Corriere della sera, 29.11.2002
Attori e scrittori: sì a un Montalbano del Nord, ma senza critiche al Sud

MILANO - Vorrebbe un «Montalbano del Nord» e, se potesse, lo farebbe scrivere a Carlo Emilio Gadda. Ma pensa anche all’«universo di Carlo Castellaneta» e a una storia di detective ambientata sui Navigli da portare in tv. E l’idea di Ettore Albertoni, consigliere leghista del Cda Rai, di un personaggio televisivo del Nord, dopo il Montalbano di Camilleri, piace ai giallisti settentrionali che nelle strade di Bologna e Milano fanno vivere i loro protagonisti. «Ma non per controbilanciare il poliziotto siciliano», precisa Carlo Lucarelli, padre del commissario De Luca e del sovrintendente Coliandro. Piuttosto, spiega l’autore parmigiano, «per riscoprire tante buone storie e produrre buoni film, la bellezza di un romanzo non dipende dalla sua ambientazione». Lucarelli vedrebbe volentieri in tv il carabiniere Pietro Binda, maresciallo in pensione alla scoperta di delitti tra i quartieri di Brera e Baggio ideato da Pietro Valpreda e Piero Colaprico: «Una bella Milano che sarebbe bello portare in tv». E lo stesso Colaprico racconta come per i lettori sia «divertente trovare personaggi, luoghi e dialetti che conoscono». Anche se c’è il «rischio cartolina», avverte Andrea G. Pinketts, autore noir milanese: «Se la storia è troppo caratterizzata dal punto di vista geografico, anche Montalbano rischia di dare l’idea stereotipo della Sicilia che hanno i non siciliani, perciò penso che il commissario debba essere in movimento: il mio Lazzaro Sant’Andrea potrei farlo girare da Milano all’Umbria, e così potrebbe fare Camilleri». Che, per Renato Olivieri, ha il pregio di aver riaperto la strada ad altri commissari, in tv, anche del passato. «Mi piacerebbe - dice il padre del Commissario Ambrosio - rivedere il mio personaggio sullo schermo dopo quello cinematografico di Tognazzi, ma senza alcuna contrapposizione tra Nord e Sud». Anche a Franco Nero, protagonista di molti polizieschi degli anni ’70, piacerebbe una fiction del Nord: «Perché no? La tv ha sfruttato sempre più il Sud: abbiamo sentito parlare romano, napoletano, siciliano, perciò ben venga qualche storia del Nord, ma solo se fatta bene e di qualità».
Claudia Voltattorni