La Nazione,
17.1.2002
Un eroe immaginario in un paese immaginario
FIRENZE — Montalbano resta, per il momento, il protagonista solo dei
racconti, nessun romanzo per lui. Ma Andrea Camilleri sta già lavorando
a un'altra idea. Lavorando a modo suo, senza prendere appunti, senza scrivere
un rigo, ma lasciando sedimentare fatti, volti e storie nei meandri della
mente. Due o tre progetti che sta portando avanti contemporaneamente. E
poi: «Io non ho manoscritti da tirare fuori dal cassetto al momento
giusto — precisa lo scrittore siciliano — ma, come gli onesti alimentari,
offro uova di giornata».
C'è un lavoro in particolare?
«Ho una storia che mi gira per la testa, è strepitosa,
ma ancora non ho trovato la struttura giusta — rivela — .Voglio assolutamente
scrivere la storia di un eroe immaginario in un paese immaginario. Mi riferisco
alla storia dell'unico martire fascista che poi, ho scoperto, essere stato
ammazzato dai suoi per un errore».
Quale sarà l'ambientazione?
«Ovviamente quella che sarebbe dovuta divenire Mussolinia, la
città che non fu mai costruita e della quale al duce, nel 1928,
fu mostrato un fotomontaggio» conclude.
V.P.