La Stampa, 17.3.2002
RADIO FRANCIA
corrispondente da PARIGI

L´APOCALISSE va in onda alle 15 su France Culture. Chi vuole vederla dal vivo deve venire qui, nel gran teatro dell´Odeon, quartiere latino, che fu il teatro d´Europa di Giorgio Strehler. Ma bisogna arrivare per tempo. Anzi bisognava prenotare, perché alle tre meno un quarto non si entra più. Difficile dire se sono più italiani o più francesi. Tantissimi comunque per assistere dal vivo alla rappresentazione dell´Italia di Berlusconi, più farsa che tragedia. Cominciano così i dieci giorni italiani di Parigi. Da giovedì il salone del libro con l´Italia invitata d´onore e già sul banco degli imputati. I giornali battono la grancassa, persino un tranquillo settimanale come Paris Match pubblica un´inchiesta sull´«exception culturelle all´italienne» e su Berlusconi, «cittadino non al di sopra di ogni sospetto»: è il «nuovo impero romano» con l´imperatore che fa le corna e sorride. L´Express e Nouvel Observateur battono il tamburo da mesi. Alla «Comédie italienne» danno con successo Il molto edificante destino di Silvio Berlusconi raffigurato con Mussolini che gli guarda le spalle. «Una satira al cento per cento macaroni», scrive divertito il «Match». Sul palco dell´Odeon ci sono due registi, Bernardo Bertolucci ed Ettore Scola, un regista di teatro, Giorgio Barberio Corsetti, l´italianista Carlo Ossola, membro del Collège de France, Jacqueline Risset, un´italianista che insegna all´università di Roma, Gianni Vattimo, gli scrittori Antonio Tabucchi e Vincenzo Consolo, «Pancho» Pardi, leader della rivolta dei professori di Firenze. Due attori leggono gli atti del governo Berlusconi e brani di Pasolini, Gadda, Nanni Moretti, Camilleri. Tutto per radio in diretta su France Culture, due ore e mezza di trasmissione. «Non vogliamo giudicare, ma capire», dicono i due conduttori. Ma forse bisognava invitare anche un contraddittore. E invece si sente solo una breve telefonata con Raffaele La Capria e una brevissima registrazione con Sgarbi. E al nome di Sgarbi, il pubblico ride. È questa l´Italia? In assenza di altre, questa è l´Italia che viene rappresentata a Parigi. L´attore legge un brano degli Scritti corsari di Pasolini contro il "palazzo" e per il "processo" alla dc. Lo scrittore attaccava il potere, ma non risparmiava la sinistra. Il conduttore taglia corto e chiede subito: che possono fare gli intellettuali? Bertolucci: «Pasolini denunciava la società consumistica, ha visto per primo il genocidio culturale, la fine delle culture popolari e locali... era l´intellettuale che sa, denuncia, ma non ha le prove». Consolo: «Pasolini aveva una strategia alla Zola. Denunciava gli uomini del potere colpevoli di omicidi, stragi, mafia. Lui non aveva le prove, che sarebbero arrivate dopo con le indagini a Palermo e a Milano». Tabucchi: «In Italia ci sono stati trent´anni di terrorismo, dal ´69, con la strategia della tensione: bombe contro il popolo che chiedeva la riforme, messe dai servizi segreti su ordine dei politici. Ci siamo di nuovo: in Italia ci sarà una grande manifestazione contro il governo e già Panorama, giornale di Berlusconi, dice che c´è pericolo di bombe». Scola: «Un tempo si diceva che i francesi erano italiani di cattivo umore, oggi gli italiani sono francesi di cattivo umore. L´Italia è il laboratorio del peggio e tutto ciò che Pasolini denunciava è arrivato, a cominciare dalla cultura distrutta dalla tv». Vattimo: «Si sta realizzando il Piano di rinascita democratica della loggia segreta P2, a cui Berlusconi era iscritto: divisione del sindacato, privatizzazione della scuola, divisione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, abolizione dello statuto dei lavoratori. La decisione sull´articolo 18 è già una fascistizzazione tra virgolette, una marcia verso l´autoritarismo». Siamo dunque al nuovo fascismo? Consolo: «Uso un´espressione di Carlo Levi, la società italiana ha come nerbo un "eterno fascismo". Marx diceva che la storia replica le tragedie sotto forma di farsa. Victor Hugo scriveva "polizia dappertutto, giustizia in nessun luogo". Così è l´Italia oggi». Collegamento con l´Italia, al telefono c´è Raffaele La Capria che viene presentato come scrittore moderato e non ostile al governo Berlusconi. Ma perchè tra i tanti che si potevano chiamare, hanno pensato proprio a lui? Perché, spiega il conduttore, è nato nei giorni della marcia su Roma. E lui conferma: «Sono nato nell´ottobre del ´22 e posso dire che oggi in Italia non c´è alcun fascismo. E´ un´ossessione. Mussolini non poteva essere criticato com´è criticato oggi Berlusconi». Tabucchi: «È il colpo di stato di un venditore di mortadelle. È andato al potere con elezioni democratiche, ma ora vuol cambiare quelle stesse regole e la Costituzione. Non ci sono garanti in Italia». Bertolucci: «Quale sirena, quale imbroglio ha catturato la maggioranza degli italiani. La sinistra è in gran parte responsabile di questa catastrofe culturale. Ma nemmeno il capitalismo può sopportare un conflitto di interessi da banana repubblica come quello di Berlusconi». Corsetti: «È talmente evidente il ridicolo, è talmente enorme, grottesco. Il 50 per cento degli italiani non è d´accordo con noi e io mi chiedo come sia possibile. Quali sono oggi i sogni degli italiani? Sognano di diventare tutti Berlusconi?». Risset: «Non è una questione di destra è che in Italia la democrazia si sta dissolvendo, c´è una concentrazione del potere che assomiglia a quella di Milosevic. La maggioranza vota sempre compatta: l´identificazione col capo è la prima manifestazione del fascismo». Forse bisognerebbe far notare che Milosevic è oggi processato all´Aja per genocidio. Ma nessuno dice niente, il paragone viene preso per quello che è. C´è chi applaude. Arriva la voce di Sgarbi, ma con una premessa: il conduttore avverte che ieri il sottosegretario ha aggredito un giornalista: «Berlusconi è un personaggio letterario, come Fidel Castro: ma Castro ha messo in galera gli scrittori e gli oppositori, nelle tivù di Berlusconi, invece, si può tranquillamente parlare contro di lui e contro il governo. E poi molti degli scrittori che lo contestano, pubblicano i loro libri nella sua casa editrice». Ossola: «In Kazakhstan la moglie del presidente è a capo della tv di stato. A un inviato dell´Ocse che faceva osservare l´anomalia, il governo ha risposto: ma nell´Unione Europea c´è l´Italia di Berlusconi, che volete da noi?». Pardi: «Ci aspettano i quattro peggiori anni della nostra vita». Risset: «Stanno per approvare una piccola legge per dare il permesso di caccia nei parchi nazionali: tutti gli animali protetti saranno uccisi». Proprio tutti? Forse no, ma il pubblico è colpito: «Oooohhh». Tabucchi: «L´Italia è oggi rappresentata dal peggio. Ma l´Italia è un paese meraviglioso, io sono orgoglioso di essere italiano. Nel nostro paese nessuno ci garantisce: che sia il Consiglio d´Europa a garantirci...». Scola: «Che serata triste. I girotondi sono puerili, ma disturbano. E se ne facessimo uno a Parigi intorno all´ambasciata italiana?». Applausi. Dal loggione una voce di donna: «Re-si-sti-re, re-si-sti-re».