Gazzetta del Sud, 23.7.2002
L'elettrauto è Sciascia
SAVERIO LODATO Camilleri si racconta

Tutto quello che avreste voluto sapere su Andrea Camilleri, lo scrittore di Porto Empedocle che nel giro di pochi anni è diventato un clamoroso «caso letterario», ve lo racconta in oltre trecento pagine il giornalista Saverio Lodato, inviato de L'Unità, nel suo nuovo libro-intervista. Nel volume Camilleri racconta per la prima volta la propria esistenza, lunga e avventurosa come una favola, senza segreti o omissioni, ripercorrendo passo dopo passo l'infanzia siciliana, la giovinezza nel dopoguerra, gli esordi letterari, il trasferimento a Roma, il lavoro di regista, il tardivo e travolgente successo. Un successo che spesso ha portato la critica, propriamente o impropriamente, a controversi paragoni con Leonardo Sciascia, considerato il vate della letteratura siciliana. Del suo rapporto letterario con Sciascia – riferisce Lodato – Camilleri dà un resoconto preciso: quando sento di avere le batterie scariche, dice, vado dall'elettrauto Sciascia e rileggendo a caso qualsiasi pagina, ritrovo tutte le energie creative». Quello che l'intervistatore ci consegna è un Camilleri dalle tante facce: non solo lo straordinario cantore di un mondo che non c'è più, ma anche l'attento testimone di un'attualità complessa e spesso inaccettabile, un uomo di cultura che, senza essere «organico» a schieramenti ufficiali, è capace
di considerazioni lucidissime quanto impietose su vizi e malefatte del nostro tempo. Il suo talento – diversamente dalla sua popolarità che è assai recente – da almeno cinquant'anni ottiene riconoscimenti costanti.
Come lo stesso Camilleri racconta nel libro-intervista, è nel dopoguerra che i suoi racconti, le sue poesie, i suoi scritti sul teatro cominciano ad essere pubblicate sulle più prestigiose riviste specializzate del tempo. Il boom, arriva, però, con l'invenzione del commissario Salvo Montalbano, poliziotto intriso di arguzia e disincanto, il protagonista di numerosi casi giudiziari che ha restituito nuovo smalto al racconto «giallo» italiano, ottenendo una vera e propria consacrazione televisiva. «Da lettore delle avventure di Montalbano – racconta Lodato – mi era venuta la curiosità di capire chi si nascondeva dietro il personaggio chi tirava le fila, qual era la musa che ispirava le sue indagini poliziesche». L'incontro con Camilleri è stata la conferma delle intuizioni: « Dietro Montalbano – prosegue Lodato – ho scoperto il mandante: ma questa volta è un mandante buono, un mandante che... ordina concetti, idee, grandi racconti. Un grande vecchio, insomma, che alla veneranda età di 76 anni mantiene ancora il candore di quando a Porto Empedocle giocava in una piccola piazza che ancora non sapeva sarebbe diventata la grande piazza di Vigata».
Pina Taberini