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Il Messagero, 30.4.2002
Anche il cinema ritrova il passato
Zingaretti: «Texas ’46, ritratto di valori perduti»
Parla l’attore che, nel film di Serafini in sala dal 10 maggio, è un soldato rinchiuso in un campo di prigionia americano

ROMA - Quando la Storia con la "s" maiuscola si interseca con quella più intima, personale tra due uomini in guerra, nemici ma alla ricerca di un dialogo, di una soluzione tra mille divergenze in una Terra di nessuno che è il deserto della amara inafferabilità degli eventi. Una pagina quasi sconosciuta ed estremamente affascinate del secondo conflitto mondiale prende vita in Texas ’46, il film di Giorgio Serafini con Luca Zingaretti, Roy Scheider e Vincent Riotta, nelle sale dal 10 maggio. Nel giorno dell’armistizio, l’8 settembre del ’43, gli americani chiedono agli oltre cinquantamila prigionieri italiani di accettare la decisione del re. In molti rifiutano e vengono internati nel campo di punizione di Hereford, nel Texas. Luca Zingaretti è uno di questi: tenterà la fuga, verrà riacciuffato e dovrà vedersela con il colonnello Gartner (Roy Scheider) in un ultimo, decisivo, tragico scontro quando ormai il campo è già stato evacuato.
Reduce dal grande successo televisivo di Perlasca e impegnato sul set siciliano del nuovo Montalbano, Zingaretti racconta l’avventura lunga due mesi vissuta nel ruolo del soldato Luigi Manin.
Qual’è il fascino e l’attualità di questo film?
«Da sempre subisco il fascino di una generazione, quella che ha fatto e subìto la guerra. Uomini per i quali la dignità e l’onore erano ancora considerati un valore, anzi i valori per eccellenza. Luigi Manin e i suoi compagni di prigionia si trovano nel Texas perchè non vogliono arrendersi all’evidenza e in un certo senso la Storia passa sopra le loro teste».
Il regista Serafini parla di "parabola sulla comunicazione e sull’importanza di accettare l’altro"...
«Aggiungerei che Texas ’46 vuol essere anche la dimostrazione di quanto sia orribile la guerra, qualsiasi guerra. Un omaggio a quelle persone morte per un ideale che oggi ci appartiene sempre meno. Per loro il valore della parola pesava molto più di mille contratti. Sembrano concetti lontani secoli, altro che cinquant’anni. Di fronte a tutto questo provo una vera commozione».
C’è ancora spazio per la tolleranza in un mondo dove regna l’arroganza del potere?
«E’ un problema di appagamento. Oggi servono talmente tante cose per sentirsi un po’ felici che si è pronti a tutto. A calpestare, ad umiliare...».
Chi è il suo Luigi Manin?
«Un uomo al quale ho cercato, ho voluto mettere dentro la felicità del vivere. Perchè gli uomini delle trincee, a dispetto della noia che attanaglia un po’ tutti oggi, erano ricchi di gioia di vivere. Paradossale non è vero? Dovremmo recuperare la loro vitalità».
Cinema e tv mai come ora, in tempi di guerra, vanno a rivisitare il passato. Una casualità?
«Al contrario. Oggi viviamo una globalizzazione sempre più emarginante per i più poveri, c’è lo spettro dell’11 settembre e un meccanismo economico-finanziario pronto a stritolare qualsiasi cosa. Tutto questo a me non piace e probabilmente non va giù neanche a molti intellettuali, scrittori, registi, che s’interrogano sul futuro dando un’occhiata al passato. Per riflettere sul disagio attuale, su tutto ciò che stiamo perdendo senza accorgercene».
E adesso Zingaretti torna al suo Montalbano...
«Sono a Ragusa, davanti ad un mare stupendo, per le ultime settimane di riprese sul set del celebre commissario. Nuove puntate destinate a Raiuno in ottobre tratte da altri racconti di Camilleri come Il gatto e il cardellino, L’odore della notte e Gli arancini di Montalbano».
Ormai la paura del clichè l’ha superata da un pezzo...
«Ho una grande gavetta dietro le spalle che mi dà forza e poi il successo di Perlasca, tanto per fare un esempio, sta a dimostrare che se esiste la cosidetta identificazione, beh, è un pericolo che si può anche scongiurare».
Leonardo Jattarelli
 
 

La Stampa, 28.4.2002
La scrittrice e il suo prossimo libro: storia di un soldato della seconda guerra mondiale
«Scrivo di un´epoca sciagurata che spazzò via tanti ragazzi»
Rosetta Loy: «Penso che la Shoah sia stata un tumore all´interno dell´Europa, ma invece di stanare la malattia e curarla si è buttata tutta la colpa sui tedeschi, senza capire la causa»

[...]
Le sembra che in Italia ci siano scrittori interessanti?
«Certo. Per esempio Camilleri ha dato nuovo slancio a una letteratura che sembrava morta. "La concessione del telefono" mi è sembrato un libro importante. E´ riuscito a ricreare una certa atmosfera del fascismo e farne capire la mentalità. Così come mi è piaciuto "Sostiene Pereira" di Tabucchi. L´ho trovato perfetto».
[...]
 
 

Il Venerdi di Repubblica, 26.4.2002
Se la protesta viene da lontano
Da Fo a Monicelli a Camilleri: ecco l-Italia dei ribelli no limits

Grandi vecchi, grandi ribelli. Anche in Italia.
[...]
Sul fronte della contestazione interna, lo scrittore Andrea Camilleri, 76 anni, che ha pubblicato su Micromega cinque racconti dedicati al presidentedel Consiglio Berlusconi e, dopo le polemiche seguite all'apertura dell'anno giudiziario, non ha esitato a rivolgersi al presidente della Repubblica Ciampi: "Siamo di fronte ad un gravissimo problema della giustizia, e a uno scontro istituzionale senza precedenti. Occorre che il presidente della Repubblica intervenga in maniera chiara e univoca, senza restare nella genericita` che finora ha caratterizzato le sue esternazioni".
[...]
L.Lipp.
 
 

Panorama, 26.4.2002
Protagonista, ma discreto
Da politologo di rincalzo a fondatore di Forza Italia. Ora Urbani fa il ministro, ma non dimentica il suo ruolo di paciere.

Ci voleva Jean-Marie Le Pen per far sorridere insieme Giuliano Urbani e Vittorio Sgarbi. Per far parlare il primo del «maggiore suicidio politico degli ultimi anni compiuto dalla sinistra», di «suicidio frutto dell'incultura». Per far prevedere al secondo «l'emigrazione di Tabucchi e Camilleri in Belgio, l'unico paese ormai che possa ospitarli».
[...]
Bruno Vespa
 
 

Alto Adige, 24.4.2002
IL CONGRESSO. Magris, Camilleri e Zoderer così Brunico studia l'italiano
Anniversari. 1945-2002: domani si celebra la nascita dell'Italia democratica.
Andrea Camilleri, Stefano Zecchi, Claudio Magris, Ernesto Ferrero, Josef Zoderer sono i nomi dei grandi scrittori che hanno dato la loro adesione ufficiale al quindicesimo congresso dell'Aipi, l'associazione internazionale dei professori di Italiano. Il convegno si terrà a Brunico dal 24 al 27 agosto organizzato dall'associazione «Il Telaio» e dell'assessorato alla cultura di Brunico.

In occasione del congresso degli insegnanti di italiano - i professori arriveranno da ogni parte del mondo per ascoltare e tenere le varie relazioni - gli organizzatori (in primo luogo l'assessore comunale di Brunico Paolo de Martin) hanno abbinato al convegno alcuni di quegli Incontri con l'autore che sono, da diversi anni, un'autentica «perla» che Brunico divide con la vicina Cortina. Ecco dunque che Andrea Camilleri - oltre a presentare la sua produzione letteraria - terrà una conferenza proprio il giorno di apertura assieme a Josef Zoderer (parlerà su «La lingua degli altri») e a Giorgio Delle Donne («Storia ed identità nazionale in Alto Adige»), Stefano Zecchi presenterà il suo libro «Fedeltà» edito da Mondadori, Erri De Luca proporrà ai congressiti il suo libro «Montedidio» sempre edito da Mondadori, Claudio Magris sarà singolare protagonista con i suoi microcosmi nel corso di una gita che porterà i professori di italiano a conoscere da vicino le Dolomiti e soprattutto i laghi pusteresi, Ernesto Ferrero presenterà il suo libro «L'anno dell'indiano» edito da Einaudi.
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Ezio Danieli
 
 

Tribune de Genève, 22.4.2002
Un massacre oublié. D'Andrea Camilleri

Cinq livres du Sicilien, dont un polar, ont été traduits en ce début 2002.
Publié en 1984 La strage dimenticata appartient aux ouvrages de réflection de Camilleri.
A partir d'un fait historique - le massacre de 114 prisonniers à Porto Empedocle en 1848 par une autorité prise de panique devant la révolution qui s'annonce -, l'homme disserte en effet sur l'incroyable.
Comment de tels événements ont-ils pu survenir?
Pourquoi et de quelle manière se font-ils ensuite occulter?
Car Porto Empedocle n'aura jamais voulu savoir.
A méditer.
Il s'agit là d'un cas d'école.
(Le promeneur, 85 pages)
 
 

Il Nuovo, 22.4.2002
La Polizia premia i "bimbi scrittori"
Sono più di 4mila gli elaborati giunti da tutta Italia. Temi importanti come l'immigrazione e storie fantastiche sugli animaletti del bosco: com'è il mondo visto dai piccoli?

MILANO - Il mondo "scritto" dai bambini è pieno di ottimismo e speranza. Almeno da quanto appare dai quasi 4mila racconti brevi che hanno invaso il sito web della polizia di stato per il concorso letterario "Quando ad un tratto arrivò la polizia" riservato ad autori di età compresa tra i 6 e i 18 anni.
[...]
A scegliere e premiare i racconti dei ragazzi una giuria d'eccezione:  Andrea Camilleri, il papà del commissario Montalbano, Michele Placido, celebre commissario Cattani ne "La Piovra", il professore di sociologia Paolo De Nardis, il neuropsichiatra infantile Giovanni Bollea e dalla professoressa Paola Gigante dirigente del Ministero dell’Istruzione.
[...]
 
 

Corriere della sera, cronaca di Roma, 21.4.2002
LA MAPPA. Aristomondani e « gauche-caviar»

Sul genere «gauche-caviar» la terrazza in centro della francesista Daria Galateria che accoglie il consigliere Rai Luigi Zanda e la moglie Donata, l'editore Passigli, il pittore Luigi Serafini, l'archeologo Andrea Carandini, Alexandra Lapierre, Lorenza Foschini, Camilleri, Scalfari e Cesara Buonamici che ha accesso anche in quella di Lady Angelillo, a piazza di Spagna, dove sostano Berlusconi, Vespa, i Letta.
[...]
V. P.
 
 

Gazzetta del Sud, 20.4.2002
La narrativa degli ultimi due anni del secolo in «Le sviste dell'ombra» di Giuseppe Amoroso
Un'idea di contemporaneità
Tra raffinatezza analitica e rigore metodologico

Una letteratura che «non si nega frontiere», che si proietta attraverso le parole sull'essenza stessa dell'umano divenire in prospettiva di perenne precarietà, esige una critica che abbia consapevolezza del suo ruolo d'ordine, della sua funzione essenziale negli approdi complessi della conoscenza, prima ancora che in quelli – immediatamente più gratificanti – del giudizio. È la narrativa degli ultimi due anni del secolo, come per estensione la precedente dell'intero decennio, ad evidenziare così – in difficile ma quanto mai necessaria «quotidianità» di militanza culturale – la raffinatezza analitica e il rigore metodologico di Giuseppe Amoroso: italianista tra i pochi noti e apprezzati in àmbito nazionale, da ultimo artefice della più completa raccolta saggistica edita sulla nostra narrativa attuale.
[...]
E scorrono così le schiere d'una ricchissima diversità culturale, allineate solo per ordine temporale nell'attenta (anche tipograficamente) raccolta di Amoroso: da Busi alla Maraini, a Siti, Baricco, Ottieri, De Carlo, Starnone, Bevilacqua, Lagorio, Eco, Corti, un Camilleri non solo «di cassetta», Ceronetti, Avati...
[...]
Francesco Bonardelli
 
  

18.4.2002
In libreria la ristampa di "Ravenna" di Antonio Pizzuto, con prefazione di Andrea Camilleri

Lunedì 15 aprile 2002 (in occasione della mostra iconografica del Dipartimento di Italianistica dell'Università di Firenze dedicata a Pizzuto) è uscito il romanzo "Ravenna" di Antonio Pizzuto, con prefazione di Andrea Camilleri, dal titolo "Due debiti con Pizzuto". Il libro, disponibile nelle migliori librerie, si può anche richiedere alle Edizioni Polistampa, Via Santa Maria 27/r Firenze; tel.: 0552337702 - fax: 055229430 - Email: info@polistampa.com.
 
 

Anche quest'anno al consueto convegno AAIS (American Association of Italian Studies) che si terrà a Colombia, Missouri (USA) dal 18 al 21 aprile 2002, non mancherà Camilleri.
In particolare, all'interno della Sessione "Images of the South (II)", verrà presentato un lavoro dal titolo I manicaretti siciliani di Montalbano: a tavola con un commissario (Cinzia Donatelli-Noble, Brigham Young University).
 
 

Il Tirreno, 17.4.2002
CONCORSO POLIZIA
Il racconto di Letizia fra i primi 40

MASSA. Prestigio riconoscimento per una studentessa del Liceo di scienze sociali «Pascoli». Letizia Mentasti, 17 anni (frequenta la terza), è stata infatti selezionata fra le prime quaranta del concorso per giovani narratori indetto dalla Polizia di Stato. Il racconto doveva avere come titolo: «Quando ad un tratto arrivò la polizia». Complessivamente, sono arrivati quasi 1.800 componimenti. Nella sua categoria, relativa alla fascia d'età 14-18 anni, sono stati prescelti undici racconti finalisti, il successo assoluto è poi andato ad una coetanea di Cesano Maderno. Tutti e quaranta i finalisti del concorso sono stati premiati nello scorso fine settimana durante la festa della Polizia. Particolarmente qualificata la giuria, nella quale era presente anche Andrea Camilleri. Per la brava Letizia, un ottimo risultato.
 
  

Liberazione, 17.4.2002
Il commissario Montalbano sciopera
Anche il commissario Montalbano ha partecipato allo sciopero generale, che ha fermato il set al lavoro in Sicilia per i due nuovi episodi della serie televisiva Rai dedicata al poliziotto creato da Camilleri. Dal protagonista Luca Zingaretti alle maestranze, tutti le sessanta persone impegnate nella produzione a Marina di Ragusa hanno aderito alla giornata di protesta.
  

Corriere della sera, ed. di Roma, 17.4.2002
Carnet
Cultura in biblioteca

Gli studenti del liceo "Seneca" leggeranno "Leggende e favole della tradizione popolare" con accompagnamento musicale. Alle 11.30, "Le favole di Camilleri" lette dagli studenti del liceo "Gassman".
Biblioteca Borromeo, via Federico Borromeo 67, alle 10. Infoline: 06.61660193.
 
 

Giornale di Sicilia, 15.4.2002
In 30 mila invaderanno Palermo, pure i dipendenti dell'Ars in piazza

L'ora della mobilitazione scatterà domani mattina. Nel giorno dello sciopero generale Cgil, Cisl e Uil contano di portare a Palermo circa 30 mila persone per il corteo di protesta che attraverserà il capoluogo. E' previsto l'arrivo di circa 350 pullman in città, e molte altre persone arriveranno a Palermo da tutta la Sicilia con mezzi privati. Ma non ci saranno solo i lavoratori: la protesta di domani in Sicilia vedrà anche un'ampia partecipazione di studenti, pensionati e anche di alcuni "partecipazioni straordinarie", come quella dell'intero cast della serie tv "Il commissario Montalbano" e dei dipendenti dell'Ars, che da circa 20 anni non scioperavano.
Secondo la Cgil aderiranno alla protesta un centinaio di dipendenti dell'Assemblea regionale, la metà si asterrà dal lavoro, gli altri devolveranno la retribuzione della giornata di sciopero ad Emergency, garantendo con la loro presenza negli uffici i servizi essenziali. Quanto al cast della serie tv tratta dai romanzi gialli di Andrea Camilleri, in Sicilia per girare due nuovi episodi della serie, non potrà essere fisicamente a Palermo, perché‚ impegnato questa notte in riprese a Marina di Ragusa, ma, per bocca del regista Alberto Sironi, fa sapere che si asterrà dal lavoro domani.
[...]
Sa.To.
 
 

Gazzetta del Sud, 14.4.2002
L'Italia si ferma: saranno garantiti soltanto i servizi essenziali. Il problema delle piazze

ROMA – Sciopero, meno due. La macchina organizzativa di Cgil, Cisl e Uil sta lavorando a pieno ritmo per far sì che martedì sia tutto pronto per la più grande mobilitazione organizzata dal sindacato negli ultimi vent'anni.
[...]
A Palermo parteciperà alle manifestazioni anche il commissario Montalbano e tutti i protagonisti della nuova fiction tratta dai libri di Camilleri.
Olivia Posani
 
 

L'Espresso, 12.4.2002
Scuola. Mano nella mano contro Letizia
A Roma, a Palermo, a Genova, la protesta di studenti, insegnanti e intellettuali per dire no alla riforma voluta dal ministro Moratti

A Roma, a Palermo, a Genova. A colpi di girotondi, marce e manifestazioni. Ma è tutta la penisola a mobilitarsi, sabato 13 aprile, contro la riforma dei cicli scolastici attualmente all’esame del Parlamento. E mentre il ministro dell’Istruzione spedisce direttamente a casa delle famiglie un opuscolo per spiegare la bontà della sua riforma, insegnanti e studenti scendono in piazza.
Letizia Moratti, che aveva iniziato il suo mandato all’insegna del dialogo e del confronto con tutti i soggetti della scuola, è stata lapidaria: «I girotondi? Io sto alla scrivania a lavorare. Girotondi non ne faccio. Chiedete a coloro che li fanno». E quelli che li hanno organizzati continuano ad aumentare giorno dopo giorno. A Roma, il girotondo si svolgerà davanti al ministero di viale Trastevere «per difendere valori e istituzioni di interesse generale, il diritto a una scuola statale pubblica, laica che offra uguali opportunità a tutti e garantisca un'istruzione di qualità».
A Palermo, un altro girotondo per difendere il diritto ad una«scuola pubblica che offra uguali opportunità a tutti e garantisca un'istruzione di qualità».Il ventaglio delle adesioni si sta allargando ad associazioni di volontariato e organizzazioni no global. Tra i nomi, spiccano le sigle di Attac, Sinistra Ecologista, “Quelli che...”, Risorsa Scuola dei Ds, Ciss, “Gruppo 9 marzo dei professori siciliani”, “Gruppo 92 dei professori di Firenze” e tanti nomi del mondo della cultura e dello spettacolo: Rita Borsellino, Andrea Camilleri, Nino Caponnetto, Carla Fracci, Margherita Hack, Dacia Maraini, Mario Martone, Beppe Menegatti, Nanni Moretti, Mauro Pagani, Giuseppe Piccioni, Ottavia Piccolo, Nicola Piovani, Paolo Sylos Labini, Roberto Vecchioni. E al girotondo contro la riforma Moratti, previsto sabato a Genova in piazza Matteotti hanno aderito anche Fabio Fazio, Ivano Fossati, Dori Ghezzi e Cristiano De Andrè.
Contrariamente a molte altre città, dove le manifestazioni sono in programma davanti alle direzioni regionali dell'istruzione, a Genova sarà allestito un colorato corteo con il coinvolgimento degli studenti di alcuni licei artistici che costruiranno striscioni e coreografie. Una marcia significativa, a 35 anni dall'uscita di “Lettera a una professoressa” di don Milani, è invece prevista il 19 maggio da Vicchio del Mugello a Barbiana per “la scuola di tutti e di ciascuno” e «per dire no alle proposte dell'attuale governo che porterebbero alla deriva la scuola pubblica». Gli orgnizzatori lanciano l'appello a ripartire da Barbiana per«ridiscutere quello che, negli scorsi anni, si era iniziato a realizzare, per migliorare l'autonomia scolastica e la riforma dei cicli».
Una giornata - dicono i promotori - per dire no alle proposte dell'attuale governo perché porterebbero alla deriva la scuola pubblica. Ma il ministro va avanti per la sua strada. E ha auspicato che la riforma, cosi come è, sia approvata al più presto in modo da partire in tempo per l’inizio del prossimo anno scolastico.
Andrea Benvenuti
 
 

La Repubblica, 12.4.2002
E adesso Ferrero strizza l´occhio a Francoforte
La  Fiera del libro di Torino

Tutto è bene quel che continua bene. Come la Fiera del Libro di Torino, che, divenuta nel frattempo di carattere internazionale, si appresta a celebrare la prossima edizione, dal 16 al 20 maggio al Lingotto, tra segnali e venti favorevoli. Li hanno ricordati Ernesto Ferrero, direttore editoriale della manifestazione torinese, e Rolando Picchioni, segretario generale, illustrando ieri al Teatro Gobetti personaggi e interpreti del salone, che quest´anno ha come tema conduttore il tempo, quello delle scienze, della storia e delle religioni.
Va bene il libro in Italia, visto che, come ha detto Ferrero, «in questi mesi, dopo i fatti tragici dell´11 settembre, il mercato ha fatto registrare un notevole incremento di copie vendute, fino al 10-15 per cento, quale da anni non si verificava». E va la nave della fiera, che può contare sul ritorno vero della Mondadori, presente nel 2001 soltanto con un piccolo stand virtuale, e su nazioni ospiti quali la «piccola patria» della Catalogna e la Svizzera. Procedono poi le iniziative destinate ad avvicinare, almeno nelle intenzioni, la Librolandia di Torino alla Buchmesse di Francoforte. Una di queste è l´International Book Forum.
Piuttosto ricco è il carnet degli autori e degli ospiti stranieri di riguardo: dal fisico inglese John D. Barrow al politologo americano Samuel Huntington, il teorico dello «scontro di civiltà», e a scrittori quali David Grossman, Bjorn Larsson, Joanne Harris, Catherine Dunne, l´afgano Atiq Rahimi, Tahar Ben Jelloun, Javier Cercas, il regista Carlos Saura, l´attore Moni Ovadia. Gli italiani possono sfoggiare i rap di Alberto Arbasino, il dialogo sul romanzo e sulla storia fra Eugenio Scalfari e Alberto Asor Rosa, un «processo» ad Andrea Camilleri e la conversione religiosa di Leonardo Mondadori che ne discuterà con Vittorio Messori. Sono annunciati inoltre, tra gli altri, il presidente della Rai Antonio Baldassarre, Vittorio Gregotti, Marcello Veneziani, Michele Serra, Niccolò Ammaniti e Silvia Ballestra, Vincenzo Cerami, Margaret Mazzantini, Dacia Maraini e pure Gianni Morandi. Tra le centinaia di eventi, è presente in forze anche il Premio Grinzane Cavour.
Massimo Novelli
 
  

Giornale del Popolo, 11.4.2002
Arti Lettere Spettacoli
Rete Due: domeniche senza drammi

Lo spazio del teatro radiofonico alla Rete Due, nelle sue forme più diverse, sembra destinato ad un'inarrestabile erosione. L'ultima decisione è quella di abolire l'appuntamento domenicale con «Scena tascabile».
[...]
In «Scena tascabile» hanno trovato posto nomi come Baricco, Tiziano Scarpa, Camilleri, Tabucchi, Patrizia Valduga, Claudio Magris, Karol Wojtyla, Stefano Benni.
[...]
Manuela Camponovo
 
 
 

La Stampa, 10.4.2002
Editoriali e opinioni
Montalbano e il caso Arcuri

Ai lettori che sui giornali vorrebbero più storie luminose e meno cronache di macelleria piacerà la straordinaria avventura del giovane Arcuri e del giudice Montalbano. Il giovane Arcuri si chiama Oscar, vive a Palermo e non è parente, anche se appena dice «piacere, Arcuri», tutti pensano a quella là. L'altro giorno gli è suonato il cellulare ed era la moglie incinta che annunciava la rottura degli indugi.
Il giovane Arcuri è salito sul motorino con tale ansia che lo ha ingolfato. Preso dal panico, ha visto lo scooter incustodito di un postino e come nei film d'azione gli è saltato in groppa ed è corso in ospedale. Ma quello della moglie era un falso allarme e la sera il giovane Arcuri si è ritrovato padre soltanto di un motorino. Poteva abbandonarlo lì e fregarsene, come i pirati della strada quando tamponano un ciclista o ci rigano la macchina al parcheggio.
Invece il giovane Arcuri è andato in questura. Ha detto «piacere, Arcuri» e i poliziotti hanno pensato a quella là. Poi ha spiegato cos'aveva fatto. Il commissario l'ha dovuto denunciare per furto, benché non gli andasse per niente. Così ne ha parlato col giudice, che si chiama Giacomo Montalbano e non è parente di quell'altro neppure lui, anche se quando dice «piacere, Montalbano» tutti pensano a Camilleri o all'attore della tv.
Montalbano s'è fatto raccontare tutta la storia, come voi, e alla fine ha deciso che non c'era mai stato nessun furto. Il giovane Arcuri è stato assolto. Ci piace immaginare che lui e Montalbano siano andati a prendersi un caffè insieme.
Massimo Gramellini
 
 

ManiPulite.it - Newsletter n. 12, 9.4.2002
Informazioni editoriali.

Lunedì 15 aprile uscirà il nuovo numero della rivista "MicroMega" interamente dedicato ai movimenti – dal Palavobis ai girotondi, dai no-global alla ripresa delle lotte operaie – che stanno modificando radicalmente la situazione politica italiana.
Il numero, non a caso, si intitola “La primavera dei movimenti”, e attraverso oltre trenta voci mette a confronto i rappresentanti di tutti i movimenti  cui abbiamo fatto cenno e li spinge ad analizzare convergenze ma anche divergenze, possibilità di impegno comune ma anche difficoltà, diffidenze, elementi di potenziali lacerazioni.
Un confronto davvero ampio e totalmente privo di reticenze e diplomazie. Perciò, uno strumento di lavoro per tutti coloro che in questi nuovi movimenti si riconoscono. Strumento di lavoro sotto tutti i profili: dell’analisi e dell’approfondimento, della discussione interna, della propaganda verso i cittadini ancora perplessi o contrari, e soprattutto della ripresa e moltiplicazione di manifestazioni e occasioni di impegno democratico: prima fra tutte quella di una stagione referendaria, perché le opinioni in proposito, come risulta dagli interventi su MicroMega, sono assai variegate ma una decisione è necessaria quanto prima.
Gli autori del numero (in ordine di apparizione nel sommario) sono:
Antonio Tabucchi, don Luigi Ciotti, Sergio Cofferati, Paolo Flores d’Arcais, Gianfranco Bettin, Andrea Camilleri, Furio Colombo, Erri De Luca, Vittorio Agnoletto, Marina Astrologo, Roberto Esposito, Sergio Givone, Piero Bernocchi, Luciano Canfora, don Luigi Gallo, Ferruccio Sansa, Margherita Hack, Carlo Lucarelli, Dacia Maraini, Enzo Marzo, Eliana Minicozzi, Marco Paolini, Pancho Pardi, Simona Peverelli, Lidia Ravera, Claudio Sabattini, Paolo Sylos Labini, Gianni Vattimo, Massimo Fini, Claudio Rinaldi, Marco Travaglio, Francesco Rutelli.
 
 

9.4.2002
E` in uscita la ristampa di Ravenna di Antonio Pizzuto (Polistampa), a cura di Antonio Pane.
Il volume sarà corredato da una prefazione di Andrea Camilleri.
 
 

Oggi
Cosa sta leggendo
Scarpati fan di Camilleri

Giulio Scarpati, il tenero maestro di "Cuore", ha sul comodino "Il re di Girgenti" di Andrea Camilleri (Sellerio). "Tutti i libri di Camilleri", dice l'attore, "li trovo rilassanti. Mi piace la struttura linguistica, diversa, ma soprattutto questo mondo inventato, magico, che mi ricorda quello delle favole".
 
 

La Stampa, 8.4.2002
Intellettuali mobilitati «Discutiamo le novità»

ROMA. L´accerchiamento al fortino della Moratti avverrà su tre fronti. Il primo è quello parlamentare, che si esprimerà attraverso una battaglia durissima in commissione Istruzione al Senato, già da domani. Le opposizioni non presenteranno per ora emendamenti, perché questo significherebbe accettare di discutere su un provvedimento che ritengono «autoritativo». L´obiettivo è quello di ottenere il ritiro della delega e per raggiungerlo si farà di tutto, compreso l´ostruzionismo. Il responsabile scuola dei Ds, l´ex ministro Luigi Berlinguer, ha detto di aver già presentato in Senato una mozione per chiedere che «ci sia una discussione in aula su tutta la materia scolastica», senza blindature come, per l´appunto, la delega. Un secondo fronte - con obiettivo identico - lo ha già aperto la Cgil scuola: attraverso i propri canali e il proprio sito (www.cgilscuola.it) ha raccolto 49.245 firme (e vuole arrivare a 100 mila) per chiedere che il Parlamento respinga l´ipotesi che una riforma, che riguarda la vita di tutti, possa essere affidata alla sola discrezionalità del governo. A firmare sono stati insegnanti, studenti, cittadini, ma anche una schiera di intellettuali e uomini di spettacolo: scrittori come Andrea Camilleri, Antonio Tabucchi, Dario Fo, Vincenzo Consolo, personalità dello spettacolo come Sabrina Ferilli, Moni Ovadia, Beppe Grillo, Carla Fracci e Suso Cecchi D´Amico, ma anche studiosi come Margherita Hack, Giorgio Celli e Remo Bodei e sacerdoti come Don Luigi Ciotti.
[...]
r. mas.
 
 La Nuova Sardegna, 6.4.2002
Giurati al lavoro
A maggio il Premio Deledda

NUORO. È in programma per maggio, verosimilmente alla fine, la cerimonia per la proclamazione dei vincitori dell'edizione degli anni 2000 del premio letterario nazionale Grazia Deledda, rilanciato, a 30 anni dall'ultima edizione, dalla Provincia, assessorato alla Cultura, di cui è titolare Tonino Rocca.
Quattro le sezioni: narrativa, saggistica, narrativa giovani e narrativa in lingua sarda. Le commissioni giudicatrici, presiedute, rispettivamente, dallo scrittore Andrea Camilleri, dall'economista Paolo Savona, dal pro rettore dell'Università di Sassari Attilio Mastino, e dall'accademico dei Lincei Giovanni Lilliu, hanno pressochè ultimato il proprio lavoro.
Le stesse devono ancora riunirsi per indicare i vincitori di ciascuna sezione e gli autori da segnalare. Per martedì sono state convocate le commissioni «narrativa giovani» presieduta da Attilio Mastino, e «narrativa in lingua sarda» presieduta da Giovanni Lilliu.
Nel primo caso si tratta del concorso riservato ai giovani fino a 39 anni, nati in Sardegna. I lavori presentati potevano essere editi o inediti. Mentre il premio per il 1º classificato è di 290,440 euro (15 milioni di lire). Alla seconda i concorrenti potevano presentare opere edite e inedite, ed al vincitore è prevista la consegna di un assegno di uguale importo.
Le altre due commissioni, «narrativa nazionale» presieduta da Camilleri, e «saggistica» presieduta da Savona, si riuniranno, rispettivamente il 14 e il 28 aprile.
Stando a quanto è stato possibile apprendere, ciascuna della quattro commissioni giudicatrici del premio hanno provveduto, per ogni sezione, a selezionare cinque autori, tra i quali si provvedrà a scegliere il vincitore e alla indicazioni di coloro che risulteranno tra i segnalati.
Dunque, siamo alle battute finali. C'è solo da ricordare che, complessivamente, i partecipanti alle quattro sezioni sono 458, di cui 213 al concorso di narrativa nazionale, 51 alla narrativa in lingua sarda, 64 alla narrativa giovani, 116 alla saggistica e 14 alla sottosezione di saggistica relativa agli studi deleddiani.
Numerosi, in tutte le sezioni, gli autori sardi che hanno presentato le loro opere di narrativa e saggistica. In rappresentanza un pò di tutte zone dell'isola, dal capo di sopra, al centro e al capo di sotto. Anche se i meno numerosi sono quelli della provincia di Oristano.
a.b.
 
 

TV Sette, 5.4.2002
Dopo il commissario Montalbano arriva in tv il commissario De Luca, personaggio partorito dalla penna del giallista Carlo Lucarelli. Tre tv movie tratti dai romanzi «Carta bianca», «L'estate torbida» e «Via delle Oche».

Che tipo di commissario è De Luca?
«È un commissario di polizia che opera dopo la seconda guerra mondiale, ma in realtà si nasconde in una questura perchè è compromesso con il vecchio regime, dunque è ricattabile, privo di potere, ma anche con un forte senso del dovere».
«Carta bianca» infatti è ambientato nel '45, durante gli ultimi giorni di Salò, quando De Luca lascia la polizia politica e si trova ad indagare su un omicidio compiuto nei quartieri alti e che svela gli intrighi dei gerarchi. Ne «L'estate torbida» il commissario è addirittura in fuga, ma viene riconosciuto e costretto a lavorare su una strage dal movente delicato. Mentre in «Via delle Oche» torna a Bologna e unisce i fili di tanti delitti che sembrano non essere collegati fra di loro.
Da Montalbano a De Luca, ci sono somiglianze tra i due tutori dell'ordine?
«Sicuramente sono due personaggi italiani e vengono tutti e due dalla tradizione del giallo italiano, ma per il resto non hanno niente in comune».
Rai Fiction ha proposto una collana cosiddetta «revisionista» con la regina Maria Josè e l'eroe Perlasca. La sua trilogia potrebbe rientrare tra questi titoli?
«Il commissario De Luca non ha niente a che fare con il revisionismo, non ha schieramento politico e poi non lo vedo come personaggio del tutto positivo. Non ha fatto una scelta quando avrebbe dovuto farla, è questo il problema che si porta dietro e che lo rende vulnerabile. Certo però che metterebbe chiunque in galera se avesse commesso un crimine».
Quale attore vedrebbe nei panni del suo personaggio?
«Non ho in mente nessuno perchè non ho mai descritto De Luca nei romanzi. So solo che ha tra i 35 e i 40 anni. Certo vorrei che fosse interpretato da un attore
bravo come Zingaretti».
Quali sono i suoi progetti?
«Sto scrivendo due sceneggiature per il cinema: «Laura di Rimini» tratta da un mio romanzo e «Diabolik» scritta a quattro mani con Giampiero Rigosi per una produzione francese. Poi in estate probabilmente lavorerò a un quarto romanzo con il commissario ancora protagonista».
E la televisione?
«Sicuramente ci sarà una nuova serie di «Blu notte», sempre sui casi irrisolti e i grandi misteri italiani».
 
 

La Repubblica, ed. di Palermo, 4.4.2002
"Piacere, Montalbano sono"
Il difensore sulle tracce del commissario di Camilleri. Una giornata in questura: dal giro in volante alle chiamate alla sala operativa

Il Montalbano della nostra storia abita in provincia di Agrigento. A Ribera a pochi chilometri da Vigata dove vive il Montalbano reso famoso dai libri di Andrea Camilleri e dal personaggio televisivo interpretato da Luca Zingaretti. Uno fa il calciatore professionista e gioca in difesa nel Palermo, l'altro, quello immaginario, fa il poliziotto e in breve tempo è diventato il commissario più famoso d'Italia.
Per un giorno i ruoli si sono invertiti e il Montalbano calciatore è diventato il Montalbano poliziotto. Una visita alla sala operativa della questura di Palermo, il turno a bordo di una volante. Insomma per Vincenzo Montalbano una giornata da Salvo Montalbano.
La cosa sembra non avere creato particolari problemi ai poliziotti palermitani che hanno accolto con il classico "Montalbano sono" il loro nuovo collega. «Ormai è un tormentone - dice Vincenzo Montalbano - Ogni volta che vado da qualche parte mi sento chiamare in quel modo. E dire che nei primi tempi la cosa mi dava anche un po' fastidio. Telefonavo a qualcuno e appena dicevo "Sono Montalbano" dall'altra parte scoccava una risata e un "Montalbano sono, vorrai dire". Ormai ci ho fatto l'abitudine e questo ritornello mi accompagna di continuo».
Ci ha fatto tanto l'abitudine e si è talmente calato nel ruolo che appena entra nella stanza occupata dai tre poliziotti che gestiscono le chiamate e gli interventi delle volanti in servizio in città si presenta con un «Ragazzi oggi comando io. Tu vai da quella parte, manda un'auto in quella zona, sposta gli uomini dall'altra». Divertiti, incuriositi i poliziotti veri lo stanno a guardare. Se non fosse che non ha dimestichezza con i ferri del mestiere e usa il microfono della radio trasmittente come auricolare sarebbe anche credibile. Soprattutto quando mette in testa il capello d'ordinanza. «È un mestiere difficile, quello del poliziotto - spiega Vincenzo Montalbano - Soprattutto dalle nostre parti. In Sicilia chi fa il poliziotto viene visto anche con un certo scetticismo. Una cosa che per fortuna appartiene al passato. Oggi tutti quanti sappiamo che molti poliziotti sono stati uccisi e che hanno reso un grande servizio al Paese. Lo stesso servizio che rendono tutti gli esponenti delle forze dell'ordine che ogni giorno si occupano di noi. Vanno nelle strade e fanno rispettare la legge. Senza di loro vivremmo nel Far West».
Vincenzo Montalbano ha le stesse origini di Salvo Montalbano o, per essere più precisi, del suo autore Andrea Camilleri. Entrambi sono nati nell'agrigentino, una zona nella quale quel cognome è diffusissimo. «A Ribera siamo in pochi, ma se vai a Sciacca, ad esempio, i Montalbano sono un'infinità. Figurati che addirittura ci sono paesi che si chiamano Montalbano, probabilmente fondati dalla gente che portava questo cognome in giro per l'Italia. Uno è in provincia di Udine e l'altro è Montalbano Jonico in Puglia.
Un cognome che è diventato famosissimo grazie ad Andrea Camilleri e al suo personaggio. Un commissario che al Montalbano calciatore è diventato familiare con la televisione e non con i libri. «Devo essere sincero, di Camilleri ho un solo libro, ma non l'ho mai letto. Mi hanno regalato "Un mese con Montalbano", l'ho sfogliato e poi l'ho messo da parte. Lo so che è una pecca, che leggere è importante ma io non riesco proprio a fermarmi per leggere. Non riesco a rilassarmi. Lo faccio meglio con la televisione e in quella occasione ho scoperto il Montalbano poliziotto».
Due personaggi che in comune hanno molte cose. Vivono a pochi chilometri uno dall'altro, hanno un casa sul mare. «Quella di Salvo Montalbano è proprio sulla spiaggia - dice il calciatore - io ho un appartamento a Ribera a cento metri dal mare». A tutti e due, poi, piace la cucina casereccia. Salvo Montalbano si ferma sempre nella trattoria di San Calogero dove mangia le triglie fritte e il pesce cucinato come si deve. Oppure si gode le prelibatezze preparate per lui dalla fidata governante Adelina. «Anche a me piace la cucina genuina - dice Vincenzo Montalbano - Non ho preferenze e non mi faccio problemi a mangiare in una trattoria o in un posto alla buona. L'importante è mangiare sano. Per il mestiere che faccio devo limitarmi, ma a volte riesco a togliermi qualche sfizio. Il mio piatto preferito? I maccheroni alla norma con le melanzane e la ricotta salata».
Se Salvo Montalbano ha la fidanzata di Boccadasse vicino a Genova, di quella di Vincenzo non si può sapere molto visto che il giocatore rosanero tiene molto alla privacy. Ma c'è una cosa nella quale il poliziotto più famoso d'Italia e il giocatore del Palermo sono identici. «È il carattere. Siamo entrambi molto cocciuti, molto determinati. Lui lo è nelle sue indagini, non tralascia niente, nemmeno il più piccolo particolare per arrivare alla soluzione di un caso. Io ho la stessa determinazione nel lavoro che faccio. Ricordo ancora il 1995. Ero nell'Udinese e non venni convocato per il ritiro. Sembrava che il calcio mi chiudesse le porte. Mi fecero tante promesse che non rispettarono e venni rispedito a casa. Un giorno ricevo una telefonata. Zaccheroni mi voleva, ma per la società potevo giocare a minimo di contratto. Non ci pensai un momento. Caricai la macchina e feci 1900 chilometri tutto da solo per raggiungere Udine».
I poliziotti palermitani sembrano conoscere da sempre Vincenzo Montalbano e lui sembra essere proprio uno di loro. «No, non ho mai pensato di fare il poliziotto anche se dalle nostre parti a volte è quasi una soluzione di ripiego. Personalmente se non avessi giocato a calcio avrei continuato a fare l'imbianchino come un tempo. Invece ho scommesso sul mio futuro e ho vinto. Però conosco tanti poliziotti. Gente delle mie parti che fa questo mestiere. Un mio amico, Giuseppe Caruana, è un finanziere. Sino a qualche tempo fa lavorava a Palermo. Mi portò alle Tre Torri vicino allo stadio. Ricordo che anche quella fu una festa».
Così come è stata una festa la giornata di Vincenzo Montalbano in questura a Palermo con i suoi colleghi per un giorno. Una mattinata al grido di "Montalbano sono".
Massimo Norrito
 
 

Bresciaoggi, 3.4.2002
Presi per la gola, da Pippi Calzelunghe a Montalbano
MANERBIO. La biblioteca presenta un programma di letteratura e gastronomia

Dalle Bucoliche di Virgilio all’eros gastronomico di Isabelle Allende, passando per le ricette di Pepe Carvalho, l’investigatore privato nato dalla penna di Manuel Vasquez Montalban, e fino ai menù «estremi» siciliani del commissario Montalbano di Camilleri, vino e cibo sono da sempre protagonisti e muse ispiratrici della narrativa. Fondere il fascino dei sapori con il gusto della parola scritta e recitata, meglio se accompagnata con un sottofondo di musica, è la raffinata proposta di «Dolci parole e pensieri alcolici», iniziativa organizzata dalla biblioteca di Manerbio in collaborazione con l’assessorato alla Cultura.
L’itinerario cultural-gastronomico fra letteratura, pasticceria ed enologia, avrà come cornice la biblioteca di piazza Cesare Battisti di Manerbio.
A partire dalle ore 20.30 di domenica prossima 7 aprile, l’attrice Barbara Pizzetti leggerà brani tratti dall’«Hansel e Gretel» dei fratelli Grimm e da «Pippi Calzelunghe» eroina della letteratura per l’infanzia partorita dalla fantasia della scrittrice svedese Astrid Lindgren, scomparsa a 94 anni di età nel mese di gennaio del 2002.
Ci sarà spazio anche per autori più impegnati, quali Thomas Mann e Marcel Proust, senza tralasciare autori italiani come Italo Calvino e Guido Gozzano, esponente della corrente dei crepuscolari. Nel menù non mancheranno portate di «nouvelle cusine» letteraria, con Hector Faciolince autore del «Trattato di culinaria per donne sole» e Nadia Pagni di «I biscotti». A legare generi letterari così diversi sarà il filo conduttore del cibo e del vino, protagonisti assoluti dei racconti delle liriche proposte durante la serata. Tra una lettura e l’altra il pubblico potrà soddisfare il palato degustando i vini offerti dall’enoteca Lumen di Manerbio e i dolci forniti da Jangada, la bottega del commercio equo e solidale del paese della bassa. La coreografia musicale dell’iniziativa è affidata a Vittorio Tregambe.
Nello Scarpa


 
Last modifiedSaturday, July, 16, 2011