Il Tempo, 21.3.2002
«Salon du livre» al via domani, Italia regina Baricco,
Pratt, Levi e Manara i preferiti
CI AMANO, e forse ci odiano, quanto meno detestano ammettere che da
qualche parte, fuori dall’«esagono» (è così che
viene anche chiamata la Francia, per la conformazione dei suoi confini)
ci sia culturalmente parlando molto di buono; perfino qualcosa di più
che nella dolce, bella e colta terra francese. Forse è per questo
che l’apertura del Salone del Libro, a Parigi, con l’Italia quale ospite
d’onore si accompagna ad articoli, a polemiche di stampa, dove l’opera
di governo di Silvio Berlusconi viene descritta a tinte fosche, fa fede
per tutti il settimanale L’Express che mette in copertina una fotografia
del presidente del Consiglio italiano, e sotto un titolo che suona come
un campanello d’allarme: «Italia, man bassa sulla cultura».
Nemmeno un cenno poi, dei tentativi di egemonia culturale del Pci, oggi
DS. Quanto agli intervistati su pagina grande (parliamo sempre de L’Express
) sono Eco, Camilleri e Tabucchi; con gli ultimi due che attaccano Berlusconi
a spada tratta, e Eco che invece si occupa dell’uscita in traduzione francese
del suo «Baudolino», spiegandone per filo e per segno le origini,
le ragioni, il significato.
[...]
Camilleri? A Parigi ha dato forfait, in questi giorni sta poco bene,
sabato scorso non è andato neanche a ritirare il Premio Molinello,
in Toscana. Piacciono ai francesi le sue storie di mafia, pur se la parlata
del commissario Montalbano ci perde parecchio di vivacità nella
traduzione. Ci sono a rimediare i romanzi storici, che al di là
del linguaggio tracciano un ritratto della Sicilia di ieri «pieno
di vigore e di fermenti» (lo scrive «Le Monde»).
[...]