l'Unità, 24.5.2002
Fronte del video
Sottoposti
Al momento in cui scriviamo non abbiamo ancora potuto vedere l'ennesima
puntata di «Porta a porta» con Silvio Berlusconi e Vespa nel
ruolo del gatto e della volpe. Ma ne abbiamo viste tante altre e Berlusconi,
del resto, è sempre in onda. Tanto per dirne una, anche mentre parlava
Fassino, l'altra sera nello stesso programma, su schermo si continuava
a vedere Berlusconi. È il mero proprietario, non solo della Rai,
ma della Nazionale, dell'editoria, del cinema, del teatro e di tutto. Così,
i suoi solerti e numerosissimi sottoposti si scagliano indignati contro
Camilleri, reo di criticare Berlusconi pur scrivendo per la Mondadori.
Quasi che l'autore di Montalbano gli avesse venduto cuore, cervello e il
resto, come hanno fatto loro. E così, l'onorato Miccichè
ha potuto rimproverare al regista Ronconi di satireggiare Berlusconi «che
gli dà i soldi». Soldi dello Stato, ovviamente, ma non
fa differenza perché anche lo Stato è sua mera proprietà.
Mentre chi osa lamentarsi è subito definito arrogante (come Enzo Biagi) perché non tace e acconsente ai diktat. E siccome tutto è
del padrone unico e assoluto, gli spiriti indipendenti sono accusati di
«sputare nel piatto dove mangiano» da dipendenti abituati a
mandar giù di tutto.
Maria Novella Oppo