La Repubblica (ed. di Palermo), 5.9.2002
Racalmuto
Riapre il teatro con un'opera di Sciascia

Un sacco di ceci da tre bajocchi, due guardie borboniche, un vescovo cocciuto e un vicerè determinato a proseguire sulla sua strada. Sono gli ingredienti della "Recitazione della controversia liparitana dedicata ad A.D." di Leonardo Sciascia, che sabato alle 18,30 va in scena in piazza Fontana a Racalmuto diretto da Giuseppe Dipasquale. Il regista ha scelto otto attori professionisti e 20 comparse tra la gente del paese per questo spettacolo che è anche la prima produzione del rinato teatro Regina Margherita, che riaprirà i battenti a novembre con la direzione artistica di Andrea Camilleri, dopo la chiusura nel '64 e un restauro iniziato negli anni Ottanta e durato quasi vent'anni.
«Sciascia non prediligeva la scrittura teatrale - spiega Di pasquale - eppure in questa commedia del '69 trova la forma dialettica più adatta per far diventare un fatto insignificante estremamente importante». E la vicenda, infatti, ruota attorno alla richiesta da parte di guardie annonarie del viceré di Sicilia, di un balzello su un sacco di ceci venduti a Lipari per conto della Chiesa, e come tali, allora, esenti da qualsiasi tassazione. «Un piccolo incidente diplomatico dal sapore pirandelliano, sorto nella Sicilia del primo Settecento - continua il regista - che diventa l'occasione di una disputa senza fine, un balletto di scomuniche che portano alle soglia di uno scisma tra la Chiesa e il governo del Regno».
Nel cast spiccano il viceré di Sicilia Antonio Spinola (Pietro Montandon), il vescovo di Catania (Angelo Tosto), il canonico Antonino Mongitore (Gian Paolo Poddighe). L'ingresso è libero.
Laura Nobile