Il Tempo, 3.2.2002
IN UN DIZIONARIO IL VECCHIO AMORE DEL GIALLISTA
Andrea Camilleri e il teatro le parole che ha sempre detto
LA PASSIONE di una vita condensata in trentaquattro voci è l'ultimo
regalo di Andrea Camilleri ai suoi lettori. Nel volumetto «Le parole
raccontate. Piccolo dizionario dei termini teatrali» lo scrittore
siciliano, che ha raggiunto una vera notorietà soltanto nell'autunno
della sua esistenza grazie all'improvviso successo editoriale dei suoi
romanzi, si concede finalmente il lusso di rivelare il suo antico e costante
amore per il teatro.
Aneddoti, ricordi e confessioni personali si mescolano alle riflessioni
critiche e alle definizioni tecniche nel consueto stile di levità
intellettuale e di gradevole lettura che ha reso tanto amato un autore
rimasto nell'ombra finché ha svolto soltanto il ruolo di sceneggiatore
e di regista teatrale e televisivo.
Allievo di Orazio Costa e suo assistente in numerosi spettacoli, Camilleri
può vantare più di un centinaio di allestimenti scenici firmati
in proprio senza dimenticare che ha insegnato regia per ben quindici anni
all'Accademia d'arte drammatica.
Un bagaglio di esperienze che viene centellinato con parsimonia nel
corso del libro con la modestia dei grandi personaggi e la ritrosia degli
artisti puri. Fin dall'avvertenza lo scrittore si giustifica dichiarando
la natura lacunosa della sua proposta che corrisponde all'andamento altalenante
dei quarant'anni di teatro, vissuti con la serietà dell'impegno
professionale e allo stesso tempo con il piacere segreto che si prova per
un hobby non condiviso dagli altri.
Nelle pagine riprendono vita figure del nostro palcoscenico ingiustamente
consegnate all'oblio: da Giovanni Grasso ad Angelo Musco, da Marcello Moretti
a Sandro Ruffini, da Virgilio Marchi a Renato Simoni. Una folla di interpreti,
scenografi, registi e critici ottiene il meritato riconoscimento per brevi
apparizioni legate a un flash della memoria di chi scrive nel desiderio
di dimostrare al suo ormai vastissimo pubblico quanto di magico possa esistere
nell'universo scenico.
«Il teatro può fare un danno o un bene spaventosi - dichiara
Camilleri, precisando subito dopo - Il viaggio dentro il teatro di un uomo
che ha fatto teatro è inevitabilmente, la storia della sua vita».
Si può allora ipotizzare che in questo piccolo breviario di notazioni
sia contenuto il significato profondo di un'autobiografia.
Tiberia De Matteis