coma col suono della sua voce -
ha voluto chiarire Pajani).
La terza e ultima
notizia è purtroppo di tutt'altro tono. In base al novello Concordato,
chi commette atti o esprime opinioni contro lo Stato della Città
del Vaticano sarà passibile d'immediato arresto anche in territorio
italiano da dove sarà estradato immediatamente nello Stato offeso
per esservi giudicato e condannato. Quindi Tavarro ha rivelato che, di
conseguenza, è stata inoltrata la richiesta di estradizione dell'ex
onorevole Willer Tordon, da tempo ristretto a Regina Coeli. La richiesta
è stata subito accolta dal Governo italiano e ora pare che Tordon
giaccia in una segreta di Castel Sant'Angelo.
E questo è
quanto, amico mio.
Ti abbraccia
il tuo
Andrea
Camilleri