GAZZETTA DI PARMA 30.07.2001
Mediaset è la mia casa

ROMA - Il suo volto esprime allegria, le sue canzoni la grande sensibilità verso la musica. Iva Zanicchi sabato scorso è stata la madrina, a Pontremoli, del Premio Bancarella andato ad Andrea Camilleri. La cantante, da poco assessore ai Beni Culturali di Pontremoli, ha assunto un impegno: festeggiare nel modo migliore il mezzo secolo di vita del «Bancarella» nella prossima stagione. Intanto, dopo la parentesi in Rai con Domenica In, la cantante di Ligonchio è tornata con un contratto biennale a Mediaset. «Ho lavorato per sedici anni in questa Azienda. Ho un rapporto stupendo sia con il presidente Confalonieri che con il presidente Berlusconi. Mediaset è la mia casa». La sua avventura in Rai non è stata fortunata. «Domenica In» non ha vinto la sfida con «Buona Domenica». «Il mio bilancio è positivo, anche se è stata un'annata dura, una grande lotta con Costanzo che, con il Grande Fratello, ci ha fatto soffrire. Domenica In, a dispetto delle previsioni, ha chiuso in crescendo e non siamo mai andati sotto quello che la rete chiedeva». Quest'anno Carlo Conti avrà a fianco le bionde Mara Venier, Antonella Clerici ed Ela Weber. «Sono così tante che ci sarà posto in piedi... Carlo deve stare attento a non rimanere soffocato dalle tettè! A parte le battute, credo sarà un programma di successo: per Mara sarà un ritorno in una trasmissione che l'ha lanciata. Antonella è solare, simpaticissima: ha valorizzato La prova del cuoco che, sulla carta, appariva perdente. Ela è... una bonona». Lei non si è fatta incantare da Raidue e non ha accettato la conduzione de «I fatti vostri». Perchè? «La Rai mi aveva offerto un 'pacchetto' di proposte che mi avrebbero costretto a trasferirmi a Roma. Oltre a mia figlia e al mio nipotino, ho la mamma molto anziana che vive con me e che non posso trasferire a Roma. Questi problemi mi hanno convinta a rimanere a Milano». Cosa farà a Mediaset? «Partirò il 10 settembre, su Rete4, con Sembra ieri, uno show in 200 puntate che ripercorre le vicende della mia carriera ma è anche un pretesto per parlare di quello che è successo negli ultimi 50 anni. Oltre a questo programma, che andrà in onda tutti i giorni alle 18, ci saranno 5 serate speciali. Per l'anno nuovo stiamo studiando un bel progetto per Canale 5». Sabato scorso è stata madrina del Premio Bancarella, giunto alla 49ª edizione. «In precedenza avevo partecipato ad altri incontri culturali. A Pontremoli ho presentato la serata di fronte al presidente del Senato, Marcello Pera». Lei, novella scrittrice, come si è trovata di fronte a tanti nomi importanti? «Non ho nascosto un pò di soggezione. Ho sempre amato la lettura e anche la scrittura, tanto è vero che il mio Polenta di castagne (Mondadori) è nato dal desiderio di fermare i miei ricordi. Mi ha fatto piacere, comunque, proclamare il vincitore Andrea Camilleri che, con La vita a Tindari ha superato tutti». Le piace Camilleri? «Ho letto tutti i suoi libri. Mi è dispiaciuto non conoscerlo. Il suo editore ha affermato che Camilleri era stato colto da leggero malore, questo il vero motivo della sua assenza». Lei si è ripromessa, per la 50ª edizione, di rilanciare questo Premio. «Senz'altro mi adopererò perchè il Bancarella diventi un Premio a livello nazionale e acquisti maggiore prestigio con l'intervento di stampa e tv».
Lilia Gentili

La Repubblica 27.07.2001
E il teatro saccheggia i grandi scrittori longseller in scena

Nell'Italia dei troppi personaggi in cerca d'autore, l'autore è una firma di successo che non parte più dal teatro ma vi approda: dalla letteratura, dal cinema, dalla saggistica, dal fumetto. Viavai febbrile tra scaffali e quinte è il teatro estivo. Dopo l'avvio esplosivo, a Borgio Verezzi, del Benni di Onehand Jack, con la regia di Giorgio Gallione, scoppietta il Tabucchi di Notturno indiano, in prima da stasera alla Versiliana con Andrea Giordana, mentre la Biennale di Venezia traghetta domani L'amore delle tre melarance da Gozzi a Sanguineti, in un «travestimento» poetico che Sanguineti replicherà sulla pelle di Molière nel Don Giovanni per il Teatro di Genova. Sempre più, lo scrittore e/o saggista di punta ruba la scena al drammaturgo d'ufficio. Carnet di appuntamenti con Lino Capolicchio e Romina Mondello, che Beppe Navello allestirà a Taormina l'1 e 2 agosto, è un testo di JeanClaude Carrière, ammirato sceneggiatore di Bunuel. E la Maria Stuarda di Schiller, con Elisabetta Pozzi e Mariangela D'Abbraccio, che il 12 agosto chiude la rassegna di Borgio Verezzi, è stata liberamente adattata da Dacia Maraini. «Se uno scrittore o un saggista mette mano a un classico è per sviscerarne un'idea chiave, un progetto di rilettura», osserva Navello, che già in passato s'è fatto guidare da autoribis in allestimenti originali, come I tre moschettieri, trasformato nell'8687 in feuilleton teatrale per sei registi, o La cognizione del dolore, diventato nell'83 La casa dell'ingegnere, viaggio multilinguistico nell'arcipelago Gadda. Autorefaro, che illumina i significati di volta in volta reconditi del classico di partenza, diventando il preregista o l'assistente fantasma dello spettacolo, il «riscrittore» può fungere, indirettamente, da premio Bancarella alla celebrità scenicamente adattata o tradotta: «Da quando ho attivato a Spoleto nell'87 l'inedito mix PennacBisio in Monsieur Malaussène», ricorda Gallione, habitué di drammaturgie sghembe e arditissime, da Altan a Carroll, «il libro ha ricevuto una spinta pazzesca nelle vendite e, viceversa, lo spettacolo ha trasformato i neolettori in altrettanti spettatori». Un'idea di teatro ha cioè scatenato due bestseller a fronte, la pagina scritta e quella recitata. Autore ulteriormente «improprio», il regista può far da maieuta al futuro drammaturgo, esserne, simmetricamente, il postautore: «Pennac e Benni erano lì da anni, come da sempre c'è Gadda, ma nessuno aveva ancora pensato a loro come possibili autori di teatro», ricorda Gallione. «Nel caso di Benni, la scintilla è scoccata insieme. Quando nel ‘92 gli ho chiesto di adattare per le scene il suo "long seller" Il bar sotto il mare, mi ha annunciato che stava terminando la prima commedia, La signorina Papillon». Nel gorgo delle ribalte, dove verranno risucchiati nella prossima stagione i "best" letterari passati e a venire, da Camilleri (il racconto Il fantasma nella cabina tradotto in operina al Donizetti di Bergamo) a Henry James (il romanzo Quel che sapeva Maisie, con Mariangela Melato al Piccolo di Milano, per la regia di Ronconi, recente riautore della Lolita di NobokovKubrick), sbucano alla Tosse di Genova le vignette di Copi («teatro a fumetti», secondo Oreste Del Buono) e rispuntano fantasmi consacrati, come Il vantone, ovvero il Miles di Plauto fatto proprio da Pasolini, tappa mediata del suo teatro di parola. Ma nella cronica penuria di commediografi specializzati si potrà persino capitolare, con Emozioni (a Taormina il 13 agosto, dopo il debutto in Versilia), in un teatro che attinge ispirazione al best seller musicale: le canzoni di BattistiMogol. Dal teatro di parola al teatro di paroliere: da una scena senza autore alla scappatoia del teatroclip.
Mario Serenellini


Avvenire 25.07.2001
Salon du livre di Parigi: ospite l'Italia

Sarà l'Italia l'ospite d'onore del «Salon du Livre» di Parigi, il più importante appuntamento annuale dell'editoria e della cultura francese, che si svolgerà dal 22 al 27 marzo 2002. L'Associazione italiana editori (Aie) è già al lavoro per organizzare al più alto livello la presenza del nostro Paese, un'occasione formidabile per rilanciare e diffondere maggiormente la cultura italiana in Francia. Il primo passo per l'organizzazione dell'evento è l'indicazione di circa 50 autori che interveranno come ospiti del Salone del Libro parigino. Si tratterà di autori italiani, sia affermati che esordienti, tradotti in francese o ancora inediti ma di possibile interesse per il pubblico di Oltralpe, le cui opere copriranno tutti i campi della cultura, dalla prosa alla poesia, dalla saggistica all'umorismo, fino al fumetto d'autore. Tra i nomi che già circolano degli scrittori che saranno invitati a Parigi figurano quelli di Umberto Eco, Antonio Tabucchi, Erri De Luca, Dacia Maraini, Vincenzo Consolo e Andrea Camilleri. Un evento speciale sarà dedicato a Umberto Eco: per l'occasione sarà lanciata la traduzione francese del suo ultimo romanzo, «Baudolino», con una prima tiratura di 100mila copie.


Il Messaggero24.07.2001
Premio Bancarella, vince Andrea Camilleri con ”La gita aTindari”

I PERSONAGGI di Andrea Camilleri, non c’è dubbio, piacciono sempre di più. E questa volta il commissario Montalbano non ha conquistato solo una largha fetta di lettori appassionati, ma perfino la commissione del Premio Bancarella 2001. E’ Camilleri, infatti, ad aver vinto la quarantanovesima edizione dell’ambito riconoscimento con il romanzo La gita a Tindari (Sellerio), che ha ottenuto 52 voti.
La celebrazione del premio si è svolta, come da tradizione, a Pontremoli (Massa Carrara). «Sono molto orgoglioso di vedere il mio nome associato a quello del Bancarella, un premio con un eccellente albo d’oro che mi onora grandemente», ha commentato lo scrittore siciliano, che non ha potuto partecipare alla cerimonia. Si è classificato secondo Corrado Augias, con I misteri di New York (Mondadori) che ha ottenuto 26 voti. Al terzo posto, invece, e per la quinta volta in finale, c’è Sveva Casati Modignani con Vaniglia e cioccolato (Sperling & Kupfer), che ha totalizzato 24 voti. Quarto posto per Baudolino (Bompiani) di Umberto Eco (22 preferenze). Tra gli altri scrittori in concorso c’è da ricordare Mario Rigoni Stern con Tra due guerre (Einaudi) e Laura Laurenzi con Amori e furori (Rizzoli), rispettivamente 13 e 6 preferenze. Intanto, sono già iniziati i lavori per organizzare i festeggiamenti del cinquantenario del premio, Bancarella 2002.

F. De San.


La Nazione 23.07.2001
I grandi assenti sono stati gli autori

I grandi assenti sono stati gli autori. Ma Camilleri, poi risultato il vincitore, ci sarebbe stato ieri l'altro sera a Pontremoli, se un incidente non glielo avesse impedito. L'autore di «Gita a Tindari» non ha però mancato di commentare la vittoria: «È' un onore per me — duice — figurare nell' albo d' oro di un premio che annovera tra i vincitori tre Nobel per la letteratura: Ernest Hemingway, Boris Pasternak e Isac Singer. Ad essere sincero — aggiunge — non mi aspettavo di vincere. Ero in finale in compagnia di grandi scrittori e non potevo pensare che i librai facessero convergere sul mio nome così tanti voti. Sono loro i protagonisti del premio, sono loro che giornalmente permettono ad editori e scrittori di gratificare il loro lavoro, le loro fatiche. Per questo — continua Camilleri — è sincero il mio grazie, che spero di portare di persona ad ognuno dei votanti in occasione di un giro che mi sono ripromesso di fare nei prossimi mesi in occasione della presentazione delle mie prossime pubblicazioni».


La Gazzetta di Mantova 23.07.2001
Tante star in arrivo a settembre

Oltre cento autori, centottantasei eventi in cinque giorni, undici reading, cinque percorsi culturali e cinquecento magliette blu in campo. Sono solo alcuni dei numeri del Festivaletteratura, manifestazione che trasforma Mantova in città letteraria e conquista consenso di pubblico e critica. E se lo stile informale è un po' il marchio di fabbrica della rassegna, nata e cresciuta nel segno del volontariato culturale, il legame con la città rimane al primo posto. Stasera in piazza Alberti sarà infatti la città a ricevere il programma della nuova edizione. IL FILM. A fine serata la proiezione del film di Evans Febbre a 90' tratto dall'omonimo romanzo di Hornby. OSPITI Veniamo al programma del festival con tanti big in arrivo dal 5 al 9 settembre. E proprio il 5 doveva esserci anche Mordecai Richler, scomparso di recente e tra gli ospiti più attesi dal pubblico. Gli organizzatori hanno voluto ricordarlo lasciando sul programma il suo nome proprio dove avrebbero segnalato i suoi incontri. Tra i big dell'edizione 2001 c'è la Tamaro che con Nicolò Ammaniti si confronterà su temi e stili letterari. Gabriele Romagnoli inconterà invece la scrittrice Almudena Grandes, che si è imposta all'attenzione del pubblico con Le età di Lulù. Altro ospite illustre Michael Chabon, che quest'anno ha vinto il Pulitzer con Le fantastiche avventure di Kavalier e Clay (lo incontra Beppe Severgnini). Da segnalare ovviamente Mian Mian, Zadie Smith, Cerami, De Carlo, Camilleri e molte altre penne famose. Luca Scarlini dialogherà invece con Gore Vidal, 'maestro del romanzo storico americano'. UMORISMO. Al festival ci sarà pure Luciana Littizzetto con Storia di una donna verdura. Nel suo libro Sola come un gambo di sedano, la Littizzetto 'single un po' frolla', confessa le sue grottesche esperienze con uomini incerti e inconcludenti. Sul palco con lei Bruno Gambarotta. PASSIONI. Si parla di passioni letterarie al festival con Andrea Camilleri che proporrà al pubblico lo scrittore siciliano Antonio Pizzuto, una delle figure più eminenti - come recita il programma - e meno conosciute dell'avanguardia italiana. Bruno Arpaia, autore de L'angelo della storia racconterà invece la sua scoperta della magia del romanzo 'attraverso Garcia Marquez quando il romanzo era dato per morto (seguiranno altri incontri). IL POETA RASTA. Benjamin Zephaniah, poeta rasta di fama internazionale si batte da anni in difesa dei diritti umani e sarà al festival con la sua poesia cantata al ritmo della musica reggae. INCONTRO A TRE. Alessandro Baricco, Sandro Veronesi e Dario Voltolini, tre autori apprezzati e della stessa generazione proporranno al festival tre interventi di mezz'ora con l'obiettivo di spiegare al pubblico 'in maniera chiara, sintetica e sincera', che cosa pensano della letteratura di oggi. PAROLE E MUSICA. La Crus e Ferdinando Bruni saranno i protagonisti dell'incontro 'Mentre le ombre si allungano'. Tra i nuovi gruppi musicali italiani, i La Crus si distinguono per la loro ricerca sulla parola musicale (nello spettacolo la loro musica si unirà ai filmati di Francesco Frongia e ai frammenti di poesie di Pedro Salinas letti da Ferdinando Bruni). Da segnalare ovviamente anche l'incontro Ivano Fossati-Pietro Cheli.
Cristina del Piano


La Repubblica 22.07.2001
Santo Piazzese "Sei gialli nella valigia"

In valigia, con le creme abbronzanti e l'ultimo costume alla moda, c'è sempre un angolino riservato al libro da leggere sotto l'ombrellone. Ma quali libri si porterebbe appresso, per la sua vacanza, un autore dai gusti raffinati e vero specialista del genere poliziesco come Santo Piazzese? «Prima di cominciare la mia lista di titoli – attacca Piazzese - voglio precisare che non suggerirò solamente libri per così dire leggeri, da divorare sotto l'ombrellone. Sono libri che lasciano qualcosa, da tenere sullo scaffale. Il primo titolo che mi viene in mente è "Una granita di caffè con panna" di Alessandra Lavagnino, edito da Sellerio. Oltre per il titolo freschissimo, quasi estivo, va letto perché, anche se pubblicato per la prima volta trent'anni fa, conserva ancora una sua attualità e la trama contiene spunti davvero interessanti. E poi l'autrice è una biologa: una bella affinità. Voglio pure consigliare il libro di uno scrittore geniale, uno dei grandi autori americani di questa generazione: "Una cosa divertente che non farò mai più", di David Foster Wallace. Si tratta di una specie di diario di bordo, tenuto in occasione di una crociera su una nave di lusso. Un'opera esilarante, dove con occhio disincantato e ironico lo scrittore descrive il vecchiume americano a bordo, mettendo a punto un'irresistibile satira». «Un libro da non perdere - continua Piazzese - è "Sulla felicità a oltranza", di Ugo Cornia, sempre Sellerio. Un'opera generazionale, anche se ha un suo spessore. Altre due opere alle quali non si può rinunciare sono "Attesa sul mare", di Francesco Biamonti, pubblicato da Einaudi e "Trittico di mare e di terra", di Alvaro Mutis. Due romanzi, i cui protagonisti sono quei tipici personaggi che uno vorrebbe avere accanto, per la vecchiaia, e coi quali condividere soprattutto i silenzi. Poi il libro di Giuliana Saladino, "Romanzo civile" (Sellerio), dove viene ricostruito un pezzo della nostra storia, con al centro persone che possiamo riconoscere, protagoniste della sinistra siciliana e palermitana del secondo dopoguerra. Sono pagine attraversate da una fortissima passione civile, come denuncia il titolo. E ancora "Il sole dei morenti" (Edizioni e/o) di Jean Claude Izzo. Un romanzo disperante e disperato, scritto dall'autore quando era già consapevole della sua morte imminente». E i gialli? «Innanzitutto il freschissimo "Yesterday", di Gian Mauro Costa. Lo consiglio a scatola chiusa, perché non l'ho ancora letto, ma penso che un buon palermitano non possa farne a meno. E poi "Dalia nera" (Mondadori) di James Ellroy: è un classico noir americano, adatto a chi ama questo genere, e "Il Minotauro" (Edizioni e/o), di Benjamin Tammuz, un libro scritto molto bene, intenso e malinconico. Ci sarebbe anche "Il nostro agente all'Avana", di Grahan Green, libro che secondo me si potrebbe leggere una volta l'anno: ironico, irridente, irresistibile. Infine, altri due gialli di Sellerio: "La figlia del tempo", di Josephine Tey, che narra l'indagine di un ispettore di Scotland Yard che risolve il caso di Riccardo III: un gran sovrano o un assassino? E l'ultimo Camilleri, "L'odore della notte". Non si può non leggere un libro su Montalbano, per definizione».
SALVATORE FERLITA

L'Espresso 22.07.2001
Dimmi cosa leggi e ti dirò chi sei

......Entusiasti ingenui. Daniel Pennac: ogni romanzo un successo, ogni successo un altro romanzo. Tribù stabile e fedele questa. Composta da un genere di lettori che ama ritrovare situazioni rassicuranti. Anche Andrea Camilleri rientra nel genere. Sapere sempre e comunque su quali personaggi contare prima di cominciare a leggere......
Roberto Cotroneo


La Nazione 22.07.2001
PONTREMOLI — Camilleri ha vinto il Bancarella

Ha vinto il Bancarella Andrea Camilleri con «Gita a Tindari» (Sellerio): 52 voti su 143. A decidere il vincitore è stato ieri sera il voto di 150 librai e bancarellai italiani che hanno indicato il libro più venduto, con il consueto «rito» consumato in un'affollatissima piazza della Repubblica. I libri in gara, oltre al vincitore, erano «Vaniglia e cioccolato» di Sveva Casati Modigliani (Sperling & Kupfer) che ha raccolto 24 voti; «I segreti di New York» di Corrado Augias (Mondadori), 26; «Baudolino» di Umberto Eco (Bompiani), 22; «Tra due guerre» di Mario Rigoni Stern (Einaudi), 13; «Amori e furori» di Laura Laurenzi (Rizzoli), 6. La «lotta editoriale» si è risolta velocemente e senza particolari colpi di scena. Grandi assenti, tutti gli autori. Erano presenti alla proclamazione del premio, fra gli altri, il presidente del Senato Marcello Pera, il deputato Sandro Bondi ex sindaco di Fivizzano, e una folta platea di librai, editori. Tra il pubblico, Romano Battaglia. Il professor Loris Iacopo Bononi ha consegnato al presidente Pera un libro sugli stampatori lunigianesi, accompagnando il dono con una battuta: «Se a Lucca sapete leggere, lo dovete a noi». E' stato Luciano de Crescenzo, quest'anno presidente del premio e successore di Vittorio Sgarbi, a guidare il salotto letterario sul palcoscenico per tastare il posto alla letteratura contemporanea assieme a Iva Zanicchi che ha presentato la manifestazione seguita da circa duemila persone. Tra le manifestazioni collaterali del premio, la presentazione del libro di Iva Zanicchi «Polenta di castagne» in Piazza della Repubblica l'omaggio al filosofo Fulvio Papi al Convento della Nunziatae l'inaugurazione della mostra di disegni, di illustrazioni per libri e manifesti di Federico Maggioni uno degli artisti più affermati nel settore dell'editoria.
di Natalino Benacci


Corriere della sera 22.07.2001
Vecchie e nuove star. Entra prepotente in ...

Vecchie e nuove star. Entra prepotente in classifica «L’odore della notte» di Andrea Camilleri che, in pochi giorni, ha già venduto oltre 150.000 copie. Al primo posto nella saggistica - ma è secondo in assoluto nelle vendite via Internet, dove è stato in vetta per due settimane - «No Logo» della giornalista e scrittrice Naomi Klein, è il più letto tra i 160 titoli in circolazione dedicati ai temi della globalizzazione, che hanno cercato di farci capire un po’ di più dove va e dove non dovrebbe andare il mondo.
Giuliano Vigini


Il Resto del Carlino 22.07.2001
Boom di lettori sotto l'ombrellone Kundera e Camilleri fanno il vuoto

Sotto l'ombrellone del nostro vicino di spiaggia non è raro vedere un libro fare capolino dallo zaino. Sì, perché se anche i più accaniti lettori vanno in ferie, la voglia di leggere li accompagna anche al mare. «Il vero lettore si riconosce perché anche in spiaggia sceglie letture di qualità», confermano i librai della costa marchigiana. Succede così che in questi giorni di calura le librerie siano prese d'assalto da lettori che il più delle volte scelgono il libro «impegnato» anche per il relax in riva al mare. Si confermano così in testa alle classifiche di vendita delle librerie della riviera marchigiana le novità editoriali di autori cult come Andrea Camilleri con l'ultimo successo «L'odore della notte» e Milan Kundera con «L'ignoranza», ma anche George Simenon, autore di «In caso di disgrazia». «Tra i più giovani — precisa Roberto Naldi, titolare della "Libreria del barbiere" di Pesaro — vendiamo molto "H/H" di Banana Yoshimoto, una delle scrittrici straniere più amate degli ultimi anni, ma è molto richiesto anche "No logo" di Naomi Klein. Non mancano le richieste di libri di evasione dei comici più in voga del momento come "Sola come un gambo di sedano" di Luciana Littizzetto e «Satyricon» di Daniele Luttazzi. La libreria «Feltrinelli» di Ancona segnala tra i libri di narrativa più venduti oltre a «L'ignoranza» di Kundera, «Nudi e crudi» di Alan Bennett e «Si sta facendo sempre più tardi» di Antonio Tabucchi, ma anche «La ragazza con l'orecchino di perla» di Tracy Chevalier e «La casa dipinta» di John Grisham. In questo periodo inoltre molti turisti preferiscono acquistare i tascabili, più economici, ma soprattutto più agevoli da leggere in spiaggia. Tra questi i più venduti alla libreria di Ancona sono «Io non ho paura» di Niccolò Ammaniti, «Nell'intimità» di Hanif Kureishi, da cui è stato tratto un recente film, «La figlia della fortuna», un successo di Isabelle Allende e «Alta fedeltà» di Horny. Anche nella riviera delle Palme vanno a ruba gli ultimi best-sellers di narrativa come conferma Mimmo Minuto, titolare della libreria «La bibliofila» di San Benedetto del Tronto: «In questi giorni vendiamo molto "La ragazza con l'orecchino di perla" di Chevalier, un vero successo soprattutto tra le donne e "L'ignoranza" di Milan Kundera». «Negli ultimi tempi — precisa — noto un fenomeno curioso: molti genitori cominciano a far leggere i bambini già all'età di 2 anni e acquistano per loro libri "cartonati" con molte illustrazioni e poche frasi semplici, mentre tra i 7 e i 12 anni sono molto venduti i libri delle edizioni "Il battello a vapore". Inoltre molti lettori, piccoli e grandi, hanno ormai un appuntamento fisso con le avventure di Harry Potter, il piccolo mago nato dalla fantasia della scrittrice inglese J. K. Rowling».
Benedetta Andreoli



Il Giorno 22.07.2001
Camilleri vince il premio Bancarella

Andrea Camilleri, con «Gita a Tindari» (Sellerio), ha vinto la 49/a edizione del Premio Bancarella raccogliendo 52 voti sulle 152 schede compilate da altrettanti librai e bancarellai di tutta Italia. Lo scrittore siciliano è stato preferito a Corrado Augias, in gara con «I misteri di New York» (Mondadori), che ha raccolto 26 suffragi, e a Sveva Casati Modignani, per la quinta volta in finale, quest'anno con «Vaniglia e cioccolato» (Sperling & Kupfer), che ha totalizzato 24 preferenze. Gli altri finalisti erano Mario Rigoni Stern con «Tra due guerre» (Einaudi), 13 voti, Laura Laurenzi, con «Amori e furori» (Rizzoli), 6 preferenze e Umberto Eco, con «Baudolino» (Bompiani), 22 voti, nonostante una sorta di «ritiro» peraltro annunciato solo ieri dalla sua casa editrice (A Eco in questo momento non interessa partecipare a premi letterari»). La manifestazione, che si è svolta ieri sera a Pontremoli, giunta alla quarantanovesima edizione e presieduta quest'anno dallo scrittore Luciano De Crescenzo,, ha visto il tradizionale spoglio in piazza. Iva Zanicchi è stata madrina e presentatrice della serata. La gara di quest'anno è stata caratterizzata anche da un fatto che non si verificava da molto tempo: i partecipanti alla gara erano tutti italiani. La «Gita a Tindari» di Camilleri, ben conosciuta al grande pubblico, oltre che per le sempre strepitose vendite di Camilleri, anche per la trasposizione televisiva, ha battuto quindi di gran lunga (il doppio dei voti) l'altro favorito, Corrado Augias.



La Stampa 20.07.2001
Amleto in genovese e il circo di Mauro Orfei ad Arma

IMPERIA Alle 21, in piazza Consoli al Parasio, per il ciclo di manifestazioni estive del Comune, il Centro Teatro Ipotesi presenta Mauro Pirovano ne «L’Amleto». Il testi elaborati da Pirovano con Pino Petruzzelli s’ispirano a un’opera celeberrima di Shakespeare, raccontata in genovese al tavolo dell’osteria da Giobatta Musso, Bacci per gli amici. La tragedia del principe di Danimarca diventa così un racconto lieve e divertente. Una prova d’attore per Pirovano, ex Broncoviz, scelto da Andrea Camilleri per l’interpretazioni dei pensieri in genovese del protagonista del suo libro «La mossa del cavallo». Alle 21, per il ciclo «Incontri in piazza dell’Olmo», la banda jazz e il coro inglesi della Manor Ce York si esibiranno in piazza S. Giovanni: brani jazz e pezzi tratti da musical.


Gazzetta di Reggio 20.07.2001
Contro l'afa, un tuffo nella new economy

Destinazione mare o monti, i reggiani non dimenticano proprio nulla: crema contro le scottature, zainetto per le escursioni, costume da bagno e macchina fotografica. La valigia è già stracolma, ma è rimasto ancora un angolo per un altro oggetto: il fatidico libro. Chiusa la porta dell'ufficio o appeso al muro il camice da lavoro per qualche settimana, i reggiani partono per le ferie, ma la loro testa, a quanto pare, non va mai completamente in vacanza. Sono diverse le loro preferenze, variabili in base ai gusti personali o al clamore suscitato dalle ultime uscite, ma sostanzialmente sono due i filoni di lettura prediletti dai reggiani: il saggio su temi di attualità politica e sociale, oppure il romanzo. La globalizzazione, la new economy, il popolo di Seattle e il summit degli otto stati più potenti della terra a Genova appaiono in questo momento i temi sui quali i reggiani vogliono capire di più. Ad aiutarli, il saggio di una giornalista nordamericana, Naomi Klein, intitolato «No Logo. Economia globale e nuova contestazione» (Baldini e Castoldi, 32mila lire): un'analisi socio - culturale della protesta planetaria contro i marchi, le griffes e i sistemi informatici che violano i diritti umani. Il libro è in testa alle classifiche delle vendite del negozio Libri&libri in piazza della Vittoria, quarto in quelle della Vecchia Reggio e ben piazzato anche alla libreria «All'Arco». Sul fronte delle letture meno impegnate, l'estate vede il trionfo del giallo: Andrea Camilleri, con «L'odore della notte» (Editore Sellerio, 18mila lire), è in pole position nelle due librerie di via Emilia Santo Stefano e secondo alla Libri&libri. «Un mix di giallo e ironia», lo definisce Guido Lusetti di Libri&libri, «uno dei più bei romanzi scritti dall'ideatore del commissario Montalbano», secondo Ivo Gazzini della Vecchia Reggio: tanta suspence, anche perchè il cadavere non spunta all'inizio. Un autore classico di gialli, riscoperto durante l'estate come grande scrittore tout court, è Geoges Simenon: il suo «In caso di disgrazia» (Adelphi, 26mila lire) è il secondo libro più venduto alla libreria Dall'Arco. Un forte invito a leggerlo viene dalla titolare Paola Silvi, per scoprire la produzione del grande scrittore francese alternativa al commissario Maigret. Grande successo anche per il giallista Carlo Lucarelli con «Laura di Rimini» (Einaudi, 16mila lire): indubbio talento ne hanno fatto un autore cult. I giovanissimi prediligono un l'ultimo libro di Banana Yoshimoto, «H/H» (Feltrinelli, 18mila lire): due racconti lunghi sul tema della morte, condotti con lo stile fresco e diretto della scrittrice giapponese, lo hanno fatto balzare al secondo posto della classifica della Vecchia Reggio. Tiene bene anche «La versione di Burney» di Mordecai Richter: a due settimane di distanza dalla morte dell'autore, dopo le numerose citazioni di Giuliano Ferrara sul Foglio, il libro sta andando a ruba soprattutto alla Libri&Libri e alla Veccchia Reggio


La Repubblica 19.07.2001
Tra i finalisti Corrado Augias e Laura Laure

Sono Andrea Camilleri con La gita a Tindari (Sellerio) e Corrado Augias con I segreti di New York (Mondadori) i due scrittori favoriti per la vittoria finale del premio «Bancarella», giunto alla quarantanovesima edizione. Un riconoscimento che ha mantenuto una fisionomia precisa, nell'affollata Premiopoli, proprio perché assegnato esclusivamente dai librai. Il vincitore sarà proclamato sabato a Pontremoli (Massa Carrara), con una cerimonia serale in piazza della Repubblica. Tra i finalisti della "Selezione Bancarella" accreditati per il rush finale figura anche Sveva Casati Modigliani con Vaniglia e cioccolata (Sperling & Kupfer). La rosa dei finalisti comprende inoltre Laura Laurenzi con Amori e furori (Rizzoli), Mario Rigoni Stern con Tra due guerre (Einaudi) e Umberto Eco con Baudolino (Bompiani). Presidente della giuria sarà lo scrittore Luciano De Crescenzo, a cui spetterà dirigere lo spoglio delle schede pervenute dai librai e bancarellai di tutta Italia. Madrina della manifestazione è Iva Zanicchi, assessore alla Cultura del comune di Pontremoli, alla quale è stata affidata anche la presentazione della serata. Il fatto curioso di questa edizione è che nella sestina finalista non compare alcun nome straniero. Un Bancarella tutto italiano non capitava da anni.


Il Giorno 19.07.2001
Premi letterari, quest'anno il «Bancarella» parla italiano

PONTREMOLI (Massa Carrara) — Tutto italiano il quarantanovesimo «Premio Bancarella». Lo spoglio delle schede avverrà sabato sera, solo allora si saprà chi è il vincitore. Non passerà però lo straniero: tra i favoriti Corrado Augias con «I segreti di New York» (Mondadori), Andrea Camilleri con «La gita a Tindari» (Sellerio) e Sveva Casati Modignani con «Vaniglia e cioccolato» (Sperling & Kupfer).


Il Piccolo 19.07.2001
Augias, Camilleri e Sveva Casati sono i favoriti del «Bancarella»

PONTREMOLI - Tutta italiana la 49.ma edizione del Premio Bancarella che sarà assegnato sabato sera a Pontremoli. Nessuno straniero, infatti, fra i vincitori del Selezione Bancarella. Sembrano favoriti Corrado Augias con «I segreti di New York» (Mondadori), Andrea Camilleri con «La gita a Tindari» (Sellerio) e Sveva Casati Modignani con «Vaniglia e cioccolato» (Sperling & Kupfer). In corsa sono anche Laura Laurenzi con «Amori e furori» (Rizzoli), Umberto Eco con il libro «Baudolino» (Bompiani) e Mario Rigoni Stern con il volume «Tra due guerre» (Einaudi).


La Nazione 18.07.2001
Premio Bancarella

PONTREMOLI — Tutti italiani gli scrittori in pole position alla finale del Premio Bancarella. Contrariamente all'edizione dello scorso anno nella sestina dei libri finalisti non figurano autori stranieri. La rivincita è stata decretata dai 138 librai, grandi elettori del Bancarella che indicheranno anche il vincitore della quarantanovesima edizione. I volumi che sabato sera alle 21 in Piazza della Repubblica si giocheranno l'ambita fascetta sono «Baudolino» di Umberto Eco (Bompiani), «Tra due guerre» di Mario Rigoni Stern (Einaudi), «I segreti di New York» di Corrado Augias (Mondadori), «Amori e furori» di Laura Laurenzi (Rizzoli), «Gita a Tindari» di Andrea Camilleri, (Sellerio), «Vaniglia e cioccolato» di Sveva Casati Modigliani (Sperling & Kupfer). Tra gli autori solo Corrado Augias e Laura Laurenzi sono nomi totalmente nuovi per il Bancarella, gli altri invece sono già arrivati in finale in altre edizioni. Umberto Eco vinse nel 1989 con «Il pendolo di Foucault» e in precedenza era arrivato al premio Selezione con «Il nome della rosa» che poi si aggiudicò lo Strega. Mario Rigoni Stern fu presente nel '96 con «Le stagioni di Giacomo», Andrea Camilleri ha partecipato nel '98 con «La voce del violino» e Sveva Casati Modigliani ben quattro volte negli anni Ottanta con «Anna dagli occhi verdi», «Saulina», «Disperatamente Giulia» e «Donna d'onore». Dopo Zavoli, Vespa, Costanzo e Sgarbi il presidente onorario del premio per questa edizione sarà lo scrittore Luciano De Crescenzo anch'egli già vincitore di un Bancarella nel 1984 con «Storia della filosofia greca». La madrina di questa edizione non poteva essere che Iva Zanicchi che presenterà assieme a De Crescenzo la manifestazione. Il programma degli eventi collaterali al premio prevede alle 17,30 al convento della Nunziata un omaggio al filosofo Fulvio Papi che presenterà il libro «Gli amati dintorni» e alle 18 verrà inaugurata la mostra sull'illustratore del libro Federico Maggioni. Natalino Benacci


Corriere della sera (Cronache di Roma)17.07.2001
Al Fontanone, Elena Bonelli versione «Liza» e le favole amare di Andrea Camilleri

Si intitola «Liza!!? Napoli-New York andata e ritorno» il musical che vede protagonista questa sera Elena Bonelli (foto) sul «palco grande» della rassegna «Fontanonestate». La storia di Carmelina Sciosciafuoco, ragazza del sud Italia che emigra in America ed è ingaggiata come controfigura di Liza Minnelli. Gag, canzoni celebri da «Cabaret» a «O sole mio» e coreografie firmate Don Lurio. Sul «palco piccolo» torna invece lo spettacolo «Il topo rode le sillabe»: favole scritte da Andrea Camilleri e interpretate da Daniela Giordano. Fino al 22 luglio, sul palco si alterneranno diversi attori per dare voce a un aspetto meno conosciuto dell’inventore del commissario Montalbano. «Non favole tradizionali a lieto fine - ha spiegato Camilleri - ma storie amare composte su richiesta di una cooperativa di detenuti»

LIZA!!? NAPOLI-NEW YORK ANDATA E RITORNO (stasera alle 22.30) e IL TOPO RODE LE SILLABE (stasera alle 20.45), via Garibaldi 30, tel. 06.5814599


La Stampa 15.07.2001
INCOMPRESO con la MAMMA

Inviata a LUCCA Un viale con una pergola di vite, la villa con un loggiato come l’ospedale degli Innocenti di Firenze, stanze e stanze arredate con quella cura che oggi non esiste più, una piscina immensa con il bordo in marmo. Ed è proprio questa piscina ad aver convinto Enrico Oldoini a preferire la cinquecentesca villa Oliva-Bonvisi alle altre ville toscane visitate, sia perché si tratta di una piscina costruita negli Anni Cinquanta, quelli in cui è stata situata la vicenda, sia perché, proprio cadendo in piscina, il piccolo protagonista della storia arriverà al martirio finale. Ma la villa è il solo elemento rimasto immutato tra la versione cinematografica di «Incompreso» che fece Luigi Comemencini più di trent’anni fa e questa che sta girando adesso Enrico Oldoini: una villa toscana era quella di allora, una villa toscana è questa di oggi. Il resto è nuovo, quasi totalmente nuovo, ispirato, ma non di più, al romanzo di Florence Montgomery di cui il film di Comenicini che fece versare fiumi di lacrime ai quarantenni di oggi era, invece, una fedele versione. Questa, comunque, è la linea voluta dal produttore Angelo Rizzoli, propugnatore della riproposta dei grandi classici in televisione purché adattati alla sensibilità e ai gusti dell’oggi. Dunque, l’«Incompreso» di Oldoini si svolge sul finire degli Anni Cinquanta, ai primi sentori del boom economico: il padre è il titolare di una azienda vinicola molto preso dal suo lavoro; la madre, che nel romanzo è morta fin dal principio, è una giovane donna di buona famiglia dedita ai figli e al marito. Quando, nella seconda parte, morirà di una leucemia fulminante, le sue immagini fermate dai filmini che il figlio maggiore, l’Incompreso del titolo, avrà girato con una delle prime cineprese arrivate in Italia, continuerà ad animare il racconto in forma di ricordo perenne. E’ grazie a questa sostanziale modifica che Oldoini ha potuto avere nei ruoli del padre e della madre due attori sulla cresta dell’onda: Luca Zingaretti, fresco dei trionfi di «Montalbano», e Margherita Buy, premiata per la sua interpretazione ne «Le fate ignoranti». Nel cast anche Irene Ferri, Fabio Sartor, Luigi Diberti e i due bambini attori, Walter Conciatore e Riccardo Manera, entrambi dagli occhi azzurri. Sul set, nel caldo di questo luglio, si intrecciano le memorie legate al vecchio «Incompreso», per qualcuno il libro, per altri il film di Comencini. Zingaretti, dimagrito e sbiondito per la parte, vive il suo ruolo come una sorta di contrappasso: «Ho odiato profondamente il padre di Comencini tanto che quando me l’hanno offerto ero tentato di rifiutare. Ho accettato perché in questo copione non sono un diplomatico anglosassone algido e formale, ma solo un italiano distratto che non sa dimostrare l’affetto che prova per i figli». Anche Margherita Buy, che s’è portata in villa, dietro, la piccola figlia di cinque mesi, ricorda di aver pianto a lungo per «Incompreso»: «Ma è una bella parte questa mia, della madre, una parte necessaria a far capire meglio perchè la sua scomparsa precipiti il figlio nella disperazione, acuendo la distanza tra lui e suo padre». Il più restio ad affrontare questa nuova versione del libro della Montgomery pare essere proprio il regista Enrico Oldoini, quello di «Don Matteo», più abituato a trattare i sentimenti ricorrendo all’ironia che al melodramma: «Confesso: se mi avessero chiesto di rifare "Tutti a casa" di Comencini mi sarei rifiutato perché i capolavori non si possono riprodurre, ma rifare "Incompreso", una sua opera minore, non mi ha imbarazzato per niente». Si piangerà come allora, Oldoini? «Lo spero. Commuovere non è un reato». Finite le riprese, in agosto, Zingaretti dovrà decidere se girare o meno altri episodi di «Montalbano»: «I romanzi di Camilleri sono finiti o quasi, gli sceneggiatori stanno tentando di trasformare alcuni suoi racconti in copioni adatti alla tv. Vedremo cosa ne verrà fuori». Margherita Buy, invece, sarà sul set del nuovo film di Cristina Comencini «Il giorno più bello», anche questa una storia di famiglia.
Simonetta Robiony



La Repubblica 12.07.2001
'capatosta' va

Mancano ormai appena sette giorni all'appuntamento con la cerimonia conclusiva della quarta edizione del premio letterario "Costiera del Levante – Pinuccio Tatarella". Nella rosa dei cinque finalisti, com'è noto, un giornalista barese di razza: Beppe Lopez. Dato dai bookmakers del caso per vincente. Ed ecco che, adesso, ancora di più che nei mesi passati, per dirla con le parole spese da Roberto Cotroneo, nella sua entusiastica recensione apparsa sul settimanale "L'Espresso", «capire l'operazione letteraria messa a punto da Beppe Lopez nel suo primo romanzo, "Capatosta", vale qualcosa». Un libro coraggioso oltre che un insuperabile atto d'amore per la sua Bari se è vero che, così come rileva polemicamente Cotroneo, si tratta della «magnifica storiaccia di un mondo che la letteratura non ha mai sfiorato, specie negli ultimi tempi, che se non passi lo stretto di Messina non sei nessuno (ogni riferimento alla figura di Andrea Camilleri è puramente casuale?, ndr)». Di più, probabilmente, uno scrittore non potrebbe proprio chiedere alla penna cinica e affilata di uno scettico e disincantato critico letterario del calibro di Cotroneo. E, tuttavia, non è finita: «"Capatosta" non è un libro qualunque. Se ci fossero più libri così in giro, le cose di questo mondo letterario andrebbero meglio». Ma non è tutto. Analoghe considerazioni sono state pure espresse da una più ampia, e altrettanto qualificata, "pattuglia" di critici, scrittori e giornalisti: bisogna pensare che, infatti, "Capatosta" ha guadagnato la bellezza di oltre sessanta lusinghiere recensioni. Il latinista Luca Canali, sulle colonne del "Giornale", ha parlato di «un romanzo d'inconsueto valore umano prima ancora che letterario, un frutto inatteso nell'attuale deserto popolato d'infiniti sottoprodotti letterari, anche rifiniti nel loro formalismo, ma terribilmente inutili». Un romanzo utile, dunque. E per molte, "troppe" ragioni. Ad incominciare dalla lingua nella quale Lopez l'ha composto, un inedito e sorprendente pastiche tra l'italiano e l'idioma dialettale pugliese: «La vera sorpresa è la lingua: un impasto di italiano e dialetto piacevole e forte come in Camilleri, forse di più» ha scritto Corrado Augias. E, non da ultima, la storia, l'affresco nitido, aspro e crudo di un universo mai raccontato, quello della Bari anni Trenta incapace di sapersi, soggiogata dalla carnalità del bisogno. «Ad agitare Lopez – ha "capito" Franco Brevini su "Panorama" – è un'ossessione. Quel Meridione senza riscatto, quella vita che non diventa mai storia, è un grumo autobiografico. E pulsa, duole, forza ogni convenzione espressiva, in questo splendido scrittore, che è una "capatosta" pure lui». Ed è, forse, per questo che il "partito" barese di "Capatosta" continua a conquistare sempre più "iscritti": Franco Cassano, Gianfranco Dioguardi, Giuseppe Farese, Mara Labriola, Giovanna Laterza, Raffaele Nigro, Erina Siciliani, Antonio Stornaiolo e chissà quanti altri ancora. Un libro, insomma, capace di riconciliare con il piacere della lettura. A prescindere, evidentemente, da ogni ventilata ipotesi di vittoria di questo o quel premio.
ANTONIO DI GIACOMO




La Nazione 10.07.2001
Bentornato Maresciallo

Bentornato Maresciallo. Siciliano di nascita, fiorentino d'adozione, inglese per pronuncia, tradotto in italiano troppo poco, il maresciallo Salvatore Guarnaccia, della stazione dei Carabinieri di Palazzo Pitti, nato tra cronaca e fantasia dalla penna di Magdalen Nabb, apparve per i tipi della editrice inglese Collins nel 1981. Undici finora, in inglese, i romanzi sul maresciallo nel teatro esistenziale e architettonico di Firenze, due soli tradotti in italiano per Rusconi verso la meta' degli anni '90: 'L'olandese' e 'Morte di un inglese'. Ma, sara' perche' i gialli pongono domande ultime e c'e' un gran bisogno di interrogarsi sulla vita e la morte, sara' per il fiorire qualitativamente alto del commissario Montalbano di Camilleri, del Pepe Carvalho di Montalban, del De Luca di Lucarelli, del Fabio Montale di Jean Claude Izzo, 'Passigli Editori' ha avuto l'azzeccatissima idea di pubblicare in italiano la pubblicazione integrale dell'opera di Magdalen Nabb, inglese-fiorentina d'Oltrarno, a partire dall'ultimo della serie di undici romanzi su Guarnaccia. La presentazione di 'Legame di sangue', questo il titolo del romanzo edito da Passigli, e' per stasera, alle 21.30, alla Libreria Edison. Sara' un buona occasione anche per incontrare l'autrice, nata nel Lancashire (Gran Bretagna) nel 1947 dove si è formata come ceramista. "Nel 1975 - recita cosi' la sua sobria nota biografica - ha lasciato il suo paese di origine e si è trasferita a Firenze dedicandosi completamente alla sua duplice attività di scrittrice di storie per bambini e di romanzi che definisce 'storie di crimini ambientate a Firenze che mi permettono, tramite un'indagine, di ritrarre la città e delineare la psicologia dei suoi abitanti'. Guarnaccia e' conosciuto in tutto il mondo, tranne che nella sua citta' d'adozione, che Magdalen Nabb sa descrivere a menadito, con acute osservazioni sulla storia locale e nazionale. Magdalen Nabb e' una riscoperta per l'Italia e merita l'attenzione che grandi maestri della penna come Georges Simenon le hanno riservato e che 'Passigli editori' ripropongono, finalmente in italiano, con 'Legame di sangue': "'L'olandese'- scrisse il padre di Maigret a proposito di uno dei primi romanzi della scrittrice - è un capolavoro e lei è una vera professionista».
Michele Brancale

Corriere della sera (Milano)10.07.2001
La bionda di Belleville

Divertimento noir alla Fnac. Alle 18.30, Sandrone Dazieri presenta il libro «L’assassina di Belleville» (Gialli Mondadori) con prefazione di Andrea Camilleri. Gli ingredienti della storia ambientata a Parigi sono una borsa contenente importanti documenti, una rapina al supermercato, una misteriosa e sfuggente donna bionda e, soprattutto, un supersbirro fuoruscito dai servizi segreti francesi. Il resto è suspense.
L’ASSASSINA DI BELLEVILLE, Fnac via Torino, ang. via della Palla, Milano, ore 18

Corriere della sera 08.07.2001
«Racconti quotidiani» è un titoletto sbrigativo per ...

«Racconti quotidiani» è un titoletto sbrigativo per giustificare la raccolta di articoli di Camilleri apparsi sui tre quotidiani a cui collabora: sono riflessioni (veloci) su episodi di cronaca, osservazioni (superficiali) su fatti di costume, nonché rivelazioni (modeste) sulla propria scrittura, sul suo radicamento siciliano e sulle letture o sui segreti del commissario Montalbano, di cui già sapevamo quel che basta. Il tutto per poco più di sessanta paginette leggere leggere appesantite da una introduzione utile solo a dare un minimo spessore (fisico) a un non-libro.


Corriere della sera 08.07.2001
Zingaretti sul set di «Incompreso» con Margherita Buy: mi piacerebbe chiudere dopo i successi ottenuti

Una sontuosa villa rinascimentale nella Lucchesia. Una famiglia ricca e felice viene sconvolta da una serie di drammatici eventi. Si gira in questi giorni la versione televisiva di «Incompreso», prodotta da Angelo Rizzoli per Mediatrade (costo 8 miliardi), in onda nel febbraio 2002 su Canale 5 in due puntate, per la regia di Enrico Oldoini. Protagonisti Luca Zingaretti e Margherita Buy, nel ruolo dei genitori, e Walter Conciatore e Riccardo Manera, rispettivamente 10 e 6 anni, in quello dei figli. Impegnato nel nuovo personaggio, il commissario Montalbano però avverte: «Non so se vestirò ancora i panni della creatura di Andrea Camilleri. Stanno lavorando alla sceneggiatura dell’ultimo romanzo "L’odore della notte", quando sarà finita la leggerò e valuterò». Un annuncio che sorprende, dato il grande successo anche dell’ultima serie, ma Zingaretti spiega: «Ho già parlato con il produttore: mi piacerebbe chiudere in bellezza, proprio per i consensi ottenuti».
A raccogliere la non facile eredità del celebre film di Luigi Comencini del ’66 (di cui fu realizzato nell’84 un primo non felice remake in Tunisia con Gene Hackman) è Oldoini: «Avrei avuto serio imbarazzo a riproporre altri film di Comencini, come "Tutti a casa", e non questo che non ho particolarmente amato, ma che ho accettato di fare anche perché, per me, è un po’ autobiografico: da bambino sono stato un "incompreso"».
Ricorda Zingaretti: «Da piccolo, ho versato calde lacrime vedendo questo film. Odiavo il padre, così duro con suo figlio. Destino ha voluto che fossi proprio io a impersonarlo». Interviene la Buy: «Anch’io, da ragazzina, piansi tanto. Ora, per interpretare questa mamma, mi ha aiutato il fatto di essere anch’io mamma di una bimba di 5 mesi».
Una storia tutta da piangere, tratta dal romanzo ottocentesco di Florence Montgomery, che è stata adattata al piccolo schermo dagli sceneggiatori Massimo De Rita e Ottavio Iemma con sostanziose licenze. A differenza del racconto originale e poi del lavoro cinematografico di Comencini, la vicenda è ambientata nell’Italia del boom economico anni Cinquanta. La famiglia di Edoardo Quarantesi-Zingaretti vive in Toscana (il tv-movie si sta realizzando a Villa Oliva-Buonvisi). La moglie Elisa-Buy è una donna dolce e dedita al marito e ai figli, ma sin dall’inizio della storia si capisce che ha problemi di salute. Ed è proprio la creazione di questo personaggio la seconda grossa diversificazione. Spiega il regista: «La figura della madre non esisteva, si partiva già dalla sua morte e quindi si sviluppava solo il difficile rapporto tra il padre e i due figli da crescere. Ci è sembrato invece opportuno raccontare Elisa, per spiegare la condizione di un nucleo familiare sereno che, all’improvviso, viene stravolto».
La terza licenza è nel personaggio del padre, che non è un diplomatico inglese, come Anthony Quayle nel film, ma un imprenditore vinicolo. Sottolinea Zingaretti: «Il mio personaggio è un marito innamorato, che potrebbe essere anche un ottimo genitore, ma non ha gli strumenti per farlo e non riesce a capire la fragilità e il bisogno d’affetto del suo primogenito».
Molto professionali, piccoli adulti sul set sono Walter e Riccardo nei ruoli di Francesco e Mino. Dice il primo, che ha già lavorato nella pubblicità e nei quiz tv: «Prima di girare, leggo il copione e mi immedesimo. Quando devo recitare le scene più tristi, cerco di pensare, per esempio, che muoia una persona cara. Le lacrime che scendono dai miei occhi non sono vere, ma il sentimento che provo sì». E il piccolissimo Riccardo, accompagnato sul set dalla mamma attrice di teatro, assieme alla quale ha già lavorato in compagnia con Turi Ferro due anni fa: «Anch’io qualche volta penso alle cose tristi, ma poi gioco col game-boy».
Dopo la scomparsa di Elisa, si insinua nella famiglia la sorella di questa, Laura (altro ruolo creato ex novo e recitato da Irene Ferri), da sempre innamorata del cognato, che assume in maniera autoritaria il compito educativo dei nipoti. Ma la situazione precipita, fino al tragico epilogo. Il figlio incompreso, per salvare il fratellino, muore: non prima, però, di essersi riconciliato col papà. Assicura Oldoini: «Non scivoleremo nel patetismo ridicolo». E Zingaretti conclude: «In questi orribili tempi di "infanzia violata", spero che questo film riporti l’attenzione sui problemi dei bambini».





Il Gazzettino Online: il quotidiano del NordEst 08.07.2001
Montalbano sta perdendo un po' ...

Montalbano sta perdendo un po' del suo fascino seduttivo e della sua abilità investigativa? Forse. Questo almeno è quello che ci fa credere Andrea Camilleri nelle prime pagine del suo nuovo libro: "L'odore della notte".

Montalbano non trova più ispirazione nel grande "aulivo saraceno" e Livia si sta allontanando da lui, stufa dell'eterna distrazione amorosa del suo amato. Crisi di identità e un caso anomalo per Salvo Montalbano in cui, per la prima volta, il cadavere non spunta fin dall'inizio e non viene richiesto il contributo del commissario per risolvere il caso.

Come una commedia degli equivoci tutto comincia quasi per caso con uno scambio. E Laura, tranquilla studentessa di Rimini, si ritrova a possedere uno zaino pieno zeppo di droga al quale tutti stanno dando la caccia, terroristi internazionali compresi, camuffati sotto le maschere di Topolino, Minnie e Zio Paperone. Dopo il successo di Almost Blue e le fortunate apparizioni televisive, Carlo Lucarelli torna a comparire in classifica con storie cariche di suspence che non hanno niente da invidiare ai maestri del brivido d'oltre oceano.

Il panico "mucca pazza" ancora serpeggia tra gli scaffali dei supermercati e nelle macellerie. Il suggerimento del pensatore americano Jeremy Rifkin per sfuggire al virus della Bse è semplicemente di smettere di mangiare carne, colpevole non solo di trasmettere il virus, ma di influire in modo negativo nella cultura occidentale instillando l'odio e l'istinto razzista. In "Ecocidio" Rifkin racconta l'ascesa e la caduta della cultura della carne invitandoci a eliminarla dal nostro menu "per compiere un passo avanti nella storia della consapevolezza umana".

Come gli intellettuali dell'800 Edgar Morin propone, invece, una guida ai "Sette saperi necessari all'educazione del futuro", attingendo alla sua forte esperienza di "riformatore del pensiero".

Sulle note del Rototom Sun Splash, che questo fine settimana ci propone il grandissimo Youssu'n Dour, "Notti da Leone", di Pier Gaspardo, miete successi tra gli autori nostrani, scavalcando per una volta Corona.

Nella collana Piemme Junior è uscito un bel libro illustrato ambientato in Egitto. L'opera, di Geronimo Stilton, racconta il mistero della piramide di formaggio, ovvero l'avventura dell'autore che attraversa l'Egitto su una gobba del cammello scoprendo, tra i geroglifici della tomba di Cheope, il segreto di uno scienziato che ha costruito una piramide di formaggio.

Supermarket: è già uno dei romanzi più caldi dell'estate "L'inganno di Prometeo", di Robert Ludlum.

Roberta Stroppa


Il giorno 08.07.2001
«Incompreso»: ci sarà da piangere

Cento minuti di mamma che nella versione originale non esistono. Margherita Buy è la «novità» dell'Incompreso 2002. Accanto a lei un inedito Luca Zingaretti, prima marito innamorato, poi padre distante e severo di due orfani.
A 35 anni dal film di Luigi Comencini, arriva in televisione la storia che ha commosso intere generazioni nel 1966. Rivista, corretta e retrodatata agli anni '50. Le riprese della fiction — prodotta da Angelo Rizzoli per Mediatrade, in onda su Canale 5 a febbraio — dopo 10 settimane in Lucchesia sotto la regia di Enrico Oldoini, si concluderanno il 3 agosto.
Buy raggiante
Boccoli biondi e sguardo blu, lontana anni luce dalla vedova tormentata delle Fate ignoranti, la Buy in stile retrò con abito color carta-da-zucchero bordato di rosso è raggiante. Un'altra donna: più dolce e sicura di sé, meno restia a concedersi alle domande dei giornalisti. Sarà perché è il suo momento: il film di Ozpetek, successo al botteghino, le ha anche 'regalato' il Nastro d'argento come miglior attrice.
Sarà perché il ruolo di Elisa, la madre nella struggente vicenda, è stato creato apposta per lei: «Non accetto quasi mai di fare televisione, ma questa è un'eccezione. Posso recitare liberamente, il mio personaggio non ha precedenti. Mi ha convinta la presenza di un regista cinematografico e di Luca Zingaretti con cui avevo già lavorato in teatro».
Ed è felice perché è davvero diventata mamma da poco e ogni tanto i ciak a villa Oliva-Buonvisi si fermano di colpo quando passa lei con la piccola Caterina, che ha 5 mesi, in braccio. «Interrompiamo — spiega Zingaretti — e ci mettiamo lì intorno a fare le 'facce' alla bambina». Il popolare commissario di Camilleri è diventato un produttore vinicolo lucchese, troppo preso dal lavoro: «Ho visto Incompreso (nelle foto due scene) da ragazzino e lo ricordavo benissimo. Soprattutto ricordo che detestavo il padre. Quando me lo hanno offerto, ho pensato 'è destino, lo devo fare'. Ho cercato di renderlo anche se non giustificabile, almeno credibile. Spero possa servire come riflessione per rapportarci ai bambini. I terribili casi di infanzia violata non possono passare sotto silenzio. Ogni bambino non è un adulto piccolo, ha dentro di sè un universo da capire». Lacrime annunciate, quindi, per il remake di Oldoini, anche se regista e attori tengono a precisare che non saranno quelle che sgorgano copiose, ma quelle trattenute, sottintese. Quelle che fanno più male, insomma.
Mamma adorata
«Non stiamo cercando di far piangere per forza — dice la Buy, che muore di leucemia alla fine della prima puntata — La mia è una mamma adorata, molto anni cinquanta, che educa i figli. La maternità mi ha aiutato e mi sono ispirata a mia nonna, la ricordo vestita con abiti come questi, con i braccialetti tintinnanti, dedita alla famiglia».
Impegni futuri? Zingaretti socchiude gli occhi sornione e lancia la notizia: «Non so se farò ancora Montalbano. Non ho ancora firmato, sto valutando le nuove sceneggiature». Forse è un modo per alzare il cachet vista la fama, forse vorrebbe scucirsi di dosso l'ingombrante litania «Montalbano, sono».
Invece, Margherita Buy annuncia che sarà nella prossima pellicola della figlia di Comenicini, Cristina: «Ironia della sorte — sorride — sarà una commedia sulla famiglia. Comincio a fine luglio a Roma». Il titolo brilla negli occhi di mamma Margherita: «Il più bel giorno della mia vita».


Il giorno 08.07.2001
«Zingaretti lascia? Non ci credo Ama troppo Montalbano»

Più di una novità i«Stimo troppo Luca Zingaretti come attore e come persona per credere che abbia detto che non sa se interpreterà ancora Montalbano, è troppo affezionato al personaggio». È quanto ha detto Carlo Degli Esposti, il produttore della serie sul commissario Montalbano. «Tutti noi, da Andrea Camilleri a Zingaretti, dal regista Alberto Sironi allo sceneggiatore Bruni - ha proseguito - ci dobbiamo difendere da un unico nemico: l' invidia».


Repubblica 06.07.2001
Andrea Camilleri subito in vetta

Più di una novità in classifica. Il titolo più venduto della settimana è L'odore della notte di Andrea Camilleri. In questo nuovo giallo, iommissario Montalbano si trova alle prese con la sparizione di un sedicente finanziere, l'età che avanza e un pullover che scompare e riappare inaspettatamente. Scivolano di un gradino L'ignoranza di Milan Kundera e No logo, il saggio di Naomi Klein. La seconda nuova entrata è H/H di Banana Yoshimoto. Il suo nuovo volume contiene due racconti lunghi ispirati a un tema piuttosto familiare all'autrice giapponese: quello della morte. Nel primo racconto ("Hardboiled"), che si svolge tutto nello spazio di una notte, una donna arriva in un paese dove decide di pernottare e in un'atmosfera vagamente inquietante rivive dolorosissimi momenti del suo passato. Nel secondo racconto ("Hard luck"), la giovane protagonista va tutti i giorni a trovare in ospedale la sorella in coma per emorragia cerebrale: la morte e la malattia le permetteranno di pensare ala vita in modo totalmente nuovo. Ricordiamo che la classifica è stata effettuata dall'Istituto Cirm esplorando sessanta librerie a rotazione, tra cui alcune del Gruppo librerie informatizzate Libris. La settimana di rilevazione va dal 27 giugno al 3 luglio.

Il Venerdi di Repubblica 06.07.2001
Niente Classici, solo stralunati

Non mi sento di consigliare un libro in particolare per l'estate. Voglio invece consigliare dei libri particolari hce la Rizzoli pubblica nella collana Sintonie. E' una letteratura di scrittori stralunati, da Permunian a Picca, un po' fuori norma, com'era Antonio Delfini. Sono giovani autori e scrittori di una certa eta' che esprimono una notevole felicita' narrativa. I classici, diciamo la verita' sono libri difficili e pesanti da leggere in spiaggia sotto l'ombrellone. Una signora importante mi disse: in spiaggia mi porto il suo libro e Hegel. Non so come abbia potuto fare. Devo dire la verita': quella signora l'ho ammirata ma non invidiata.

Corriere della sera (RM) 02.07.2001
Gli amanti danteschi e le favole di Camilleri a FontanonEstate

Ha riaperto i battenti la rassegna di spettacoli al FontanonEstate al Gianicolo. Una vetrina di attori, musicisti, registi e autori che presentano, fino a settembre, le loro creazioni, realizzate appositamente per la manifestazione, che giunge quest’anno alla sua sesta edizione. Anche stavolta sono due gli spazi all’interno dei quali si svolge la rassegna: un palco piccolo, per gli appuntamenti delle ore 21, nel giardino barocco che si trova dietro la monumentale fontana; e il palco grande, per le 22.30, allestito del Parco della Rimembranza. Vario e articolato il cartellone, che prevede la partecipazione di artisti italiani e internazionali. Giovedì sera sarà in scena «Paolo e Francesca» con Rosalynde Leblanc e Andrea Smith, rappresentazione ispirata all’Inferno di Dante. L’11 luglio è in programma «La bella verità» di Carlo Goldoni con la musica di Niccolò Piccinni, una deliziosa opera buffa, scritta dal grande commediografo nel 1762, ora riproposta con la regia di Enzo Aronica. Mentre dal 17 al 22 luglio saranno presentate alcune serate dedicate allo scrittore Andrea Camilleri (nella foto), con «Il topo rode le sillabe», favole e filastrocche inedite, rappresentate da Maria Luisa Bigai, recitate da Lydia Biondi, Roberto Della Casa, Daniele Formica, con le musiche dal vivo di Alessandro Molinari. Tra gli altri appuntamenti, «Poetas incantadores» di e con Antonio Gavino Sanna e Tenerezza Fattore, ovvero un omaggio all’incanto della poesia, da Leopardi a Garcia Lorca, da Trilussa a Pasolini; «Rascel in jazz», dove il giovanissimo figlio dell’indimenticabile Renato, proprorrà alcune delle più belle melodie firmate dal padre, arrangiate in chiave jazzistica; «Il bell’indifferente» interpretato da Carla Cassola e «Il caso Ustica» di e con Mario Tricamo. FONTANTONE DEL GIANICOLO via Garibaldi 3. Tel. 06.581.14.599