Gazzetta del Sud, 30.6.2002
Verità sul prefetto Enrico Falconcini
Un "periodo infernale" a Girgenti

Che la gestione della Prefettura di Girgenti (l'attuale Agrigento) non sarebbe stata facile, il toscano e riformista Enrico Falconcini doveva capirlo subito. Sin da quando quella mattina del 13 agosto 1862, sceso dal vapore, mise piede sul molo della città e tutti fuggirono, banda autorità e curiosi per una improvvisa scossa tellurica. Per testardaggine, solerzia nei confronti del proprio ruolo o rigore morale lui invece non capì, non interpretò quello sbarco come un segnale del destino che gli si stava prefigurando, come fa capire Andrea Camilleri nella prefazione. E quindi i pochi mesi di permanenza a Girgenti passeranno alla storia come uno dei periodi più bui della burocrazia italiana, il suo nome evocherà quello di un funzionario crudele, insensibile, responsabile anche di non aver saputo impedire l'evasione di tutti i 127 detenuti del carcere di Girgenti. Così, l'11 gennaio 1863, cinque mesi dopo il suo arrivo, il ministro gli comunica che è stato dispensato dall'incarico. Una decisione sottile e capziosa, che gli impedisce di ricorrere contro il provvedimento ministeriale. Enrico Falconcini (nato a Pescia il 31 agosto 1824) sapeva che prima o poi sarebbe giunta l'ora del suo riscatto; sapeva che prima o poi sarebbe stato scoperto e riconosciuto il suo attaccamento al lavoro, lo zelo e l'imparzialità che lo animavano, anche nei confronti dei siciliani.
Non immaginava però che il momento del suo riscatto sarebbe giunto 150 anni dopo, grazie alla Sellerio, con (finalmente) la pubblicazione di un libro che raccoglie i suoi stessi scritti di quel periodo infernale: Enrico Falconcini, «Cinque mesi di prefettura in Sicilia» (pp. 365, euro 15.00). Scritti che, come sottolinea Paolo Pezzino nella Postfazione, ribaltano credibilmente la figura di questo prefetto. Il libro, ricco di fotografie dell'epoca e corredato di numerosi documenti ed atti, disegna con chiarezza quale fosse la situazione a Girgenti all'epoca: dalla prefettura priva di mobili alla scarsità cronica di uomini delle forze dell'ordine, dallo stato di abbandono delle amministrazioni quando non spesso di capillare corruttela al territorio privo di strade, da una economia in ginocchio ad una criminalità diffusa. Eppure, in questo sfacelo sociale e culturale, a Falconcini vanno ascritti numerosi meriti: la ripresa della raccolta delle decime, la riduzione sensibile dei delitti, la pacificazione di famiglie in guerra tra di loro nella provincia, l'aver sedato rivolte e ribellioni continue. Anche in merito all'evasione, la responsabilità di Falconcini viene sensibilmente ridimensionata qui, mentre, al contrario, si fa spazio l'idea di un funzionario stritolato e sacrificato nella lotta parlamentare romana.
Salvatore Pesce
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 28.6.2002
LE STORIE
Camilleri e il giovane scrittore

«Lei non si deve preoccupare di niente», assicurò il grasso padrone della Montatore editrice. «Abbiamo un indirizzario per la stampa e i vip da fare invidia al mio quasi omonimo... il vecchio Mondadori». Così dicendo, fissando con occhio da geco il suo giovane autore di bellocce speranze, si alzò dalla poltrona dell'ufficio con infiltrazione d'acqua a scandire i tempi del contratto dentro un bacile di moplen, innalzando al soffitto sforacchiato il manoscritto, ridotto a grumo di impronte digitali all'olio di semi, salsa di pomodoro e prodotti di narice.
Il ragazzo guardò con un sospiro il proprio mentore, pensando che la carriera di uno scrittore debuttante è affidata a bizzosi diavoletti del destino. Fino a qualche giorno prima, porte che non si aprivano, numeri di telefono che non rispondevano, sbrigativi «le faremo sapere». E di colpo, sulla soglia di un marzo che ventilava rassegnazione, ecco il dottor Montatore Giuseppe, editore dall'anno di grazia 1945, con visibili squilibri del metabolismo ma dall'occhio fino per le nuove leve. «Una folgorazione, le assicuro», lo solluccherò, brandendo il manoscritto. «Ho subito creduto in lei. E vedrà il resto... vedrà alla presentazione. Erano anni che non incontravo un talento come il suo, e non baderò a fatica e spese».
L'autore uscì dalla palazzina della Guadagna con una sfilza di nomi che gli turbinavano nel cervello. Più che sussurri, squilli di tromba.
L'uscita del suo libro era fissata per ottobre, la presentazione in sede comunale prestigiosa, e quel giorno speciale era scivolato dalle labbra di Montatore con un glissato d'archetti che s'impennava in un florilegio di nomi. «Le porto tutta la Palermo bene, quella che conta», echeggiò la voce del padrone, «chi vuole? Faccia pure un nome».
«Andrea Camilleri», sussurrò il giovane scrittore, mentre sollevava il braccio alla fermata dell'autobus, per far rallentare il mezzo che lo avrebbe riportato a casa sua. Case popolari distanti anni luce da fiere del libro e premi Campiello.
Non dormì. Ripeté ancora, a memoria, i grandi nomi catturati nel resoconto dell'editore. «Santo Piazzese», ricordò. «Carlo Lucarelli. Uno straniero, Scott Turow, di passaggio a Palermo». E il sindaco. L'assessore alla Cultura. Registi. Attori. Presidi di facoltà umanistiche. Industriali della sparuta imprenditoria locale. Nobili.
E quel nome su tutti, che solo a pronunciarlo gli tremavano le labbra. Un tale Sciascia Leonardo. Beh, una svista si poteva anche perdonare all'entusiasta editore. Dopotutto, quando hai una lista di numeri e recapiti di tali personalità, può anche capitare che dimentichi di depennare quelli passati tra i più.
Montatore non mentiva. Quella notte stessa, perseguitato da un'insonnia da cattiva digestione, mise mano alla penna per vergare un centinaio di buste con invito. Poi, vinto dalla stanchezza e dall'acidità di stomaco, richiuse l'elenco telefonico di Palermo, anno 20012002. Maledetta vecchiaia. Copiare indirizzi gli riusciva sempre più difficile.
Giunse il grande giorno. La scoperta letteraria dell'autunno si presentò alla sala in sahariana da città, che faceva molto Hemingway giovane, una penna costosa per le dediche e il libro sottobraccio. L'idea era di leggere il più breve dei racconti in pubblico. Era terrorizzato. Ciò che vide al suo ingresso nel luogo della presentazione gli seccò la lingua del tutto. La sala straboccava di gente, teste brizzolate, giacche della domenica e facce da romanzo. Ciliegina sulla torta, un sentore di trascuratezze umane, un certo lezzo di calzini in servizio permanente e ascelle svergognate dal caldo umido. Cercò facce note con lo sguardo, non ne trovò nemmeno una. «Certo», si consolò, «i personaggi famosi sono sempre diversi da come li si vede in tv». Montatore lo raggiunse, trafelato. «Che ne dice?». «Bello...», borbottò il giovane, «ma... Andrea Camilleri?». L'editore sorrise. «Glielo presento subito». Sollevò un braccio verso la massa di gente che si raggrumava dalle parti dello scarno buffet, in cerca di una leccatina di aranciata in bicchieri di plastica. «Signor Camilleri!», strillò. «Andrea!». Un uomo anziano si voltò. Confuso, si fece avanti. Era più basso di almeno mezzo metro del Camilleri che lo scrittore in erba aveva in fotografia. «Camilleri, si sbrighi!» incalzò Montatore. Il vecchietto si avvicinò, senza fare una grinza. «Le presento la nostra bella speranza letteraria», disse l'editore. Lo scrittorino allungò una mano, perplesso. «Piacere, Camilleri Andrea», si qualificò l'invitato. «Complimenti di cuore. Ci ho portato una para di broccoli freschi della mia campagna di Borgetto. Come li coltivo io, manco l'uomo del monte, lo sa?». Lo scrittore impallidì: «Scusi, ma lei zappa tra un romanzo e l'altro?». Il Camilleri versione mini si schermì: «Ca quale romanzo? Io manco la terza elementare c'ho! Ho ricevuto l'invito ed eccomi. Quando si mangia?». Lo scrittoricchio si voltò verso l'editore. Non fece in tempo a dar voce al punto interrogativo che aveva a fior di labbra. «E allora?», lo anticipò Montatore. «Lei non voleva Camilleri? E io glielo ho portato. Contadino, ma sempre Camilleri si chiama».
L'autore si rassegnò a stringere le centinaia di mani, a baciare facce con il bicchiere di carta tra i denti. Scoprì che c'era un Piazzese idraulico, buono da chiamare in caso di rottura delle fosse biologiche. Conobbe un Lucarelli immigrato da Bologna, causa selezione per un concorso alle poste. Ebbe la sorpresa di fissare negli occhi Sciascia, che gli passò un bigliettino pubblicitario della sua salumeria di Borgo Nuovo. Il resto, si svolse secondo scaletta. Lo scrittore lesse il brano, ogni traccia di paura era scomparsa, prevaleva lo sdegno. Poi, a metà declamazione, scorse un paio di occhietti lucidi tra il pubblico. Qualcuno applaudì. Il battito di mani crebbe.
A fine serata, Montatore era soddisfatto. Gli omonimi avevano trovato il modo più gentile per esprimere la propria gratitudine per il quarto d'ora di vita mondana.
Le copie del libro, quella sera, andarono tutte esaurite.
Giacomo Cacciatore
 
 

Messaggero Veneto, 28.6.2002
Libri gialli sotto l’ombrellone
E’ il genere che “tira” maggiormente, ma vanno forte anche le biografie dei big del calcio

È tempo di “libri da spiaggia": quali sono le richieste dei goriziani per le loro letture estive? Romanzi leggeri, tascabili, divertenti, storie d’amore, gialli... (meglio se in edizione economica per tenere sempre un occhio sul portafoglio!).
[...]
Per quanto riguarda gli autori italiani è curioso che nel Nord-Est dell’Italia il primo posto vada a “La paura di Montalbano” di Camilleri in quanto l’autore si esprime con una parlata siciliana ricca di neologismi a volte di difficile comprensione. Tuttavia non ci si deve meravigliare per il suo grande successo: già precedentemente le avventure del commissario Montalbano interessavano molto i lettori grazie alla capacità di Camilleri di creare un personaggio assolutamente privo di staticità che cresce, si modifica, può apparire più saggio o più ribelle, più duro o sensibile a seconda delle situazioni.
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Alessandra Nicotra
 
 

La Stampa, 28.6.2002
MA SOTTO L´OMBRELLONE SI LEGGONO ANCHE «IL VILLAGGIO DEGLI INNOCENTI» E LA SAGA DI HARRY POTTER
Montalbano primo in spiaggia
I romanzi di Camilleri ai vertici delle preferenze

ALASSIO. A percorrere qualche centinaio di metri di arenile col taccuino in mano, lungo le spiagge di quest'estate anticipata, sembra prevalere una indicazione sui gusti degli italiani in vacanza per i libri: l'evasione, quasi che la gente sia prevenuta contro le letture serie e cerchi l'evasione. Una evasione che è anche difficile da spiegare dal momento che la maggioranza degli ospiti, che sotto l'ombrellone ha qualche ora, finalmente, di tempo a completa disposizione, dovesse fuggire temi che la assillano di continuo, che i nostri turisti siano cioè alle prese costantemente con tosti problemi del pensiero e delle letteratura, per cui via saggi e studi e benvenute «Settimana Enigmistica» e libri leggeri, qualcuno tinto di rosa? L'unico che tiene non solo nelle classifiche pubblicate dai giornali ma anche nei territori infidi dell'ombrellone è Andrea Camilleri, che è ormai considerato un classico contemporaneo. Il suo «La paura di Montalbano» (Mondadori) mette insieme le preferenze di lettori accaniti e lettori delle vacanze. Si tratta di sei racconti gialli, tre lunghi e tre brevi.
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Romano Strizioli
 
 

I Viaggi di Repubblica, 27.6.2002
Casa Montalbano
Alla scoperta dei luoghi che hanno ispirato lo scrittore Andrea Camilleri nell'invenzione del paese di Vigàta, in cui sono ambientate le gesta del più amato detective italiano, grande appassionato di buona cucina

Il commissario Kostas Charitos indaga in un'Atene incattivita, balcanizzata, appestata di smog. Il detective Pepe Carvalho va a caccia di criminali nella Barcellona fatiscente, maliarda e un po' puttana delle Ramblas e del Barrio Chino, dove si prostituiva Jean Genet. Il jazz, per lo sbirro Fabio Montale, è la colonna sonora che s'intona a Marsiglia.
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Da qualche anno e da parecchi rornanzi, nel pantheon delle stelle, c'è un 'cinquantino' commissario di polizia a Vigàta, provincia di Montelusa. Si chiama Salvo Montalbano.
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Come il poliziotto di Jean-Claude Izzo, abita in una solitaria villa sul mare. Ma per lui, siciliano più di qualunque siciliano, Andrea Camilleri ha scelto una città introvabile sulle mappe conosciute dell'isola. Le pagine di Markaris, di Montalban, di Izzo, di Khadra ricalcano le strade e i quartieri, le storie e le memorie, gli umori e le atmosfere di Barcellona, Atene, Marsiglia, Algeri. Vígàta è un'allucinazione topografica sull'atlante della geografia fantastica, una metropoli inesistente da qualche parte della Sicilia sud-occidentale. Come la Regalpetra di Sciascia e la Donnafugata del Gattopardo, riedificate sulle fondamenta di Racalmuto e Palma di Montechiaro. Entrambe limitrofe ad Agrigento e a Porto Empedode, dov'è nato Camilleri: la sua è dunque un'ennesima Sicilia immaginaria i cui toponimi reali (Ribera, Realmonte, Raffadali, Gela, Sciacca, Lampedusa) sono altrettante coordinate di una cartografia parallela (Bibera, Montereale, Raccadali, Fela, Fiacca, Sampedusa) che separa la verità dalla finzione, l'invenzione dall'autobiografìa?
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La Repubblica (ed. di Roma), 27.6.2002
Ecco l'"Almanacco della letteratura"
S.Maria in Trastevere

Letteratura in piazza. Questa sera a Santa Maria in Trastevere alle 21 si terrà un incontro al quale parteciperanno gli scrittori Andrea Camilleri [che ha poi disdetto l'impegno, NdCFC], Carlo Lucarelli ed Erri De Luca per presentare il "Primo Almanacco di Letteratura" della rivista Micromega.
La serata, dal titolo "Il giallo e l'impegno", rientra nell'ambito della manifestazione "Libri in campo".
L'incontro con gli scrittori è organizzato dalla rivista per presentare l'almanacco dopo il successo delle sei edizioni dell'"Almanacco di Filosofia". Nel volume ci saranno dodici racconti gialli a sfondo più o meno politico e un racconto, che giallo non è, che parla di impegno "militante" in Italia dagli anni Settanta alla Genova del G8 scritto da De Luca.
Inoltre questa prima edizione dell'almanacco prevede una sezione dedicata alla poesia con testi scritti appositamente per Micromega dai poeti Valerio Magrelli e Giovanni Raboni, una serie di frammenti inediti di Puskin e un saggio di Luciano Canfora su Dashiell Hammet con in appendice una serie di lettere inedite delo stesso Hammet. Info.06.4940439.
Cecilia Cirinei
 
 

Giornale di Sicilia, 27.6.2002
Tornano i suoni dell'"Estate Catanese". Ci sono i Timoria e il mitico B. B. King
Catania

Parecchie date già ufficiali, grossi nomi pop, siti storici come "location", compartecipazioni private e il ritorno dei cafè-concerto. Anche quest'anno, nonostante l'ultimo bilancio comunale, sarà "estate catanese".
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Per concludere, dibattiti culturali con Antonio Baldassarre, Enrico Mentana, Marcello Sorgi, Enzo Bettizza, Andrea Camilleri.
Pa. Ca.
 
 

Alto Adige, 27.6.2002
IL FESTIVAL DI ROVERETO
Oriente Occidente riparte da tre
Non solo danza: le nuove sezioni quest'anno su linguaggi e cibi

ROVERETO. La contaminazione tra culture, linguaggi, espressioni artistiche ci ha portato ad un meltin pot così inestricabile, da faticare a trovare un'intepretazione di questa civiltà planetaria. E allora ben venga chi propone chiavi di lettura delle nuove tendenze artistiche, letterarie e scientifiche, una guida in questa rete fittissima di contaminazioni e intrecci tra realtà e virtualità. Questo il filo conduttore e l'obiettivo della nuova edizione di Oriente Occidente, manifestazione storica roveretana alla sua ventiduesima edizione, che quest'anno riparte da tre. Tre infatti sono le sezioni che, a fianco a quella tradizionale della danza, andrannno ad arricchire il programma.
[...]
Alla sezione danza e cibi, si affianca inoltre quella sui linguaggi: un'occasione per mettere a confronto non solo gli artisti che realizzano gli spettacoli di danza, ma anche filosofi, antropologi, intellettuali di livello internazionale.
[...]
Per quanto riguarda gli incontri sui Linguaggi, tra gli ospiti citiamo lo scrittore di best seller numero uno, Andrea Camilleri, l'artista visuale Daniel Buren, il filosofo Aldo Giorgio Gargani.
[...]
Sandra Mattei
 

SPETTACOLI. LE NOVITA'
Camilleri in salsa Zen

ROVERETO. Questo il programma di «Incontri a tavola», viaggio culinario dal Giappone al Brasile, tra filosofia zen e Salvador de Bahia:
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Venerdì 6 settembre
Andrea Camilleri, Maurizio Iacono
Mediterraneo. La fine e l'inizio. Il luogo diverso come punto d'incontro: ne parlano lo scrittore siciliano e il filosofo, ordinario di Storia di Filosofia politica all'Università di Pisa.
 
 

Il Manifesto, 27.6.2002
DIRITTI UMANI
Torture d'Italia
Amnesty accusa e chiede di inserire il reato di tortura nel nostro cp

L'Italia è un paese che sopporta ancora la tortura. A denunciare la grave lacuna che si registra nella legislazione del Bel paese è la sezione italiana di Amnesty International che ha rilanciato ieri la campagna «Non sopportiamo la tortura», con lo scopo di invitare i presidenti di Camera e Senato a avviare al più presto la discussione di una legge per introdurre in Italia del reato specifico di «tortura». La campagna, lanciata nell'ottobre del 2000, ha raccolto oltre 435 mila firme con il lancio di oltre 1400 iniziative in tutta Italia, che hanno visto coinvolte 173 fra scuole e università, 212 enti locali: un timido segnale è venuto anche dal Parlamento italiano, dove sono stati presentati sei disegni di legge (i tre presentati alla Camera sono stati di recente unificati), senza però che sia stata ancora fissata una data per la discussione di una legge che inserisca il reato specifico di «tortura» nel Codice Penale.
[...]
La campagna di Amnesty ha mobilitato in Italia oltre 30 mila persone che hanno preso parte alle azioni contro la tortura e continua con l'invio di cartoline ai presidenti di Camera e Senato, che si possono firmare anche sul sito Internet www.amnesty.it.
[...]
L'adesione di testimonial noti al grande pubblico (da Andrea Camilleri a Manu Chao, da Sabrina Ferilli a Dario Fo, Rita Levi Montalcini e Luis Sepùlveda, fra gli altri) dovrebbe garantire, sperano gli organizzatori, quel valore aggiunto capace di allargare il consenso nell'opinione pubblica e convincere il pigro Parlamento italiano a prendere l'iniziativa.
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Theo Guzman
 
 

Corriere della sera, 24.6.2002
L’INTERVISTA
«Quelle serate indimenticabili con Camilleri, Cacciari e Ovadia»

«No, questa non è l’alternativa alla libreria, è solo un primo incontro con il libro». Federico Scanni, libraio prima, editore poi, da dieci anni organizzatore di «Libri in Campo», rassegna dedicata all’editoria romana, ha idee molto precise su libri, librai e librerie. Il libro è il fine, la libreria è il mezzo, il libraio è il tramite fra l’editoria e i desideri del cliente. Assieme, secondo lui, sono una specie di circolo virtuoso. Così dovrebbe girare il motore dell’editoria. Per Scanni, dopo dieci anni «Libri in campo» è questo: un luogo in cui innamorarsi di un romanzo, di un saggio o di una poesia. In cui parlare di libri con persone che sanno consigliare. In cui conoscere gli editori romani e i loro cataloghi.
[...]
Poi racconta di Camilleri e di un’altra notte indimenticabile. «Sette anni fa: Camilleri non era ancora famoso. Partecipava a un dibattito sulla letteratura. E cominciò a parlare di sé, raccontando aneddoti in quel suo siciliano incredibile, la piazza era affascinata».
[...]
Ilaria Sacchettoni
 
 

21.6.2002
Andrea Camilleri - L’impossibilità del racconto
In un racconto-sfogo, il commissario Montalbano si “catafotte” dalle risate all’idea delle aggiustatine cui sarà costretto “il povero Camilleri” per rendere verosimili storie dei nostri giorni, avviate da “una deriva delle leggi prossime venture (…) verso il mare aperto dell’inverosimiglianza assoluta”.

E' dedicato a "Il giallo e l'impegno" il prossimo numero di MicroMega. Nel volume 12 racconti tra poliziesco e noir, scritti appositamente per la rivista e ambientati tutti nella realtà politica attuale. Oltre a Camilleri e Lucarelli, oramai dei classici nel genere, i migliori giallisti italiani, ma anche alcuni scrittori che hanno deciso di cimentarsi col giallo/noir al di là della loro cifra più abituale: Antonio Tabucchi, Niccolò Ammaniti, Lidia Ravera. Le "Lettere" di Dashiell Hammett (il più grande giallista di tutti i tempi, e ormai entrato nel pantheon degli scrittori americani tout court, con la pubblicazione delle sue opere nella collana "The Library of America") e il saggio di Luciano Canfora ricordano lo strenuo impegno comunista (perché democratico) dello scrittore e la persecuzione del maccartismo. Un nutrito numero di brevi inediti del grande Puskin, un racconto "militante" di Erri De Luca, una sezione di poesia civile con versi di Luzi, Marcoaldi, Magrelli, Sacerdoti, Cavalli, Raboni, Benni, e un saggio di Alfonso Berardinelli su "Destra e sinistra in letteratura" completano questo primo "Almanacco di letteratura" di MicroMega, un tentativo monografico dopo il grande successo dei sei "Almanacchi di filosofia" usciti negli scorsi anni.
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 21.6.2002
Nove toghe su dieci scioperano Grasso: "La politica è sorda"
An attacca la Procura. Lumia replica: eversivi. Il popolo dei girotondi intorno al Palazzo per un concerto e un recital sulla giustizia

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I Girotondisti sono in quattrocento, al ritmo delle "Cozze", il video con le frasi celebri del governo Berlusconi sulla lotta alla mafia e gli appelli inviati da Caponnetto e Camilleri.
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Salvo Palazzolo
 
 

Il Nuovo, 20.6.2002
Sciopero Anm, i milanesi solidali
Il popolo del Palavobis è di nuovo in piazza per una manifestazione di sostegno ai magistrati oggi in sciopero. Un migliaio di persone in piazza Mercanti.

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Dal palco risuonano i racconti di Camilleri e le invettive di Aldo Busi.
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Corrado Fontana
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 20.6.2002
Arriva "Piccoli Brividi" il fumetto made in Palermo
Esce oggi il primo numero della rivista della Panini Comics: otto dei dodici giovani coinvolti nel progetto sono del capoluogo

Mentre al cinema spopola il «vecchio» Spiderman, arrivano a fargli compagnia nuovi personaggi dei fumetti. Esce oggi, in prima nazionale, "Piccoli brividi" una serie ispirata all'omonima collana di libri per ragazzi ideata da Stine, edita da Mondatori e dedicata proprio alla fascia di età che va dai dieci anni in su. Una rivista che, è il caso di dirlo, parla palermitano: su dodici disegnatori coinvolti nel progetto, infatti, ben otto sono del capoluogo siciliano.
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«È una bella avventura - racconta Sergio Algozzino, 23 anni, uno degli otto palermitani coinvolti nel progetto - sono trentadue pagine a colori, per una rivista edita dalla Panini Comics, sotto la supervisione della Parachute e dalla Scolastic, che vuole essere una novità nel campo dei fumetti per ragazzi. Sono previste sei uscite che travalicheranno anche i confini italiani per arrivare anche in Spagna, Francia e Germania».
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Gli altri disegnatori delle tavole inviate in America per il placet, sono: Emiliano Santalucia, Enza Fontana, Marco Failla, Daniele Magni ed Elena De Grimani.
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Luigi Ricca, invece, ha optato più per l'illustrazione perché «non mi interessano molto i fumetti che ci sono in giro e preferisco l'animazione sperimentale. Per ora, sto lavorando al terzo cdrom che uscirà ad ottobre, con la società Immedia, edito dalla Sellerio, su "La voce del violino" di Camilleri. Quando ho iniziato io, stavano chiudendo le case storiche come "Frigidaire" o "Corto Maltese". A Palermo è impossibile campare con questo lavoro, perché mancano gli editori».
Carla Nicolicchia
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 20.6.2002
Il popolo dei girotondi abbraccia i magistrati
Sitin, recital e musica al tribunale. Oggi la giornata di sciopero indetta dall'Anm. Assemblea pubblica alle 10

Il Polo irride, ma l'adesione dei magistrati allo sciopero contro la riforma dell'ordinamento giudiziario si preannuncia pressoché unanime. Poche, isolate defezioni a Palermo: solo due "no" in Procura, un altro paio nella giudicante e tre alla Procura generale. Ad Agrigento aderiscono 44 su 48. Per il resto un sì convinto alla manifestazione indetta dall'Anm. Nonostante ciò il capogruppo di An in commissione Giustizia, Enzo Fragalà parla di «fallimento». A sostegno dei magistrati ci sono anche i "girotondisti" che hanno lanciato un appello per la partecipazione all'assemblea e varato un programma di manifestazioni che si svolgeranno in serata in piazza Vittorio Emanuele Orlando. Stesso appello da "Libera" che parteciperà ad entrambi gli appuntamenti.
[...]
Il movimento dei "Girotondi per la democrazia" sarà in piazza Vittorio Emanuele Orlando a partire dalle 19 per la manifestazione "A fianco dei magistrati per difendere i diritti dei cittadini". Si inizierà con un recital di brani sulla giustizia interpretati da attori palermitani. Tra i pezzi in programma un inedito di Andrea Camilleri scritto proprio per questa occasione.
[...]
Enrico Bellavia
 
 

La Repubblica (ed. di Roma), 20.6.2002
Festival, arte, popstar una notte da non perdere
Esordio d'estate con quattro maxieventi. Stasera ad ingresso gratuito spettacoli, concerti e balli scatenati nei luoghi di cultura della città. Debutto di stagione senza precedenti

Glamorama romano, prima sfavillante notte di un'estate ormai pronta a cominciare. A suon di musica, a colpi di parole, sotto il segno dell'arte ma anche della riflessione politica.
[...]
Le ragazze dei girotondi tornano al Palazzaccio «a fianco dei magistrati per difendere i diritti dei cittadini» con una manifestazione spettacolo. «Stavolta abbiamo fatto uno sforzo particolarmente grande. E questo è un appuntamento a cui teniamo moltissimo», spiega Silvia Bonucci, una delle animatrici del ritorno alla piazza senza etichette. Maxischermo e proiezioni, palcoscenico e un testo scritto per l'occasione da Andrea Camilleri e letto, insieme ad altri, da Iaia Forte e Toni Servillo. Innumerevoli anche stavolta le adesioni del mondo intellettuale e civile. L'appuntamento neanche a dirlo è alle 21 nei giardini di piazza Cavour davanti al Palazzo di Giustizia, in contemporanea con iniziative analoghe a Milano e a Palermo.
[...]
Francesca Giuliani
 
 

Il Manifesto, 17.6.2002
Un girotondo di incontri a sostegno dei magistrati
Solidarietà con lo sciopero. Si comincia martedì all'Ambra Jovinelli di Roma. Poi Firenze, Milano, Palermo

ROMA. Milano chiama Roma, che chiama Firenze e Palermo: per ora sono queste le città che si sono mosse autonomamente, altre ne verranno. Lo sciopero dei magistrati, il primo dopo dieci anni, deciso non certo a cuor leggero, indetto per il prossimo 20 giugno, sarà accompagnato da una serie iniziative che si potrebbero definire «municipali». Una sorta di rinascita della passione civile sganciata dalla politica, vista anche la latitanza dell'opposizione nel delicato frangente. E siccome i giudici, insultati dai ministri in carica, aggrediti dalla maggioranza, portati a spasso dal guardasigilli, sono rimasti davvero soli, ecco spuntare un po' di solidarietà. A cominciare dalla faticosa opera di rimettere la verità sui suoi piedi. Visto che, per dirla con Paolo Flores d'Arcais, il «bombardamento mass mediatico ha prima trasformato uno sciopero in difesa dell'indipendenza in una iniziativa corporativa, poi ha insistito sulle divisioni tra i giudici, che sono tattiche ma solo sulle modalità, non sul contenuto, infine sottolinea di continuo l'appello del presidente Ciampi che, sfruttando la sua posizione super partes, finisce per colpire la magistratura». Insomma, una risposta della società civile ci voleva: «Noi tutti dovremmo fare qualcosa, e MicroMega ci prova». Il primo appuntamento è fissato il 18 giugno, due giorni prima dello sciopero, all'Ambra Jovinelli, a Roma. Nel pomeriggio, su uno degli ex palchi più popolari (quel tanto di simbolico che non guasta) del teatro italiano, verranno a parlare di «Cittadini e giustizia» giornalisti come Enzo Biagi (una minima riserva sul suo nome è dovuta, per correttezza dicono gli organizzatori, a motivi personali), Furio Colombo e Marco Travaglio. Ci sarà anche Andrea Camilleri, che ha fra l'altro preparato un inedito sulla giustizia da leggersi la sera del 20 alla manifestazione di Piazza Cavour convocata dai Girotondi romani. Ma soprattutto, ci saranno giudici come Antonio Patrono e Mario Almerighi, Giancarlo Caselli e Marcello Maddalena. Per chi si districa negli orientamenti della magistratura, si tratta della destra e della sinistra, passando per il centro. «Uniti in difesa di quel bene comune che sono l'indipendenza della magistratura o il principio che la legge è uguale per tutti», continua Flores.
La seconda ondata di iniziative si concentra nel giorno dello sciopero. Non è facile, il dialogo tra toghe e cittadini. Il nuovo presidente dell'Anm, Edmondo Bruti Liberati, ha inserito nel programma dello sciopero la richiesta di interventi immediati per migliorare la giustizia. Il tema è caro all'opinione pubblica che della giustizia sente sulle spalle soprattutto il peso di quella civile, difettosa per esagerata lentezza, come dimostrano anche le numerose condanne italiane da parte della Corte Europea.
In campo civile, a dimostrazione che la partita è truccata, il governo ha destinato pochissime risorse. E una riforma, quella della procedura, che si vuole trasformare in una contesa unicamente tra avvocati (vinca il migliore, e cioè il più caro, con lo studio più grande) in cui il giudice interverrà alla fine per la sentenza.
La mattina dello sciopero, in molte città i magistrati stanno organizzando dibattiti in tribunale. Invitando tutti a partecipare. A Firenze, il Laboratorio per la democrazia (labdem.org@libero.it) di Pancho Pardi promuove l'assemblea convocata in Corte d'Assise. Pomeriggio con altro dibattito, alla presenza di Antonino Caponnetto e Giancarlo Caselli, alla Casa del Popolo di Porta Romana. Sfilata serale con partenza da Piazza Santissima Annunziata. A Milano, alle 18,45 in Piazzetta Mercanti, Ottavia Piccolo e Lella Costa recitano testi di Montesquieu. Analoga performance nei giardinetti di Piazza Cavour, a Roma, davanti alla Corte di Cassazione, alle 21 del giorno dello sciopero (girotondi.it), con Iaia Forte e Toni Servillo. A Roma si proietta un filmato con le dichiarazioni del governo sui giudici. A Palermo, concerto serale davanti al tribunale.
Conclude Flores: «Vorremmo che il presidente della repubblica , come rappresentante dell'unità nazionale, difendesse la Costituzione e quindi il bene comune dell'indipendenza della magistratura, che fra l'altro deve tutelare anche nella sua qualità di presidente del Csm».
Daria Lucca
 
 

La Nazione, 17.6.2002
Umbria
Sarà l'estate delle star

FOLIGNO — Si prepara un luglio «rovente» sul versante dello spettacolo a Foligno. Basterebbe citare solo i nomi degli artisti che potrebbero arrivare sulla piazza Folignate, per capire l'unicità di un cartellone del genere.
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E proseguendo con lo sguardo rivolto al Festival nazionale de «I Primi d'Italia», il dopo-estate già segnala nomi di primissimo rilievo quali ospiti della manifestazione. Tra quelli più accreditati ci sarebbero Alessia Marcuzzi, Andrea Camilleri, Bianca Berlinguer, Claudia Gerini, Giampiero Galeazzi e Massimo Giletti.
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Il Giorno, 15.6.2002
Donizetti, stagione in anteprima

BERGAMO — Megaconferenza stampa ieri al Teatro Donizetti per la presentazione globale - una novità - delle stagioni teatrali 2002/'03: quella lirica, quella di prosa, la stagione operettistica e la rassegna di danza.
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Chiude la stagione lirica una novità, una coproduzione con il teatro comunale di Modena e il teatro del Giglio di Lucca, in programma venerdì 13 dicembre.
Si tratta de «Il fantasma nella cabina», di Marco Betta, lavoro tratto da un racconto di Andrea Camilleri. Direttore d'orchestra è Aldo Sisilio, regia di Rocco Mortelliti; Orchestra Fondazione Donizetti. I protagonisti saranno la celebre Katia Ricciarelli, Vincenzo La Scola e Luca Canonici.
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Ermanno Comuzio
 
 

Famiglia Cristiana, 16.6.2002
L'umanità di Montalbano
La paura di Montalbano. Andrea Camilleri

Dopo il poliziesco classico e il romanzo storico, Camilleri sperimenta il giallo psicologico. Sei racconti (tre romanzi brevi e tre gialli) e una novità: la paura che colpisce l'umanissimo Montalbano. Paura della morte, paura di una banale influenza, paura di "calarsi negli abissi dell'animo umano". Senza mai ammetterlo, l'investigatore sembra immedesimarsi in un barbone eroe per caso, in un muratore albanese vittima di un misterioso incidente, nell'enigmatica nipote di un usuraio ucciso. Esilaranti scambi di battute, frequenti colpi di scena e riferimenti all'attualità completano l'opera.
Pietro Scaglione
 
 

La Nazione, 14.6.2002
A Camilleri, Plotti, Luccio, Gatti e Friedman il premio internazionale «Ultimo Novecento»

PISA — Giunge quest'anno alla venticinquesima edizione il prestigioso premio internazionale «Ultimo Novecento» promosso dal Gruppo Internazionale di Lettura e riservato a importanti personaggi di diversi ambiti culturali. Il premio, fondato nel 1977 dalla scrittrice Renata Giambene, rappresenta ormai un'iniziativa «storica» per la nostra città e si accompagna da sempre alla celebrazione della Luminara di S.Ranieri. La cerimonia di premiazione si terrà poche ore prima che si accendano i lumini sui lungarni, alle ore 18.15 nel Ridotto del Teatro Verdi. I singoli membri della giuria istituzionale del premio hanno il compito di segnalare i vincitori e quest'anno per la sezione «Letteratura Italiana-narrativa» il direttore della Scuola Normale Superiore Salvatore Settis ha proposto lo scrittore Andrea Camilleri, per la sezione «Chiesa e società» il presidente dell'Opera della Primaziale Pierfrancesco Pacini ha proposto l'arcivescovo di Pisa Alessandro Plotti, il rettore dell'Università di Pisa Luciano Modica ha proposto Fabrizio Luccio, docente del Dipartimento di Informatica dell'ateneo pisano, per la sezione «Cinema-direzione della fotografia» Pier Marco De Santi ha proposto Marcello Gatti, direttore della fotografia nei film di Pontecorvo e Bolognini, per la sezione «Giornalismo» infine sarà premiato Alan Friedman, giornalista dell'Herald Tribune e del Financial Times. Quest'anno sarà premiata anche Irene Benvenuti, una neo laureata con diploma di licenza della Scuola Superiore S.Anna allo scopo di far conoscere meglio alla città il ruolo prestigioso di questa istituzione.
Irene Ginesi
 
 

Today, 13.6.2002
INIZIATIVE EDITORIALI
Da domani Panorama propone i libri del “Commissario Montalbano”

Con il numero in edicola domani, Panorama propone ai propri lettori i libri di Andrea Camilleri in un’edizione curata appositamente per il settimanale Mondadori dall’editore Sellerio. «E’ un’iniziativa differente da quelle attualmente in atto e che avevamo in mente da tempo - ha precisato a Daily Media Giacomo Moletto, editore incaricato di Panorama -. Ci interessava proporre le vicende del “Commissario Montalbano“, non un’antologia della letteratura internazionale. Lo stesso prodotto, poi, presenta caratteristiche peculiari, a cominciare dalla copertina in cartone leggero e avoriato». Il primo titolo proposto è “Il ladro di merendine”, in vendita a 2,7 euro in più rispetto al prezzo di copertina di Panorama; la promozione offre allo stesso costo anche un cd rom interattivo tratto dal libro. La prossima settimana sarà la volta di “Il cane di Terracotta”, allo stesso prezzo, mentre il costo del pacchetto cd più libro sarà di 10,10 euro.
 
 

Neon Libri, 13.6.2002
Servizio su Andrea Camilleri, con presentazione de "La linea della palma" e "Camilleri legge Montalbano".
 
 

Giornale del Popolo, 12.6.2002
Camilleri raccontato da Lodato

Uno scrittore che riesce a far... raccontare un altro scrittore. E dalle loro parole nasce un grande libro. Che si intitola: «La Linea della palma», ed. Rizzoli. E come sottotitolo, che ha più robustezza del titolo stesso: «Saverio Lodato fa raccontare Andrea Cemilleri». Occorre dire subito che Savero Lodato è un brillante autore che ha già collezionato abbondanza di successi; ricordiamo per esempio un intenso viaggio di rivisitazione nella Palermo del giudice Antonino Caponnetto, quando costui era al timone della Procura di Palermo, insieme con Falcone, Borsellino, entrambi uccisi in brutali attentati della mafia, e con Ayala. «I miei giorni a Palermo», diceva quel titolo; altri: «Dall'altare contro la mafia» e «Vent'anni di mafia»; «Potenti», «Vademecum per l'aspirante detenuto» e «La mafia invisibile». E' l'itinerario di un lungo impegno civile.
Andrea Camilleri - sceneggiatore, regista teatrale e televisivo - è autore di romanzi polizieschi ambientati a Vigàta e con protagonista Montalbano. Ha scritto moltissimo ed è balzato in testa alle classifiche nella stagione matura, diventando un caso anche per questo straordinario consenso che il pubblico gli ha tributato.
In questa conversazione con Lodato, Camilleri si ripercorre a tutto tondo, come scrittore e come uomo di spettacolo. C'è di tutto: dalla vita di Camilleri alla strada del successo, soprattutto sui modi per mantenere la propria libertà, ieri con il fascismo e la guerra oggi con la mafia e le sue violenze livide di spaventi e di sangue. «Sono pagine - scrive Saverio Lodato - dove riflessione politica, conoscenza della storia e alta tensione morale, risultano profondamente intrecciate... Ho preferito mantenere la genuinità della sua esposizione, limitandomi ad uniformare una materia molto ampia attorno ad alcune semplici direttrici di marcia. Volevo che il lettore sentisse in qualche modo la “voce” di Andrea Camilleri, come ho avuto modo di sentirla io». E ci è riuscito in maniera avvincente.
 
 

Cartasicilia, 12.6.2002
La linea della palma. Saverio Lodato fa raccontare Andrea Camilleri

Sollecitato dal giornalista Saverio Lodato, Camilleri si racconta, come non aveva mai fatto. Una lunga conversazione in cui Camilleri svela la sua esperienza di scrittore e di uomo di spettacolo, ma anche di uomo interessato alla politica, come militante nelle fila del p.c.i. e oggi come oppositore del governo Berlusconi, con riguardo particolare agli scottanti temi della giustizia, del conflitto d'interessi, della lotta alla mafia. Ricco di pagine di grande intensità sull'infanzia siciliana, sull'universo familiare, sugli anni della guerra, La linea della palma è insieme romanzo autobiografico, pamphlet politico e un ricordare mai nostalgico.
(a cura di Loredana Mancino - Libreria Modusvivendi)
 
 

La Repubblica (ed. di Firenze), 11.6.2002
La saga dei Guaita famiglia da romanzo
Biblioteca comunale

L'«isola perduta» è una Sicilia incantata e generosa, «una specie di corrente sotterranea molto forte, un indelebile marchio d'origine, un patrimonio di colori, odori, personaggi incancellabili, che ci è venuto in aiuto nei momenti più inattesi». L'hanno raccontata, lungo il crinale di ricordi che hanno la forza delle più felici invenzioni letterarie, i membri di una famiglia fiorentina speciale e affiatatissima, i Guaita Alliata, nel libro (Rizzoli) che domani, su iniziativa dell'assesorato alla cultura del Comune, sarà presentato da Benedetta Centovalli, Goffredo Fofi e Piero Gelli (Biblioteca comunale, via Sant'Egidio 21, ore 17.30). «Ho provato sentimenti di invidia per non averlo scritto io» ha detto Andrea Camilleri.
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Lorenza Pampaloni
 
 

TG2, 9.6.2002
Intervista a Andrea Camilleri

L'ultimo romanzo "La paura di Montalbano" è appena uscito ed è già in testa alle classifiche. Camilleri si definisce un artigiano della letteratura. E' l'uomo di sempre, gentile e cordiale. Camilleri, come spiega il successo di Montalbano?
Montalbano è un personaggio che si pone come una persona che si può tranquillamente invitare a cena, sapendo di passare una serata tranquilla.
Adesso è in uscita un cofanetto per Mondadori dove lei legge le storie di Montalbano.
Senza rendermene conto sto portando avanti il ritratto di mio padre... [??? NdT]
[poi l'intervistatrice ha detto che è appena uscito anche un altro libro, "La linea della palma", NdT]
(trascrizione a cura di Maddalena)
 
 

Il Mattino, 8.6.2002
IL LIBRO
Quei poliziotti primi al cinema e nella realtà

Roma. La polizia, il cinema e oggi anche la tv: un amore sempre più forte. Ora ne parla addirittura un libro, «Personaggi della fantasia protagonisti nella realtà - La polizia nel cinema italiano», 95 pagine ricche di decine di foto di scena di film, con un'analisi del critico Fernaldo Di Gianmatteo, un'intervista a Sordi e testimonianze, tra gli altri, di Monicelli, Manfredi, Amendola e Bova.
Il volume è stato presentato l’altra sera sulla terrazza dell'Associazione Civita a Piazza Venezia, alla presenza di un folto gruppo di attori, registi, produttori e autorità. A fare gli onori di casa è stato il capo della polizia, Gianni De Gennaro, che ha premiato Alberto Sordi e ha salutato in Michele Placido, Luca Zingaretti, Ricky Memphis, Claudia Koll, Edwige Fenech, Caterina Vertova «tutti gli attori e le attrici che hanno interpretato poliziotti e commissari con umanità e autenticità, contribuendo ad avvicinare e a fare amare la Polizia alla gente: i personaggi di questo libro - ha detto De Gennaro - sono gli uomini e le donne della Polizia, e cioè gente comune, poliziotti della porta accanto che lavorano per essere utili al vicino e all'amico».
Ed eccoli i poliziotti per fiction: Zingaretti, per esempio, e cioè il commissario Montalbano di RaiUno, ha parlato del suo film poliziesco preferito, «Un maledetto imbroglio» di Pietro Germi, affermando poi che «la Polizia è cambiata assieme alla società di cui fa parte». Michele Placido, invece, ha rievocato il celebre commissario Cattani della «Piovra», definendolo «il primo poliziotto a stabilire un rapporto di fiducia con il pubblico». Placido, che nel ’66 , per un anno, ha fatto davvero l’agente a Roma, ringrazia la Polizia «perché mi ha fatto studiare le lingue permettendomi un’esperienza importante».
Numerosi anche gli autori e i produttori intervenuti (Lombardo, Lucisano, Valsecchi, Carlo Degli Esposti e Adriano Ariè). Claudio Bonivento (produttore della «Scorta» e regista di «Scomparsi» e «L'attentatuni») ha annunciato che sta per dirigere «I ragazzi della Magliana»; Enrico Vanzina ha ricordato la figura di suo padre Steno (creatore con Monicelli del brigadiere Bottoni interpretato da Fabrizi in «Guardie e ladri» a fianco di Totò), definendolo il progenitore, all'inizio degli anni '70, con «La polizia ringrazia», di un fortunato filone che ha ridato vita in Italia al film di genere.
Ma tra tante fiction fatte, altre se ne preparano. A cominciare da «La Omicidi», di cui ha parlato Edwige Fenech, ieri attrice oggi produttrice di successo: «È una serie in tre puntate per RaiUno, diretta da Sandro Petraglia, l'autore della ”Piovra”, che cominceremo a girare in primavera e sarà pronta forse per l'autunno 2003. Quanto alla ”Banda della Magliana”, - ha proseguito la Fenech - è ispirata al libro ”Ragazzi di malavita” di Giovanni Bianconi, sarà in due puntate e andrà in onda su RaiDue». Il produttore Carlo Degli Esposti ha parlato poi dei «Delitti di via Medina Sidonia” e della «Strana vita di mister Laurent” di Piazzese, per RaiUno. E Montalbano? «Niente paura, è in progetto anche la quarta serie, dai racconti di Camilleri, e sempre per RaiUno».
Al regista Carlo Lizzani lavora a «Operazione Appia Antica» per il grande schermo. «Mi piace - ha detto Lizzani - anche l'idea di Banfi, che vorrebbe girare la storia di don Morosini». Il regista ha anche fatto notare come «oggi il poliziotto grazie alla tv sia diventato un eroe quotidiano»; e che «fino agli anni Cinquanta-Sessanta la sua figura è stata trattata principalmente in commedie e film comici. Dopo, c'è stata un'esplosione di casi limite, come il caso Cavallero o la banda Cairoli». E i carabinieri? Perché non ricordare anche il ruolo dell’Arma? Ma qui basta un solo nome, quello del commissario Rocca Gigi Proietti, simpatico dei simpatici. La Rai ha approvato altre due serie. Il pubblico può dormire sonni tranquilli.
Fabrizio Corallo
 
 

Corriere della sera, 8.6.2002
Calarco: Prodi e D’Alema erano favorevoli, ma poi...
«Ricordo quando Craxi si arrabbiò, a Messina nell’84»

MESSINA - Doveva essere un risveglio felice quello di ieri per Nino Calarco, l'uomo che da cinquant'anni si batte per il Ponte sullo Stretto. Invece la moglie l'ha scosso di buon'ora, turbata da un commento di «Radio Maria» su Bin Laden che si leccherebbe i baffi pensando al Ponte. Lo spettro delle Torri sotto casa? E Calarco, che batte lo stesso chiodo dal 1953, anno del primo articolo a favore del Ponte su «La Gazzetta del Sud», il giornale che governa da 34 anni come direttore, è partito al contrattacco. Lasciandosi intervistare da Radio Vaticana.
Per dire cosa?
«Che ha ragione Andrea Camilleri quando chiosa una dichiarazione di Sergio Cofferati sul Ponte "fra due deserti": "Appena sentono pronunciare la parola Ponte, persone dotate di intelligenza, cultura, buonsenso, perdono la calma, adoperando frasi di dileggio e disprezzo..."».
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Felice Cavallaro
 

Panorama, 13.6.2002 (in edicola il 7.6.2002)
Un'iniziativa senza precedenti
Dalla prossima settimana le opere di Camilleri insieme con "Panorama"

A partire dal prossimo numero "Panorama", in collaborazione con l'editore Sellerio, proporrà una raccolta di romanzi di Andrea Camilleri che ci accompagnerà per tutta l'estate. I volumi (il primo sarà Il ladro di merendine) potranno essere acquistati assieme alla rivista a soli 2,70 euro in più. Con i primi due libri saranno disponibili anche cd-rom interattivi ispirati ai due romanzi.
 
 
 

L'Espresso, 13.6.2002 (in edicola il 7.6.2002)
Sindaco Pinocchio
Catania - La rivolta degli artisti

Il mondo della cultura non porta fortuna a Umberto Scapagnini, sindaco forzista di Catania. Prima c'è stata la denuncia penale della regista Lina Wertmüller e del marito scenografo Enrico Job contro i rappresentanti del comune siciliano. Motivo: i finanziamenti per uno spettacolo prodotto dal Teatro Stabile di Catania sarebbero svaniti nel nulla e i due artisti sono stati costretti ad anticipare i costi. Poi ci sono stati gli screzi con lo scrittore Andrea Camilleri che ha lasciato la direzione dell'Estate catanese. Infine, i ritardi continui per l'apertura del Museo fotografico delle celebrità a cui il fotografo Roberto Granata lavora da un anno e mezzo. Anche qui non si trovano i soldi. E Granata, che ha donato alla città il suo archivio fotografico, medita querele. Il sindaco, accusato di promettere tutto e non mantenere niente, è finito pure su centinaia di manifestini, ritratto con il naso di Pinocchio.
Paolo Forcellini
 

Il Messaggero, 7.6.2002
Il primo fu Sheridan
Ma è un boom anche in tv

ROMA - Ma la televisione non è stata a guardare. Era appena nata, e in bianco e nero, che già soffiava la vita in uno dei poliziotti più famosi di tutti i tempi, fratello in tono minore del Marlowe di Chandler, e sbatteva sul video l’ispettore Sheridan di Ubaldo Lay. Dopo il trench color ghiaccio e l’infallibile acume di Sheridan, di poliziotti ne passano tanti sul piccolo schermo, ma per un altro eroe bisogna aspettare una ventina d’anni. Occorre aspettare il commissario Cattani di Michele Placido, eroe della Piovra, una delle più fortunate serie della Rai, famosa dalla Russia al Giappone.
Nel ’97 poi il giallo si tinge di commedia e la Rai propone un’eroina di poliziotta (Claudia Koll), suo padre, maresciallo in pensione ma per nulla rimbambito e anzi furbo come una volpe (Nino Manfredi) e il fascinoso vice questore Pierre Torreggiani (Michael Reale). Si tratta di Linda e il brigadiere, una manciata di puntate spacca-auditel. Quasi contemporaneamente arriva in tv Io e lei, amori, disamori e delitti da risolvere con Vittoria Belvedere e Enrico Mutti.
Ma l’operazione produttiva più raffinata, la si deve a due produttori d’assalto. Si tratta di Pietro Valsecchi e Camilla Nesbitt che, insieme con una squadra di sceneggiatori, mettono su Distretto di polizia. Una formula azzeccata, cucinata con sentimenti, mistero, sociale, girata con ritmi cinematografici. Non solo, sempre gli stessi produttori sfornano una sfilza di tv mozzafiato uno dei quali mette a fuoco la storia dei due agenti che misero le manette ai banditi della Uno Bianca.
Non ha avuto il successo sperato, la serie Scomparsi, con Claudio Amendola e con la regia di Claudio Bonivento. Mentre, dello stesso regista, ha riscosso consensi di pubblico e di critica L’Attentantatuni, sull’omicidio di Giovanni Falcone. E la recentissima serie, Il commissario, con Massimo Dapporto, ha ottenuto risultati più che dignitosi.
Ma il poliziotto superstar è stato eletto a furor di popolo Salvo Montalbano, interpretato da Luca Zingaretti e nato dalla penna di Andrea Camilleri. Perchè Montalbano è un detective imbattibile, ma è soprattutto un galantuomo. Un uomo onesto innamorato dell’amore, della pasta con le sarde, della sua terra che, come dice lui, «sa di salsedine, di latte di mandorle e di sole».
Mi.U.
 

Leggo, 6.6.2002
"Montalbano sono". La saga continua
Il commissario uscito dalla penna di Camilleri protagonista di sei nuovi racconti nella Sicilia di Vigata.

Il commissario Montalbano torna in libreria per la gioia dei suoi estimatori. Protagonista di sei racconti -tre lunghi e tre brevi- l'investigatore di Vigata è ancora una volta pronto con le sue indagini ad affascinare anche i lettori più tiepidi. Come si può resistere allo schietto umorismo involontario di Catarella, fido ed affezionato collaboratore del commissario, alle piccole zuffe telefoniche che giornalmente Montalbano ha con la fidanzata di sempre, Livia, al piacevole comprensibile alone di dialetto siciliano, al quale è impossibile non affezionarsi? E così, un po' alla volta, ci si innamora del personaggio uscito dalla penna di Andrea Camilleri, della Sicilia, del siciliano e dello stile dello scrittore, che ritaglia nei suoi racconti, preziosi angoli umoristici, sentimentali e introspettivi, fondendoli con un'intrigante trama gialla. Il commissario Montalbano è un individuo vero, disegnato nei pregi e nei difetti. Piace al lettore la sua irascibilità, la sua poca pazienza e il suo istinto che a volte scavalca la sua intelligenza. Con le indagini ha un rapporto fisico, spontaneo, quello che si potrebbe definire un "fiuto animalesco". E' la persona giusta al momento giusto, ma senza superbia e senza arroganza.
In uno dei racconti compare la figura d'un maresciallo dei carabinieri, tale Verruso, uomo serio, integerrimo e malato, e grazie a questo incontro Camilleri mette a nudo le piccole leggendarie rivalità fra la Polizia e l'Arma, che garbatamente vengono superate grazie alla reciproca stima nata fra i due personaggi e condivisa dai lettori.
E' facile e consigliabile immergersi nella lettura di "La paura di Montalbano", vedrete però che riuscirete a smettere solo quando gli occhi vi faranno "pupi pupi", così usa dire il famoso commissario.
Daphne Diorio
 

L'Unione Sarda, 2.6.2002
Nuoro, ritorno nel mondo
Letteratura come proiezione verso il futuro

Ha vinto Salvatore Mannuzzu. La sezione più prestigiosa del Premio letterario “Grazia Deledda”, quello assegnato per la narrativa, è andato a lui, scrittore famoso che conferisce prestigio e autorevolezza a un evento che non si ripeteva dal 1972. Quell’anno ad aggiudicarsi il premio del concorso nuorese fu la Commissione parlamentare che, guidata dal senatore Medici, condusse una storica inchiesta sul banditismo e la condizione economioco-sociale in Sardegna. Anni lontani, altro clima.
Ieri l’auditorium dell’Istituto etnografico di Nuoro era animato da scrittori giovani e letterati illustri, di premiati e prestigiosi presidenti di giuria. A cominciare da Andrea Camilleri, portatore di una popolarità smisurata sull’onda del suo commissario Montalbano che ha spopolato le classifiche letterarie. Presidente della giuria per la narrativa nazionale, ha dato subito un tocco di sottile ironia («Sono presidente di sezione: mi sento un po’ magistrato...») per poi dichiararsi isolano come noi sardi, siciliano in mezzo a tanti sardi («ma non mi sento a disagio»).
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Gianni Pititu
 

La Sicilia, 1.6.2002
Serata di beneficenza

Ragusa. Si è tenuta ieri, presso il Centro servizi culturali, in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, la serata di beneficenza organizzata dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori. I partecipanti hanno avuto la possibilità di assistere alla rappresentazione del recital «Favole del tramonto» di Andrea Camilleri.
g.l.