La Nuova Sardegna, 1.6.2002
Cotoletta alla milanese per il siciliano Camilleri
Lo scrittore è stato l'ospite d'onore della mensa di via Premuda
Inchino ed emozione dopo lo spontaneo e fragoroso applauso degli studenti
Botta e risposta

CAGLIARI. Quando il padre del commissario Montalbano, ha conquistato la mensa universitaria, l'applauso è stato spontaneo. Lui Andrea Camilleri, 77 anni, scrittore, sceneggiatore e regista, ha ringraziato con un inchino e poi è arrossito. Insieme alla moglie e nascondendo a fatica la sua timidezza, ha scelto come cicerone il presidente dell'Ersu, Luigi Sotgiu, fino a uno dei tavoli apparecchiati con i vassoi rossi. Così, fra gli sguardi incuriositi e increduli degli studenti, - «Con tutti voi mi trovo assolutamente a mio agio» - ha consumato il tipico "pranzo da mensa": pasta condita con i piselli, cotoletta alla milanese e insalata mista. Ma niente lo ha messo a disagio, con l'affabilità tipica della sua età, maturata in anni passati fra la gente, ha partecipato allegramente alla conversazione, molte domande e lunghe risposte, con le studentesse sedute al suo stesso tavolo.
«I giovani oggi sono il perno della società ed è stato così in tutte le epoche storiche - ha detto lo scrittore, rivolgendosi alle commensali - e il vostro attivismo, in questo periodo, è particolarmente importante, soprattutto in senso civile».
Il mondo accademico continua a essere quel luogo privilegiato dove si forma non solo la cultura ma anche la coscienza. «L'Università, - ha detto Andrea Camilleri, che ha scelto proprio il Teatro dell'Ersu per presentare il suo ultimo romanzo - nonostante la crisi mondiale dell'istruzione, ha un ruolo centrale anche se non riesce a incidere profondamente nella società».
La stessa impressione per tutti gli atenei italiani, ancora oggi purtroppo relegati a essere «meri luoghi di studio e non di propagazione delle idee». Le difficoltà ci sono, ma gli studenti continuano a rappresentare la promessa per il futuro: «Anche in Sicilia - ha detto ancora Camilleri - dove la mafia esiste ancor'oggi anche se ha cambiato pelle, la speranza di fare il passo in avanti è data dai giovani universitari, che per il momento continuano a dormire pericolosamente». E quando sta per concludere il suo pasto "mi ha ricordato il sapore nostalgico dell'università", non ha negato di avere un legame particolare con l'ateneo cagliaritano: «Si dice che un autore cominci a sentirsi tale solo quando sono state fatte delle tesi su di lui. Due su di me e tutte e due di studenti cagliaritani».
Antonella Loi