Puntocom, 16.12.2002
Dossier / Questione di brand
Camilleri firma la Sicilia
Nel commissario Montalbano la sintesi di tre marchi: quello dell'isola, dell'autore e dell'editore Sellerio

Dire Montalbano oggi vuol dire Sicilia. Partendo per un viaggio che parte da Porto Empedocle (dove è nato Andrea Camilleri, il “papà” del commissario) e tocca Tonnara di Scopello, Favignana, Tonnara di Capo Passero, il Castello di Donnafugata, il Castello di Porto Palo fino a Tindari, dall’altra parte dell’isola. Attraverso le sue tradizioni, la sua cucina, il suo dialetto. “C’era, proprio a mezza strata tra i due paìsi, un viottolo di campagna, ammucchiato darrè a un cartellone pubblicitario, che portava a una casuzza rustica adirrupata, allato aveva un enorme ulivo saraceno che la sua para di centinara d’anni sicuramente li teneva” (da “La gita a Tindari”).
Fenomeno letterario, caso editoriale, successo televisivo.
I libri di Andrea Camilleri sulle indagini del commissario Montalbano, pubblicati dalla Sellerio, hanno venduto 5 milioni e mezzo di copie solo in Italia e sono stati tradotti in più di 20 Paesi. Camilleri per la Sellerio equivale circa i due terzi del fatturato della casa editrice palermitana che nei suoi bilanci ha due distinte voci di fatturato: una per gli introiti derivanti dalla produzione camilleriana, l’altra per i restanti titoli in commercio.
I libri sul commissario sono stati già oggetto di cinque serie televisive firmate dalla Palomar di Carlo Degli Esposti. Fiction di grande successo per gli ascolti -solo la prima puntata dell'ultima serie,"Il senso del tatto",andata in onda lo scorso 28 ottobre su Raiuno in prime time ha registrato un audience di più di 9 milioni di telespettatori, per uno share del 33.5%- e per introiti -si calcola che la Rai grazie a Montalbano,impersonato da Luca Zingaretti ha incassato intorno a 9.5 milioni di euro, mandando già più volte in replica le prime serie (si veda “punto.com” del 31 ottobre scorso) -.
Montalbano, un mondo? “Prima di tutto – dice Antonio Sellerio, che ha trent’anni di vita come la casa editrice fondata dalla mamma Elvira e di cui è il responsabile commerciale – è uno dei migliori gialli scritti in Italia, ma la mia è sicuramente una visione parziale”. […] “Il commissario piace – afferma Antonio Sellerio – perché, oure se si imbatte in casi eccezionali (gli omicidi), va a scontrarsi con i problemi quotidiani di tutti noi, dalle piccole ingiustizie agli ostacoli della burocrazia”.
La consacrazione del successo del commissario schivo, spigoloso e dal forte senso morale arriva nell’anno 1998 quando diventa fiction e la Mondatori pubblica la raccolta di racconti “Un mese con Montalbano”. “La serie tv – afferma il giovane Sellerio – è un vero spot della bellissima Sicilia. Si vedono posti così belli che a volte neanche noi siciliani conosciamo. A me è capitato di non saper rispondere ad amici che mi chiedevano dov’erano quei posti così suggestivi”. Luoghi da cartolina scelti con cura e attenzione nella fiction tv dallo sceneggiatore Luciano Ricceri. “Nella mia solitudine di Chicago, Vigàta ha cominciato a brillare come una stella” (da “Un mese con Montalbano”). Vigàta, meta amena, non esiste. È frutto della fantasia di Camilleri.
Ci sono più viaggi ora in Sicilia. “Tindari è un caso particolare – spiega Sellerio -. È un luogo di pellegrinaggio con un santuario dedicato alla Madonna. ma in generale tutti i luoghi rappresentati nella fiction e che compaiono nei titoli di coda dello sceneggiato hanno un flusso turistico rilevante. Ma soprattutto c’è stata una grande promozione della trattoria San Calogero”. L’osteria di Montalbano esiste veramente. Si trova a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, al numero 2 della centrale via Roma. E si chiama, proprio come nei romanzi, “San Calogero”, dal nome del cuoco e dell’amatissimo patrono di questa parte di Sicilia. “Mentre ‘ rivela Sellerio – la trattoria dove si gira la fiction è a Ragusa”.
“Gesù, gli arancini di Adelina! […]” (da “Gli arancini di Montalbano”). “Non mi risulta che esista un brand degli arancini di Montalbano – informa Sellerio -. Ma c’è un rilancio dell’immagine dei prodotti gastronomici siciliani. Le pasticcerie di Palermo hanno incrementato i contatti ondine”. “Oggi ho preparato la pasta, sa, quella con le milinzane fritte e la ricotta salata. Gesù!, fece Montalbano assettandosi” (da “Il ladro di merendine”). Un invito a gustare tutte le pietanze siciliane, quali commensali del commissario. Sul sito vigata.org c’è un elenco di tutte le pietanze di Montalbano con relative ricette. Intanto per interagire con lui sabato è uscito il terzo cd rom con il cartone animato del commissario. A febbraio per la Sellerio uscirà “Il giro di boa” con accadimenti che daranno un nuovo corso alla sua vita. “Montalbano sono. Dovrei dire pronto, ma non lo dico. Sinceramente, non mi sento pronto” (da “La gita a Tindari”).
Ornella Petrucci