La Stampa, 14.2.2002
DAL RACCONTO DELLO SCRITTORE SICILIANO UN MELODRAMMA CHE DEBUTTERA´
AL «DONIZETTI» DI BERGAMO
Il fantasma di Camilleri all´opera
Un atteso ritorno al teatro
I fantasmi vanno in crociera su navi di lusso, anche se a bordo di «camurrie»
(scocciature) e di «camurrusi» (scocciatori) ce ne sono in
coperta e sottocoperta. «Camurrie» e «camurrusi»
sono le espressioni sicule ironiche, graffianti e al tempo stesso sonnolente
di Andrea Camilleri che si ascolteranno in scena a Bergamo, Lucca e Messina,
le città che si sono accaparrate l´opera lirica «Un
fantasma nella cabina» scritta dal regista e sceneggiatore Rocco
Mortelliti (genero dello scrittore) e da Marco Betta, composta da quest´ultimo,
direttore artistico del Teatro Massimo di Palermo, tratta dal racconto
dello scrittore siciliano, pubblicato da La Stampa per la serie «Il
commissario di bordo». Un ennesimo fantasma dell´opera sulla
scia della lunga serie che ha tormentato i nostri sogni di fanciulli? Assolutamente
no. Il fantasma di Andrea Camilleri è frutto della lucida follia
di una vecchia crocerista che mette in crisi il commissario di bordo Cecè
Collura, convinto di risolvere i casi giudiziari e di redimere i delinquenti
con argomenti filosofici, ed è invece assillato da una ferita allo
stomaco e da tante... «camurrie». Andrea Camilleri riconquista
a 70 anni i teatri italiani, da Nord a Sud, e si appresta a vivere nuove
imprese teatrali, lui che il teatro e la musica ce li ha nel sangue sin
da quando era bambino. Fabrizio Maria Carminati, direttore artistico del
«Teatro delle Novità», il «Donizetti» di
Bergamo, non ha avuto dubbi: il «Fantasma nella cabina» andrà
in scena nel suo teatro a fine anno, perché Camilleri non soltanto
fa notizia, ma scatena l´entusiasmo dei siciliani sparsi per la penisola
che hanno alimentato la sua fortuna.
Mortelliti, come ha conosciuto Camilleri? «Era mio insegnante
all´Accademia D´Amico di Roma, e con gli anni è diventato
il nonno delle mie figlie. E´ un affabulatore nato, un narratore
incontenibile di storie fantastiche, ma che hanno radici lontane nella
realtà. E´ un grande regista teatrale e televisivo, dal 1942
cultore delle opere di Beckett, è stato il primo a portarlo in Italia;
di Ionesco, di Pirandello, del teatro dell´assurdo, ma si è
fatto fregare dalla sua stessa pigrizia». E così ha lasciato
il teatro per scrivere? «Esattamente. Ed ha ritrovato il dialogo
con se stesso e con la macchina per scrivere. Soltanto adesso, timidamente,
lavora al computer. L´ha osservato con diffidenza per 15 giorni,
poi ha cominciato ad usarlo. I libri sono arrivati tardivamente, e con
essi il successo pieno della maturità. I libri hanno avuto il sopravvento
ed ora sono tradotti in tutte le lingue, anche in cinese e giapponese.
Ogni popolo ha tradotto nel proprio dialetto il siciliano ed è avvenuto
un fenomeno assolutamente nuovo, originale, anormale, imprevedibile».
Qual è il segreto del successo di Camilleri? «Scrive con leggerezza,
pur trattando grandi temi, non fa sentire il peso della sua cultura. Con
una particolarità: è profondamente siciliano, ma sembra non
esserlo e acquista così una dimensione universale. Ecco perché
i suoi libri piacciono moltissimo anche al Nord. Scrive tutti i giorni,
con una regolarità impressionante. Sta vivendo un periodo di intensa
creatività, anche se in questi giorni è infastidito dalle
polemiche e dalle recenti e ingiuste accuse rivoltegli da Sgarbi e da Emilio
Fede».
Come sarà l´opera di cui ha scritto il libretto con Betta?
«Fresca, ironica, naturalmente con il linguaggio camilleriano,
per questo sarà un teatro di musica e parola, con recitativi parlati,
attori cantanti, ballerini, cantanti lirici ed avrà una dimensione
cinematografica. Si vedrà la nave che parte e sarà anche
un omaggio a Strehler ed a Marcel Marceau che è stato il mio maestro».
Betta ha finito di scrivere la musica?
«Non ancora, ma fra lui e me c´è un feeling notevole
perché lavoriamo molto assieme. Eppoi, qualche esperienza l´ho
già fatta con "Il combattimento di Tancredi", "Didone ed Enea".
Nel "Fantasma", la protagonista parlerà con un personaggio coperto
da un lenzuolo. Il soprano Luciana Serra ne sarà interprete; gli
altri ancora non sono stati scelti».
Ma chi è Cecè Collura?
«E´ il commissario di bordo a cui il famoso Montalbano,
protagonista dei racconti di Camilleri consiglia di andare in convalescenza
in crociera per farsi curare una ferita d´arma da fuoco rimediata
durante una sparatoria. Mentre era in navigazione l´"arrisbigliò"
(lo svegliò) la telefonata del suo vice. Una vecchia crocerista
aveva visto il fantasma e con il suo racconto creava volutamente panico
tra i passeggeri».
Armando Caruso