Il Nuovo, 15.10.2002
Camilleri riceve la laurea ad honorem a Milano
Lo scrittore è stato premiato martedì 15 con l'onorificenza in lingue e letterature straniere allo Iulm per il suo lavoro "ai confini tra tradizione e modernità".

MILANO - “Andrea Camilleri è uno degli ultimi grandi scrittori italiani di confine: la soglia non è quella insulare [della Sicilia], ma quella tra tradizione e modernità”. Con queste parole Giovanni Puglisi, rettore dell’Università Iulm [Istituto universitario di lingue moderne] di Milano ha aperto la cerimonia di conferimento della laurea honoris causa in lingue e letterature straniere ad Andrea Camilleri.
Uno scrittore, si legge nella motivazione ufficiale del riconoscimento, che iscrive “la Sicilia e la sua anima culturale nella più ampia e più moderna cultura europea”. L'onorificenza, spiega Puglisi, va condivisa, almeno moralmente, con Elvira Sellerio, fondatrice della prestigiosa casa editrice palermitana che da anni pubblica i romanzi dello scrittore.
Quello a Camilleri è un riconoscimento rivolto prima di tutto al suo ruolo nella cultura siciliana, e alla sua raffinata ricerca linguistica, che lo accomuna per molti aspetti a Carlo Emilio Gadda. Un pastiche linguistico sospeso tra dialetto e lingua nazionale, ma che non rende la lettura difficoltosa o pesante. "I traduttori stranieri si divertono a lavorare sui miei libri", scherza lo scrittore durante l'incontro con la stampa. "Un traduttore francese ad esempio è ricorso al dialetto normanno per tradurre il verbo tampasiare, che in siciliano significa quel ciondolare per la casa la mattina, pigramente, fermandosi davanti a un quadro storto per raddrizzarlo, o fissando una cartolina senza leggere cosa c'è scritto dietro la foto".
Camilleri ha esordito come scrittore nel 1978 con Il corso delle cose, dopo trent’anni passati nel mondo del teatro, lavorando come regista, sceneggiatore e docente di regia all’Accademia di arte drammatica di Roma. Dal 1980 inizia con il romanzo Un filo di fumo la serie ambientata nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata (in realtà Porto Empedocle, luogo natale dello scrittore). Ma è dal ’92, quando esce, da Sellerio, La stagione della caccia, che Camilleri conosce il successo di pubblico che ha oggi. La Vigata del passato lascia il posto a quella dei nostri tempi, e alle indagini del commissario Montalbano (a partire dal romanzo La forma dell'acqua, del 1994), personaggio familiare al pubblico italiano di massa anche grazie alle serie televisive con Luca Zingaretti, di cui sta per uscire la nuova serie con gli episodi L'odore della notte, Il gatto e il cardellino, Gli arancini di Montalbano e Amore e Fratellanza, diretti dal regista Alberto Sironi.
Alex Dall'Asta