La notizia non è ancora ufficiale ma, stando ad alcune indiscrezioni,
Andrea Camilleri è il vincitore del premio Mondello. Il prestigioso
riconoscimento, col quale sono stati insigniti scrittori e poeti di primissimo
piano, tra cui alcuni premi Nobel come Saramago, Canetti e Brodskji, quest’anno
incorona dunque uno degli autori più letti e più discussi
degli ultimi anni.
Camilleri infatti, da quando è tornato alla scrittura dopo l’esordio
infelice degli anni Settanta, non ha fatto altro che scalare le vette delle
classifiche di vendita, tenendo saldamente unito l'esercito dei lettori,
ma dividendo violentemente quello dei critici, tiepidi di fronte a cotanto
successo. Un successo testimoniato anche da ricerche di mercato, come quella
effettuata anni fa dalla casa editrice Sellerio, stando alla quale Camilleri
vende in Italia secondo il massimo indice di assorbimento fissato regione
per regione. Per non parlare della sua fortuna all'estero. Di tutto ciò
se ne sono infischiati i colleghi dello scrittore empedoclino e gli studiosi,
i cui corsivi velenosi però non hanno sortito nessun effetto.
A marzo di quest'anno si è poi tenuto un convegno sul "Caso
Camilleri', al quale ha preso parte il fior fiore della critica italiana
e straniera, pronta stavolta a riconoscere le geniali mosse narrative di
Camilleri, la sua indiscutibile capacità affabulatoria, il miracolo
di una lingua che mescola sapientemente italiano e siciliano, e disposta
a incoronare con l'alloro l'autore de Il birraio di Preston. «Se
ci fosse una giustizia al mondo – scriveva più di due anni fa Antonio
D'Orrico su 'Sette" - dovrebbero dargli (a Camilleri, ndr) tutti i premi,
dallo Strega al Campiello. Ma non glieli daranno, perché è
primo in classifica, perché è bravo davvero, perché
raccontare non gli costa fatica». Adesso arriva il premio Mondello,
che di certo non aggiunge nulla alla folgorante carriera del padre del
commissario Montalbano.
Salvatore Ferlita