Il Sole24Ore, 26.6.2002
E Racalmuto scommette sullo scrittore Camilleri

MILANO. «Riaprire un teatro è come rimettere a posto una linea spezzata, una linea di tradizione culturale».
Andrea Camilleri sarà il nuovo direttore artistico del teatro comunale Regina Margherita di Racalmuto (in provincia di Agrigento), attivo fino ai primi anni 50 e abbandonato nel '56. L'obiettivo, spiega Camilleri, è quello di farne «un luogo di vita pulsante, un centro di cultura intesa come espressione del comune sentire di un paese, non come un fatto elitario».
Realizzato in cinque anni nel 1880, con due ordini di palchi e una platea, il teatro ha 320 posti e solo nel 1984, grazie all'impegno di Leonardo Sciascia che a Racalmuto era nato, venne finanziato il progetto di restauro, affidato all'architetto veneziano Antonio Foscari. Poi, ancora una volta, le vicissitudini burocratiche hanno rallentato il lavoro di recupero, che dovrebbe essere completato entro l'estate. L'inaugurazione è attesa per fine anno. Nel frattempo il Comune sta studiando lo statuto per la costituzione di un ente  autonomo di gestione.
«Piccolo ma stupendo» lo aveva definito Sciascia. E raccontava:  «In questo teatro io ho visto, nell' infanzia e nella giovinezza, gli spettacoli più belli, "Amleto", "Il barbiere di Siviglia", "La Traviata". Quanto teatro, e che trovava poi riflessi e echi nella vita di ogni giorno». Poi Sciascia tornò a visitarlo nel '78, alcuni anni dopo la chiusura, e l' impressione che ne ebbe fu ben diversa: "Ho visto la rovina di quel luogo che ricordavo splendido, incantevole -scrisse - più che dentro un teatro mi è parso di trovarmi dentro una delle carceri di Piranesi».
Ora toccherà a Camilleri riportarlo a nuova vita. «Vorrei ospitare opere di livello -afferma lo scrittore siciliano- ma anche  costruire qualcosa.
Creare un vivaio di attori e soprattutto di  tecnici. Il mio sogno è quello di incitare qualcuno a scrivere, offrendogli un luogo dove ospitare i suoi scritti».
C.J.