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RASSEGNA STAMPA

SETTEMBRE 2019

 
Altreconomia, 1.9.2019
Un volto che ci somiglia
Il pungiglione di Andrea Camilleri
Il metro con cui si misura il successo dello scrittore va cercato nella sua capacità di mettere in crisi chi lo ascolta.

Soprattutto nei Paesi dominati dal conformismo, come l’Italia, la morte degli uomini illustri scatena vere e proprie tempeste di ipocrisia. Il caso di Andrea Camilleri è singolare: certamente l’universale cordoglio era autentico, perché Montalbano (e soprattutto quelle televisivo) ha saputo abitare come pochi altri personaggi il nostro immaginario collettivo. Ma cosa ha capito l’Italia del radicale, rivoluzionario, anticonformista Camilleri? Il metro con cui misurare il successo di Camilleri va cercato nella capacità di mettere in crisi la coscienza di chi lo ascolta, come spiega benissimo questo passo, scritto pensando a Martin Buber, del magnifico saggio di Michael Walzer sull’intellettuale militante: “Il successo così come viene misurato dal mondo non è il metro adatto a valutare la critica sociale. Il critico si misura dalle tracce che recano coloro che lo ascoltano e leggono le sue opere, dai conflitti che egli li costringe a sperimentare, non solo nel presente, ma anche nel futuro, e dai ricordi che quei conflitti lasciano. Egli non riscuote successo convincendo la gente - poiché a volte ciò è semplicemente impossibile - quanto mantenendo viva la discussione critica”. Buber si sentì abbastanza spesso come un profeta nel deserto, ma la reazione giusta a questa sensazione, egli scrisse, non “è ritirarsi nel ruolo dello spettatore silenzioso, come fece Platone”. Il profeta deve continuare a parlare “deve trasmettere il suo messaggio. Verrà frainteso, mal interpretato, usato in maniera impropria, o potrà persino rafforzare e indurire la gente nella sua mancanza di fede. Ma il suo pungiglione brucerà dentro di loro per tutto il tempo”. Ecco, il pungiglione che Camilleri lascia nelle menti e nei cuori di chi lo legge e lo ascolta, è di quelli che non smettono di bruciare. Si pensi per esempio alla, appunto bruciante, attualità delle parole - cristalline, ma pesantissime - che egli ha pronunciato nell’ottobre 2017, e che in queste settimane non cessano di tornarmi in mente: “Noi italiani siamo razzisti, perché non lo vogliamo dire? - dice lo scrittore. Negli anni Sessanta ho visto a Torino cartelli sui quali era scritto ‘Non si affitta a meridionali’. Ora accade con gli extracomunitari. Altro che italiani brava gente”. In quella occasione Camilleri si riferiva all’atto parlamentare (o meglio al non-atto) che ha anche formalmente legittimato l’egemonia del pensiero che oggi il “ministro della paura” Matteo Salvini traduce in retorica martellante e in atti eversivi della Costituzione: la mancata approvazione dello “Ius soli”. In quella funesta e degradante alleanza di fatto tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle contro i diritti dei nuovi italiani era possibile leggere la comune incapacità di andare incontro al futuro, oltre che di costruire giustizia ed eguaglianza. Da qui la lucidissima, duplice scomunica che Camilleri aveva fulminato già a giugno, parlando a un gruppo di studenti del Liceo Empedocle di Agrigento: “Non credete ai Renzi o ai Cinque Stelle: sono già cadaveri, già fuori dalla vostra storia e dal vostro avvenire. Teneteli lontani dal vostro avvenire. Voglio darvi un consiglio: rifate la politica, che è diventata quasi sinonimo di disonestà. Ricordatevi Pericle, il discorso che fa sulla democrazia. Applicatelo: voi giovani siete in condizioni di farlo”. Ecco la vera eredità di Camilleri: che forse non cambierà l’Italia, ma continuerà a bruciarci dentro.
Tomaso Montanari
 
 

Malgrado Tutto, 1.9.2019
Grotte, il Premio Racalmare rende omaggio a Leonardo Sciascia. Questa sera conosceremo il vincitore della trentesima edizione

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Ieri l’incontro di Ferlita con gli autori finalisti: Evelina Santangelo, con il libro “Da un altro mondo”, Einaudi; Cristina Cassar Scalia, con “Sabbia nera”, Einaudi; Roberto Alajmo, con “L’estate del ‘78”, Sellerio. Una conversazione nella quale i tre scrittori hanno raccontato i loro libri e, in qualche modo, sollecitati dalle domande del presidente del premio, anche se stessi. Una conversazione piacevole e interessante, seguita con molta attenzione dal pubblico presente.
L’incontro è stato preceduto dall’omaggio ad Andrea Camilleri, il grande scrittore siciliano recentemente scomparso, il quale, tra l’altro, nel 2003 è stato insignito del premio Racalmare alla carriera. A dare voce ad alcune pagine delle opere di Camilleri l’attore Raimondo Moncada, fortissima l’emozione che hanno prodotto le sue letture.
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Giornale di Sicilia (ed. di Agrigento), 1.9.2019
Porto Empedocle, l'ultimo convoglio di "Binari d'estate" dedicato a Camilleri

Chiude in bellezza "Binari d'estate" con tre appuntamenti per il sei, sette e otto settembre dedicati allo scrittore Andrea Camilleri. Sono già diverse centinaia le prenotazioni per salire a bordo dell'automotrice a diesel di mezzo secolo fa. Per il concerto-tributo del chitarrista Francesco Buzzurro al Parco Ferroviario di Porto Empedocle sono attese cinquecento presenze.
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Elio Di Bella
 
 

Marida Caterini, 1.9.2019
Senza categoria
Il Commissario Montalbano: Rai 1 propone due mesi di repliche in piena stagione

Tradizionalmente subito dopo che nella primavera di ogni anno sono andati in onda i nuovi film TV, il palinsesto continua con una serie di riproposizioni dei principali prodotti creati dalla penna di Andrea Camilleri e portati sullo schermo da Luca Zingaretti e tutta la squadra degli attori.
Anche quest’anno è avvenuto il medesimo rituale. A febbraio sono stati trasmessi i due nuovi film TV. Il terzo è stato La stagione della caccia, ovvero il ciclo “C’era una volta Vigata” in cui Camilleri racconta le origini della città in cui ha poi operato il commissario Salvo Montalbano.
Nel frattempo tutta la troupe si sposta in Sicilia tra Porto Empedocle e Scicli per le riprese dei TV movie che andranno in onda l’anno successivo.
È accaduto lo stesso quest’anno. Le riprese si sono concluse il 26 luglio e soltanto due settimane prima Andrea Camilleri era scomparso. Purtroppo, 15 giorni dopo, era morto anche Alberto Sironi, regista storico della serie.
Nell’anno dunque in cui Il Commissario Montalbano ha concluso il suo ciclo televisivo, Rai 1 ripropone addirittura due mesi di repliche. Se le date non cambieranno ulteriormente il poliziotto di Vigata torna su Rai 1 lunedì 23 settembre e vi rimarrà stabilmente fino all’11 novembre.
Successivamente Salvo Montalbano cede il testimone ad un altro poliziotto: Rocco Schiavone. La terza stagione di Rocco Schiavone infatti approda su Rai 1 con polemiche e discussioni derivate dal comportamento sopra le righe del protagonista interpretato magistralmente da Marco Giallini.
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France tv, 1.9.2019
Regarder en streaming l'épisode 2 saison 11 de la série Commissaire Montalbano sur France 3 - revoir tous les épisodes en streaming sur france.tv.
Commissaire Montalbano S11 E2 - Selon la procédure
diffusé le dim. 01.09.19 à 21h05
disponible jusqu'au 22.09.19
séries policières & thrillers - 111 min - 2017
avec : Luca Zingaretti, Cesare Bocci, Peppino Mazzotta, Angelo Russo, Marcello Perracchio, Nuccio Vassallo, Giulio Corso, Roberto Nobile

Le corps d'une jeune inconnue est retrouvé sans vie, vêtue d'une simple robe maculée de sang, sur le pas de la porte d'une maison de la rue Pintacuda. Montalbano pense que la victime est une prostituée originaire d'Europe de l'Est. Le commissaire, écoeuré, est prêt à tout pour venger sa mort. Il compte ainsi sur le clan Cuffaro, qui domine le marché de la prostitution à Vigata, pour punir l'assassin. Au même moment, un des hommes de main des Cuffaro, chargé d'assassiner Montalbano, fait échouer le meurtre car Montalbano l'avait sauvé par le passé. L'enquête avance. Il s'avère que la victime a voulu donner un indice aux enquêteurs en mourant sur le parvis de la villa rue Pintacuda : c'est là où réside un témoin fondamental du crime...
réalisé par : Alberto Sironi
 
 

Sellerio Editore, 3.9.2019
Autori Sellerio al Festivaletteratura di Mantova 2019

Da giovedì 5 e venerdì 6 settembre siamo lieti di segnalarvi gli incontri con i nostri autori al Festivaletteratura di Mantova 2019:
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Giovedì 5 settembre ore 22,00
Tenda Sordello - ingresso libero
Un omaggio ad Andrea Camilleri
Marco Malvaldi legge brani tratti da Il gioco della mosca, accompagnato dal contrabbasso del maestro Piero Leveratto e da testimonianze sonore e fotografiche conservate presso l'Archivio di Festivaletteratura.
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Malgrado tutto, 3.9.2019
Dare voce a Camilleri
Un piacere e una tachicardica responsabilità


Grotte, Premio Racalmare Sciascia: Raimondo Moncada legge Camilleri (Foto di Angelo Pitrone)

Ho avuto il grande privilegio di dare voce a Camilleri, in presenza di Camilleri, nella sua Porto Empedocle, nella mia Agrigento e a Grotte. Un piacere e una tachicardica responsabilità. Leggere pensando al giudizio dell’autore, a cui ti sostituisci, interpretandone pure le sfumature e i significati nascosti oltre che il sentimento, ti mette agitazione.
L’ultima volta di letture di Camilleri con Camilleri me la ricorda – perché non ci pensavo più, la vecchiaia avanza! – Egidio Terrana, direttore di Malgrado Tutto. Siamo a Grotte, al cine-teatro “Marconi”, poi intitolato ad Antonio Liotta. È il 19 gennaio 2003. Amministra il Comune, e promuove il Racalmare, il commissario Antonino La Mattina. I premi sono assegnati alla giornalista del Corriere della Sera, alla memoria, Maria Grazia Cutuli, allo scrittore Gaetano Savatteri e a lui, al maestro Andrea Camilleri, alla carriera. “In quell’occasione – mi ricorda Egidio – l’organizzazione ti ha chiamato per leggere alcune pagine delle sue opere. Sotto, come commento musicale, avevi il violino di Luigi Amico”.
Per la trentesima edizione del “Racalmare Sciascia”, con la presidenza affidata a Salvatore Ferlita e con sindaco al Comune di Grotte Alfonso Provvidenza, ad aprire l’evento – questa volta lo ricordo bene perché ancora mi vibra l’emozione – hanno chiamato la stessa voce che nel 2003 ha dato voce ad Andrea Camilleri, ma questa volta in sua assenza. Un sentito omaggio che per i posteri annotiamo come avvenuto sabato 31 agosto 2019.
Ma ci sono state altre occasioni di letture camilleriane con Andrea Camilleri presente. Faccio anche io un esercizio di memoria (il maestro ci ha scritto un libro!). Scrivere aiuta a recuperare pezzi di vita vissuta e a unire vari momenti che messi assieme hanno un senso in una storia ben più ampia con dentro altre persone e fior di artisti.
La mia prima volta è stata ad Agrigento, nel 1996, nella grande sala del Circolo “Empedocleo”, in una rassegna di incontri con l’autore organizzati dall’allora vicesindaco e assessore alla Cultura e scrittore Enzo Lauretta. A presentare Andrea Camilleri, Lauretta chiama un amico (e non solo) del maestro di Vigata: Enzo Alessi.
La seconda volta è stata alla Marina, nella sua Porto Empedocle, nel luglio del 2000, in occasione di un appuntamento del Caffè Letterario itinerante promosso dall’allora attiva Provincia Regionale di Agrigento. C’era Andrea Camilleri e il giornalista Marcello Sorgi autore per Sellerio di un libro-intervista.
Ci sono state altre occasioni, senza la presenza di Andrea Camilleri e ce ne saranno altre. A Sciacca, il 6 settembre 2019, giorno della sua nascita, in un’iniziativa corale, a più voci, lui sarà presente, lo so. Sarà lui a raccontarsi, dopo avere dettato il testo.
Raimondo Moncada
 
 

Corriere Agrigentino, 3.9.2019
Sciacca, “Quel filo di fumo”, omaggio ad Andrea Camilleri

“Quel filo di fumo”. È il titolo della serata-omaggio allo scrittore Andrea Camilleri, a Sciacca, nel giorno della sua nascita, attraverso la lettura di brani tratti dalla sua vasta produzione letteraria.
L’iniziativa è promossa e organizzata dal Comune di Sciacca, Assessorato alla Cultura, con la Biblioteca comunale “Aurelio Cassar”, nell’ambito del ciclo di incontri “Diamo voce ai libri”. L’appuntamento è inserito nel calendario di “Sciacca Estate 2019, nel giorno in cui è prevista l’apertura del festival dell’editoria siciliana “In.. chiostro”.
“Quel filo di fumo”, omaggio ad Andrea Camilleri, è in programma venerdì 6 settembre 2019, alle ore 21, nell’atrio superiore del Palazzo Municipale.
Daranno voce allo scrittore empedoclino Alida Alessi, Vittoria Russo, Lucia Alessi, Franco Bruno e Raimondo Moncada. Sarà un viaggio nella vita, nei personaggi e nelle opere di Andrea Camilleri che, oltre alla sua fantastica Vigata, ha parlato anche di altre località della provincia agrigentina, come Sciacca. Ci sono delle pagine in cui racconta, con la sua divertita ironia, lo straordinario fenomeno dell’isola Ferdinandea divenuto un caso internazionale. Quelle pagine sono nel romanzo Un filo di fumo, da cui è stato tratto il titolo dell’omaggio saccense a Camilleri.
Ad aprire la serata un intervento del sindaco Francesca Valenti.
Con l’omaggio ad Andrea Camilleri, sono tre gli appuntamenti promossi dalla biblioteca comunale “Aurelio Cassar” nell’ambito di Sciacca Estate 2019. Ricordiamo “50 lune” nell’anniversario dello sbarco dell’uomo sulla luna e “Questo è un uomo” nel centenario della nascita dello scrittore Primo Levi.
 
 

FS News, 3.9.2019
A Porto Empedocle la Fondazione FS omaggia Andrea Camilleri
Da venerdì 6 a domenica 8 settembre iniziative culturali per ricordare la figura del grande scrittore siciliano

Palermo. La Fondazione FS rende omaggio alla memoria di Andrea Camilleri con una tre giorni di iniziative al Parco Ferroviario di Porto Empedocle che chiude il ciclo della rassegna denominata Binari d’estate. Il 6 settembre l’autore della fortunata serie di romanzi del Commissario Montalbano avrebbe compiuto 94 anni.
• Venerdì 6 settembre alle 19 dalla stazione di Agrigento Centrale partirà un treno storico diretto al Parco Ferroviario di Porto Empedocle dove, con inizio alle 20, ci sarà un talk show dal titolo Tutti a Vigata per Andrea Camilleri. La serata, organizzata dall’associazione La strada degli scrittori con il patrocinio della Fondazione FS e del Comune di Porto Empedocle, sarà condotta dal giornalista del Corriere della Sera Felice Cavallaro e prevede la proiezione di una intervista-testimonianza, realizzata con Andrea Camilleri, alternata a brevi contributi di alcune autorità del mondo della cultura e delle professioni. Non mancheranno piccoli intermezzi teatrali curati del Piccolo teatro pirandelliano di Agrigento. Alle 23.15 è prevista la partenza del treno storico da Porto Empedocle ad Agrigento Centrale.
• Sabato 7 settembre concerto-tributo del chitarrista Francesco Buzzurro. Per raggiungere il Parco Ferroviario, Fondazione FS ha organizzato un treno storico con partenza alle 19 dalla stazione di Agrigento Centrale. I viaggiatori avranno diritto al posto a sedere nelle prime file dell’area spettacoli. L’ingresso al parco ferroviario è gratuito, previa prenotazione all’indirizzo prenotazioni@fondazionefs.it, fino a esaurimento dei posti disponibili. Il treno di ritorno per Agrigento Centrale partirà alle 20.15.
• Domenica 8 settembre giornata dedicata al teatro e alla scoperta di Vigata, il centro storico di Porto Empedocle teatro delle vicende del commissario Montalbano. Due i treni storici in programma: il primo partirà dalla stazione di Catania alle 9.22, l’altro da Palermo Centrale alle 10.30. L’arrivo a Porto Empedocle, per entrambi, è previsto per le 13.30 circa. I viaggiatori saranno coinvolti in visite guidate del centro cittadino con la possibilità di partecipare a un laboratorio del gusto promosso da Slow Food. Nel pomeriggio, nell’area spettacoli del Parco Ferroviario di Porto Empedocle, performance teatrale a cura del Piccolo Teatro Pirandelliano di Agrigento. Alle 19.30 il primo treno diretto a Catania ripartirà dalla stazione di Porto Empedocle effettuando una breve sosta a Tempio di Vulcano dove è in programma una suggestiva esibizione nel cuore del Parco Archeologico. Alle 20.15 partirà da Porto Empedocle il treno diretto a Palermo, sempre con fermata a Tempio di Vulcano.
I Treni storici del gusto nei luoghi di Camilleri del prossimo weekend sono promossi dall'Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo con la collaborazione della Fondazione Ferrovie dello Stato e Slow Food Sicilia, utilizzando i finanziamenti del Programma Operativo FESR Sicilia 2014/2020. La rassegna Binari d’estate, che ha coinvolto ad agosto migliaia di visitatori al Parco Ferroviario di Porto Empedocle Centrale, è organizzata e curata da Fondazione FS in collaborazione con le associazioni Ferrovie Kaos e Mariterra.
I biglietti per viaggiare a bordo dei treni sono in vendita nelle biglietterie e self service di stazione, agenzie di viaggio abilitate e su trenitalia.com. Sarà possibile acquistarli anche a bordo treno, senza alcuna maggiorazione di prezzo, e in relazione alla disponibilità dei posti a sedere. Informazioni dettagliate consultando la sezione “viaggi ed eventi” del sito web della Fondazione FS o le fanpage ufficiali della Fondazione FS su Facebook e Instagram. Disponibile anche l’indirizzo email info@fondazionefs.it
 
 

Malgrado tutto, 3.9.2019
“Tutti a Vigata per Andrea Camilleri”
Porto Empedocle, una serata per ricordare il maestro nella sua città: appuntamento il 6 settembre, nel giorno in cui lo scrittore avrebbe compiuto 94 anni

Porto Empedocle si prepara a ricordare uno dei suoi cittadini più illustri a pochi mesi dalla sua morte nel giorno in cui avrebbe compiuto 94 anni.
“Tutti a Vigata per Andrea Camilleri” è la serata che si svolgerà al Parco Ferroviario di Porto Empedocle C.le il prossimo 6 settembre a partire dalle 19.30. L’iniziativa, voluta dall’associazione Strada degli Scrittori e “Ferrovie Kaos”, con il patrocinio del Comune di Porto Empedocle, rientra nell’ambito della rassegna dal titolo “Binari d’estate”, promossa dalla Fondazione FS, che prevede, in questa settimana, diversi tributi alla memoria dello scrittore recentemente scomparso.
“Una serata per ricordare il maestro empedoclino ripercorrendo la sua opera ma anche parlando con chi l’ha conosciuto”. Tante le testimonianze che arricchiranno l’evento presentato dal direttore della Strada degli Scrittori, Felice Cavallaro, con il contributo artistico di Salvatore Nocera Bracco.
“Fin dal giorno della triste notizia – spiega Cavallaro – abbiamo attivato un’interlocuzione con il Comune e con il sindaco Ida Carmina per realizzare un ricordo a più voci di Andrea Camilleri, in modo da celebrarne il genio ma anche per sottolineare il profondo legame con questo territorio”.
[…]
 
 

Controradio, 3.9.2019
Andrea Camilleri – Conversazione su Tiresia al cinema Odeon di Firenze
A quasi due mesi di distanza dalla scomparsa di Andrea Camilleri, torna all’Odeon il suo spettacolo/testamento “Conversazione su Tiresia”. 5, 7 e 8 settembre

«Ho trascorso questa mia vita ad inventarmi storie e personaggi. L’invenzione più felice è stata quella di un commissario conosciuto ormai nel mondo intero. Da quando Zeus, o chi ne fa le veci, ha deciso di togliermi di nuovo la vista, questa volta a novant’anni, ho sentito l’urgenza di riuscire a capire cosa sia l’eternità` e solo venendo qui, solo su queste pietre eterne, posso intuirla, solo su queste pietre eterne». (Andrea Camilleri).
Si apre così “Conversazione su Tiresia”, andato in scena al Teatro Greco di Siracusa lo scorso 11 giugno 2018 di fronte a 4mila spettatori nell’ambito delle rappresentazioni classiche realizzate dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico. Un racconto mitico, pensato, scritto e narrato da Andrea Camilleri. Quella serata indimenticabile, a cura di Valentina Alferj, con la regia di Roberto Andò le musiche dal vivo di Roberto Fabbriciani, arriva per la prima volta all’Odeon il 5 e il 7, 8 settembre con Conversazione su Tiresia. Di e con Andrea Camilleri, l’evento speciale, con riprese in alta definizione dirette da Stefano Vicario, dell’eccezionale performance dello scrittore al teatro greco. «Da quando io non vedo più, vedo meglio». Sono le parole di Camilleri ed è la stessa voce dello scrittore a far risuonare la storia di Tiresia attraverso il racconto di quanti l’hanno narrato. Il testo della Conversazione su Tiresia sarà in libreria il prossimo marzo a cura della casa editrice Sellerio.
ANDREA CAMILLERI: CONVERSAZIONE SU TIRESIA (Italia, 85') – Regia di Roberto Andò con Andrea Camilleri
Giovedì 5 Settembre: 21.00. Sabato 7 Settembre: 18.45 Domenica 8 Settembre: 16.45 – 21. In versione italiana Cinema Odeon Firenze
 
 

Fanpage.it, 3.9.2019
Vincenzo Mollica acclamato a Venezia: “Dedica a Camilleri, che mi ha insegnato l’arte di non vedere”
Ogni anno durante la Mostra Internazionale d’arte cinematografica al Lido di Venezia, viene consegnato uno dei premi più significativi indetto dal Sindacato dei giornalisti cinematografici, ovvero il Premio Bianchi. Ad incrementare la folta lista di nomi illustri che lo hanno ricevuto, si aggiunge il noto cronista del Tg1, Vincenzo Mollica. Il giornalista ha ringraziato la folla esultante e ha dedicato il riconoscimento ad Andrea Camilleri e Federico Fellini.

Come di consueto, una delle ricorrenze annuali della Mostra del Cinema di Venezia è l'assegnazione del Premio Bianchi, un riconoscimento indetto dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (Sngci), con il quale si intendono premiare i rappresentanti più significativi del cinema nostrano. Quest'anno, l'ambito premio è stato assegnato allo storico giornalista del Tg1, Vincenzo Mollica.
La dedica di Vincenzo Mollica
Quando si parla di cronache di spettacolo, tra i nomi che balzano subito alla mente non può non esserci quello di Vincenzo Mollica, uno dei volti iconici del Tg1, che nella sua lunga carriera ha avuto modo di conoscere ed intervistare i più grandi interpreti della musica, del cinema e della televisione internazionale. La presidente del Sngci, Laura Delli Colli ha consegnato il premio al cronista stamane, 3 settembre 2019, dinanzi alla folla urlante dell'Hotel Excelsior, al Lido di Venezia. Una cerimonia toccante, dove il noto giornalista non si è risparmiato nel ringraziare coloro che ha sentito vicini in questo suo lungo percorso:
Una dedica per Andrea Camilleri, che mi ha insegnato molto dell'arte di non vedere, i film si vedono ma si possono anche sentire. L'ultima volta ci siamo dati un abbraccio che non dimenticherò mai, ma voglio dedicarlo anche a Federico Fellini che mi ha regalato pensieri preziosi come: " l'unico vero realista è il visionario" o "non sbagliare mai i tempi di un addio o un vaff… se sbagli anche di un secondo ti si può ritorcere contro".
[…]
Ilaria Costabile
 
 

La Repubblica (ed. di Roma), 4.9.2019
Roma, Ascanio Celestini inaugura Quadrarobuck, nuovo spazio culturale al Quadraro
Il centro culturale apre in via dei Juvenci 69. Sabato 7 settembre 2019 alle 17.30 l’attore e scrittore presenterà il suo libro Barzellette

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La giornata inaugurale aprirà così una rinnovata stagione di libri e appuntamenti al Quadraro, con tanti altri ospiti ogni settimana, tra cui Giancarlo De Cataldo con un omaggio a Andrea Camilleri.
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Marino Bisso
 
 

Fanpage.it, 4.9.2019
La Rai schiera “Il Commissario Montalbano” contro “Temptation Island Vip” e “Amici Celebrities”
La ‘mossa del cavallo’ della Rai è quella di anticipare le repliche de “Il Commissario Montalbano” al 9 settembre, giorno in cui inizia la seconda edizione vip di Temptation Island, andando in onda fino al 28 ottobre, incrociando “Amici Celebrities”, che parte invece il 23 settembre. Sul piano simbolico ed emozionale, è un segnale fortissimo. Sarà il primo ciclo di repliche, il più lungo nella storia della serie, senza Andrea Camilleri e Alberto Sironi.

Si prevedono tempi duri per "Temptation Island Vip" e per "Amici Celebrities", che hanno scelto di andare in onda di lunedì. Il motivo? La controprogrammazione della Rai. Da Viale Mazzini trapelano indiscrezioni fortissime circa la volontà di anticipare le repliche de "Il Commissario Montalbano" al 9 settembre, giorno in cui inizia la seconda edizione vip di Temptation Island. Gli episodi in replica della serie con Luca Zingaretti andranno in onda fino al 28 ottobre, incrociando anche la trasmissione con la doppia conduzione di Maria De Filippi e Michelle Hunziker, che parte invece il 23 settembre.
La mossa della Rai
La "mossa del cavallo", per citare una delle opere di Andrea Camilleri, questa volta l'ha fatta proprio la Rai che sa bene quanto sia importante il prossimo ciclo di programmazione del Commissario Montalbano, che ha sempre portato percentuali di share altissime anche in replica. Sul piano emozionale, c'è un segnale fortissimo. Perché sarà il primo ciclo di puntate da quando sono scomparsi il creatore e il regista, per questo è lecito aspettarsi da un ciclo di puntate così lungo, il più lungo nella storia della serie, un risultato enorme. Sarà un grande omaggio allo scrittore Andrea Camilleri, morto il 17 luglio, e al regista Alberto Sironi, scomparso il 5 agosto.
Il mito di Montalbano
Il mito televisivo del Commissario Montalbano è iniziato nel 1999 con l'episodio "Il ladro di merendine". Da allora, 20 anni e 34 episodi che hanno fatto la storia della serialità italiana e del servizio pubblico, registrando un successo dopo l'altro. Dalle prime deboli resistenze del grande pubblico, che nel 1999 non era così abituato a un linguaggio ruvido e colorito come quello del commissario interpretato da Luca Zingaretti fino a un plebiscito senza precedenti e assolutamente irripetibile, consegnato all'eternità e alla nostra storia, nonostante la morte del suo creatore. Per queste ragioni, "Temptation Island Vip" e "Amici Celebrities" partono come possibili outsider nella guerra degli ascolti tv.
Gennaro Marco Duello
 
 

AgenSIR, 4.9.2019
Intervista
Mezzogiorno e giovani. De Giovanni (scrittore): “La cultura l’unico baluardo contro la criminalità”
Il Sud e i suoi mille colori: culla della cultura, nel passato, e terra di povertà e criminalità oggi. Giovani che fuggono per costruirsi un futuro e loro coetanei che vanno a ingrossare le fila delle mafie. La morte, a luglio, di due maestri come Camilleri, siciliano, e De Crescenzo, napoletano, che lasciano una grande eredità ma con quali eredi? Di tutto questo parliamo con lo scrittore Maurizio De Giovanni, noto al grande pubblico per essere il "padre" del commissario Ricciardi e dei "bastardi di Pizzofalcone"

Il nostro Mezzogiorno è stato culla della cultura, crocevia di molte civiltà che lungo i secoli hanno arricchito il nostro bagaglio culturale. Oggi può ambire ancora a questo ruolo? La risposta non è così semplice: ci sono giovani, preparati, che per avere un futuro scappano da questa terra e ce ne sono altri che, abbandonato il percorso scolastico e senza prospettive, vanno a ingrossare le fila della criminalità organizzata. La povertà educativa, con tutte le sue conseguenze negative, è un problema che affligge il Sud: nel report di Tuttoscuola, pubblicato in occasione della riapertura delle scuole a settembre, sono richiamati i dati Invalsi che mostrano forti carenze, tra gli studenti meridionali anche dell’ultimo anno delle superiori, nella comprensione di un testo in italiano. Nel mese di luglio, poi, sono morti Andrea Camilleri e Luciano De Crescenzo, siciliano il primo, napoletano il secondo, maestri che hanno saputo parlare, con lucidità e sensibilità, di questa nostra epoca e dei suoi mali. Hanno lasciato eredi? Di questo Sud, con le sue contraddizioni millenarie, parliamo con uno scrittore noto ed amato per i personaggi che ha creato, dal commissario Ricciardi ai “bastardi di Pizzofalcone”: Maurizio De Giovanni.
[...]
A luglio sono morti Camilleri e De Crescenzo: che eredità lasciano ai giovani?
Lasciano soprattutto un vuoto immenso, un salto generazionale pauroso, lasciano un’eredità grandissima ma nessun erede.
Camilleri ci lascia in eredità la sensibilità civile, il coraggio di parlare, la capacità di contrapporsi al potere costituito, la forza di guardare in faccia la realtà chiamandola per nome e di vedere come questo Paese sia precipitato in una stagione oscura. Di De Crescenzo ricordiamo il sorriso dolce e dolente nel guardare la bellezza di certi valori peculiari di una terra. Con loro ricordiamo anche altre due grandi icone di questo Paese che sono scomparsi a luglio: Francesco Saverio Borrelli e Ilaria Occhini.
Lei è uno scrittore molto amato: ci può anticipare qualcosa dei suoi prossimi lavori?
A novembre uscirà un nuovo libro dei bastardi di Pizzofalcone, mentre da poco, il 29 agosto, è uscito un libro per Sellerio: ho voluto scrivere per questa casa editrice per essere nello stesso catalogo di Andrea Camilleri: “Dodici rose a settembre”, con il nuovo personaggio di Mina Settembre.
Gigliola Alfaro
 
 

Ragusa Oggi, 4.9.2019
Buon compleanno Andrea! Visite guidate a Modica, Ragusa Ibla e Scicli

Il 6 settembre Andrea Camilleri avrebbe compiuto 94 anni. Nello stesso giorno, Salvo Montalbano spegnerà un’altra candelina.
Vogliamo ricordare Camilleri raccontando storie: le storie impresse nelle pagine dei suoi romanzi, quelle nate dall’incontro dei suoi libri con le città iblee e le storie che il territorio custodisce da tempo.
Vi proponiamo 3 visite guidate speciali: sfoglieremo le pagine dei libri di Camilleri e scopriremo la Vigata televisiva mentre conosceremo Modica, Ragusa Ibla e Scicli.
Venerdì 6 settembre ore 17:00 – Visita guidata a Modica
Sabato 7 settembre ore 17:00 – Visita guidata a Ragusa Ibla
Domenica 8 settembre ore 17:00 – Visita guidata a Scicli
Gli itinerari vi permetteranno di visitare i principali monumenti e conoscere la storia e le tradizioni locali. Durante la passeggiate dedicheremo dei momenti ad Andrea Camilleri e a Salvo Montalbano.
Durante la visita a Scicli faremo una sosta da Quattro Sensi per assaggiare il cannolo appena preparato, dolce amatissimo dal dottor Pasquano.
Quota di partecipazione (per ciascuna visita):
10 € per le visite a Ragusa e Scicli.
12 € per la visita a Modica (incluso ingresso alla chiesa di San Nicolò Inferiore).
Gratuito per bambini sotto i 12 anni, 5 € fino a 18 anni.
Come prenotare:
email a info@visitvigata.com, telefono e WhatsApp 350 0959576 o messaggio su Facebook.
Prenotazione obbligatoria, posti limitati.
Note
Itinerari a piedi, durata circa 2 ore, adatti a tutti.
Info e dettagli:
Su Facebook
Sul Web
Extra
Giovedì 5 settembre ore 17.30 Un giorno di lavoro alla Fornace Penna, passeggiata guidata tra i ruderi della fornace e suoi dintorni, per scoprire le attività di un tempo.
Quota di partecipazione 5 €.
Prenotazione obbligatoria: sampieriospitalitadiffusa@gmail.com
Carolina +39 3346334423, Valentina +39 3498063899
 
 

Articolo21, 4.9.2019
Venezia 2019. Folla di fan al premio Bianchi per Vincenzo Mollica

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Ai presenti Mollica ha detto parole sincere, suonate commoventi: “Continuo a fare questo lavoro da cronista impressionista, impressionato e impressionabile. Ho fatto un terno incredibile, diabete, Parkinson e glaucoma ma mi ha insegnato che i film si posso anche solo sentire. Questo è un festival in cui i film ti parlano e ti continuano a parlare, c’è tanta passione”. Senza dimenticare i collaboratori che lo hanno sostenuto con affetto, Vincenzo Mollica ha poi dedicato il premio alla moglie, alla figlia e a due amici che molto gli hanno insegnato: Federico Fellini e Andrea Camilleri. Di Camilleri ha spiegato che molto gli ha chiarito dell’arte di vedere senza “vedere” e ha raccontato: “L’ultima volta Camilleri mi ha chiamato “vieni Vincenzo che ti voglio abbracciare”. Io gli ho risposto: “se ci incontriamo …”. Emozionato il pubblico ha applaudito.
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Bruna Alasia
 
 

Quotidiano di Gela, 5.9.2019
“Intitolare una via o una piazza a Camilleri”, Pepi scrive al sindaco Conti

Niscemi. Ricordare l’enorme lascito culturale e l’impegno civile di Andrea Camilleri, intitolandogli una via oppure una piazza della città. La richiesta è stata inoltrata al sindaco Massimiliano Conti da Fulvio Pepi, delegato della Rete universitaria nazionale. In una missiva, Pepi spiega le ragioni dell’intitolazione. “Molti lo considerano un vero “ambasciatore Siciliano” nel mondo. Come poter dire diversamente. Attraverso i suoi libri e i suoi romanzi ci ha fatto e ci fa “assaporare” l’essenza delle tradizioni – scrive – degli usi della nostra terra ed ha fatto riscoprire, nel mondo, una Sicilia lontana dagli stereotipi negativi: una terra da amare, da scoprire, fino in fondo. Nella sua immaginaria “Vigata” ha voluto proiettare quelle città che sono anche comunità – come la nostra – nella forma più realistica possibile, con le bellezze ma anche con le debolezze che oggi noi tutti viviamo”.
“La morte di Andrea Camilleri, avvenuta poche settimane fa, ha creato in noi Siciliani grande sgomento, poiché in maniera lapalissiana ha lasciato un vuoto – incolmabile – nel mondo culturale ma, soprattutto, nella nostra società sempre più “arida” di cultura – si legge ancora – spetta a noi, soprattutto come istituzione, onorare e ricordare donne e uomini di grande levatura come Andrea Camilleri. Essendosi altresì battuto contro il razzismo imperante della politica dei porti chiusi”. Pepi chiede al sindaco Conti di sottoporre la proposta al consiglio comunale, di modo da accelerare e dare lustro al ricordo dell’intellettuale, da poco scomparso.
 
 

RagusaOggi, 5.9.2019
Scicli omaggia Camilleri

In occasione della ricorrenza del 94°compleanno di Andrea Camilleri e a poche settimane dalla sua scomparsa la Cooperativa Agire, in collaborazione con l’Associazione culturale OfficinOff e il patrocinio del Comune di Scicli, presenta reading letterario “Omaggio a Camilleri”.
Venerdì 6 Settembre alle ore 20:30 davanti Palazzo Municipale diversi artisti si alterneranno in una toccante lettura, in piazza, dei testi più significativi del Maestro. Prevista anche un’esposizione temporanea delle frasi più celebri, profonde e incisive dello scrittore e altre emozionanti sorprese.
 
 

Salone Internazionale del Libro, 6.9.2019
Oggi Andrea Camilleri avrebbe compiuto 94 anni.

(La foto risale a un vecchio progetto, di quando ancora ci chiamavamo Fiera del libro, che si intitolava "Respirare i libri", curato da Alberto Ramella.
Ci piace pensare che grazie al respiro educato dei suoi libri, la voce di Andrea non si spegnerà tanto presto).
 
 

La Sicilia, 6.9.2019
L'omaggio delle ferrovie a Camilleri
«Scoprimmo di avere entrambi una naturale idiosincrasia per il volo aereo e di adorare invece il viaggio su rotaie»
Io, Camilleri e il treno
L'esperienza. Camminiamo sulla linea del tempo con la misura della nostra anima, non con quella della clessidra o dell'orologio
La Fondazione FS rende omaggio alla memoria di Andrea Camilleri con tre giorni di iniziative al Parco Ferroviario di Porto Empedocle. Oggi alle 19 dalla stazione di Agrigento Centrale partirà un treno storico diretto al Parco Ferroviario di Porto Empedocle dove, con ini-zio alle 20.00, ci sarà un talk show dal titolo Tutti a Vigata per Andrea Camilleri. Domani concerto-tributo del chitarrista Francesco Buzzurro. Domenica, giornata dedicata al teatro e alla scoperta di Vigata, il centro storico di Porto Empedocle

Tra le tante cose che ho avuto la ventura e la fortuna di condividere con Andrea Camilleri c'era anche la passione per i treni. Passione per il mezzo in sé, che costituiva la valida, necessaria alternativa all'aereo come trasporto a lunga distanza, ma anche e soprattutto passione per la concezione del senso del viaggio che il treno rappresenta con la sua quasi centenaria esistenza.
Il tempo è un concetto filosofico e del tutto personale. Malgrado l'illusione dell'uomo di volerlo misurare, esso svolge il proprio incedere tutt'uno con lo svelamento dell' individuo. Noi camminiamo sulla linea del tempo con la misura della nostra anima, non con quella della clessidra o dell'orologio. Nel tempo c'è conoscenza e apprendimento. Nel tempo c'è lo spazio, la sua acquisizione e la sua consapevolezza. Il treno è il veicolo migliore perché si compia questa sublime alchimia: come una macchina che ti trasporta in mezzo allo spettacolo della terra, dei luoghi, dei colori e degli odori del viaggio senza farteli sorvolare, ma passandovi in mezzo. Come diceva Flaiano, "La stazione ferroviaria, l'unico luogo di una città straniera dove la nostalgia per il paese lontano possa placarsi."
L'episodio che racconto sempre, su come ci siamo conosciuti con Andrea, riguarda proprio un treno: fu in Accademia "Silvio d'Amico" che Camilleri, dopo avermi fatto parlare per un'ora e mezza senza proferire parola mi inchioda su un'unica domanda. "Mi sa spiegare" - dice a me sornione nella sua elegante e profumatissima figura dandomi del lei - "l'esempio che Ferdinand de Saussure, nel Cours de linguistique generale, fa a proposito di un treno?". Basito, inchiodato, sperduto. Avevo ventidue anni, avevo letto Saussurre e l'esempio che chiedeva Andrea si trovava nelle note in appendice! Ebbi fortuna, lo ricordai e da lì inizio la mia amicizia con questo meraviglioso e immenso uomo.
In seguito, parlando proprio di quell'episodio, scoprimmo di avere entrambi una naturale idiosincrasia per il volo aereo e di adorare invece il viaggio su rotaie. Di qualsiasi tratta ci venisse in mente, di qualsiasi distanza da raggiungere per fantasia o realtà si parlasse, v'era un solo modo per affrontarla: il treno. In una sola occasione prendemmo l'aereo insieme, fu un'esperienza infernale e comica allo stesso tempo: ce la siamo ripetuta per anni ridendoci sopra.
C'è un episodio capitato a Camilleri che ha dell'incredibile: in una delle tante volte che veniva da Roma in Sicilia, arrivato a Palermo con il notturno, prese il locale per Agrigento - Porto Empedocle. Mentre stava per salire sulla vettura, si accorse che un gatto maculato, con fare sicuro, saliva beatamente prima di fui. Camilleri, amante dei gatti, avvertì subito il Capotreno dell'accaduto. La risposta lo gelò, divertendolo assai: "Non si preoccupi, è un nostro viaggiatore abituale. Prende abitualmente il treno per Termini Imerese a quest'ora e ritorna a Palermo con quello delle 20,00". Il fatto era vero, mi raccontava Andrea, perché lui stesso lo vide scendere, come aveva detto il Capotreno, a Termini Imerese!
Il caso volle, proprio tre anni fa, che proponessi ad Andrea di mettere in scena II casellante, romanzo edito da Sellerio, ambientato appunto in un casello ferroviario negli anni '40, proprio sul finire della Seconda Guerra Mondiale in prossimità dello sbarco degli Alleati. In questo romanzo, come sfondo alla vicenda dolorosa e magica della protagonista femminile Minica, interpretata da Valeria Contadino, tutto avviene sulle rotaie della rete ferroviaria Vigata-Cannelle. Ricordate l'incipit? "Il treno a scartamento ridotto che si partiva dalla stazioni nica nica di Vigàta-Cannelle diretto a Castellovitrano, ultimo paìsi sirvuto dalla linea, ci mittiva chiossà di 'na mezza jornata per arrivari a distinazioni, dato che le firmate previste erano squasi 'na vintina, a non considerari quelle impreviste dovute a traversamenti di mannare di crape e pecori opuro a qualiche vacca che pinsava bono d'addrummiscirisi 'n mezzo alle rotaie ...".
La mia regia, nel progetto scenografico, prevedeva proprio un doppio binario ferroviario dove si svolgeva tutta l'azione scenica. Avevo messo anche un carrello d'epoca (1942) in scena dove salivano e scendevano i personaggi, che sembrava correre da un posto all'altro come voleva il racconto.
Andrea sognava di comprare una casetta simile al casello del suo casellante dove godere de "l'assoluta bellezza della solitudine, del silenzio". Perché il treno rappresenta orgogliosamente un mondo antifuturista, antico e a misura d'uomo. Dove la velocità, anche nelle linee con quella 'ad alta', non cancella lo spazio, non lo occlude o rimuove nell'illusione di una rimaterializzazione istantanea in altro luogo con altro tempo, ma persegue il tempo della vita non tralasciando mai la consapevolezza di essere presente, qui e ora. "Quando ero giovane e avevo necessità di andare a Palermo," - racconta Camilleri in una intervista a Gaetano Savatteri - " era il '41 o il '42, non c'era una corriera Agrigento-Palermo, c'era il treno. Io ogni 15 giorni, raccattando i soldi che mio padre mi dava, andavo alla libreria Flaccovio per vedere quali erano i libri pubblicati, le novità. Il viaggio durava quattro ore e mezzo. Prendevo una vettura di terza, arrivavo a Palermo, compravo i libri e durante il viaggio di ritorno li divoravo. Il treno faceva frequenti e lunghe soste in queste stazioni meravigliose: a un piano, basse, perse nelle campagne, me le ricordo tutte così. Stazioni che non si aprivano sul paese, ma su una strada di campagna dove, bene che andava, c'era una Pintaiota, una corriera, che aspettava per portare al paese che era a quattro chilometri; se andava male, invece, te la facevi a piedi con la valigia sulla spalla. Ebbene, queste stazioni invitavano il treno a sostare. Era come se dicessero: non c'è nessuna necessità di andare avanti, puoi fermarti senza prescia anche dieci minuti in più."
Mi piace immaginare che Andrea sia andato via prendendo un treno, il treno dell'eternità, e che nel suo viaggio, fermandosi di stazione in stazione dica a se stesso: non c'è nessuna necessità di andare avanti, puoi fermarti senza prescia anche dieci minuti in più.
Giuseppe Dipasquale
 
 

La Sicilia (ed. di Ragusa), 6.9.2019
Il papà di Salvo Montalbano oggi avrebbe compiuto 94 anni. E i luoghi della fiction gli dedicano due eventi
Buon compleanno maestro Camilleri tra visite quidate e reading letterari
Stasera alle 20.30 davanti al municipio di Scicli diversi artisti leggeranno brani dello scrittore

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Camilleri sarà ricordato anche a Matera, quest'anno capitale della cultura. "Materadio" inizierà venerdì 13 settembre, nell'auditorium Gervasio in piazza Sedile con un omaggio a Camilleri attraverso le parole dell'attore ragusano Roberto Nobile e Mimmo Cuticchio.
Michele Barbagallo
 
 
Stasera su Rai Cultura
Il rapporto con la televisione in una intervista di cinque anni fa

"Con la televisione non puoi fare come col romanzo, cioè tornare indietro di una pagina e controllare. In televisione quello che viene detto passa e non viene ripetuto". Così Andrea Camilleri rievocava il suo lungo rapporto con la televisione, i suoi generi e i grandi personaggi che hanno fatto la storia del piccolo schermo, nel'intervista del 2014 per il programma "Storie della letteratura", che Rai Cultura ripropone stasera alle 23.00 su Rai5 in ricordo dello scrittore nel giorno dell'anniversario della nascita. Nell'intervista, rilasciata a Gabriella D'Angelo in occasione del sessantesimo anniversario della nascita della televisione italiana, lo scrittore ripercorre le tappe cruciali del proprio lavoro artistico.
M.B.
 
 

Malgrado Tutto, 6.9.2019
Camilleri e San Calogero
Un fatto è certo: nella vita dello scrittore, che oggi avrebbe compiuto 94 anni, il santo amato dagli empedoclini ha avuto un ruolo di primissimo piano

San Calogero ovunque, nella casa della sua natia Porto Empedocle e nell’appartamento di Roma. È stato il santo preferito di Andrea Camilleri. A lui è stato votato prima di nascere e nel giorno della sua festa è pure riuscito a nascere, divenendone devotissimo.
All’anagrafe è stato registrato con due nomi: il primo è Andrea, il secondo, a sostegno, quasi a protezione, è Calogero, anche se come Andrea Camilleri ha firmato regie e libri di successo, di quel successo che non è mai riuscito a spiegarsi la ragione. Di suo però, in questa straordinaria popolarità che ha oltrepassato i confini nazionali, Andrea Calogero Camilleri ci ha messo tantissimo. Magari dal suo santo prediletto avrà avuto una spinta, una grazia, anche se per il rotto della cuffia, a tarda età, dopo una lunghissima gavetta e un curriculum artistico di tutto rispetto.
Un fatto è certo: San Calogero nella vita di Camilleri ha avuto un ruolo di primissimo piano: “Da sempre, dall’età della ragione, ho un paradiso deserto, privo di santi, privo di tutto. C’è solo San Calogero, al quale sono legatissimo, al quale ogni anno faccio la mia offerta e che a ben guardare troverete immagini e statuine, o in tutto quello che volete, dovunque a casa mia”.
Glielo sento dire in uno speciale trasmesso da Teleacras risalente al 2003 che porta la firma – regia e riprese – di Diego Romeo (idea di Lorenzo Rosso e montaggio di Alessandro Giuliana).
Dice ancora Camilleri: “San Calogero è un santo che mi sta enormemente simpatico e del quale ho narrato la festa nel romanzo Il corso delle cose, il mio primo romanzo”.
Questo legame ha una sua ragione. È lo stesso Camilleri a raccontare, rievocando la storia del “miracolo” della sua nascita.
“Prima di me, i miei genitori avevano avuto due figli, tutti e due erano morti. La prima, una bambina, morì a due anni. L’altro, un maschietto, morì a sei mesi. Allora la mortalità infantile era vastissima come fenomeno. E allora, quando mamma restò incinta per la terza volta, promise che se nasceva un maschio l’avrebbe votato a San Calogero la cui festa cade la prima domenica di settembre ed è una festa molto sentita dagli empedoclini e in genere molto sentita nella fascia meridionale della Sicilia, fino a Sciacca. Bene, io sono nato con qualche anticipo sul tempo previsto, esattamente il 6 settembre del 1925 che era la prima domenica di settembre, cioè il giorno della festa del santo, alle ore 13 esatte. Nel preciso momento nel quale il santo usciva dalla chiesa anche io uscivo, cioè venivo alla luce. E allora la levatrice mi ha esposto, così come ero appena nato, dal balcone al santo che passava di corsa, perché è un santo che corre”.
Ebbiva San Calò!
Raimondo Moncada
 
 

Fanpage.it, 6.9.2019
6 settembre 1925: oggi Andrea Camilleri avrebbe compiuto 94 anni
Lo scrittore siciliano era nato a Porto Empedocle il 6 settembre 1925. Da bambino e poi da ragazzo vide la parabola del fascismo, periodo su cui tornò più volte a riflettere, dalla prospettiva della sua Sicilia. Qui era nato il mélange culturale e linguistico da cui sarebbe nata la figura del Commissario Montalbano.

In pochi l'anno scorso avrebbero immaginato che Andrea Camilleri non avrebbe spento la candelina del suo 94esimo compleanno. Nonostante l'età avanzata, infatti, quasi tutti avrebbero sulla sua presenza oggi 6 settembre 2019. Ancora con una sigaretta tra le mani, intento a scudisciare i nostri politici o a raccontare un'altra storia delle sue. E invece, purtroppo, non è andata così. Oggi Andrea Camilleri, il papà di Montalbano, uno degli scrittori più amati e famosi al mondo, non c'è più. Da quando lo scorso 17 luglio è venuto a mancare dopo un mese di ricovero, di lungo addio.
Andrea Camilleri nato il 6 settembre 1925
Era nato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, il 6 settembre 1925. Resterà nella sua terra, la Sicilia, fino ai diciotto anni, quando poi si trasferirà a Roma. Accadrà dopo la maturità liceale. Il che significa che visse e vide tutta la parabola del fascismo dalla sua Sicilia, periodo verso cui si rimproverò per averne subito – agli inizi – la fascinazione. E che successivamente cercò di spiegare alle giovani generazioni, illustrandone la natura pericolosa e ambigua. A 17 anni. Non ancora diciottenne, infatti, assiste allo sbarco degli alleati nella natia Sicilia riportandone un'impressione profonda.
La Sicilia come imprinting
Quel giorno, il 6 settembre del 1925, a Porto Empedocle nacque Andrea Camilleri. Una sorta di imprinting che non avrebbe mai abbandonato. Innanzitutto, la lingua. Prima nella sua attività teatrale, poi in quella in Rai, infine in quella da scrittore best seller, il papà di Montalbano ha sempre utilizzato il linguaggio, e il dialetto siciliano, come uno strumento fondamentale per dare forma, sapore e identità ai personaggi e ai luoghi dei suoi romanzi. Molte delle parole utilizzate Camilleri sono diventate famosissime, entrando addirittura nel vocabolario italiano, mentre molte altre sono rimaste legate a quel mondo che il maestro di Porto Empedocle ci ha regalato con le sue storie. Perché per Camilleri la lingua era qualcosa di più: un particolare modo di vedere il mondo.
 
 

SanremoNews.it, 6.9.2019
Sanremo: via alla rassegna 'Solea', l'attrice catanese Donatella Finocchiaro omaggerà l'Opera di Andrea Camilleri
“Solea”, tre giorni di festival dedicati alla cultura mediterranea e ospitati prevalentemente al Forte Santa Tecla di Sanremo

Sarà l'attrice catanese Donatella Finocchiaro stasera, venerdì 6 settembre, ad aprire ufficialmente la terza edizione di “Solea”, tre giorni di festival dedicati alla cultura mediterranea e ospitati prevalentemente al Forte Santa Tecla di Sanremo, con la direzione artistica di Angelo Giacobbe, l'organizzazione della Cooperativa CMC/Nidodiragno Produzioni e il sostegno del Comune di Sanremo. Stasera alle ore 21.15 il festival inizia con un omaggio ad Andrea Camilleri, recentemente scomparso: un reading dedicato ad un'opera poco nota dello scrittore siciliano: “Le indagini del commissario Collura”, collega meno famoso ma non meno affascinante del più celebre Montalbano.
I brevi, godibilissimi e fulminanti racconti gialli di cui è protagonista si svolgono su una nave da crociera, luogo che, con il pretesto della trama poliziesca, diventa teatro della nostra contemporaneità, nello stile lucido, tagliente e umanissimo cui Camilleri ci ha abituato. La lettura affidata alla Finocchiaro sarà accompagnata da incursioni musicali affidate al pianista e cantante Andrea Gattico.
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Malgrado Tutto, 6.9.2019
6 settembre, Porto Empedocle ricorda Camilleri nel giorno del suo compleanno
“Una serata per ricordare il maestro empedoclino, ripercorrendo la sua opera ma anche parlando con chi l’ha conosciuto”

“La pena di non potere festeggiare oggi i 94 anni di Andrea Camilleri è mitigata dalla gioia di potere rileggere i suoi racconti che sopravvivono all’assenza e che gli amici della Strada degli Scrittori evocheranno alle 19.30 con un sobrio evento a Porto Empedocle, nella ‘vera Vigata’ del Commissario Montalbano per una festa con tanti ospiti e tanti fans di un grande indimenticabile narratore“.
Così Felice Cavallaro, direttore dell’associazione “Strada degli Scrittori”, a poche ore dall’inizio della manifestazione organizzata per oggi, giorno del compleanno dello scrittore, nell’area del parco ferroviario di Porto Empedocle, d’intesa con il Comune e la Fondazione FS.
“Una serata per ricordare il maestro empedoclino – sottolinea ancora una volta Cavallaro – ripercorrendo la sua opera ma anche parlando con chi l’ha conosciuto. Fin dal giorno della triste notizia abbiamo attivato un’interlocuzione con il Comune e con il sindaco Ida Carmina per realizzare un ricordo a più voci di Andrea Camilleri, in modo da celebrarne il genio ma anche per sottolineare il profondo legame con questo territorio”.
 
 

Adnkronos, 7.9.2019
Una statua di Camilleri nella sua Vigata

Andrea Camilleri come Ferdinando Pessoa, Porto Empedocle come Lisbona, la via Roma, cuore della “vera Vigata” come il bar “A Brasileira”. La città marinara che ha dato i natali al “papà” del commissario Montalbano, renderà omaggio alla memoria dello scrittore “riportandolo”, anche se sotto forma di statua, nella sua città, “la vera Vigata“, come spesso ripeteva l’autore scomparso a metà luglio. Qui, in via Roma, seduto al tavolino di un bar, sarà collocata una scultura della sua figura mentre beve una birra e fuma una sigaretta. Un momento di relax che lo scrittore si concedeva ogni volta che tornava nella sua Porto Empedocle. Un’immagine che ricorda la statua di Fernando Pessoa, seduto al caffè “A Brasileira” di Lisbona, negli anni divenuta una vera e propria attrazione turistica.
È questa una delle idee sulle quali lavoreranno il Comune e la Strada degli scrittori, come hanno annunciato il sindaco di Porto Empedocle Ida Carmina e il direttore dell’associazione Felice Cavallaro, ieri sera nel parco ferroviario di Vigata trasformato in teatro per ricordare Camilleri nel giorno in cui avrebbe compiuto i suoi 94 anni. Evento realizzato grazie all’impegno della Fondazione delle Ferrovie dello Stato.
Nei prossimi mesi sarà proposto un concorso di idee per la realizzazione della statua da posizionare lungo la via Roma, a pochi passi dalla scultura che ritrae il “Commissario Montalbano” e da quella di Luigi Pirandello. Un caso unico quello delle statue che a pochi metri di distanza rappresenteranno il popolare personaggio di tanti racconti, l’autore e il suo saldo riferimento letterario.
 
 

Agrigento Notizie, 7.9.2019
Porto Empedocle come Lisbona: ecco come "Vigata" si trasformerà in un museo a cielo aperto
Per realizzare il bronzo verrà lanciato un concorso di idee e il 6 settembre, giorno della nascita di Andrea Camilleri, verrà istituzionalizzato

Nel giorno del suo 94esimo compleanno, nella vera "Vigata" del commissario Montalbano è stata celebrata la memoria del compianto scrittore Andrea Camilleri. Nel parco ferroviario di Porto Empedocle, l'associazione "Strada degli Scrittori" in collaborazione con il Comune e Fondazione Fs, hanno tributato una serata speciale al "marinisi" Nenè. Dal palco, il giornalista, nonchè direttore dell'associazione, Felice Cavallaro, l'artista Salvatore Nocera Bracco e molti altri ospiti, hanno conversato, letto alcuni brani tratti dalle opere di Camilleri e testimoniato i momenti vissuti insieme al grande scrittore. La "festa" di compleanno si è aperta concentrandosi sul paradossale rapporto dello scrittore con San Calogero, momento quest'ultimo animato dai tamburinara".
Camilleri mentre beve una birra e fuma una sigaretta: una statua dello scrittore in via Roma
Il sindaco Ida Carmina ha annunciato che, insieme alla "Strada degli Scrittori", lancerà un concorso di idee per la realizzazione in via Roma, di una statua del maestro scomparso lo scorso 17 luglio. L'idea è quella di collocare un bronzo che raffiguri lo scrittore in una scena usuale nelle sue visite a Porto Empedocle, ovvero seduto al bar con una birra e l'immancabile pacchetto di sigarette.
Un'opera simile a quella dedicata a Fernando Pessoa che si può ammirare a Lisbona e che, negli anni, è diventata meta turistica. Secondo il sindaco, la convivenza nella principale arteria cittadina delle statue di: Pirandello, Camilleri e del commissario Montalbano, farebbero di Porto Empedocle un museo a cielo aperto. Poi il primo cittadino ha anche annunciato che a partire dal prossimo anno, il 6 settembre, giorno di nascita di Andrea Camilleri, sarà istituzionalizzato. Non solo, dal Comune è stata avanzata anche la proposta di chiedere l'apertura in città di un liceo coreutico da intitolare ad Andrea Camilleri. Durante la serata, Felice Cavallaro ha anche annunciato una nuova tappa della Strada degli scrittori che proprio, nel ricordo del papà del commissario Montalbano, sarà rappresentata dal parco ferroviario di Porto Empedocle.
Giuseppe Caruana
 
 

Agrigento Notizie, 7.9.2019
Porto Empedocle
Camilleri mentre beve una birra e fuma una sigaretta: una statua dello scrittore in via Roma
A pochi passi dal busto del commissario Montalbano verrà realizzata una scultura che renderà omaggio alla memoria dello romanziere "riportandolo" nella sua città

Andrea Camilleri come Ferdinando Pessoa, Porto Empedocle come Lisbona e la via Roma, cuore della "vera Vigata" come il bar "A Brasileira". Porto Empedocle, città d'origine del "papà" del commissario Montalbano, renderà omaggio alla memoria dello scrittore "riportandolo", anche se sotto forma di statua, nella sua città.
In via Roma, seduto al tavolino di un bar, sarà collocata una scultura di Andre Camilleri mentre beve una birra e fuma una sigaretta. Un momento di relax che lo scrittore si concedeva ogni volta che tornava nella sua Porto Empedocle. Un'immagine che ricorda la statua di Fernando Pessoa, seduto al caffè "A Brasileira" di Lisbona, negli anni divenuta una vera e propria attrazione turistica.
È questa una delle idee sulle quali lavoreranno il Comune e la Strada degli scrittori, come hanno annunciato il sindaco di Porto Empedocle Ida Carmina e il direttore dell'associazione Felice Cavallaro, ieri sera nel parco ferroviario di Vigata trasformato in teatro per ricordare Camilleri nel giorno in cui avrebbe compiuto i suoi 94 anni.
Camilleri mentre beve una birra e fuma una sigaretta: una statua dello scrittore in via Roma
Nei prossimi mesi sarà proposto un concorso di idee per la realizzazione della statua da posizionare lungo la via Roma, a pochi passi dalla scultura che ritrae il commissario Montalbano e da quella di Luigi Pirandello. Un caso unico quello delle statue che a pochi metri di distanza rappresenteranno il popolare personaggio di tanti racconti, l'autore e il saldo punto di riferimento letterario di Camilleri.
La stazione ferroviaria di Porto Empedocle centrale sarà una nuova tappa della Strada degli Scrittori. Il luogo, recuperato negli anni passati dall’associazione Ferrovie Kaos e divenuto oggi una vera perla del turismo su rotaia grazie al supporto di Fondazione Fs, sarà inserito nell’itinerario storico-culturale creato e sostenuto dall’associazione diretta da Felice Cavallaro. L’annuncio è stato fatto ieri sera durante l’evento “Tutti a Vigata per Andrea Camilleri”, voluto da Strada degli Scrittori, Comune di Porto Empedocle, Distretto Turistico Valle dei Templi e Fondazione Fs.
“Il prossimo anno – ha spiegato il sindaco Ida Carmina – il 6 settembre cadrà nel pieno dei festeggiamenti di San Calogero, il santo al quale Camilleri era legato. Sarà quella un’opportunità per celebrare il nostro Nené, anche se sono in serbo diverse iniziative che intendiamo portare avanti negli anni”.
“La statua di Pessoa è oggetto del pellegrinaggio di migliaia di turisti ogni anno – spiega Felice Cavallaro – ma a Porto Empedocle avremmo il caso, più unico che raro, di poter ammirare sulla stessa strada, a pochi metri di distanza, il popolare personaggio di tanti racconti nell'aspetto letterario originale, il suo autore e il saldo riferimento letterario di quest’ultimo”. Durante la serata, condotta da Felice Cavallaro, con il contributo artistico di Salvatore Nocera Bracco, sono state tante le testimonianze di persone che hanno conosciuto e collaborato con Andrea Camilleri. Si va dal ricordo del parroco di Porto Empedocle don Leo Argento a quello dei sindaci Ida Carmina e Lillo Firetto, e poi Calogero Conigliaro, Giuseppe Agnello, Paolo Savatteri e Giovanni Sardone, con il quale si è ricordata la figura del grande artista agrigentino Pippo Montalbano. Sul palco anche Sabato Gargiulo e Pietro Fattori di Fondazione Fs, pronti a ribadire l’impegno dell'azienda per il recupero di alcune delle strutture oggi presenti nell'area del parco ferroviario e della stazione di Porto Empedocle Centrale. Nel corso della serata anche un’esibizione del gruppo dei Tammurinara “I Marinisi” e il contributo di Daniela Ilardi, una giovane poetessa che ha dedicato a Camilleri toccanti versi sulla libertà.
 
 

Grandangolo Agrigento, 7.9.2019
“Buon compleanno maestro”, tributo ad Andrea Camilleri (ft e vd)

A Porto Empedocle al Parco ferroviario questa sera si è svolto “Buon compleanno maestro!”, tributo ad Andrea Camilleri, che oggi avrebbe compiuto 94 anni.
Fondazione FS in collaborazione con l’associazione Ferrovie Kaos, di cui Camilleri era presidente onorario, e Mariterra hanno organizzato una tre giorni di iniziative per rendere omaggio alla memoria dello scrittore.
Nell’area spettacoli del parco si è svolto un talk show dal titolo “Tutti a Vigata”, condotto dal giornalista del Corriere della Sera, Felice Cavallaro; con il contributo artistico di Salvatore Nocera Bracco, sono state tante le testimonianze di persone che hanno conosciuto e collaborato con Andrea Camilleri. Si va dal ricordo del parroco di Porto Empedocle don Leo Argento a quello dei sindaci Ida Carmina e Lillo Firetto, e poi Calogero Conigliaro, Giuseppe Agnello, Paolo Savatteri e Giovanni Sardone, con il quale si è ricordata la figura del grande artista agrigentino Pippo Montalbano.
Durante la manifestazione è stato proiettato un video della festa di San Calogero del 2014 e una voce narrava il collegamento tra la festa e la nascita dello scrittore con sottofondo musicale dai tammurinara di san Calò. Camilleri è nato alle 15 del 6 settembre 1925 mentre la statua del santo usciva dalle porte della Chiesa madre, allora la levatrice ha proposto alla madre di Andrea Camilleri, di dargli Calogero come secondo nome. E così fu.
Sul palco anche Sabato Gargiulo e Pietro Fattori di Fondazione Fs, pronti a ribadire l’impegno dell’azienda per il recupero di alcune delle strutture oggi presenti nell’area del parco ferroviario e della stazione di Porto Empedocle Centrale.
Nel corso della serata il contributo di Daniela Ilardi, una giovane poetessa che ha dedicato a Camilleri toccanti versi sulla libertà.
Alessandro La Rosa
 
 

La Repubblica, 7.9.2019
Sarrismo, vegani, selfie e Salvini: a cent'anni Brera la penserebbe così
Le parole che il grande giornalista e scrittore non ha avuto il tempo di dirci per interpretare i nostri giorni

[...]
Gli sarebbe piaciuto Camilleri, per la fierezza nell’uso del suo dialetto e perché accanitissimo fumatore. Un coup de coeur per la Sicilia (Giovanni Verga) Brera l’ha sempre avuto.
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Gianni Mura
 
 

La Repubblica (ed. di Bari), 8.9.2019
L’orchestra del Petruzzelli suona Montalbano in piazza
Il Commissario Montalbano, repliche contro Temptation, Live non è la D’Urso e Amici Celebrities
Stasera a Torre a Mare l'anteprima del premio Rota

Un concerto a Torre a Mare, lì dove il compositore di Fellini aveva scelto di risiedere. Alle 20,30 nella piazzetta del quartiere marinaro di Bari, ci sarà l'anteprima del premio Nino Rota, manifestazione musicale alla prima edizione, organizzata per la primavera del 2020 dall'assessorato comunale alle Culture con la fondazione Petruzzelli, l'Apulia film commission e la cooperativa A/herostrato, in collaborazione con il maestro Nicola Scardicchio. Sul podio dell'orchestra della fondazione Petruzzelli salirà il maestro Franco Piersanti, tra i più importanti compositori di colonne sonore.
E, per l'occasione, verranno proposte alcune sue partiture originali: risuoneranno le musiche della serie Rai Il commissario Montalbano, da lui composte, a due passi dal mare (a rievocare i paesaggi costieri di Vigata, l'immaginaria cittadina siciliana nella quale è ambientata la serie tratta dai romanzi di Camilleri).
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Gennaro Totorizzo
 
 

Marida Caterini, 8.9.2019
Senza categoria
Il Commissario Montalbano, repliche contro Temptation, Live non è la D’Urso e Amici Celebrities
Il poliziotto di Vigata scende in campo per "arrestare" i principali programmi della concorrenza. Riuscirà, all'ennesima replica, nel proprio intento?

Questa volta si prospetta un’esistenza in video molto dura per i principali programmi di Canale 5.
La colpa è de Il Commissario Montalbano che, da lunedì 9 settembre, torna nella prima serata di Rai 1 con molto anticipo rispetto al previsto. Noi vi avevamo anticipato che ci sarebbe stato un nuovo ciclo di repliche della famosissima serie. Ma la data era stabilita a ottobre.
Invece, con una mossa a sorpresa, la prima rete di viale Mazzini schiera dal 9 settembre, contro Temptation island vip, il poliziotto di Vigata. Ma non basta.
Innanzitutto sarà la stagione di repliche più lunga in assoluto. Ma Salvo Montalbano non si limita soltanto ad occupare la prima serata del lunedì. Si appropria anche della domenica sera. E questa è la novità che, certamente, non farà piacere a Mediaset, soprattutto a Barbara D’Urso che dal 15 settembre, torna su Canale 5 con la seconda edizione di Live non è la D’Urso.
E proprio domenica 15 settembre 2019, alle ore 21.25 circa, il poliziotto di Vigata sarà su Rai 1 con il tv movie Tocco d’artista. Durata circa un’ora e mezza al netto della pubblicità. E lo scontro frontale con la prima parte del contenitore di Barbara D’Urso.
Si tratta del primo ciclo di repliche dopo la scomparsa di Andrea Camilleri, lo scrittore la cui penna ha modellato la figura di Montalbano, e dello storico regista Alberto Sironi, morto ad un mese di distanza. Saranno, dunque appuntamenti particolari preceduti da una presentazione finalizzata a ricordare la genesi dei Tv movie ed i due grandi personaggi che maggiormente hanno contribuito al successo.
In tocco d’artista la fidanzata di Montalbano, Livia, era ancora interpretata dalla prima attrice Katharina Bohm. E c’è la partecipazione straordinaria di Luigi Burruano. Il Tv movie è tratto dall’omonimo racconto “Un mese con Montalbano” di Andrea Camilleri.
Il giorno dopo, lunedì 16 settembre sempre alle ore 21 .25, Montalbano torna con “Il senso del tatto”. Questa volta contro c’è Temptation island. E la durata del Tv movie è più lunga, di circa 104 minuti. In questi primi film tv c’è ancora l’attore Marcello Perracchio che interpretava il medico legale dottor Pasquano.
Dunque si prospetta uno scontro frontale tra Rai 1 e Canale 5 nei giorni di domenica e lunedì. Montalbano ha il compito di arrestare la concorrenza. Una scelta che qualcuno ha etichettato come “la mossa del cavallo”, riferendosi ad un romanzo di Camilleri dall’omonimo titolo, portato lo scorso anno sul piccolo schermo di Rai 1.
Federica Simonetti
 
 

France tv, 8.9.2019
Regarder en streaming l'épisode 2 saison 10 de la série Commissaire Montalbano sur France 3 - revoir tous les épisodes en streaming sur france.tv.
Commissaire Montalbano S10 E2 : La pyramide de boue
diffusé le dim. 08.09.19 à 22h55
disponible jusqu'au 16.09.19
séries policières & thrillers - 105 min - 2016
tous publics
avec : Luca Zingaretti, Cesare Bocci, Peppino Mazzotta, Angelo Russo, Teresa Mannino, Tony Laudadio, Mimmo Mignemi, Roberto Nobile

Le corps sans vie de Giugiu Nicotra est retrouvé sur le chantier d'un immeuble de construction. La victime, expert-comptable, vivait avec Inge, une Allemande de 25 ans, qui est introuvable. Un homme mystérieux vivait également avec Nicotra et sa femme Inge. La journaliste Lucia Gambardella, qui se bat depuis des années contre les malversations à Vigata, révèle à Montalbano que son informateur a échappé à une tentative de meurtre alors qu'il dénonçait des manoeuvres frauduleuses au sein de plusieurs entreprises de construction de la région. Montalbano soupçonne des délits de corruption auxquels la mafia serait liée...
réalisé par : Alberto Sironi
 
 

France tv, 8.9.2019
Regarder en streaming l'épisode 1 saison 12 de la série Commissaire Montalbano sur France 3 - revoir tous les épisodes en streaming sur france.tv.
Commissaire Montalbano S12 E1 : Jusqu'à la folie
diffusé le dim. 08.09.19 à 21h00
disponible jusqu'au 22.09.19
séries policières & thrillers - 111 min - 2018
avec : Luca Zingaretti, Cesare Bocci, Peppino Mazzotta, Sebastiano Lo Monaco, Angelo Russo, Roberto Nobile, Giovanni Guardiano, Desirèe Noferini

Un magasin d'antiquités est ravagé par un incendie criminel. Et ce n'est pas tout : Marcello Di Carlo, le propriétaire du magasin, a disparu sans laisser de trace. Montalbano mène l'enquête. Au même moment, d'étranges événements se produisent dans la région. Fazio, du commissariat de Vigata, raconte les faits à Montalbano : un ravisseur aborde des jeunes filles par surprise, leur fait perdre connaissance avec du chloroforme, les kidnappe quelques heures, puis les relâche. Son mobile reste incompréhensible aux enquêteurs. Aucune violence ni vol ne sont à déplorer. Contre toute attente, Montalbano découvre un lien entre les deux affaires, en apparence si différentes...
réalisé par : Alberto Sironi
 
 

Lectures et plus…, 8.9.2019
Montalbano for ever

Nul n'ignore sur ce blog à quel point je suis fan, et archi-fan, du commissaire Montalbano, de son équipe et de leurs enquêtes! Et si vous ne le saviez pas encore (mais j'en doute vraiment), maintenant vous êtes au courant!
Alors vous imaginez ma joie, que dis-je! mon bonheur depuis une semaine. Non seulement France 3 diffuse enfin les derniers épisodes de la série à raison de trois chaque dimanche soir (et je vous invite vivement à vous poser devant votre poste de TV ce soir) mais la chaîne italienne RAI 1 a décidé de rendre hommage à l'oeuvre de Camilleri (décédé le 17 juillet dernier) et rediffuse un épisode chaque lundi soir à partir de demain et jusqu'à fin octobre! N'est-ce pas fantastique?!!
Je ne vous cache pas que, du coup, cette rentrée revêt de bien belles couleurs pour moi et je compte les heures jusqu'à demain soir pour regarder (à nouveau) "la Gita a Tindari" (L'excursion à Tindari) adaptation du roman éponyme que je suis justement en train de relire en VO cette fois-ci dans le cadre du challenge que je me suis fait à moi-même de relire toutes les enquêtes de mon cher commissaire dans leur ordre de parution et dans la langue savoureuse du Maestro Camilleri. Un vrai régal!
Martine
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 10.9.2019
Omaggio a Camilleri: le navi da crociera faranno tappa a Porto Empedocle
L'obiettivo è rilanciare il turismo nella cittadina. Il sindaco ha firmato con i vertici delle due aziende navali l'istanza di concessione della banchina "Todaro"

Msc e Costa Crociere arriveranno a Porto Empedocle. L'annuncio è stato dato dal sindaco della città Ida Carmina, da diverso tempo al lavoro per rilanciare il turismo nella cittadina di Andrea Camilleri. Il primo cittadino ha firmato con i vertici delle due aziende navali l'istanza di concessione della banchina "Todaro" per l'ormeggio delle navi da crociere e per i servizi turistici ai passeggeri.
Prossimamente quindi, dopo l'arrivo di navi da crociera maltesi, saranno i grandi colossi della navigazione a fare tappa a Porto Empedocle, la Vigata di Camilleri, che vuole rilanciare il turismo, puntando tutto sui luoghi del Commissario Montalbano e sul fascino di una terra che ha ispirato il grande autore scomparso due mesi fa. La tappa si inserirebbe così nella rotta del Mediterraneo, intrapresa già da altre navi minori, che hanno sfruttato la vicinanza del porto con il centro della cittadina.
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Alan David Scifo
 
 

Senigallia Notizie, 10.9.2019
Un omaggio ad Andrea Camilleri nell’esordio a Senigallia di “Diritti al Futuro”
La festa organizzata da La Città Futura proseguirà per cinque giornate, dall'11 settembre

Mercoledì 11 settembre prenderà avvio, con le iniziative di anteprima della festa,la decima edizione di Diritti al Futuro, in via Carducci a Senigallia (An).
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Alle ore 21,15 la serata proseguirà con l’omaggio al maestro Andrea Camilleri, recentemente scomparso. Per l’occasione sarà proiettato il docufilm: “Il maestro senza regole” diretto da Claudio Canepari e Paolo Santolini, con la partecipazione di Luca Zingaretti, Luigi Lo Cascio e Pif. Nel corso del film Andrea Camilleri si racconterà a Teresa Mannino, ripercorrendo la sua vita di maestro, di letterato, di regista, di funzionario Rai, di padre, di marito, di amico, di collega. In questa occasione lo scrittore narrerà anche il suo rapporto con la Sicilia, la sua casa, il suo privato. Ad introdurre l’iniziativa sarà – in rappresentanza di Diritti al Futuro – Marco Lion.
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Simone Ceresoni
Luca Marconi
Paolo Mattei – Coordinatori di Diritti al Futuro

 
 

DavideMaggio.it, 10.9.2019
Ascolti TV | Lunedì 9 settembre 2019. Montalbano 21.27%, Temptation 18.16%. Vita in Diretta 13.42%-14.42%, Pomeriggio Cinque 16.44%-15.65%, Bonaccorti 1.7%

Nella serata di ieri, lunedì 9 settembre 2019, su Rai1 Il Commissario Montalbano – La Gita a Tindari in replica ha conquistato 4.486.000 spettatori pari al 21.27% di share.
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Mattia Buonocore
 
 

Vanity Fair, 10.9.2019
Poder
Jaume Duch, portavoz del Parlamento Europeo: “Lo que ocurre en Reino Unido ha dejado de sorprendernos en Bruselas”
Este barcelonés, alumno de los Salesianos de Horta, lidera un equipo de 800 profesionales y es la voz de la asamblea que representa la voluntad de más de 500 millones de personas.

Andrea Camilleri dejó escrito el destino del comisario Montalbano, pero también se sabe que, prolífico tardío como fue, guardaba entre sus cajones varios manuscritos que algún día verán la luz. Así que hoy existen las mismas certezas de que Montalbano sea cosa del pasado para el mercado editorial como que el Reino Unido diga este año adiós al club europeo de manera ordenada. O sea, ninguna. Leído en su siciliano original –uno de las cinco lenguas que habla–, las novelas del peculiar inspector suponen la vía de escape en aviones y vacaciones para Jaume Duch (Barcelona, 1962), la voz del Parlamento Europeo.
[…]
Patricia Godino
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 10.9.2019

E' uno dei maggiori rappresentanti della cosiddetta New Wave Israeliana, candidato più volte al nobel per la letteratura, autore di opere come "L'amante" o "Viaggio alla fine del millennio", si è sempre occupato di temi immensi nella loro dimensione individuale, l'amore, i rapporti interpersonali, il non detto e nel suo ultimo romanzo "Il tunnel", edito da Einaudi, parla di perdita della memoria: Abraham B. Yehoshua è uno di quegli scrittori che a 83 anni esprimono una lucidità e una profondità come pochi. Oggi è a Palermo per ricevere la laurea honoris causa in Scienze Filosofiche e Storiche, che gli verrà conferita dal Rettore dell'Università degli Studi Fabrizio Micari, in sinergia con Taobuk-Taormina International Book Festival, la kermesse letteraria ideata e diretta da Antonella Ferrara, che gli ha già assegnato il Taobuk Award nel 2017.
[…]
Ci sono degli autori siciliani che ha letto e apprezzato?
«Tra i libri che ho amato di più c'è "Il Gattopardo" di Tomasi di Lampedusa, libro che nonostante abbia letto tanti anni fa, ricordo ancora per la sua capacità inventiva, perché è pura letteratura con grande passione scientifica, astronomica e perché c'è un tensione costante. Quando ho ricevuto il premio intestato a Lampedusa ero molto orgoglioso, così come ero molto emozionato quando ho visitato Donnafugata. Ho apprezzato molto anche Sciascia e Camilleri».
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Eleonora Lombardo
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 11.9.2019
Teatro e danza le “nuove rotte” per il Libero

Drammaturgia contemporanea, le novità del teatro in Europa, ma anche danza, circo, e physical theatre sono al centro della 52esima stagione del Teatro Libero, presentata ieri dal direttore artistico Luca Mazzone, nella sede di piazza Marina che festeggia 20 anni di spettacoli. 44 spettacoli per più di 250 alzate di sipario, un grande sforzo organizzativo. Titolo della stagione semplicemente "Libero".
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Non poteva mancare l'omaggio ad Andrea Camilleri con " Maruzza Musumeci", regia di Daniela Ardini.
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Francesca Taormina
 
 

Adnkronos, 11.9.2019
Sinistra: festa Articolo 1 dal 18 al 22 settembre, Conte tra gli ospiti

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La festa si chiuderà domenica con una intervista a Pierluigi Bersani (ore 18), il saluto conclusivo di Speranza e un omaggio a Camilleri con Giancarlo De Cataldo, Maurizio De Giovanni e Massimo D'Alema.
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Washington Post, 12.9.2019
Blind, Andrea Camilleri dictated this delightful mystery novel before his death at 93

Half the fun of reading a mystery by the late Andrea Camilleri is watching his detective, Inspector Salvo Montalbano of the Sicilian police, as he bluffs, breaks rules or even flat-out lies for justice’s sake. One of Montalbano’s favorite tricks is to hold up a sheet of paper, read out loud something damning to the suspect sitting across from him, and watch the villain give himself away. As the newly incriminated one is handcuffed, the reader realizes that the inspector was ad-libbing — that, actually, that sheet of paper had nothing on it.
We might not want our own cops to break the rules so blithely and often, but Montalbano can do so and stay in our good graces because of the enormity of the task he faces: maintaining at least a semblance of law and order in a region rife with Mafia-sponsored corruption. When the prosecutors are bribable, when your supervisor is afraid to get crossways with the mob, when your fellow citizens have become inured to high levels of dishonesty and violence — well, where’s the harm in “reading” from a blank piece of paper now and then? Or as Montalbano himself put it in “A Voice in the Night” (2012), “how do you remove sh-- from the middle of the street without a pooper-scooper? You have no choice but to use your hands and get them dirty.”
In “The Other End of the Line,” Montalbano’s 25th outing, the inspector takes his latest case personally. Forced to get a new suit for a wedding he has promised to attend with his longtime companion, Livia, the inspector puts himself in the hands of a highly recommended local tailor, Elena Biasini. To his surprise, the fitting is a pleasant experience, mostly because Elena is so attractive and engaging. Despite having been in the same room with her only a couple of (wholly innocent) times, Montalbano is deeply disturbed when Elena is found dead in her office, her body raked by cuts from a sharp tool of some sort. One of his colleagues poses the problem succinctly: “She was a woman who had a gift for being liked by everyone. She’d given work to so many people in town. She wasn’t a homewrecker, didn’t make married women jealous, or bust anyone’s chops. And yet, it’s also clear that this was a crime of passion.”
There is no shortage of suspects, including one of Elena’s ex-boyfriends and a young employee whose infatuation with her became so pronounced that she had to fire him. Montalbano spends a lot of time checking on their alibis; as he does so, troubling aspects of Elena’s past begin to surface.
Montalbano’s creator made a career in the theater, notably as a teacher of play-directing in Rome, and his gift for dialogue reflects that background. He was also lucky enough to find a fine translator, the American poet Stephen Sartarelli, who is especially good at rendering Sicilian dialect and general verbal muddle in English. Take, for example, the verbally challenged Catarella, the cop shop’s male receptionist, who has been minding the murder victim’s cat at Montalbano’s expense and now has a question for him.
“I wannit a tell yiz. ’at F’renix [a local store] axed me t’ax yiz if y’er also gonna pay for the cat’s letter.”
“Letter? What letter?”
“Chief, I swear, I tried a ax ’em, but I dint unnastand. ’Ey jess said sum’n ’at sounded like a ‘cat letter.’?”
“Was it cat litter?”
“Yeah, ’a’ss it, Chief! ’A’ss azackly right!”
After this farrago, what can Montalbano do but agree to foot the bill for the letter/litter, too?
In an author’s note at the end of “The Other End of the Line,” Camilleri thanks one Valentina Alferj, who helped him write the book “not only physically but also by intervening creatively in its drafting. In other words, now that I am blind, I would not have been able to write this story (nor those that I hope will follow) without her.” Camilleri died at age 93 in July of this year, but at least one more novel did follow (it’s due out in the United States next spring), and possibly there are more. Let’s hope so, because for anyone who likes mysteries with good plotting and characterization, vivid local color, and sparkling language, the Montalbano series is azackly right.
Dennis Drabelle
 
 

AISE, 12.9.2019
Un omaggio ad Andrea Camilleri e “Un libro al mese” a Francoforte

Francoforte - Il 18 settembre, a due mesi dalla scomparsa dell’amatissimo - e ben conosciuto anche in Germania - scrittore, sceneggiatore, regista e drammaturgo Andrea Camilleri, il Consolato Generale d’Italia a Francoforte dedicherà una serata a questa eccezionale personalità della cultura italiana, proiettando in Sala Europa, alle ore 19:00 il film “La mossa del Cavallo”, regia di Gianluca Maria Tavarelli, tratto dall’omonimo romanzo storico pubblicato 20 anni orsono.
Un omaggio al maestro Camilleri che in questo romanzo storico - ambientato nel 1877 a Vigàta, "il centro più inventato della Sicilia più tipica" - crea un intreccio a sfondo poliziesco che si sviluppa e si scioglie grazie all'uso del dialetto siciliano “vigatese”; lingua ormai conosciuta ai tanti ammiratori del Commissario Montalbano.
Il docente Massimo Fagioli dell’associazione Italiani in Deutschland e.V. di Francoforte presenterà al pubblico il film nonché alcuni aspetti di questo romanzo la cui vicenda prende lo spunto da una nota di Leopoldo Franchetti per la sua inchiesta antigovernativa sulle condizioni socio-economiche della Sicilia nel 1876.
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Michele Santoriello
 
 

Corriere della Sera, 12.9.2019
Sicilia
Effetto Camilleri, le navi da crociera faranno tappa a Porto Empedocle
Il paese natale del grande scrittore, scomparso lo scorso luglio, è sempre più richiesto dai turisti. E il Comune ora realizzerà anche una (nuova) statua in centro

Potenza camilleriana: l’influsso della memoria del celebre scrittore di Porto Empedocle agisce positivamente anche sui flussi turistici delle grandi navi da crociera. Il fenomeno Andrea Camilleri continua ad esercitare il suo fascino a livello nazionale ed internazionale, un successo narrativo e multimediale (fiction televisiva, cinema, fumetti Walt Disney) che non ha alcun confine di genere né alcun limite geografico. Anche nel lontano Giappone, già da tempo, si leggono le traduzioni dei libri incentrati sul commissario Salvo Montalbano. In quest’ottica si comprende bene la novità che nelle rotte del Mediterraneo delle grandi navi da crociera sia in procinto di essere aggiunta la tappa di Porto Empedocle, la cittadina dell’Agrigentino, dove Andrea Camilleri nacque il 6 settembre del 1925. E che in realtà è la Vigàta letteraria. Si tratta dei luoghi che hanno ispirato la creazione della città immaginaria teatro delle indagini del commissario Salvo Montalbano.
L’accordo
Così se la fiction televisiva ha consacrato gli splendidi luoghi del Ragusano e della Sicilia del Sud-Est, nella mente di Camilleri vi erano le meraviglie della sua terra natia. Camilleri nel mondo è divenuto sinonimo dell’immagine in positivo della Sicilia. Al punto che le navi di MSC e di Costa Crociere che transitano dai porti di importanti metropoli del Sud quali Catania e Palermo, potrebbero fare tappa anche a Porto Empedocle. La notizia è stata ufficializzata da Ida Carmina, sindaco di Porto Empedocle, che ha firmato con i vertici delle due aziende navali l’istanza di concessione della banchina «Todaro» per l’ormeggio delle navi da crociere e per i servizi turistici ai passeggeri. Così dopo le navi da crociera maltesi, l’arrivo dei colossi navali può aprire a Porto Empedocle nuovi orizzonti turistici. Una tappa che consentirebbe non solo la visita dei luoghi letterari della Vigàta del commissario Salvo Montalbano, ma anche del suggestivo spettacolo naturale della Scala dei Turchi e della Valle dei Templi di Agrigento. Porto Empedocle diverrebbe la porta d’ingresso per la navi da crociera nella costa Sud della Sicilia ed un trait-d’union con uno dei cuori pulsanti dell’antica cultura greca.
Il bronzo
Il Comune di Porto Empedocle e l’associazione culturale «La strada degli scrittori», per ricordare il popolare narratore, hanno lanciato il progetto per la realizzazione di una statua dedicata ad Andrea Camilleri, da collocare nella centrale via Roma, seduto ad un tavolino di un bar dove aveva il piacere di passare intere ore (durante i suoi soggiorni) a dialogare con le persone, bere birra e fumare le sue amate sigarette. Si spostava d’estate, spesso in treno e nave, dalla sua abitazione romana alla città natia nell’Agrigentino. Ogni mattina andava al bar, e con la sua arte affabulatoria da autentico cuntastorie affascinava le persone che lo ascoltavano...
Salvo Fallica
 
 

Ciavula, 12.9.2019
Riflessioni per il ventesimo anniversario del Commissario Montalbano

In occasione del ventennio di Montalbano e salutando tutti gli Amici del Commissario sottopongo a voi la mia improbabile recensione di questo Successo annunciato da 20 anni. ( Sono apertissimo a qualsiasi critica). Sembrerebbe quasi irriverente tentare di scrivere una recensione di un successo annunciato da vent’anni; eppure perche’ non farlo!? Il Commissario Montalbano è il Successo. Cosi’ lontano da tutti, con la sua abitazione lontana da tutto, in questo lembo d’Italia, in una Sicilia che riapre ad una Bellezza solitaria, naturale, di Cultura; quasi un’ultima spiaggia da vivere in solitario ma “presente” , proprio come il nostro Commissario, Salvo per i piu’ intimi.
Ti svegli la mattina , apri la finestra , sorseggi un caffe’ accompagnato dall’odore del mare. Una vista che ti impone di sorseggiarlo, il caffe’, appoggiato alla balaustra; che quasi ti sostiene ai soli mille pensieri di una realta’, quella umana, capace di trasportarti direttamente nell’ inferno della mente dove l’aberrazione dei fatti ti induce (Commissario) alla riflessione piu’ profonda dei misteri della Vita.
C’e’ il faro, di Punta Secca , simbolo di un riferimento di Luce che ti accompagna e ti indica , se glielo chiedi , quale “pista” seguire. Poi , il dovere Ti chiama ; o meglio ti squilla! in uno sfarfallio di incomprensibili parole dove tutte le ipotesi d’indagine si rimpastano nella litania di Catarella . Allora, cerchi, Commissario, di controllare il tuo Catafottersi delle emozioni e ritrovare il bando della matassa; che si aggroviglia sempre’ piu’ al ritmo del fedele Fazio che con il suo provocatorio “Gia’ fatto”!! non ti lascia, MAI, solo. Dunque, riparti e gli eventi ti conducono per contrade brulle dove l’agave sfida con il suo slancio solitario, il caldo, intenso, della” Vampa d’ Agosto “. Ed il fazzoletto intriso di sudore del fu’, Ahime’, AhiNoi, Dottor Pasquano al quale dopo attento esame “scassandogli i gabbasisi”, con insinuoso garbo porgi a lui le consuete 3 domande (di cui solo 2 sono acconsentite) sotto il bombardamento del sole.
Scarpe impolverate, tornate tutti in Commissariato, ma un momento; guardiamoci intorno; osserviamo questa misteriosa , silenziosa Sicilia capace di sbalordirti con i suoi Palazzi d’ Epoca, le sue Piazze , le sue Cattedrali. Allora, Si’! Commissario; Ti fermi un momento ed una riflessione ti balena, nel bel mezzo del tuo circolo infernale di ragionamenti e “persuasioni”: per queste vie intrise di Storia e d’ Arte , la Ricchezza ed anche Interiore di Uomini incredibili DEVE essere passata di qui. Una Ricchezza inestimabile che ha fatto della Sicilia la Trinacria Immortale emersa da una “Forma dell’ Acqua” che ne ha plasmato la Cultura e la Tradizione piu’ profonde di questa Terra mediterranea. Ma e’ gia’ tardi!!! Hai un vuoto ; nei pensieri e soprattutto nello stomaco! Basta!: ” Mimi’, Fazio! Offro io. Andiamo da Enzo ma…soltanto se mi fate compagnia in SILENZIO perche’ (e qui tutti in coro, Mimi’ e Fazio) quando mangio non proferisco parola alcuna! Chi parla , invece, e’ Enzo , uscito come Nettuno dal Mare; il suo tacquino , “tridente” di inenarrabili prelibatezze che solo attraverso il fatidico “Mmmmmmmmm” se ne puo’ intuire, con gesto di deglutizione il profumo, il sapore , questa pausa celestiale di motivata soddisfazione. E poi ancora alla fine di una giornata dove ritrovi il tuo mare ; lo abbracci in una nuotata liberatoria , Panacea per la tua Anima. Ti asciughi , sali in casa e cosa ti attende? La peperonata di Adelina. Mmmmmmmm!! Affondi la forchetta , sfiorando il bicchier di vino, la porti vicino alle labbra e ….Drrriiiiiiiiin!!!! TOTALE CATAFOTTERSI di una CATARSI culinaria, amorevole, di Adelina! La tua Livia che con voce calma, come l’occhio del Ciclone dove regna la calma totale ti chiede: ” Ciao Salvo, come stai, sei stanco? Cosa stai facendo? Allora, Salvo, si toglie il tovaiolo dal colletto della camicia e….MA non riesco piu’ a sentire la loro conversazione che svanisce da li’ a poco con un bacio ed un saluto sulla balaustra , sotto una Luna che si riflette sul mare. Il Commissario Montalbano: solitario come tutti i grandi solitari capaci di nascondere nella loro solitudine quella luce di stelle e sentimenti che a poco a poco rendono la notte luminosa.
Mi pare di ricordare ancora Mascalippa dove la sua vita ebbe inizio. Dopo vent’anni , il Commissario e’ qui. Non tutto e’ stato portato a termine. Tanto, e’ stato spiegato attraverso un sentimento che porta avanti i progetti della vita: ” Beh cetto”!! la Passione di un Uomo che con il suo ” Senso del Tatto” ha saputo ascoltare e spezzare ” La Voce della Notte ” ( delle nefandezze umane) . Auguri Commissario!!!!
Stefano De Angelis
 
 

La Repubblica, 12.9.2019
Mattarella: "L’Italia ha bisogno degli editori"
Il presidente della Repubblica alla festa per i 150 anni dell'Aie a Roma

[…]
Impeccabile l'excursus storico di Gian Arturo Ferrari che dichiara: «Gli editori italiani hanno superato le prove di maturità». Peccato però che gli esami si fermino — chissà se con malizia — agli anni Ottanta del secolo scorso, e per l'ultimo ventennio i soli editori citati siano Sellerio e i coniugi Ferri di e/o, «perché se non ci fossero stati loro non avremmo avuto Camilleri e Ferrante». Però in sala non ci sono né i Ferri né Sellerio, che non fanno parte dell'associazione degli editori. Invitati sì, ma le poltrone restano vuote.
[…]
Simonetta Fiori
 
 

La Stampa, 13.9.2019
Quel primo Camilleri
60 anni fa lo scrittore firmava il suo primo libro, un limpido saggio sull’alba dei teatri stabili in Italia

Si intitola «I teatri stabili in Italia (1898-1918)», fa parte della storica collana «Documenti di teatro» dell’editore bolognese Cappelli. Lo ha firmato, nel 1959, Andrea Camilleri. A sfogliarne le pagine, si indovina nel documentato saggista il narratore che sarà. Già qui Camilleri, infatti, piuttosto che zelante compilatore si dimostrava indagatore posato, acuto e incisivo, attento a cogliere i dettagli che percepiva essere rivelatori e che conservava in una ampia e articolata visione d’insieme. Capace di delineare ritratti umani, li consegnava al lettore con parole sicure. Personalità e situazioni venivano tratteggiate con stretta aderenza alla realtà e autonomia di giudizio. Come il libro racconta, così Camilleri parlava: se ne riconoscono i toni, le pause, quasi l’inconfondibile voce. Con molto anticipo sul mitico commissario Montalbano che sarebbe arrivato nel 1994 e gli avrebbe dato la celebrità. Che lo scrittore siciliano fosse uomo di teatro è cosa risaputa. Ma questo volumetto, che disegna con competenza il quadro di un momento di passaggio nella storia del teatro italiano, dona tutto il piacere dell’incontro nuovo o rinnovato.
La narrazione, che ha piglio cordiale e appassiona come un romanzo, descrive un’avventura vissuta tra slanci di coraggio, sperimentazioni estetiche, asperità caratteriali, aneddoti gustosi, disamori, e fedeltà alla scena. Nomi spesso dimenticati riaffiorano dalla polvere. Vengono restituiti protagonisti tormentati che seppero guardare più avanti del loro tempo, ma il più delle volte non ebbero modo di sistematizzare in una cornice organica le proprie felici ispirazioni d’arte.
La disamina di Camilleri si apre su un clima che raccoglieva inquietudine e scontento: «dalla seconda metà dell’Ottocento cominciò a manifestarsi, in Italia, in forme sempre più aperte e risolute, una chiara insoddisfazione per l’ordinamento teatrale allora vigente. I più avvertiti teatranti italiani presero a teorizzare sulla necessità dei teatri stabili, invocandone la creazione e additando in essi l’unico serio mezzo per frenare i deleteri effetti del nomadismo imperante». Si avvertiva quindi, con urgenza, la necessità di un cambio di passo che contrassegnasse a suo modo il cambio di secolo. L’impulso al rinnovamento seguiva istanze etiche: «fu solo il desiderio di ridare al teatro una dignità, di adeguarlo alle più avanzate esperienze culturali degli altri campi dell’arte, a spronare gli appassionati». Le soluzioni pionieristiche avviate in tal senso furono due: il «Teatro d’Arte» a Torino e la «Casa di Goldoni» a Roma.
Nel racconto, l’attenzione di Camilleri si concentra inizialmente sul 1898. «Lo stesso anno in cui Stanislavskij e Nemirovič-Dančenko fondavano a Mosca il loro teatro, sorgeva a Torino un Teatro d’Arte» che, senza alcun fine di profitto finanziario da parte degli innovatori, avrebbe voluto portare il teatro al nobile livello delle altre arti. «Il teatro ebbe sede nel Politeama Gerbino, completamente rimesso a nuovo l’anno precedente, sia nel palcoscenico che nella sala (quest’ultima munita di volta apribile) e con una capacità di circa duemila spettatori; i prezzi furono tenuti abbastanza bassi: tre lire il posto di orchestra, due lire il posto numerato in galleria e una lira la prima galleria, mentre la seconda galleria e il loggione costavano, rispettivamente, 70 e 60 centesimi».
L’iniziativa non dappoco fu dovuta a Domenico Lanza (1868-1949), «critico drammatico de La Stampa e quindi della Gazzetta del Popolo, uomo di profonda e austera cultura». Il progetto intendeva offrire al pubblico artisti dotati di vera dedizione e sicuro valore. La cosa non lasciò indifferenti: «A Lanza si affiancarono entusiasticamente i migliori esponenti della cultura torinese dell’epoca». Il calendario degli spettacoli fu una collezione di successi. Sempre all’altezza delle migliori aspettative del pubblico. «Il repertorio, conforme ai gusti di Lanza, fu di alta qualità e ambiziosissimo». Purtroppo, a questo avvio che faceva sognare, seguì una sorta di brusco risveglio che ricondusse a una deludente realtà: «nonostante questa rilevante e qualificata attività, sia per dissidi interni sia perché il pubblico non affluiva in quantità sufficiente a ripagare l’alto costo degli spettacoli, il Teatro d’Arte dovette chiudere i battenti dopo un anno di intensa vita. Sebbene la compagnia non si fosse mai mossa da Torino, i suoi spettacoli ebbero un’eco nazionale».
L’esperimento romano cominciò con un proponimento azzardato: «Durante un banchetto tenuto in onore di Ermete Novelli nel 1899, il grande attore - che era reduce dalla sua seconda tournée in Francia - si levò in piedi per annunziare solennemente che era sua ferma intenzione creare in Italia una Casa di Goldoni, cioè un teatro stabile sulla falsariga della Maison de Molière, la Comédie Française». L’idea, che avrebbe avuto base al Teatro Valle di Roma, fu subito molto discussa. Nella pratica, dopo i primi testi di rilievo, il repertorio cambiò gusto e qualità. Si sperava di attrarre un maggior numero di spettatori e così «ridurre al minimo il deficit finanziario». Ma tutto risultò inutile. Il pubblico «cominciò a diradarsi quando comprese che nulla di assolutamente nuovo gli sarebbe potuto giungere da quella parte». Alla fine, «quando la Casa di Goldoni chiuse i battenti, Novelli si trovò con un disavanzo di duecento mila lire».
Il saggio di Camilleri analizza quindi la «Stabile Romana del Teatro Argentina», complicata vicenda divisa in due periodi. Il primo, legato alla figura di Eduardo Boutet. Questi, aveva esperito negli anni il fatto teatrale visto nella sua totalità, ponendo attenzione persino al riscaldamento della sala, alla sua pulizia e ai refusi nei programmi. Nel 1905 assunse l’«ufficio di direttore artistico della prima grande stabile italiana, la “Drammatica Compagnia di Roma”». Sottolinea Camilleri: «Boutet volle che a tutti fosse data la possibilità di accedere al teatro, anche ai meno abbienti; sicché quando, in qualche speciale occasione, le poltrone dei palchi aumentavano di prezzo, il costo del biglietto per le sedie e le gallerie rimaneva comunque immutato». L’attività avviata ebbe buoni risultati nel primo anno, grazie anche alla scelta di autori che «attraverso le loro opere, seguivano una strada ben definita e propugnavano idee di progresso sociale».
La quiete non albergava a lungo in questi nuovi percorsi culturali. Gelosie e dissapori erano sempre dietro l’angolo. Racconta Camilleri: «purtroppo, sul finire dell’anno teatrale, scoppiarono i primi dissensi all’interno della Stabile». Cominciava un periodo amaro per Boutet che «si rese conto di non poter fare affidamento su molti amici: alcuni erano rimasti scottati dalla sua rigida ed orgogliosa intransigenza, altri avevano un giro di interessi economici che risultava essere seriamente minacciato dalla sua politica teatrale». Malgrado una apparenza di positività, l’armonia era perduta. Le conseguenze non si sarebbero fatte aspettare. Boutet, che tanto avrebbe voluto costruire il teatro per il popolo, ritornò «alla sua cattedra di storia del teatro». Il piano originale si era concluso.
Una nuova stagione di gloria per La Stabile si concretizzò sotto la direzione di Ettore Paladini. Camilleri lo presenta con vividi tratti: «rispettosissimo del testo, Paladini era un esperto concertatore di tutti gli elementi costitutivi dello spettacolo: dotato di un gusto singolarmente moderno e di un temperamento di studioso, odiava affidarsi all’intuizione e all’improvvisazione». L’affermazione della nuova Stabile era assicurata. Quando fu inaugurata la stagione, il teatro si era rifatto il look: «una sala completamente rinnovata, molto più luminosa ed ariosa. Erano state poste lampade interne nei palchi, messi dovunque tappeti rossi, rifatte le dorature, arretrata la ribalta fino alla metà dei palchi di proscenio». Eppure i riscontri incoraggianti non durarono. C’era stato un «mutamento del gusto del pubblico» e non si poteva rimediare, «la grande crisi si avvicinava, mutavano le mode, i sentimenti, le idee». Si susseguirono avvicendamenti di direttori con illusori momenti di grande favore e una mediocre quotidianità. «Negli ultimi anni gli spettacoli dell’Argentina erano diventati un gioco d’azzardo: i direttori erano costretti a puntare tutto su un copione, ma i colpi perdenti superavano di gran lunga quelli vincenti».
Anche Milano attraversò le sue vicissitudini. Il problema venne affrontato da «un comitato, sorto verso gli ultimi giorni del maggio 1906, per promuovere la costituzione di una compagnia stabile milanese». La realizzazione fu contrassegnata da pragmatismo ed efficienza. Nel 1912 erano precisi nomi di riferimento di questo itinerario meneghino, il Teatro Manzoni e Marco Praga. «La prima stagione si chiuse fra la generale soddisfazione di tutti». Ma la tempesta era imminente.
«Nel 1913, com’era da prevedersi, scoppiò la crisi fra il direttore e i suoi primattori». E il tempo non migliorò la situazione. Tuttavia, «all’indomani di ogni prima, indipendentemente dal valore dei testi e dal giudizio del pubblico, la critica ebbe sempre parole di alto elogio per la recitazione e la messinscena». Poi i primi attori vennero cambiando. I successi seguitarono. Quando la nuova diva Irma Gramatica abbandonò la compagnia, invece, fu un colpo senza ritorno. «La Stabile sopravvisse fino al febbraio 1917».
Nel libro si trovano anche interessanti annotazioni sui cosiddetti «teatri minimi» o «teatri a sezione», anche questi espressione di un’ansia di novità e di rinnovamento. Spiega Camilleri: «Tali teatri nacquero e si moltiplicarono tra il 1910 e il 1913». La loro composizione era dettata dall’intento di venire incontro il più possibile ai gusti del pubblico, «si trattava di sale che presentavano spettacoli misti, composti da attrazioni varie, numeri di canto e ballo e anche da una sezione di prosa. Quest’ultima aveva la durata di un’ora circa: per tale limitazione di tempo gli organizzatori furono costretti a presentare al pubblico lavori drammatici in un atto o al massimo in due atti». I teatri minimi erano formati, in gran parte, da «minuscole compagnie create da commediografi divenuti per l’occasione direttori artistici».
In chiusura del suo saggio Camilleri traccia un bilancio in chiaroscuro: «Ad ogni modo è indiscutibile che, pur fra grossi errori e pesanti incertezze, furono le Stabili a permettere l’evoluzione scenografica e drammaturgica italiana». Lo conferma il fatto che, per citare un esempio, Pirandello fu inizialmente ospitato «solo dai teatri stabili». Questi risultarono, comunque, esito di un processo tardivo e impervio, perché, «mentre in Italia pareva una conquista aver ottenuto le scene costruite, una recitazione disciplinata e una direzione unitaria, tutti elementi bastevoli ad una dignitosa lettura del testo, all’estero […] prosperava già la regia, l’interpretazione critica di un testo: da noi, per merito dell’appassionata opera di un gruppo di autori e di critici, si era passati alla sintassi. Pochissimo, certo, ma era il massimo che si potesse fare». Occorreva ancora altro: «era necessario che le eventuali compagnie stabili sperimentassero testi nuovi con nuovi mezzi scenici ed era condizione indispensabile che alla testa di questi teatri andassero uomini di teatro di tipo nuovo».
Rita Italiano
 
 

Balarm, 13.9.2019
"Serpi pazze e code di drago": trovate le poesie di quando Camilleri aveva 30 anni
È successo per caso, sfogliando una raccolta di elaborati di giovani poeti del 1958: esce un volto sconosciuto di Andrea Camilleri, il "papà del Commissario Montalbano"

Capita che nei posti in cui meno te lo aspetti trovi un tesoro. Ed è così che tra le migliaia di libri accatastati e impolverati della biblioteca itinerante di Pietro Tramonte è stato rinvenuto un libro con le poesie dell'allora "Nuovo poeta" Andrea Camilleri.
Pietro Tramonte ha aperto uno spazio dopo la pensione: un vecchio magazzino di piazza Monte Santa Rosalia a Palermo si è trasformato in una libreria che raccoglie libri per rivenderli (a pochissimi euro) ma in cui è anche previsto "lo scambio".
Insomma Pietro dà nuova vita ai vecchi libri: negli anni sono migliaia le pagine accumulate e i libri accatastati tanto che degli scaffali sono stati messi lungo la strada, fuori dal magazzino come a creare un universo fantastico che si svela a poco a poco, dietro ogni pila di libri, sotto uno scaffale c'è un altro libro, un'altra storia, un piccolo mondo di carta.
Si possono perdere ore ed ore tra quelle gigantesche pile e comunque mai e poi mai si torna a casa a mani vuote. Si trovano spesso prime edizioni, libri antichi, piccole chicche che per gli amanti della lettura sono piccoli tesori.
È in questo posto magico che una mattina, passando da quella stradella, è saltato nelle mani di un palermitano un libro con una vecchia copertina con su scritto "Nuovi Poeti - raccolti e presentati da Ugo Fasolo", edito da Vallecchi edito nel 1958.
Tra questi anche un giovane poeta Andrea Camilleri, che all'epoca aveva 33 anni: di seguito le quattro poesie dello scomparso scrittore, ideatore del personaggio del Commissario Montalbano e penna che ha permesso alla Sicilia di farsi conoscere per i polizieschi e le coste assolate delle sue ambientazioni.
Alessia Rotolo

Il picchio è tornato a battere come ogni anno
sempre sulla stessa corteccia con un rumore
di semi caduti per terra. Ora gli uomini vanno
per vie traverse, ignorando la strada dritta
non sentono che qualcuno li chiama alle svolte.
Il tempo è pesante come un pezzo di muro;
ogni ora come un sasso ci grava sul cuore,
le case non sono più quelle d'una volta
è spento il camino, e tra i mogani
le parole d'un giorno impossibili a ripetersi
ora giacciono inerti. I conti non tornano più;
sull'orlo degli specchi l'oro della gioventù
è patina di polvere. Forse non è come ogni anno
se il picchio batte più forte alla stessa corteccia.

Non basta più guardare in cielo le costellazioni
Andromeda vagante o il Carro dell'Orsa
per inventare nuove e fragranti consolazioni
o dire parole d'amore vecchie come le stelle
avvolgendole in seriche trine di versi preziosi,
non basta più guardare il mare la spuma sugli scogli
e dire che è così la vita che va e viene
come l'onda e che dopo tutto ci sono i fari
a guidarci (e qui risolino sapiente e compiaciuto
di professore in pensione). E guardiamoli i fari,
hanno sempre una luce monotona verde-rossa
scandita nel buio; noi siamo perduti in una fossa
di sangue e fango ed essi non hanno mani
hanno solo una luce; che c'importa? Non bastano
i fari, le stelle, non è vero, non sono l'occhio di Dio.

Non c’è più un tempo per nascere un tempo per morire
si nasce e si muore nello stesso momento infinite morti
ci assediano è l’ora che ognuno raccolga
in sé la morte degli altri il frumento assiderato
dal gelo il topo che si dibatte nella gabbia
il marito che piange la moglie infedele. E l’ora
di cogliere il dolore degli altri in una mano
e portarsela in fronte a stamparvi croci e croci in rosso
udire il nostro grido nella bocca dell’uomo
che ci passa accanto per caso è l’ora di aprire
tutte le finestre tutte le porte abbattere i muri se occorre
per poterci guardare negli occhi trovare una parola
nuova che non sia preghiera ma urlo.
E l’ora che dalla morte nasca la vita

Lascia al tempo del turbine codadidrago
balzare il gallo nel suo canto, il dito
accusarci implacato e farsi emblema
la serpe pazza che ingoia la coda,
vento testadimoro, tu che azzardi
carezze al dorso delle case e pigro
borbotti, amico vento del deserto, tu
guida il fiuto dei cani sulla pista,
matura i grappoli, accendo l'amante
allo schiudersi tenero dell'ostrica.
Grano di sabbia è la tua ora e mai
parete altera ne dirà la storia:
fa che il tuo fiato non si muti in squillo,
che il metallico gallo non si desti
che la mano con l'indice rimanga
nnocua insegna, che il bianco serpeggiare
sia di carte sgualcite. Concedici una breve
oasi alle tue palme, illudici per poco
che la tromba spezzata è nella polvere
 
 

Donna Moderna, 13.9.2019
La Sicilia magica di Camilleri
Il papà del commissario Montalbano non solo ci ha regalato trame appassionanti: ha dato dell’isola un’immagine unica e pulsante. Lo racconta qui un’autrice messinese, Nadia Terranova, che è cresciuta con i suoi libri

Era il 1994, vivevo a Messina, dove sono nata, e frequentavo il liceo classico. Il mio professore di italiano, Giuseppe Cavarra, si occupava di poesia dialettale e dei racconti della nostra isola con un amore che mi ha formato: da Cielo d’Alcamo a Gesualdo Bufalino, dalla poetessa Maria Costa a Leonardo Sciascia, alle leggende di Cola Pesce raccolte dalla voce dei pescatori del litorale. Non c’era storia, opera, verso che in classe non sottoponessimo a sguardo critico e attenzione profonda. Imparai allora che, nella letteratura italiana, quella siciliana occupava un posto centrale e pervasivo, che non ne era ai margini ma la costituiva con una malia tutta sua.
Era il 1994, e per Sellerio usciva in libreria La forma dell’acqua, un romanzo con protagonista un commissario che risolveva lo strano caso dell’omicidio di un ingegnere, il cui cadavere era stato rinvenuto in un’auto da due munnizzari. Il professore Cavarra entrò in classe con il libro sottobraccio e cominciò a interrogarci: che vuol dire secondo voi “la forma dell’acqua”? Se l’acqua non ha una forma, perché questo scrittore vuole dargliene una? Come al solito, apriva il viatico a una discussione più ampia toccando temi universali: cosa significa fare una scelta poetica, cosa si nasconde dietro una metafora.
Incuriosita dal nome di quello scrittore, che avevo visto già negli scaffali di casa ma era adesso circondato da un clamore nuovo, lessi il mio primo Montalbano, non sapendo ancora fino a che punto sarebbe diventato di tutti e non sapendo neppure che fosse il primo; non esisteva quella prateria di pubblicazioni che oggi, voltandomi indietro, devo scavalcare per risalire all’origine. “Montalbano sono!” dice Salvo, ormai con la faccia di Luca Zingaretti, e il lettore si mette seduto, e ogni volta la storia comincia, con i fili rossi che la legano a tutte le altre della serie e con le particolarità che la rendono unica.
Così, in quell’estate del 1994, due anni dopo l’estate atroce del 1992, l’estate delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, della Sicilia in ginocchio e dello stato d’assedio, cinque anni dopo la morte di Leonardo Sciascia, che della mafia tutto aveva compreso e narrato, comparve un personaggio che dava all’isola un’identità diversa, luminosa, originale e originaria. Le dava il lusso che noi siciliani pensavamo di non poterci più permettere: la libertà di non legare la Sicilia solo a un’immagine di rovina e ferite, ma di utilizzarla come scenario di trame appassionanti, regalandola a un genere trasversale e amato come il giallo. La lingua spagnola aveva il Pepe Carvalho di Manuel Vázquez Montalbán (omaggiato nel nome da Camilleri), la francese il Maigret di George Simenon, la greca il Kostas Charitos di Petros Markaris: noi avremmo avuto Salvo, italiano, siciliano, di quella parte dell’isola che fa capo alla città che ci piace chiamare con il nome antico, Girgenti.
C’è anche la mafia, certo, nei racconti di Camilleri. Ma nel complesso la rappresentazione popolare usciva con lui dal giogo più recente della dimensione unica della cronaca e poteva proiettarsi in un’ipercontemporaneità viva, tangibile, interconnessa. Vigata diventava Macondo e le cose siciliane non erano più “cose di cosa nostra” ma cose europee, cose di tutti. Oggi, nell’agrigentino, la cartellonistica della “Strada degli scrittori” segnala ai turisti che girano in automobile i luoghi di interesse letterario, i luoghi dei romanzi di Sciascia, di Pirandello e di Camilleri.
Quanta gioia ci ha dato Camilleri con i suoi romanzi, con il teatro, con le storie per bambini, con gli interventi pubblici sui fatti dell’attualità, da un tardivo successo fino alla sempre troppo precoce dipartita (sì, certo, l’età: ma Andrea Camilleri era il 93enne più giovane sulla piazza, con l’eterna freschezza di una semplicità mai banale, mai stantia). Quanto importante è stato ed è per chiunque, nato in Sicilia, debba fare i conti con la produzione di un immaginario: scrittori, registi, artisti.
C’è per forza una Sicilia di Camilleri che va ad affiancarsi a quelle dei grandi che lo hanno preceduto, che lui stesso ha conosciuto e raccontato. Una Sicilia di cui la Sicilia stessa aveva bisogno in quel momento, che ha poi ha allungato la sua luce sui decenni a venire, fino a diventare immortale. È un’isola pulsante, magica, comica, inesorabile: difficile dire se Andrea Camilleri l’abbia inventata o solo descritta, perché le cose non esistono davvero finché non arriva una grande anima a raccontarle.
Nadia Terranova
 
 

Slobodna Dalmacija, 13.9.2019
Gorki Andrea i zaljubljeni Salvo
Pisac na odlasku očito nije mogao suspregnuti malodušnost i razočarenje zbog toga kakav svijet ostavlja za sobom. Svijet koji je svojim knjigama barem malo popravljao

Jedva mjesec dana nakon smrti Andree Camillerija zagrebački "Profil“ mu se naklonio prijevodom (potpisuje ga Juraj Gracin) desetog romana na hrvatski jezik (odnosno ukupno dvadeset šestog u serijalu o inspektoru Salvu Montalbanu). Stari meštar ovoga je puta svoga junaka stavio na sto muka. Okej, priznajem, za volju popularne fraze malčice sam krivotvorio pravo stanje. Ipak se ne radi o stotinu teških nevolja, nego o samo tri, ali među kojima je i jedna nenadano dramatična. No, krenimo redom...
Kao što svi prilježni čitatelji serijala vrlo dobro znaju, Montalbano je veliki bonkulović koji ni za živu glavu neće preskočiti ukusan, naravno, topli obrok. Nema toga šokantnog obrata u istrazi koji bi ga mogao navesti da odustane od ručka u omiljenoj gostionici kod Enza ili da navečer ne smaže ono što mu je priredila dvorkinja Adeline. A dok jede, pobožno šuti sve dok gutljajem vina ne pogura i posljednji zalogaj. Romani o njegovim slučajevima trebali bi ući u program školske lektire, ako ne zbog svoje književne vrijednosti, a ono barem stoga što djecu mogu podučiti ispravnoj, zdravoj i ukusnoj prehrani.
I ovom prilikom Camillerijev junak gušta u biranim jelima s tradicionalne sicilijanske trpeze kao što su salata od hobotnice, špageti sa srdelama, pečeni škampi i lignje, pašta sa skutom, janjeći kotlet s krumpirom, salata od rakova, hobotnica i inćuna, zapečena pašta s balancanama i kačkavaljem, nabujak od riže s gljivama, mozzarelom, jajima i rajčicama, nadjevene pečene srdele, gratinirane artičoke, male ukiseljene hobotnice, caponatina, zapečeni makaroni... No, u nekoliko navrata dogodila su mu se i iznenađujuća otkliznuća s kolosijeka gurmanskih užitaka, pa se morao zadovoljiti običnim šnicelima, sendvičima, čak i picetom.
Što se to dogodilo sirotome Montalbanu da je morao pogaziti svete prehrambene principe i okusiti hranu koju je do tada držao običnim napojem? Je li ga izblesirao neki osobito komplicirani slučaj? Nije da nije, jer se morao uhvatiti u koštac s naoko nerješivom enigmom, no profesionalni razlozi ipak nisu presudno utjecali na njegove nevolje s apetitom. Naime, policijskom veteranu koji ne treba još dugo odbrojavati do mirovine, njegov je književni ćaća priuštio zaljubljivanje. I to u kolegicu, bitno mlađu i, naravno, privlačnu, forenzičarku koja je u Vigatu dospjela nakratko, kao zamjena. Da bi ljubavnu intrigu dodatno zagropao, u priču je uključio i Liviju, Montalbanovu dugogodišnju partnericu koja živi u Genovi, povremeno svrati na Siciliju i baš sad joj se prohtjelo doputovati.
Zaplet u inspektorovu ljubavnom životu (ne)sretno se podudario s kriminalističkom intrigom. Ubijen je Calogero Catalanotti, imućni rentijer, zaneseni kazališni amater i neobičan zelenaš. Neobičan utoliko što novac posuđuje mnogima, za kamatu koja je samo pristojna, ali ne i pljačkaška, pa se gotovo doima kao humanitarac koji priskače u pomoć onima koji u bankama ne mogu dobiti kredit. Premda se na prvi pogled čini kako bi motiv za njegovo ubojstvo trebao biti novac, vrlo skoro Montalbanovu će pažnju zaokupiti teatarska strast žrtve. Kao redatelj on prakticira neobičan način rada sa svojim glumcima. Jedan od likova u romanu kazat će da je Catalanotti negdje na pola puta između metode Grotowskog i poetike Fure dels Baus, no on zapravo iskušava uistinu jedinstvenu, premda vrlo morbidnu tehniku koja glumce može dovesti do pucanja živaca i tko zna sve čega ne. Što se više udubljuje u slučaj, Montalbano ne sužava krug sumnjivaca, nego ga dapače samo proširuje.
Dvije drame – inspektorova osobna i ova kriminalistička – zapliću se i raspliću u društvenome ambijentu koji je kontaminiran groznim vijestima sa svih strana. Montalbano je u jednom trenutku bacio pogled na televizijski dnevnik i što je tamo imao prilike vidjeti i čuti? "U Parizu je nastao kaos jer se za jedan zaboravljeni kovčeg mislilo da je pun eksploziva. Mađarska i Poljska su se protivile primiti svoje kvote o raspodjeli migranata, još gore: počele su podizati zidove kako bih ih spriječili da uđu. U međuvremenu pedofilski skandali u izbjegličkim kampovima. U Italiji su tog dana zatvorili, nasreću, samo sedam tvornica."
Andrea Camilleri oduvijek je, uz ostalo, bio i vrlo angažirani društveni kroničar koji se nije libio izricanja vrlo preciznih i bespoštednih kritika. Njegov žalac i u ovome romanu jednako ubada, samo što je ukupni ton djela gorči nego ranije. Pisac na odlasku očito nije mogao suspregnuti malodušnost i razočaranje zbog toga kakav svijet ostavlja za sobom. Svijet koji je svojim knjigama barem malo popravljao.
Ivica Ivaniševic
 
 

La Vanguardia, 13.9.2019
Cuentos que cuentan
Ay, si los animales pudiesen opinar… Cuentos infantiles para una rentrée con brío
Recomendaciones de Literatura Infantil y Juvenil

Hay libros que deberían estar en las estanterías de todas las casas. No porque sean los mejores que sus autores hayan escrito (aquí cada cual tiene su opinión) sino por lo que nos cuentan en ellos. En la tendencia cada vez más notable de conciencia ecológica y de preservación del planeta, el apartado animalista tiene un peso notable. De ahí que en esta ocasión os traigamos tres excelentes libros que sin ningún tipo de voluntad moralizante nos hablan del respeto hacia el mundo animal: ‘El diario perdido del profesor de Essex ’, una pequeña joya con unas divertidas ilustraciones que demuestra que la expedición y el descubrimiento de Darwin no fue un caso único; ‘ La historia de una ballena blanca ’ donde los hombres no salen muy bien parados de su relación con el mar y el particular zoológico del recién fallecido Andrea Camilleri, ‘ La liebre que se burló de nosotros ’. Tres propuestas, parafraseando a Luís Sepúlveda, para jóvenes de 8 a 88 años.
[...]
¿Cree que los animales pueden llegar a entendernos? ¿Hay algún animal que no dejaría entrar en su casa? Confiesa que no le gustan los zoos urbanos, ¿por qué? Acabó estos cuentos hace 10 años pero no es hasta ahora que los publica para sus bisnietas Matilda y Andrea. Pero quizá ellas tardarán todavía otros tantos en leerlos. ¿Qué cree que habrá pasado entonces? Estas son sólo algunas de la preguntas que nos hubiera gustado formularle al popular escritor italiano Andrea Camilleri, a raíz de la publicación de su libro ‘ La liebre que se burló de nosotros ’. Pero lamentablemente falleció a mediados de septiembre a los 93 años y las preguntas quedarán en el aire. Lo que no quita que hablemos de esta obra, cuyas poco infantiles ilustraciones de Paolo Canevari –artista amigo íntimo de la familia Camilleri- pueden llevar a pensar que no se trata de un libro para niños. En Cuentos que cuentan pensamos lo contrario, aunque requiera de un poco de ayuda.
Nos hallamos ante un poético, filosófico y a la par que animalista manuscrito donde Camilleri relata con la singularidad que le caracteriza su zoológico particular, es decir, todos los animales que han pasado por su vida, fuera para quedarse o no. Camilleri era de la opinión que no somos nosotros quienes elegimos a un animal como compañero sino que es él quien nos elige, y que si un animal desea se alojado durante unos horas o durante toda su vida, es justo satisfacer su deseo. Y así es como, en clave de recuerdos, desfilan por este libro en forma de 12 relatos cortos toda clase de animales, unos domésticos, otros menos domésticos y algunos directamente salvajes, como la tigresa a la que le declaró: “No puedo no amarte, porque eres realmente una criatura divina”.
Este es un libro muy especial en el que no encontramos para nada al padre del comisario Montalbano. Es un libro de un abuelo a sus nietas, Matilda y Andrea, a las que deja un mensaje claro y contundente: “Si verdaderamente un día pudiéramos saber qué opinión tienen los animales de nosotros, estoy seguro de que no nos quedaría nada por hacer sino desaparecer de la faz del planeta, muertos de la vergüenza. Siempre y cuando, dentro de cincuenta años, los hombres todavía pudiesen tener este sentimiento. Afortunadamente, yo no estaré allí. Pero me gustaría que algunos de mis bisnietos les dieran a los animales una copia de este folleto para que por mi parte, y por la de muchos otros como yo, puedan tener otra opinión aunque sea ligeramente diferente”. Tomemos nota.
Antònia Justícia
 
 

SardegnaDies, 13.9.2019
“Florinas in Giallo” si tinge di rosso con Dacre Stoker
Insieme al pronipote del famoso autore di “Dracula” arrivano al festival letterario Massimo Carlotto, Luca Crovi, Antonio Paolacci, Paola Ronco e Giuliano Turone

Florinas. Alle note gialle e nere di “Florinas in Giallo – L’isola dei misteri”, sabato 14 settembre si aggiunge un’inquietante sfumatura di rosso. Con un grande ospite internazionale, Dacre Stoker, pronipote del famoso scrittore irlandese dell’Ottocento Bram Stoker, il creatore di Dracula. Dacre Stoker ha scelto “Florinas in Giallo” come unica tappa sarda (alle 21.30, piazzale della Chiesa di San Francesco) del tour di presentazione di “Dracul” (Editrice Nord), di cui è autore insieme a J. D. Barker e che costituisce un prequel anomalo del più famoso “Dracula” del 1897. L’idea vincente del libro ruota intorno all’ipotesi fantastica che Bram Stoker, oltre a creare il suo immortale capolavoro, sia stato a sua volta vampirizzato da bambino, guarendo in tal modo da una misteriosa malattia che lo tormentò per i primi sette anni di vita.
Dacre Stoker presenta il libro, insieme a Luca Crovi, alle 21.30 sul piazzale della Chiesa di San Francesco, al culmine di una intensa serata dedicata al ricordo di Andrea Camilleri, che si apre alle 18.30 in Piazza del Popolo. Ospiti, gli scrittori Antonio Paolacci e Paola Ronco, Luca Crovi e Massimo Carlotto, il giudice Giuliano Turone.
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Alle 19.15 Luca Crovi e Massimo Carlotto sono i protagonisti della lezione d’autore “Il giallo di Massimo Carlotto”. Redattore alla Sergio Bonelli Editore, dove cura tra l’altro la serie del commissario Ricciardi, il personaggio creato da Maurizio De Giovanni, Crovi ripercorre il suo legame con la prima direttrice artistica di “Florinas in Giallo” Tecla Dozio, con Andrea Camilleri e con Andrea G. Pinkettes, le tre personalità, insieme a Massimo Bordin, a cui sono dedicate le quattro giornate settembrine del festival. «Grazie a Tecla Dozio e alla sua Libreria Sherlokiana – ricorda – ho letto per la prima volta Massimo Carlotto e ho avuto modo di incontrarlo e di fare con lui l’adattamento di “Arrivederci amore ciao”, che ci ha dato un sacco di soddisfazioni. Andrea G. Pinketts è stato per me il fratello maggiore scanzonato che ha scritto le sue regole del giallo come introduzione al mio primo saggio, e Andrea Camilleri l’autore che si è raccontato con più piacere nelle lunghe interviste che gli feci su Radio2». Il creatore dell’Alligatore, Massimo Carlotto anticipa alcuni contenuti della serata: «Il noir ha saputo raccontare l’Italia di oggi conquistando il favore dei lettori italiani ed esteri. I nostri romanzi hanno spaventato, commosso, inquietato, divertito. Ogni volta che incontriamo in occasioni pubbliche coloro che ci hanno letto, si mette in atto uno scambio continuo di idee, percezioni, stimoli. A Florinas avrò la fortuna di confrontarmi con Luca Crovi nella veste di autore e di critico. Di sceneggiatore di fumetti e molto altro. Sono certo che i lettori si divertiranno».
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CataniaToday, 13.9.2019
Misterbianco intitola un teatro allo scrittore Andrea Camilleri
Nino Di Guardo che ha firmato la determina di intitolazione lo scorso mese

Domani sera alle ore 19 il teatro comunale che si trova nella sede storica del Palazzo Municipale in via Giordano Bruno, a Misterbianco, sarà intitolato al Maestro Andrea Camilleri, recentemente scomparso. Una cerimonia semplice, voluta dal sindaco Nino Di Guardo che ha firmato la determina di intitolazione lo scorso mese, nel corso della quale sarà scoperta la targa posta all’ingresso al quale farà seguito una conferenza sullo scrittore che sarà tenuta dal prof. Antonio Di Grado ordinario di Letteratura italiana all’Università di Catania. “Abbiamo voluto dedicare all’indimenticabile Andrea Camilleri – ha detto il sindaco Di Guardo – il nostro storico teatro comunale. Geniale scrittore, Camilleri è stato l’inventore di un linguaggio che ha portato la sicilianità nel mondo. Un grande uomo e maestro di libertà che ha indicato ad un paese frastornato la strada dell’umanità e dell’impegno civile.”
 
 

La Repubblica (ed. di Napoli), 13.9.2019
Teatro Ghirelli: apre Moscato "Viaggio obliquo nella canzone"

Tanti bei titoli e nomi nella stagione della Casa del Contemporaneo di Salerno. [...] Omaggio ad Andrea Camilleri con Antonella Romano e Rosario Sparno, "Le funambole" sarà lo spettacolo del 24 e 25 gennaio. [...]
Giulio Baffi
 
 

TV Sorrisi e Canzoni, 13.9.2019
Michele Guardì: «Così ho deciso che avrei raccontato “I fatti vostri”»
Il celebre autore tv ci parla della sua famiglia, della sua devozione al “Santo Nero” e di come è nata la sua carriera

È da poco tornato dalla Sicilia, dove ogni anno trascorre due mesi di vacanza nella casa di Agrigento, il suo luogo del cuore. Nella sua terra d’origine Michele Guardì, papà di “I fatti vostri”, coltiva la sua smisurata devozione per San Calogero, chiamato anche il “Santo Nero”.
«Arrivo la prima settimana di luglio ad Agrigento, dove lo si festeggia, e parto a fine agosto quando nel mio paese natale, Casteltermini, lo si venera di nuovo con una grande processione» ci racconta, cercando di convincere chiunque che quella festa religiosa sia la più bella al mondo.
Un Guardì così devoto, chi l’avrebbe mai detto... Ma ha ricevuto un miracolo dal santo?
«No, lo invoco quando sono in difficoltà ma non mi piacciono i fanatismi. Lo amo sin da bambino e devo a lui il fatto di non essere mai stato razzista. San Calogero è nero. Lo amava anche Andrea Camilleri che aveva una statua del santo nella sua stanza a Porto Empedocle».
Lei conosceva bene Camilleri.
«Sì. Nenè, così veniva chiamato il maestro, era stato compagno di banco al Collegio vescovile di Agrigento di mio cugino, Alfonsino Mondello. A volte, quando incontravo Camilleri, telefonavo a mio cugino, che era felice di sentire il suo vecchio amico, e assistevo ai lunghi silenzi del maestro con gli occhi pieni di lacrime. Parlavano della loro infanzia, dei ricordi di scuola. Io ci vado a nozze con le emozioni...».
[...]
Antonella Silvestri
 
 

FQ Millennium, n°27 Anno 3, 14.9.2019
Il meglio

Lunedì 11 giugno del 2018, nella città di Siracusa, nella scena perfetta del Teatro Greco Antico, s'invera l'emozione della bellezza fatta di rasposa voce, contrappunto di notte e parole e poi ancora la sacrissima discesa sulla terra di Tiresia. Eccolo: il profeta cieco che ancora una volta parla alle donne e agli uomini, alla gioventù radunatasi negli spal-ti, quindi alle macchine da presa che un anno dopo, alla morte di Andrea Camilleri, potranno restituirsi all'eco di ciò che fu quella sera. Fu l'unicum di una fatica tutta di poesia con cui Camilleri, buttandosi alle spalle i suoi acciacchi - e la sua stessa cecità - mette in opera Conversazione su Tiresia, un suo testo originale scritto apposta per la stagione dell'Inda, regia di Roberto Andò, a cura di Valentina Alferj e diventa nessuno e centomila nel mistero sgargiante di un uno dentro un altro uno: "Come tutti, come spiegava Luigi Pirandello, io sono bipolare".
Pietrangelo Buttafuoco
 
 

La Repubblica, 14.9.2019
Le strane regole del vicequestore Rocco Schiavone

Come la Rai si risolse a fare venti anni orsono con Montalbano, dopo due stagioni di esordio su Rai 2, anche Rocco Schiavone trasloca su Rai 1, la rete maggiore e bisognosa di soccorso. Nell'attesa, come a dirgli addio, vanno in replica al mercoledì sulla seconda rete i quattro episodi della seconda serie.
Montalbano col trasloco ha fatto un centro pieno diventando una miniera di ascolto per la Rai, oltre che la fortuna di Sellerio, il medesimo editore di Schiavone.
Chissà se accadrà anche stavolta.
Non è certo, perché al di là dell'essere sbirri entrambi i due personaggi sono assai diversi.
Tranne che per due aspetti.
Il primo è il rifiuto del fermo rispetto delle regole, salvo che mentre in Montalbano, la chiave del distacco la offre l'ironia, Schiavone le regole non le rispetta in concreto, simile in questo al tipo, visto in molteplici telefilm americani, del poliziotto perspicace ed efficiente, ma imbroglione, per rimediare quattrini, quanto basta.
Il secondo elemento condiviso da Salvo e Rocco, pur se per ragioni assai diverse, è la situazione di "distacco" con la donna amata.
La partner sentimentale di Montalbano, scapolo giurato, lavora altrove; la moglie di Schiavone invece è stata assassinata dalla mala e gli compare solo da allucinazione. Da qui per entrambi lo "stare insieme separati", ben diverso rispetto al Maigret di Mario Cervi che rientrando a casa sapeva di trovarvi le cure e l'attenzione della moglie premurosa, Andreina Pagnani, della quale fu regista in radio, Andrea Camilleri nel 1972.
Guarda caso.
I due detective Rai sono apprezzati più intensamente da chi più ha studiato, ma mentre, l'onesto Montalbano, amante un po' furbetto è più gradito dai maschi giovani, Schiavone, il meno onesto Schiavone, che però la moglie perduta se la porta sempre appresso nel dolore del ricordo, mobilita maggiormente le ragazze. Tanto per confermare che per le donne l'uomo bastardo può essere perfetto se è capace di un grande amore inconsolabile.
ondasuonda@repubblica.it
 
 

Adnkronos, 14.9.2019
Andrea Tarabbia vince il Premio Campiello

[...] Le premiazioni sono state accompagnate dal ricordo dello scrittore Andrea Camilleri, recentemente scomparso, che era stato insignito dalla Fondazione Il Campiello del premio alla carriera nel 2011.
 
 

Andrea Delogu, 15.9.2019
La voce si spezza dove il cuore esplode. Andrea Camilleri, Maestro.
Cliccare per il video tratto dalla serata finale del Premio Campiello
 
 

La Opinión de Murcia, 15.9.2019
Los dioses deben estar locos
El mundo desde Vigàta
Montalbano tiene un alma que sufre ante los padecimientos humanos, su ser íntimo acusa las cicatrices de los dramas que contempla, y sobrevive a ellos no sometiéndose al dictado de la maquinaria administrativa para la cual trabaja

Quienes pretendan tener una idea cabal de la civilización no deberían reparar tanto en los pretendidos logros del progreso, pues son fundamentalmente técnicos y por tanto muy poco humanos. Más que recordar la llegada del hombre a la luna o las misiones espaciales, hay que orientar la mirada hacia las profundidades, hacia el crimen y la miseria; no hay más humanidad en los museos que en las prisiones o en los manicomios. El hombre no es más genuino cuando pinta un lienzo o compone una sinfonía que cuando hiere o mata a un semejante. Una perspectiva completa debe abarcar también las zonas más sombrías y peligrosas de la conciencia.
Salvo Montalbano, el célebre comisario creado por Andrea Camilleri, desarrolla su actividad en la localidad imaginaria de Vigàta. La mayor riqueza del personaje no es tanto su inteligencia y astucia para resolver los misterios que rodean al delito, elemento clásico de las novelas de detectives, sino su fortaleza psicológica que no se limita a ser un instrumento ejecutor de la ley ni un simple funcionario que de manera racional, desapasionada y fría pone en marcha sus capacidades para esclarecer un crimen. Montalbano tiene un alma que sufre ante los padecimientos humanos, su ser íntimo acusa las cicatrices de los dramas que contempla, y sobrevive a ellos no sometiéndose al dictado de la maquinaria administrativa para la cual trabaja; por eso llega a desobedecerla, viola los protocolos de los registros, allana propiedades o practica interrogatorios de manera poco ortodoxa.
En muchas ocasiones se presenta Montalbano al lector como un hombre que ha encontrado en ciertos placeres los medios para vivir en el mundo hostil que las novelas de Camilleri describen. Y así encuentra consuelo en el amor por Livia en una relación no exenta de dificultades; muestra una indulgencia tolerante y casi paternalista hacia sus subordinados que comparecen con rasgos recurrentemente cómicos cuando olvidan o deforman constantemente el nombre de los testigos que acuden a comisaría, pronunciando un italiano dialectal lleno de equívocos o cuando cierran invariable e inopinadamente la puerta de un portazo para espanto de propios y extraños.
Son elementos de ternura y humor costumbrista que se unen a la buena disposición de Montalbano hacia la contemplación del paisaje, del mar y la luz que bañan la costa del sur del país, de los cielos estrellados y los paseos nocturnos. Montalbano es el hombre de la fuerza y la ley, pero más aún de la inteligencia y de los placeres de una civilización con rostro humano; de la buena gastronomía italiana por la que siente devoción, respeto e interés y cuyo disfrute sereno y pausado es como un remanso de paz y una ocasión para rendir culto a la sociabilidad; a la par se encuentra la lectura de libros escogidos o la buena conversación con personas inteligentes.
Todo ello conforma el universo de su personalidad que además es un sistema defensivo frente al universo subterráneo de Vigàta, resumen y condensación de nuestra época cruel y deshumanizada, en el que familias mafiosas que se reparten áreas de influencia son ya elementos del paisaje y constituyen, por así decir, instituciones toleradas aun siendo ilegales; es un mundo marcado por la violencia contra las mujeres que son objeto de explotación sexual, tráfico ilegal, secuestros y torturas, a veces de manera individual por hombres particulares y concretos o antiguas parejas, a veces de manera organizada por grupos criminales; es un mundo de ladrones a diferentes escalas, desde rateros y allanadores que de repente dan con un hallazgo inesperado hasta bandidos de cuello blanco que amparados en un sistema económico, digamos permisivo, traman audaces operaciones o simulan arriesgados robos contra los mismos poderes para los que trabajan; un mundo en el que los medios de comunicación se pliegan a la demanda de grupos de interés y se emplean como portavoces de poderes fácticos y opacos según la ocasión demande.
En todos los casos el célebre comisario siente una compasión tan indisimulada, franca y sincera hacia los desfavorecidos de la fortuna como abierta es su repulsa contra aquellos que golpean con la fuerza de su poder a los indefensos. Y en un mundo oscurecido por intereses sórdidos o bajas pasiones Camilleri nos ofrece el sorprendente, pero reconfortante espectáculo, de un servidor público que no defiende sola y exclusivamente la ley sino que profesa, contra viento y marea, la causa perdida de la humanidad.
José Antonio Molina Gómez
 
 

La Repubblica (ed. di Napoli), 15.9.2019
"Quell'estate con Eduardo e De Simone"

Tre convitati di pietra, al convegno "L'estate del nostro fermento" ieri al Pan, l'incontro organizzato da Luciana Libero.
[...]
Tra gli interventi più significativi, quello del drammaturgo Manlio Santanelli, autore del rivoluzionario testo "Uscita d'emergenza": «Ebbi due lettori eccellenti: Gregoretti definì il testo degno di un Pinter napoletano e Camilleri disse che poteva essere l'ultima commedia di Eduardo».
[...]
Stella Cervasio
 
 

France tv, 15.9.2019
Regarder en streaming l'épisode 2 saison 12 de la série Commissaire Montalbano sur France 3 - revoir tous les épisodes en streaming sur france.tv.
Commissaire Montalbano S12 E2 : L'amour
diffusé le dim. 15.09.19 à 21h00
disponible jusqu'au 22.09.19
séries policières & thrillers - 108 min - 2018
avec : Luca Zingaretti, Cesare Boci, Peppino Mazzotta, Serena Iansiti, Angelo Russo, Fabrizio Ferracane, Stella Egitto, Gigio Morra

Michela Prestia, une femme au passé dramatique, est portée disparue. Injustement rejetée dès son plus jeune âge par sa famille, elle s'est liée à des hommes qui ont ruiné sa vie amoureuse, l'humiliant et l'exploitant jusqu'à la prostitution. Mais au fil du temps, elle a réussi à reconstruire sa vie et à trouver l'amour en la personne de Saverio Moscato, avec qui elle vit actuellement, qui l'aime à son tour de manière inconditionnelle. Nombreux sont ceux qui pensent qu'elle a simplement abandonné Saverio pour s'enfuir avec un autre homme. Cependant, Montalbano doute, et s'avise que quelque chose de grave a dû arriver à Michela. Peut-être même a-t-elle été tuée ?...
réalisé par : Alberto Sironi
 
 

Télé 7 Jours, 15.9.2019
Commissaire Montalbano (France 3) Les 20 ans d’une saga à succès
France 3 diffuse ce soir un épisode inédit de Commissaire Montalbano. Retour sur une série qui fête ses 20 ans...

Débuts
Le premier épisode de la série, Le Voleur de goûter, est diffusé le 6 mai 1999 sur la Rai 2, en Italie. Plus de 6,2 millions de téléspectateurs suivent alors le début des enquêtes du commissaire Salvo Montalbano, un Sicilien incarné par Luca Zingaretti. Aujourd’hui, la série est regardée dans 65 pays (dont les États-Unis et l’Australie) et a fédéré au total… 1 milliard de téléspectateurs dans le monde, en vingt ans !
Adaptation
Cette série est adaptée de l’œuvre éponyme de l’écrivain Andrea Camilleri, dont le premier volet, La Forme de l’eau, est publié en 1994. Au total, il a écrit 35 romans mettant en scène son héros, dont 27 ont été traduits en français. Il s’est éteint, à Rome, le 17 juillet dernier à l’âge de 93 ans. Son dernier roman, La Pyramide de boue, est sorti deux mois avant sa disparition.
Une ville “star”
Les enquêtes se déroulent dans la commune fictive de Vigàta, un lieu inspiré par la ville de naissance de Camilleri, que les réalisateurs de la série ont transposé dans le sud-est de la Sicile, au cœur de la vallée du Val di Noto. Trois hauts lieux de la série, Raguse, Scicli et Modica, ont été inscrits au patrimoine mondial de l’humanité de l’Unesco, en 2013.
Inédits
Depuis le 1 er septembre, France 3 diffuse un épisode inédit par soirée. Ce soir, vous pourrez suivre le final de la douzième saison, dans un opus titré L’Amour. Le commissaire Montalbano enquête sur la disparition d’une femme, Michela, au passé trouble et dramatique.
Commissaire Montalbano est à suivre dimanche 15 septembre à 21h00 sur France 5.
Thomas Gaetner
 
 

Today, 15.9.2019
Tv
La rivelazione del big Rai: “Nessuno voleva trasmettere i primi due Montalbano”
Parla Pier Luigi Celli, direttore generale di viale Mazzini dal 1998 al 2001. I primi due film “erano congelati in magazzino”, ricorda: “Ho dovuto impormi per mandarli in onda”

"Ho trovato i primi due 'Montalbano' congelati in magazzino: non li volevano trasmettere". A rivelare questo inedito retroscena, in un'intervista a 'Prima Comunicazione', è Pier Luigi Celli, direttore generale di viale Mazzini dal 1998 al 2001, attualmente presidente di Sensemakers.
"Ho dovuto impormi con le reti, per mandarli in onda. Alla fine l'unico che si è arreso è stato Carlo Freccero, che allora guidava Rai2. Agostino Saccà, che era alla direzione di Rai1, non ne voleva sapere, perchè era convinto che non fosse un prodotto per l'ammiraglia".
"'Il commissario Montalbano' debuttò con il 20% di share e fu la fortuna della Rai. Primo esempio di un prodotto di casa che ha avuto un a distribuzione internazionale. Un asset decisivo per essere sui mercati globali", sottolinea Celli.
Le prime due puntate de 'Il commissario Montalbano', che ne costituirono la prima stagione, furono 'Il ladro di merendine' e 'La voce del violino' e vennero trasmesse nel maggio del 1999.
Montalbano, un successo in tv anche in replica
Ogni volta che Montalbano torna poi in televisione in replica, le puntate già viste e riviste da milioni di telespettatori tornano a macinare ascolti.
L'episodio più seguito di sempre nella storia della serie è quello che apre la dodicesima stagione, "La giostra degli scambi", con 11,3 milioni di ascolto. "La gita a Tindari", che fa parte della terza stagione, è invece stato l'unico che ha ottenuto più pubblico in replica che nella prima visione (8,2 milioni nella riproposizione del 2013, contro i 7,3 della prima TV datata 2001). Al 2015, i primi 26 episodi della serie hanno avuto 150 passaggi nei canali Rai.
 
 

RagusaNews, 16.9.2019
Camilleri, si gira nel ragusano La Concessione del Telefono
La regia sarà di Roan Johnson?

Ragusa - A due mesi dalla morte di Andrea Camilleri, si gira un altro film ispirato a un suo romanzo storico. "La Concessione del Telefono", libro edito da Sellerio nel 1998, dovrebbe diventare un film per Rai Uno la cui uscita potrebbe essere programmata nel tardo inverno 2020.
Il primo ciak del film potrebbe essere nei primi giorni di ottobre. Non si conosce il cast, ma è verosimile che il regista del lungometraggio per la Tv sia di nuovo Roan Johnson, che ha già firmato "La Stagione della Caccia", andata in onda nella scorsa stagione televisiva.
Di certo gli iblei e la provincia di Ragusa saranno ancora una volta protagonisti del film in costume. Un altro tassello verso la definitiva trasposizione di tutta l'opera letteraria in opera cinetelevisiva dello scrittore di Porto Empedocle, morto lo scorso 17 luglio a Roma, a 93 anni, dopo un mese di coma.
 
 

DavideMaggio.it, 16.9.2019
Ascolti TV | Domenica 15 settembre 2019. Montalbano domina con il 21.75%, Non è la D’Urso 11.08%. Parte male la Ventura (3.98%), bene Domenica In (18.68%-19.51%)

Nella serata di ieri, domenica 15 settembre 2019, su Rai1 la fiction Il Commissario Montalbano – Tocco d’artista ha conquistato 4.365.000 spettatori pari al 21.75% di share.
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Mattia Buonocore
 
 

TyN Panamá, 16.9.2019
Escucha Il commissario Montalbano' triunfa en Barbara D'urso y su 'Vivir'
El Comisario Montalbano, es que no tiene miedo del final del verano. En la tarde de ayer, la replicación del episodio, con un Toque de la artista, transmitido por Rai 1 tv ganó la noche con 4.365.000 espectadores y 21.75% de share.
[...]
 
 

OZAP, 16.9.2019
Audiences : "Passengers" leader devant "Le Petit locataire" en forme sur France 2, Monaco/Marseille au million
Les audiences de la soirée du dimanche 15 septembre 2019.

[...]
France 3 est au pied du podium avec le final de la saison 12 de la série italienne "Commissaire Montalbano", avec Luca Zingaretti. L'épisode inédit de la soirée - qui était suivi de deux rediffusions - a séduit 2,30 millions d'habitués, soit 11,4% du public et 1,4% des FRDA-50. Sur une semaine, "Commissaire Montalbano" gagne 323.000 curieux, 2,1 points de PDA 4+ mais perd 0,1 point de PDA FRDA-50.
[...]
Kevin Boucher
 
 

Diario del Alto Aragón, 17.9.2019
Novedades editoriales
Preston, Camilleri, Snowden, Nélida Piñón y Vuillard, destacan en no ficción
En ensayo sobresalen los trabajos de Elena Ferrante, Thomas Piketty, Jeremy Rifkin, un inédito Umberto Eco, y "El casino del clima" (Deusto), de William Nordhaus, premio Nobel de Economía 2018

BARCELONA.- Una historia de la corrupción en España del historiador británico Paul Preston, desde el siglo XIX hasta hoy, las memorias de Andrea Camilleri, Edward Snowden y Nélida Piñón, obras de Éric Vuillard y Ken Follet y un libro con textos inéditos de Elena Ferrante destacan en no ficción el próximo otoño.
[...]
Otro de los hitos de este otoño será Carta a Matilda (Salamandra), de Camilleri, memorias escritas en forma de carta a su biznieta en las que pasea por sus recuerdos.
[...]
José Oliva
 
 

Istituto Italiano di Cultura San Francisco, 17.9.2019
Gli arancini di Montalbano | Settimana della lingua italiana nel mondo

In occasione della XIX Edizione della Settimana della lingua italiana nel mondo, l’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco organizza una serata in memoria dello scrittore Andrea Camilleri, recentemente scomparso, dal titolo Gli arancini di Montalbano.
PROGRAMMA
18.00: Lettura in italiano di brani tratti dal libro Gli arancini di Montalbano, con la voce Andrea Camilleri
18.15: Proiezione del Film Rai Gli arancini di Montalbano
20.00: Dimostrazione culinaria e assaggi di arancini

Gli arancini di Montalbano
Regia: Alberto Sironi
Italia, 2002, 93 min.
In italiano con sottotitoli in inglese
Ingresso libero fino ad esaurimento posti | RSVP Richiesta
Informazioni
Data: Lun 21 Ott 2019
Orario: Dalle 18:00 alle 20:30
Organizzato da: Italian Cultural Institute
Ingresso: Libero
 
 

DavideMaggio.it, 17.9.2019
Ascolti TV | Lunedì 16 settembre 2019. Montalbano 20.56%, Temptation 17.75%. Stasera Tutto e’ Possibile 6.79%. Parte male Cracco su Rai2. Uomini e Donne 21.73%, Detto Fatto 5.99%

Nella serata di ieri, lunedì 16 settembre 2019, su Rai1 Il Commissario Montalbano – Il Senso del Tatto in replica ha conquistato 4.423.000 spettatori pari al 20.56% di share.
[...]
Mattia Buonocore
 
 

Celeb's Net, 17.9.2019
Listen to 'Il commissario Montalbano' triumphs on Barbara D'urso and his 'Live'

The Commissioner Montalbano, is not afraid of the end of the summer. Yesterday evening, the replication of the episode, with a Touch of the artist, broadcasted by Rai 1 tv won the night with 4.365.000 spectators and 21.75% share. [...]
 
 

Catanzaro Informa, 17.9.2019
La tesina di Desiree e quella lettera firmata dal maestro Camilleri
Tutto è nato dall’idea originale dell’alunna tredicenne, originaria di Pentone e che ha appena terminato il ciclo di studi all’Istituto comprensivo “Don Milani” a Catanzaro, di dedicare la tesina di terza media proprio allo scrittore di cui si era innamorata

Ricevere una delle ultime testimonianze firmate dal maestro Andrea Camilleri - della cui scomparsa oggi ricorrono due mesi - deve essere stata davvero una grande emozione, del tutto inaspettata, per la giovane studentessa Desiree Lombardo. Tutto è nato dall’idea originale dell’alunna tredicenne, originaria di Pentone e che ha appena terminato il ciclo di studi all’Istituto comprensivo “Don Milani” a Catanzaro, di dedicare la tesina di terza media proprio allo scrittore di cui si era innamorata grazie alle puntate in tv de “Il commissario Montalbano”.
Una passione trasmessale dal papà Giuseppe, originario di Vittoria e legato ai luoghi della sua terra raccontati da Camilleri. Detto fatto, Desiree mette su carta i possibili collegamenti interdisciplinari che dovevano ispirarsi tutti al nome e all’opera di Camilleri e pensa bene di chiedere eventuali suggerimenti proprio al maestro. Gli invia, tramite mail, una lettera scritta di suo pugno in cui elenca le scelte per ogni materia: italiano, naturalmente Camilleri; storia, lo sbarco degli alleati; geografia, l’America; matematica, la carriera dello scrittore; scienze, il metodo Braille; tecnologia, la macchina da scrivere; inglese, "Inspector Montalbano"; francese, Le Repaire Des Viperes; educazione fisica, gli organi di senso; arte, Claude Monet; religione, l'ateismo; musica, il tango di Montalbano. La risposta che porta la firma del maestro – poco prima dell’ultimo ricovero in ospedale - non tarda ad arrivare, a conferma dell’umiltà e della spontaneità propri dei più grandi. Lo scrittore la ringrazia, dicendosi “orgoglioso di essere il protagonista della tesina”.

E le suggerisce anche una valida alternativa per il suo lavoro: per l’arte meglio “Topolino”, visto che i fumetti targati Disney hanno visto pubblicate anche due storie dal titolo "Topalbano". Desiree, insieme alla sua famiglia, è stata invitata nei giorni scorsi a raccontare questa bellissima esperienza in occasione di un reading letterario promosso a Scicli, per la ricorrenza del 94esimo compleanno di Camilleri. La giovane studentessa ha potuto anche visitare il Palazzo comunale sede del celebre Commissariato di Vigàta. Ieri per Desiree si è aperto un nuovo capitolo con il primo giorno all’Istituto Fermi, la sua nuova scuola. Ma il ricordo di quella lettera che porta una firma d’eccezione rimarrà per sempre nel suo cuore.
Domenico Iozzo
 
 

La Repubblica (ed. di Bologna), 18.9.2019
Lucarelli ricorda il genio di Camilleri al Parco Nord

«Chi ha il sapere lo deve seminare come si semina il grano». È la citazione di Andrea Camilleri da cui trae ispirazione l'edizione 2019 di Casadeipensieri, la rassegna culturale che da giorni anima la Festa de L'unità al Parco Nord. E questa sera il celebre scrittore e sceneggiatore siciliano, scomparso a metà luglio, verrà ricordato anche da Carlo Lucarelli nel corso di una conversazione con il segretario provinciale del Pd Luigi Tosiani.
 
 

Umbria 24, 18.9.2019
Cultura
Omaggio ad Andrea Camilleri a Perugia, presenti la moglie e Carlo Lucarelli
Una serie di interventi di studiosi che passeranno in rassegna i vari aspetti della scrittura dell’autore siciliano

Un omaggio ad Andrea Camilleri, allo scrittore e all’uomo di cultura conosciuto e letto in tutto il mondo, è in programma giovedì il 26 settembre, con inizio alle ore 9.30 nella sala Goldoni di Palazzo Gallenga dell’Università per Stranieri di Perugia. La giornata inizierà alle 9.30, con il saluto della rettrice Giuliana Grego Bolli, e con l’introduzione di Giovanni Capecchi, docente di letteratura italiana e promotore dell’iniziativa. Proseguirà poi con una serie di interventi di studiosi che passeranno in rassegna i vari aspetti della scrittura di Camilleri: Giuseppe Marci, dell’Università di Cagliari, fondatore e direttore dei “Quaderni camilleriani”, terrà la relazione di apertura. Tra gli argomenti delle relazioni anche aspetti poco noti dell’opera di Camilleri, come le poesie, oggetto di un intervento di Daniele Piccini, direttore del dipartimento di Scienze umane e sociali dell’università per Stranieri. L’omaggio a Camilleri prevede anche momenti dedicati alla sceneggiatura del commissario Montalbano televisivo (con lo sceneggiatore Salvatore De Mola), al rapporto tra Camilleri e i suoi lettori (con il presidente del Camilleri fans club Filippo Lupo), all’effetto Camilleri sui mass media nel giorno della sua scomparsa (con il giornalista Giuliano Giubilei). Luca Crovi, esperto di gialli e conduttore radiofonico, parlerà di “Camilleri falsario”. Concluderanno la giornata/omaggio ad Andrea Camilleri Simonetta Agnello Hornby e Carlo Lucarelli e a seguire, sarà proposta la proiezione dell’ultima intervista rilasciata da Camilleri, curata da Domenico Iannacone per la Rai. Sarà presente, tra gli altri, anche Rosetta Dello Siesto, la moglie del poeta siciliano. «I due scrittori, Simonetta Agnello Hornby e Carlo Lucarelli – ha dichiarato Capecchi – hanno avuto un rapporto di forte amicizia con l’autore siciliano e Lucarelli ha anche scritto un libro insieme a lui, Acqua in bocca, nel quale il commissario Montalbano, invenzione letteraria di Camilleri, indaga insieme a Grazia Negro, l’ispettrice creata da Lucarelli».
 
 

Globalist.it, 19.9.2019
Civiltà Cattolica omaggia Camilleri: "La sua era una voce di speranza per tutti"
Nel prossimo numero della rivista dei gesuiti sarà presente un pezzo dal titolo "Andrea Camilleri. Quel respiro 'profunno che gli slargava il petto'".

Andrea Camilleri si è sempre dichiarato non credente, ma la rivista dei gesuiti Civiltà Cattolica nel suo prossimo numero dedicherà un articolo allo scrittore scomparso il 17 luglio scorso, definendolo "una voce di speranza per la sua attenzione all'altro, nel bene e nel male".
"Nelle complesse vicende contenute nei romanzi", non solo in quelli polizieschi che hanno per protagonista Salvo Montalbano, "si comprende come Camilleri sia attento all'umanità, spesso intaccata dalla malvagità" si legge nell'articolo dal titolo "Andrea Camilleri. Quel respiro 'profunno che gli slargava il petto'".
"Il suo Commissario Montalbano raccoglie un'eredità propria dell'animo del suo autore: un'attenzione speciale per chi segue la propria coscienza a volte fino alle più drammatiche conseguenze. La sua umanità si spinge oltre la legge stessa, non garantisce solamente l'adempimento delle regole, ma si contamina del dolore e della disgrazia" continua il pezzo.
L'articolo della "Civiltà Cattolica" evidenzia un altro aspetto dell'opera di Camilleri: il tempo e il dialogo tra le generazioni. "Camilleri sente il tempo che passa. Ne è testimonianza il libretto, sotto forma di lettera, intitolato 'Ora dimmi di te. Lettera a Matilda' (2018), dedicato alla piccola pronipote. In esso la scrittura diviene non solo luogo della memoria, ma possibilità di incontro con chi leggerà in futuro ciò che è stato scritto; la parola scritta diventa il ponte attraverso il quale anche la futura assenza potrà diventare presenza".
Andrea Camilleri, riconosce la rivista dei Gesuiti, "deve certo la sua popolarità al suo commissario Montalbano, e soprattutto alla fortunata e amata trasposizione televisiva dei suoi romanzi. Ma egli ha attraversato con la sua opera letteraria, teatrale e cinematografica un lungo tempo, che va dal dopoguerra fino ai giorni nostri".
"La sua è stata una voce che spesso ha denunciato gli abusi di potere, le corruzioni, mostrando come essi concorrano a impoverire la terra che abitiamo e a inaridire l'animo umano. Ma è stata soprattutto una voce di speranza", conclude Claudio Zonta.
 
 

ANSA, 19.9.2019
Portici di Carta, dedicato a Camilleri
Il 5 e 6 ottobre, oltre 150 tra librai ed editori piemontesi

Torino - E' dedicata allo scrittore Andrea Camilleri la tredicesima edizione di Portici di Carta, la libreria più lunga del mondo. Il 5 e 6 ottobre, 2 chilometri di librerie, oltre 150 tra librai, editori piemontesi e bouquinistes, incontri e dibattiti, grandi autori italiani e internazionali, laboratori per bambini, itinerari alla scoperta della città e passeggiate letterarie.
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MessinaToday, 19.9.2019
Rometta, “Meglio Camilleri di Garibaldi”: al via il sondaggio per cambiare nome alla piazza
La commissione toponomastica “rivisita” il personaggio più controverso della storia italiana e interroga i cittadini sulla necessità di rendere omaggio a “chi ha saputo raccontare la Sicilia in tutta la sua genuinità”

C'era una volta Garibaldi, eroe dei due mondi. Adesso non lo vuole e non lo celebra più nessuno. O quasi. Sono passati dieci anni da quando l’allora sindaco di Capo d’Orlando Enzo Sindoni decise di togliere la targa di Garibaldi definito “personaggio storico discutibile”.
Al di là del gesto simbolico, l’iniziativa del sindaco orlandino ha contribuito a sollevare una coltre di silenzio che il conformismo e l’ufficialità pensavano di aver calato sulla storia e sulla memoria identitaria del popolo siciliano e italiano tutto.
Ora ci pensa la commissione toponomastica di Rometta, composta tutta da donne, a dare un altro colpo di piccone al personaggio più miticizzato della storia italiana. La commissione toponomastica di Rometta, infatti, fin dal suo insediamento si è posta come obiettivo primario la rivisitazione di fatti e personaggi che hanno fatto la storia del nostro Paese.
Durante l'assemblea del 16 settembre, ha scelto di prendere in esame la figura di Giuseppe Garibaldi, al quale è intestata la piazza retrostante la Chiesa Madre e deciso di modificare il nome della piazza sostituendolo con quello dello scrittore Andrea Camilleri non senza lanciare prima un sondaggio su facebook.
Ma Garibaldi fu un eroe o un Bin Laden del XIX secolo? Il dibattito è aperto e c'è un mese di tempo per dire la propria.
“Il 17 marzo 1861 – si legge nelle motivazioni del sondaggio lanciato dal Comune di Rometta - è la data che secondo l'epica risorgimentale segna la nascita del Regno d'Italia e quindi la liberazione del Sud, che rappresentava, invece, uno degli stati più floridi d'Europa in quel momento. Per conto dei Savoia Giuseppe Garibaldi invase la Sicilia che, come asserì lui stesso in seguito, subì "oltraggi incommensurabili". Fu l'eccidio di povera gente la cui unica colpa era quella di battersi per la propria terra. Migliaia di braccianti vennero trucidati e successivamente infamati dalla storia con l'etichetta di briganti. Per i suddetti motivi – continua il post - la commissione ritiene doveroso nei confronti di Rometta modificare il nome della piazza precedentemente citata sostituendolo con quello di chi, invece, la nostra terra l'ha amata e fatta conoscere al mondo: lo scrittore Andrea Camilleri. Il gesto renderebbe omaggio ad un pilastro della letteratura italiana contemporanea che, soprattutto attraverso il suo Commissario Montalbano, ha saputo raccontare la Sicilia in tutta la sua genuinità, liberandola dall' ingombrante immagine di terra ferita”.
 
 

La Repubblica (ed. di Torino), 20.9.2019
Portici di Carta, 2 giorni nel segno di Camilleri

È dedicata ad Andrea Camilleri la tredicesima edizione di Portici di Carta, la "libreria più lunga del mondo", due chilometri di libri, centocinquanta librai, editori, bouquinistes, scrittori, giornalisti. Attraverso via Roma, piazza San Carlo e piazza Carlo Felice si svolgerà con questa manifestazione la prima tappa di avvicinamento al Salone del Libro 2020. " Portici" è organizzato dalla Città in collaborazione con la Fondazione Circolo dei Lettori, la Regione e i librai torinesi. Ma uno dei temi di quest'anno sarà anche un ripensamento sul ruolo delle biblioteche civiche torinesi (il progetto è sostenuto da Intesa Sanpaolo) nel centocinquantesimo anniversario della Biblioteca civica centrale, prima sede del servizio bibliotecario pubblico. È anche in programma una "passeggiata" organizzata tra le biblioteche torinesi: l'occasione per la scoperta di un sistema di grande valore culturale che va rilanciato.
Andrea Camilleri sarà celebrato sabato 5 ottobre da Antonio Manzini e Antonio D'Orrico all'oratorio di San Filippo in collaborazione con Sellerio e Mondadori, i suoi editori.
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Η Καθημερινή, 20.9.2019
ΓΑΣΤΡΟΝΟΜΙΑ
Ο επιθεωρητής Μονταλμπάνο τρελαίνεται για μοσχιούς
Στις 17 Ιουλίου έφυγε από τη ζωή, πλήρης ημερών, ο διάσημος Ιταλός συγγραφέας Andrea Camilleri, εμπνευστής του γνωστού «Επιθεωρητή Μονταλμπάνο», ο οποίος πρωταγωνιστεί στα περισσότερα από εκατό αστυνομικά μυθιστορήματα που άφησε πίσω του.

O Andrea Camilleri, ευρηματικός ως προς την πλοκή, με ένα υπέροχο, λεπτό χιούμορ, χωρίς ποτέ να διολισθαίνει στην ειρωνεία ή στον κυνισμό, με έντονους χαρακτήρες, διαβάζεται ευχάριστα, χωρίς να κάνει εκπτώσεις στην τέχνη του λόγου. Σε κάθε βιβλίο του υπάρχει πάντα ένα αχνό παράλληλο νήμα, μια δεύτερη ιστορία με επίκεντρο τη γαστρονομία και τη μοναδική κουζίνα της γενέτειρας του συγγραφέα, Σικελίας, όπου ζει και εργάζεται ο ιδιόρρυθμος Μονταλμπάνο. Ο οποίος, ακόμη και όταν χειρίζεται δύσκολες αστυνομικές υποθέσεις, βρίσκει πάντα χρόνο να φάει στην ταβέρνα του Ένζο ή στου Σαν Καλόγκερο, ενώ δεν τρώει γλυκό μετά το γεύμα, γιατί δεν θέλει να σβήσει η ανάμνηση της θάλασσας στον ουρανίσκο του. Περιμένει με αγωνία να γυρίσει το βράδυ στο σπίτι του, για να δει τι του έχει μαγειρέψει η ταλαντούχα Αντελίνα, που του καθαρίζει και την οποία γνώρισε όταν συνέλαβε τον μικροκακοποιό γιο της. Τα καθημερινά ευρήματα στο ψυγείο –ο Μονταλμπάνο είναι εργένης και σε θυελλώδη σχέση με τη Λίβια, που ζει στη Γένοβα– εξαρτώνται από την ψυχολογική διάθεση της οικιακής βοηθού, η οποία δεν διστάζει, κατά περίπτωση, να εκφράσει γαστρονομικώς τη δυσαρέσκειά της.
Αυτό που ο μέσος Έλληνας αντιλαμβάνεται ως ιταλική κουζίνα είναι στην πραγματικότητα ένα σύμπηγμα τοπικών πιάτων, όπως π.χ. η ναπολιτάνικη πίτσα, τα ομώνυμα σπαγκέτι της Μπολόνια, το τοσκανέζικο ραγού ή το οριακώς βρώσιμο φρικασέ του Μιλάνου. Παρά την υπερηφάνεια κάθε περιοχής, οι διαχωριστικές γραμμές έχουν μάλλον ξεθωριάσει. Κύρια εξαίρεση είναι η κουζίνα της Σικελίας, η οποία μικρή σχέση έχει με τα πιάτα που βρίσκει κανείς στην υπόλοιπη ηπειρωτική χώρα. Με έμφαση στο ψάρι και στα θαλασσινά, και με ιδιαίτερα, μάλλον άγνωστα, πιάτα (όπως η ’mpanata di maiali, πίτα γεμιστή με κουνουπίδι, κομμένο λουκάνικο και πατάτες), η γαστρονομία της «Μεγάλης Ελλάδας» έγινε γνωστή έως έναν βαθμό και χάρη στον Camilleri. Ο δικός του Μονταλμπάνο τρελαίνεται για μοσχιούς (σικελιστί «purpittedri»), μπαρμπούνια (παραγγέλνει συνήθως τέσσερα – δύο τηγανητά, δύο ψητά), μπακαλιαράκια, αλλά και σαρδέλες a beccafuco. Αγαπάει τις ελιές και τα τυριά (τα ντόπια caciocavallo, tummazo), προφανώς τη διάσημη καπονάτα –ας πούμε μελιτζάνες λαδερές–, ενώ τα μακαρόνια φούρνου (Pasta ’ncasiatta) σχεδόν συνδέονται συνειρμικά με αυτόν.
Ο Camilleri παραδίδει σπουδαία μαθήματα γαστρονομικού savoir faire μέσω του ήρωά του. Στο βιβλίο «Τα φτερά της Σφίγγας» ο Μονταλμπάνο λέει στον ταβερνιάρη: «Φέρε μου έναν μεγάλο [αστακό]. Μόνο βραστό, χωρίς τίποτα. Και για πρώτο, εάν δεν σου κάνει κόπο, φέρε μου μία γερή μερίδα σπαγκέτι με σάλτσα μυδιών, άσπρη». Με αυτόν τον τρόπο, χωρίς έντονη γεύση σάλτσας στο στόμα, θα μπορούσε να απολαύσει καλύτερα τον αστακό, μόνο με λίγο φρέσκο λάδι και λεμόνι. Το συγκεκριμένο απόσπασμα θα έπρεπε, κατά τη γνώμη μου, να αναρτάται υποχρεωτικώς με αγορανομική διάταξη σε κάθε εστιατόριο και ψαροταβέρνα στην Ελλάδα, αντί, π.χ., του «Customer not obliged to pay if the notice of payment has not been received» (sic) που ισχύει σήμερα.
Η απόλαυση ενίοτε ξεπερνά τον (μικρο)αστικό καθωσπρεπισμό, αφού «συχνά ο επιθεωρητής επέτρεπε στον εαυτό του την ευχαρίστηση να τρώει με τα χέρια. Πράγμα που έκανε με τον λαγό alla cacciatora. Μετά, χρειάστηκε μισή ώρα να τρίβει τα χέρια του στον νεροχύτη για να φύγει η λίγδα και η μυρωδιά». Ο Μονταλμπάνο προσπαθεί να διορθώσει και τους γύρω του, καταχεριάζοντας παραδείγματος χάριν το «δεξί του χέρι», Mimi Augello, στον οποίο δεν δίστασε να πει ότι «ακόμη και μια ύαινα, που τρέφεται με ψοφίμια, θα αρρώσταινε εάν έβλεπε ένα πιάτο πάστα με σος από μύδια καλυμμένη με παρμεζάνα». Είναι όμως γενναιόδωρος όταν του αρέσει κάτι: «Η καβουρομακαρονάδα είχε τη χάρη μιας πρίμα μπαλαρίνας, αλλά το γεμιστό λαβράκι με σαφράν τού έκοψε την ανάσα, σχεδόν τον τρόμαξε».
Οι αναφορές σε γλυκά είναι σπάνιες (συνήθως αφορούν παγωτό, όπως το περίφημο Cassata), ενώ αξιοσημείωτη είναι η λιτότητά τους όταν πρόκειται για κρασιά. Μπορεί οι σχετικές με το φαγητό λέξεις να αποτελούν αμελητέο ποσοστό επί του συνόλου σε κάθε βιβλίο του Camilleri. Έχουν όμως συγκριτικά μεγάλο αντίκτυπο και αποτελούν πηγή ηδονής για τους γαστρονομικά ευαίσθητους αναγνώστες.

*To άρθρο πρωτοδημοσιεύτηκε στον Γαστρονόμο Αυγούστου, τεύχος 160.

Βασίλης Μασσέλος
 
 

Civiltà Cattolica, Quaderno 4062, Anno 2019, Volume III, 21.9.2019
Andrea Camilleri
Quel «respiro profunno che gli slargava il petto»

Cliccare qui per l'articolo completo in pdf
Abstract

Il contesto dell’articolo. Andrea Camilleri deve certo la sua popolarità al suo commissario Montalbano, e soprattutto alla fortunata e amata trasposizione televisiva dei suoi romanzi. Ma egli ha attraversato con la sua opera letteraria, teatrale e cinematografica un lungo tempo, che va dal dopoguerra fino ai giorni nostri. Lo scrittore si è spento il 17 luglio 2019 presso l’ospedale Santo Spirito di Roma.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo evidenzia tre caratteristiche dell’opera letteraria di Camilleri:
1 .L’uso frequente del dialetto. Si tratta di una delle innovazioni della scrittura di Camilleri: «Il dialetto è sempre la lingua degli affetti, un fatto confidenziale, intimo, familiare. Come diceva Pirandello, la parola del dialetto è la cosa stessa, perché il dialetto di una cosa esprime il sentimento, mentre la lingua di quella stessa cosa esprime il concet­to».
2. L’attenzione all’altro, nel bene e nel male. Nelle complesse vicende contenute nei romanzi si comprende come Camilleri sia attento all’umanità, spesso intaccata dalla mal­vagità. Il suo commissario Montalbano raccoglie un’eredità propria dell’animo del suo autore: un’attenzione speciale per chi segue la propria coscienza a volte fino alle più drammatiche conseguenze. La sua umanità si spinge oltre la legge stessa, non garantisce solamente l’adempimen­to delle regole, ma si contamina del dolore e della disgrazia.
3. Il tempo e il dialogo tra le generazioni. Camilleri sente il tempo che passa. Ne è testimonianza il libretto, sotto forma di lettera, intitolato Ora dimmi di te. Lettera a Matilda (2018), dedicato alla piccola pronipote. In esso la scrittura diviene non solo luogo della memoria, ma possibilità di incontro con chi leggerà in futuro ciò che è stato scrit­to; la parola scritta diventa il ponte attraverso il quale anche la futura assenza potrà diventare presenza.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
° Perché e in che senso la voce di Camilleri è stata, nel tempo, una voce di denuncia, ma soprattutto una voce di speranza?
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ANDREA CAMILLERI. That breath “profunno che gli slargava il petto”
From the post-war period to the present day, Andrea Camilleri (1925-2019) traversed the times with his literary, theatrical and cinematographic work. His voice often denounced the abuses of power, and corruption, and showed how these have contributed to the impoverishment of the land we live in and how the human soul has suffered as a consequence. Yet, above all this, his voice was one of hope, and showed the face of justice addressed to a society, so full of civility and humanity. This justice, according to Camilleri, triumphs and is constantly in action in those people who believe in society and in fundamental human rights.
Claudio Zonta
 
 

Quotidiano di Puglia, 21.9.2019
Quando Camilleri disse: «Non ucciderò Montalbano»
Cliccare per il video, tratto da una puntata di TG1 TV7 dell'anno 2000 circa (pubblicazione de La scomparsa di Patò)
 
 

Corriere della Sera, 21.9.2019
La televisione in numeri
«Il commissario Montalbano», killer app della Rai contro i concorrenti
La serie con il commissario di Vigata usata in funzione anti-programmazione contro «Live. Non è la d’Urso» e «Temptation Island Vip» su Mediaset

Chiamatele, se volete, «killer application», nel senso sia della sua capacità di essere vincente nel tempo sia in quella di «azzoppare» la concorrenza diretta: si tratta della serie «Il commissario Montalbano», che funziona costantemente su Rai1 per limitare l’ascolto dei programmi in partenza sulla concorrente Canale 5. In attesa che la stagione inizi in modo definitivo, la Rai ha usato la sua «killer app» contro due produzioni di casa Mediaset: domenica contro «Live. Non è la d’Urso» e lunedì contro «Temptation Island Vip». «Montalbano» conferma ancora una volta la teoria della ritualità del palinsesto televisivo. «Il senso del tatto» è un episodio andato in onda, per la prima volta, nell’ottobre del 2002, e poi variamente replicato. Lunedì sera ha portato a Rai1 4.424.000 spettatori medi, per una share del 20,6%. Insomma, un ascolto superiore alla media delle produzioni in prima tv.
Domenica, invece, «Tocco d’artista», che risale addirittura al 2001, ha raccolto 4.365.000 spettatori, per una share del 21,8%. Come se la sono cavata i concorrenti? Domenica Barbara d’Urso è tornata con «Live» con 1.555.000 spettatori, e l’11,1% di share, mentre «Temptation Island Vip» (versione aggiornata del successo dell’estate) ha raccolto 2.959.000 spettatori, per una share del 17,8%. Certo, gli spettatori delle repliche del «Commissario» sono soprattutto anziani (oltre il 50% della platea ha più di 65 anni), ma anche piuttosto trasversali per livello di istruzione (28% di share fra i laureati), mentre a seguire «Temptation» sono soprattutto i giovani (32,8% fra 15 e 24 anni), prevalentemente di sesso femminile (21,6% di share). È anche vero, però, che utilizzare fino allo sfinimento (che ancora non è avvenuto) un prodotto di ottima fattura in pura funzione «anti-programmazione» lascia non poche perplessità.
Aldo Grasso
 
 

The Guardian, 22.9.2019
On my radar: Orlando Figes’s cultural highlights
The historian on his Barbican home, the artistic lure of a Paris suburb and joining Orpheus in the underworld

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6. Book
Ora dimmi di te (Now Tell Me About You) by Andrea Camilleri
As a Montalbano fan, I was saddened by the death this year of Andrea Camilleri, the author of the popular detective books, which spawned the TV series. A year before his death, at the age of 93, Camilleri published this enchanting literary gem, the story of his life – and a little history of Italy since fascism – told in letters to his great-granddaughter Matilda. Humane, tolerant and full of hope, he offers words of wisdom for our troubled times.
Orlando Figes
 
 

SherlockMagazine , 23.9.2019
Il Commissario Montalbano
35 DVD in limited edition

Dal prossimo 31 ottobre sarà disponibile un cofanetto in Dvd che riunirà tutte e 13 le stagioni del Commissario dell'immaginaria cittadina di Vigata, interpretato magistralmente da Luca Zingaretti.
In totale saranno 35 Dvd tratti dai romanzi di Andrea Camilleri e trasmessi diverse volte da Raiuno a partire dal 1999.
Omicidi, malaffare, mafia e crimini dei più svariati sono presenti in questo cofanetto (limited edition) dal titolo Il Commissario Montalbano che verrà messo in vendita al prezzo di poco più di 200 euro. Le vicissitudini del commissario siciliano Salvo Montalbano saranno dal 31 ottobre ancora più semplici da rivedere.
Luigi Pachì
 
 

Wuz, 24.9.2019
Il casellante
di Camilleri Andrea

"Camilleri è il cronista - sottolinea S. S. Nigro - il favolista e il mitografo della comunità vigatese. Racconta di Minica e di suo marito. Della loro modesta vita nella solitaria casetta gialla, accanto a un pozzo e a un ulivo saraceno: in un paesaggio arcigno, blandito dal vicino mare e dalla luce". Siamo in Sicilia, tra Vigata e Castelvetrano negli ultimi anni del fascismo. Lungo la linea ferroviaria che collega i paesi della costa fare il casellante è un privilegio non da poco: una casa, il pozzo, uno stipendio sicuro, ma la zona, alla vigilia dello sbarco alleato, si va animando di un via vai di militari e i fascisti, quasi presagendo la fine imminente, si fanno più sfrontati. A Nino Zarcuto, "trentino, beddro picciotto" è toccato un casello stretto tra la spiaggia e la linea ferrata. Si è sposato con Minica e aspettano, finalmente, un figlio. Il lavoro è poco, quindi c'è tempo per l'orto e per andare ogni tanto in paese dove Nino, appassionato di mandolino, può anche dilettarsi con l'amico Totò in qualche serenata improvvisata. Poi una notte, mentre Nino è in carcere, colpevole di avere ridotto le canzoni fasciste a marce e mazurche con chitarra e mandolino, un evento sconvolgente travolge la vita di Minica. Un romanzo in cui mito e storia si intrecciano in quello che Camilleri definisce il secondo romanzo - dopo "Maruzza Musumeci" di una "trilogia della metamorfosi".
 
 

DavideMaggio.it, 24.9.2019
Ascolti TV | Lunedì 23 settembre 2019. Montalbano 20.9%, Temptation Island Vip 19.4%

Su Rai1 Il Commissario Montalbano – Gli Arancini di Montalbano ha conquistato 4.733.000 spettatori pari al 20.9% di share.
[...]
Stefania Stefanelli
 
 

La Nuova Sardegna, 25.9.2019
Domani a Perugia critici a confronto in una giornata dedicata al narratore
Nelle sue pagine una parabola che attraversa cinquant'anni di storia italiana
Nella scrittura di Camilleri le magie di un contastorie
Dal Messico, alla Spagna sino alla Polonia si moltiplicano le iniziative di studio
La Sardegna ha fatto da apripista con i "Quaderni camilleriani" dell'Università di Cagliari

Pubblichiamo un estratto della relazione di Giuseppe Marci che domani, all'Università di Perugia, aprirà il convegno "Le magie del contastorie" dedicato ad Andrea Camilleri.
[In realtà non si tratta di un estratto della relazione, ma di un articolo di presentazione dell'iniziativa, NdCFC]

Quando ci ha lasciato, a novantatré anni, Andrea Camilleri era nel pieno di una vigorosa attività. Aveva appena pubblicato "Il cuoco dell'Alcyon", indagine del commissario Montalbano nata dalla sceneggiatura per un film italo-americano poi non realizzato. Il romanzo ne ricava un'eredità fatta di ritmi e crudezze cinematografiche, con le quali lo scrittore ha saputo coniugare intensità letteraria e linguistica. Camilleri sentiva di essere al culmine di una parabola - iniziata 50 anni prima, con "Il corso delle cose" - che si era sviluppata unitariamente, muovendosi tra diversi generi narrativi: storico, poliziesco e fantastico. Fino a convergere in quell'"Ulisse contemporaneo" (la definizione è di Vincenzo Mollica), in quel commissario Montalbano che porta a sintesi caratteristiche, difetti, virtù, capacità di interpretazione del mondo che appartengono ai tanti personaggi con i quali ci imbattiamo leggendo la vastissima opera camilleriana. Lo stesso scrittore, del resto, nella lunga navigazione attraverso stagioni della vita tutte complesse, quando non addirittura drammatiche, era arrivato a distillare una visione del mondo che, senza rinunciare ai personali princìpi, si offriva, ed era accolta, come chiave interpretativa densa di saggezza e rispettosa degli altrui punti di vista, anche quando distanti dai propri. La Conversazione su Tiresia (2018) rappresenta bene questo approdo e, in quanto tale, era stata accolta con ammirazione e rispetto sia nella rappresentazione teatrale al Teatro greco di Siracusa sia poi nella versione cinematografica e nei passaggi televisivi.
UN ULISSE DI OGGI. Ci attendono due appuntamenti, uno prossimo e l'altro più distante nel tempo, che potranno aggiungere elementi importanti: la "Fabbrica di una scrittura", conversazione con Valentina Alferj, annunciata da Sellerio per l'autunno, che ci porterà nella "sala macchine" di un "narratore unico" e "Riccardino", titolo con cui è conosciuto l'ultimo episodio della saga di Montalbano: romanzo scritto da tempo e lasciato da Camilleri a futura memoria. Quando sarà pubblicato, apprenderemo quale sorte l'autore ha riservato al suo personaggio che uscirà di scena, ne siamo certi, in maniera confacente al suo spessore di Ulisse contemporaneo.
LIBRI E TV. Camilleri ha avuto in vita un non comune successo e l'amore dei suoi lettori, in Italia e nel resto del mondo dove è giunto con la traduzione dei libri e la proiezione della serie televisiva di Montalbano. Possiamo ipotizzare che questo interesse non verrà meno e che i lettori riserveranno attenzione ai titoli attesi, così come i telespettatori ai nuovi episodi di Montalbano girati dallo storico regista Alberto Sironi, scomparso mentre la lavorazione stava arrivando al termine. È un'epoca che, anche sotto questo profilo, si chiude lasciando profondo rimpianto. La consapevolezza della perdita, almeno sul piano culturale, può essere mitigata e resa produttiva dalla percezione dell'eredità che Camilleri ha lasciato a ciascuno di noi: un tesoro che deve essere reso vivo con il contributo di lettori e studiosi. Sotto questo profilo, la giornata di studio intitolata "Le magie del contastorie" può rappresentare un appuntamento importante. Idealmente si inserisce nel filone dei Seminari camilleriani ideati dall'Università di Cagliari e che nel 2019 hanno già fatto tappa, oltre che a Cagliari, a Varsavia e a Montalbano Jonico; mentre sono previsti gli appuntamenti di Città del Messico e di Malaga, e già comincia a delinearsi un programma per il 2020 ricco di incontri e di nuovi aspetti da indagare.
INTERESSE MONDIALE. Gli scrittori si onorano così, con la lettura e la ricerca, con una paziente opera di organizzazione culturale che in questi anni ha dato i suoi primi frutti, sollecitando e ottenendo l'attenzione di specialisti che stanno inquadrando l'opera camilleriana nel contesto della letteratura contemporanea.
In questo scenario - e sia detto non per piccola gloria regionale - la Sardegna e le sue Università hanno avuto un ruolo di primo piano. Fin dalla prima venuta dello scrittore nell'isola, nel 1996, i suoi interventi, a Cagliari, a Sassari, a Sorso e poi a Nuoro, hanno suscitato interesse e la partecipazione di molti studenti, cui spesso si è aggiunto un pubblico competente e curioso. A Cagliari, Camilleri ha pronunciato una memorabile lectio magistralis in occasione del conferimento della laurea honoris causa; qui sono nati i Quaderni camilleriani, una collana di volumi destinati allo studio di un universo di questioni che portano a considerare, oltre all'opera dello scrittore, il genere poliziesco, la questione del multilinguismo nella letteratura, con particolare riferimento all'area mediterranea, il tema della traduzione.
IL VIGATESE. Qui è nato il CamillerINDEX, un indice delle parole usate da Camilleri e che appartengono alla lingua italiana, al suo particolare idioma "vigatese", alle altre lingue e ai dialetti di volta in volta prescelti. Se volessimo usare un linguaggio corrente in altri campi, potremmo dire che abbiamo fondato un'impresa, elaborato un knowhow e creato un prodotto riconoscibile: con un modesto investimento e un'alta resa dal punto di vista dell'immagine. Si potrebbe andare oltre, avendo la lungimiranza necessaria per scommettere su giovani ricercatori ai quali affidare il compito di sviluppare le iniziative di studio.
LA LEZIONE DI LUSSU. C'è da sperare che maturino sensibilità capaci di vedere i vantaggi dell'iniziativa e il coraggio necessario per svilupparla. Coraggio che Camilleri attribuiva ai sardi, come apprendemmo ascoltando la sua lectio magistralis, quando ricordò le parole del padre che, sul letto di morte, rievocava un episodio della sua esperienza nella prima guerra mondiale, soldato della Brigata Sassari, agli ordini del capitano Lussu che gli diceva: «O vuole insegnarci il coraggio, coglione di un siciliano?». Non foss'altro che per questo, gli dobbiamo il «lungo studio e il grande amore» che già gli tributiamo, e che spero si possa sviluppare in futuro con l'apporto di nuove e qualificate energie.
Giuseppe Marci

Il programma del convegno
Come orientarsi in un meraviglioso labirinto di parole
Perugia. Diciotto relatori per ricordare “Le magie del contastorie” Andrea Camilleri in un convegno – con la regia del professor Giuseppe Marci che, a Cagliari, da anni, ha creato, con i Quaderni camilleriani, il principale centro-studi europeo sull'inventore del commissario Montalbano. L'incontro si tiene domani all'Università di Perugia. Marci, con Giovanni Capecchi e Maurizio Pistelli, dirige il comitato scientifico del primo incontro dopo la morte dello scrittore.
Dopo i saluti della rettrice Giuliana Grego Bolli e l'introduzione di Capecchi, sarà Marci ad aprire convegno con la relazione “La visione storico-civile di Camilleri dalle prime opere a Il Cuoco dell'Alcyon”. Seguiranno diverse relazioni: “Camilleri poeta” con Daniele Piccini, “La storia e l'invenzione: il Seicento di Camilleri” con Mario Biondi, “Rivisitazioni risorgimentali” con Fabrizio Scrivano, “Camilleri pirandelliano” con Simona Costa dell'Unitre di Roma e “La normalità linguistica come sperimentazione” con Costanza Geddes di Filicaia dell'ateneo di Macerata. Alle 15 altri interventi di Luca Grovi, Filippo Lupo, Giuliano Giubilei. Segue “La voce dei lettori” ancora con Filippo Lupo, Bruno Taburchi e Annamaria Romano (Associazione culturale Clizia) e “Sceneggiare Montalbano” con Salvatore De Mola. Alle 18.15 letture con Simonetta Agnello Hornby e Carlo Lucarelli. Le conclusioni con l'ultima intervista realizzata da Domenico Iannacone. Nello scorso aprile Andrea Camilleri aveva detto di se stesso: «Sono un contastorie e quindi questa specie di coltivata oralità che ho sempre avuto mi ha aiutato molto».
 
 

La Repubblica, 25.9.2019
Imma Tataranni la cugina di Montalbano

Domenica su Rai 1 abbiamo seguito la prima delle imprese di Imma Tataranni Sostituto procuratore (5,6 milioni di spettatori, che non è niente male) pressata dal confronto col Salvo Montalbano del lunedì dopo (l'ennesima replica per tamponare la crisi degli ascolti, al rischio tuttavia di consumare il valore del prodotto nel futuro).
Con Imma, anziché il crime ironico di Salvo, abbiamo il comedy crime, con una donna "normale", volutamente resa, col trucco di scena, attraente al punto giusto, ma senza posare mai da bella.
Ovviamente è inseguita, ma insegue essa stessa, molteplici faccende sia per la Giustizia che per la figlia, il marito e i suoceri, di cui prevede umori, desideri e turbe. Una donna multitasking, con palese richiamo all'esperienza doppia che molte svolgono affannate a non mollare mai la presa sulla casa e nemmeno quella sul lavoro. Con gli abiti vistosi e il buffo camminare sui tacconi, Imma ricopre anche il lato comico che Salvo lascia invece a Tatarella [Sic!, NdCFC]. Nella persona di Imma risiede per intero l'idea sulla quale la fiction è costruita. La trama svolge un ruolo secondario e il mistero da sciogliere, anche se innescato da macabre scoperte, non monta su se stesso. Forse per questo i telecomandi, anziché stare fermi, talvolta hanno divagato contrariamente a quanto abitualmente si verifica con uno qualsiasi degli episodi di Montalbano. Da Montalbano derivano le atmosfere rarefatte in luoghi molto belli (lì Vigata, qui Maratea) nonché l'uso del lessico del luogo. Tranne che qui la lingua si fa buffa mentre il siculo, anche inventato, di Camilleri ci pareva perfino filologico.
Guardando dentro l'audience, le donne si sono fatte attrarre fortemente dalla loro pari, mentre gli uomini, rispetto a Montalbano, sono stati assai più rarefatti. In conclusione, noi con Imma ci siamo divertiti spesso con gusto, ma una tantum.
Mentre dubitiamo che sfidi i decenni come Salvo, nelle cui avventure troviamo sempre qualcosa da scoprire.
ondasuonda@repubblica.it
 
 

TV Latina, 25.9.2019
Europa Europa exhibirá todas las temporadas de Comisario Montalbano

Comenzando este domingo a las 8 p.m., el canal emitirá la serie italiana de forma completa para los televidentes que aún no han descubierto el mundo de aventuras protagonizado por Luca Zingaretti.
La ficción policial más exitosa de la historia de la televisión italiana está inspirada en las novelas del célebre escritor siciliano Andrea Camilleri, empeñado en alumbrar extraños casos de la crónica negra.
Las historias están ambientadas en los alrededores de Vigata, nombre de fantasía para una región de la Sicilia costera meridional.
 
 

La Repubblica (ed. di Genova), 25.9.2019
Una rassegna che rappresenta una certezza nella programmazione del Ducale
Ducale senza confini

Da molti anni a questa parte ormai, Palazzo Ducale è il vero faro e centro della Cultura a Genova. Perciò gli occhi di tutti i genovesi, di molti appassionati in Italia e di tanti e sempre più curiosi all'estero, si concentrano sul programma del nuovo anno. E la stagione 2019/ 2020 della Fondazione per la Cultura, che verrà presentata questa mattina nella Sala del Maggior Consiglio (interventi anche del sindaco Marco Bucci, dell'assessore alla Cultura della Regione, Ilaria Cavo, e del Comune, Barbara Grosso), non tradisce le attese.
[…]
E diversi appuntamenti tradizionali ai quali il pubblico è molto affezionato: […] la Festa di Micromega, dedicata a "L'Italia di Camilleri, l'Italia che sogniamo".
[…]
Marco Ansaldo
 
 

La Repubblica (ed. di Torino), 25.9.2019
Massimo D’Alema discute del futuro dell’Unione europea

Come presidente della Fondazione "ItalianiEuropei" Massimo D'Alema oggi è sotto la Mole per presentare con Elly Schlein e Alessia Mosca il quarto numero della rivista della Fondazione. Che in omaggio ad Andrea Camilleri ripropone il "Dialogo tra compagni" pubblicato nell'autunno 2017. […]
 
 

Maredolce.com, 25.9.2019
Lo scrittore che rimase sconosciuto in terra di Pirandello e Camilleri

Alto, magro, con un’andatura ondeggiante, l’avvocato Alfonso Gaglio è stato un protagonista della vita culturale empedoclina: la terra di Pirandello e Camilleri.
[..]
Sperava molto e godeva dei successi di quanti invece ce l’avevano fatta. A cominciare dal suo amico e compagno di studi, lo scrittore Andrea Camilleri, che aveva avuto il coraggio di lasciare il paese. E che cominciava a mietere successi. Ne parlava con quella passione sincera propria degli uomini puri.
Fofò Gaglio, come ho già detto, aveva la passione per la scrittura, ma era piuttosto riservato nel comunicare le sue avventure letterarie, quasi un’innata pudicizia. Ebbi il privilegio di leggere più di un suo lavoro. Ricordo un piccolo ma valoroso testo teatrale, mi pare titolasse “Pirandello, dopo”.
Mi diceva che l’aveva fatto vedere a Nené, parlo di Camilleri, e che a questi era piaciuto. Un testo che, alla fine, pubblicò a sue spese, come spesso accade ai principianti.
[...]
Pasquale Hamel
 
 

Università per Stranieri di Perugia, 26.9.2019
Omaggio ad Andrea Camilleri
Le magie del contastorie
Giovedì, 26 settembre 2019 -
da 09:30 a 19:30
Palazzo Gallenga



Studiosi, intellettuali, studenti, familiari e amici parleranno dello scrittore in una giornata di studio a lui dedicata.

"Sono un contastorie e quindi questa specie di coltivata oralità che ho sempre avuto mi ha aiutato molto."
Dall’intervista a Camilleri a cura di D. Iannacone, aprile 2019

Perché amate i libri di Camilleri?
Raccontatelo al Camilleri Fans Club entro il 23 settembre, alcuni messaggi verranno letti durante la giornata del 26 settembre.

Comitato scientifico
Giovanni Capecchi, Università per Stranieri di Perugia
Giuseppe Marci, Università di Cagliari
Maurizio Pistelli, Università per Stranieri di Perugia

Si ringrazia per la collaborazione:
Valentina Alferj

In collaborazione con:
Universita` di Cagliari - Quaderni camilleriani
Camilleri Fans Club
Associazione culturale “Lettori sottotraccia” Perugia
Associazione culturale Clizia

Segreteria organizzativa:
Rettorato Università per Stranieri
Tel. +39 075 57 46 709/323/265/327

Ingresso libero

PROGRAMMA

9:30 - Sala Goldoni
Saluti istituzionali
Giuliana Grego Bolli, Rettrice Università per Stranieri di Perugia

Introduzione
Giovanni Capecchi, Università per Stranieri di Perugia

10:00 -13:00 - Sala Goldoni
LE SCRITTURE DI CAMILLERI
La visione storico-civile di Camilleri dalle prime opere a “Il cuoco dell’Alcyon”
Giuseppe Marci, Università di Cagliari

Camilleri poeta
Daniele Piccini, Università per Stranieri di Perugia

La storia e l’invenzione: il Seicento di Camilleri
Marino Biondi, Università di Firenze

Pausa caffe`

Rivisitazioni risorgimentali
Fabrizio Scrivano, Università di Perugia

Camilleri pirandelliano: la “Biografia del figlio cambiato”
Simona Costa, Università di Roma Tre

La “normalità” linguistica come sperimentazione: i romanzi italiani
Costanza Geddes di Filicaia, Università di Macerata

15:00 - Aula Magna
CAMILLERI, I LETTORI, IL PUBBLICO
Camilleri falsario
Luca Crovi, critico letterario e scrittore

Storia del Camilleri Fans Club e del sito vigata.org
Filippo Lupo, Presidente Camilleri Fans Club

Il giorno del lutto: l’Effetto Camilleri sui mass media
Giuliano Giubilei, Giornalista

Pausa caffe`

Perché amo Camilleri - La voce dei lettori
Con la partecipazione degli studenti dell’Università per Stranieri di Perugia
Filippo Lupo, Camilleri Fans Club
Bruno Taburchi, Associazione culturale Lettori sottotraccia
Annamaria Romano, Associazione culturale Clizia

Sceneggiare Montalbano
Salvatore De Mola, Sceneggiatore

18:15 - Aula Magna
GLI SCRITTORI LEGGONO CAMILLERI
Camilleri per noi
Con
Simonetta Agnello Hornby
Carlo Lucarelli

19:00 - Aula Magna
L’ultima intervista (Proiezione)
Andrea Camilleri risponde a Domenico Iannacone
 
 

TGR Umbria, 26.9.2019
Camilleri materia di studio



Andrea Chioini

[Cliccare sull'immagine per il servizio (dal minuto 8:09 a 9:34). Precisiamo che il cognome corretto dell'organizzatore è Capecchi, e che Carlo Lucarelli in extremis non ha potuto essere presente, NdCFC]
 
 

Umbria Notizie Web, 26.9.2019
L’omaggio ad Andrea Camilleri. Al Gallenga studiosi, intellettuali, giornalisti, e studenti da tutt’Italia
Tra gli ospiti erano presenti anche Rosetta Dello Siesto, la moglie di Camilleri, le figlie e i nipoti insieme a Valentina Alferj, la storica assistente dello scrittore siciliano.

Perugia, – “Camilleri ha dedicato la vita alla cultura, all’insegnamento e alla scrittura, dietro il successo raggiunto a settant’anni, c’è una storia ininterrotta di letture e una convivenza con il testo letterario, spiegato e comunicato a generazioni di studenti, che dopo aver frequentato con lui l’Accademia di Arte Drammatica di Roma, hanno spesso intrapreso strade importanti nel campo del cinema, della televisione, ma anche della narrativa e della scrittura teatrale”. È questo il ricordo commosso che ha espresso in apertura della giornata dedicata ad Andrea Camilleri, in aula magna, il prof. Giovanni Capecchi, docente di Letteratura italiana all’università per Stranieri di Perugia, insieme, a Daniele Piccini, direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università per Stranieri di Perugia.
“Quella di oggi – ha sottolineato il prof. Daniele Piccini, nella doppia veste di direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali e di studioso dell’opera di Camilleri – è un’intensa giornata di studi offerti ad un grande personaggio di questo secolo. Il nostro ateneo ha voluto rendere omaggio ad uno scrittore che ha costantemente riflettuto sulle tematiche dell’accoglienza e dell’incontro tra culture diverse, sia attraverso i racconti che hanno come protagonista il commissario Salvo Montalbano, sia con i romanzi storici e civili o i saggi narrativi”.
Studiosi, giornalisti, e intellettuali, da ogni parte d’Italia, hanno ricordato la figura dello scrittore siciliano. Tra gli ospiti erano presenti anche Rosetta Dello Siesto, la moglie di Camilleri, la sua assistente Valentina Alferj insieme a tutta la famiglia dello scrittore siciliano.
Nella prima parte dell’incontro molti sono stati numerosi i ricordi-omaggio che hanno passato in rassegna i vari aspetti della scrittura di Camilleri: dai “Quaderni camilleriani”, al Seicento Camilleriano ampiamente dibattuto dal prof. Marino Biondi fino alle poesie e alla sceneggiatura del commissario Montalbano televisivo, per arrivare al rapporto tra Camilleri e i suoi lettori e all’effetto Camilleri sui mass media nel giorno della sua scomparsa.
“Le sue pagine – ha detto nel suo intervento il prof Marino Biondi dell’Università di Firenze – appartengono alla cultura del Mediterraneo, mare di incontri e di incroci culturali. Spesso attraverso il ricorso all’ironia e alla leggerezza, Camilleri non ha mai smesso di confrontarsi con alcuni momenti nodali nella storia della Sicilia e dell’Italia - dal Seicento all’Ottocento post-unitario fino al ventennio fascista - e non ha interrotto la riflessione sull’Italia del presente, facendo assumere alle sue pagine un costante rilievo civile. Camilleri ha inventato una lingua, basata sull’italiano, ma con parole ed espressioni dialettali, in parte vere e in alcuni casi rielaborate con la fantasia, del presente ma anche del passato: e proprio questa lingua “mescidata” è divenuta uno dei punti di forza della sua scrittura. Siamo di fronte – continua – ad uno scrittore che ha contribuito, con il successo di pubblico raggiunto, a far nascere nuove esperienze narrative, soprattutto nell’ambito del “giallo” e del poliziesco, e ha svolto la funzione di “promotore della lettura”, citando, in molte sue pagine, libri di altri”.
Per la studiosa dell’Università di Macerata Costanza Geddes di Filicaia “Camilleri ha fatto nascere, intorno a sé, un vero e proprio laboratorio internazionale sulla traduzione, ha saputo trasportare le sue storie in una lingua diversa dall’italiana che è divenuto un dibattito internazionale tra scrittori, studiosi, e lettori da ogni parte del mondo”.


 
 

Antonello Lamanna su Facebook, 26.9.2019
L'omaggio ad Andrea Camilleri - Le magie del contastorie

“Quella di oggi – ha sottolineato il prof. Daniele Piccini, nella doppia veste di direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell'Università per Stranieri di Perugia e di studioso dell’opera di Camilleri – è un’intensa giornata di studi offerti ad un grande personaggio di questo secolo. Il nostro ateneo ha voluto rendere omaggio ad uno scrittore che ha costantemente riflettuto sulle tematiche dell’accoglienza e dell’incontro tra culture diverse, sia attraverso i racconti e sia con i romanzi storici e civili e i saggi narrativi”.
Studiosi, giornalisti, intellettuali, studenti hanno discusso dello scrittore in una giornata di studio a lui dedicata. Tra gli ospiti familiari studenti e amici da tutt’Italia. Era presente Rosetta Dello Siesto, la moglie di Camilleri; e Simonetta Agnello Hornby
[Guarda le interviste]
- a Luca Crovi, critico letterario e scrittore
- a Marino Biondi dell'Università di Firenze
- a Giuseppe Marci dell'Università di Cagliari
- a Costanza Geddes di Filicaia dell'Università di Macerata
 
 

Itaca Notizie, 26.9.2019
Alcamo, l’anfiteatro Orto di Ballo intestato al maestro Andrea Camilleri

Ieri sera, il Consiglio comunale ha votato all’unanimità l’intitolazione dell’anfiteatro Orto di Ballo al maestro Andrea Camilleri. Il consesso civico ha quindi condiviso l’atto di indirizzo politico presentato dal gruppo ABC-Alcamo Cambierà come tributo all’intellettuale siciliano scomparso a luglio. Occorrerà però attendere l’eventuale deroga del prefetto alle disposizioni legislative, che prevedono il trascorrere dei 10 anni dalla morte per l’intitolazione di vie e spazi o monumenti a personalità del mondo della cultura, della politica, del sociale, per dare seguito alla mozione.
[...]
 
 

La Repubblica (ed. di Roma), 26.9.2019
“Scampoli” di Civica storielle spassose sui grandi del teatro

Non allarmatevi per il titolo.
"Scampoli", che Massimiliano Civica, regista, attore, uomo di cultura e teatrante rigorosissimo e umanissimo, propone da stasera a sabato a Carrozzerie n.o.t, sono niente meno che una serie di preziosi aneddoti e raccontini su diversi, grandi e amati protagonisti dello spettacolo cinematografico e teatrale di ogni paese e di tutti i tempi.
[…]
«Partendo da Andrea Camilleri, passando al teatro degli antichi greci, per la vita avventurosa di Robert Mitchum, per la napoletanità di Massimo Troisi, tento di mostrare come tutti questi grandi personaggi siano accomunati da un amore e un senso di compassione per gli uomini, e come il teatro sia oggi, a mio parere, una delle forme più alte di umanesimo, e uno dei pochi luoghi rimasti in cui le persone s'incontrano guardandosi negli occhi per condividere qualcosa delle loro esistenze, e delle loro esperienze».
[…]
r. d. g.
 
 

RetesoleTV, 27.9.2019
Andrea Camilleri, l'omaggio dell'Università per Stranieri di Perugia

“Le magie del contastorie”, questo il titolo dell’iniziativa che si è svolta ieri a Perugia all'Università per Stranieri.
Un omaggio al grande scrittore siciliano Andrea Camilleri.
 
 

Umbria Notizie Web, 27.9.2019
INVIATO CITTADINO La Stranieri omaggia Camilleri... senza rancore per quei cannoni restituiti
La Stranieri omaggia il creatore di Montalbano. Partecipato convegno nel nome e nella memoria dello scrittore di Porto Empedocle. Alunni delle scuole, giornalisti, intellettuali e gente comune a rendere onore al genio siciliano

La Stranieri omaggia il creatore di Montalbano. Partecipato convegno nel nome e nella memoria dello scrittore di Porto Empedocle. Alunni delle scuole, giornalisti, intellettuali e gente comune a rendere onore al genio siciliano. Tra gli ospiti anche la moglie, le figlie e i nipoti, insieme a Valentina Alferj, storica assistente dello scrittore siciliano.
“Camilleri ha dedicato la vita alla cultura, all’insegnamento e alla scrittura”, ha esordito Giovanni Capecchi, docente di Letteratura italiana all’università per Stranieri di Perugia.
“Quella di oggi – ha sottolineato Daniele Piccini – è un’intensa giornata di studi, offerti a un grande personaggio di questo secolo”.
Numerosi i temi toccati nel corso della kermesse. L’Inviato Cittadino ha assistito alla relazione del professor Marino Biondi che ha svolto un’appassionata riflessione intorno alla lingua camilleriana. Lo studioso ha sottolineato come Camilleri abbia inventato una mistilingua che miscela, in maniera originale, italiano standard, dialetto siciliano e lemmi della civiltà rurale, tutta mare, terra e corpo. L’ha definita “mescidata”, rilevando come questa risorsa abbia motivatamente costituito il punto di forza di quella scrittura.
“Camilleri fu uomo di vasta e raffinata cultura, ma la sua grandezza sfugge talvolta a recensori frettolosi e legati alla quotidianità della cronaca”, sottolinea Biondi.
Che aggiunge: “Camilleri, col capolavoro ‘Il re di Girgenti’, ha scritto un moderno “Canzoniere”, un prototipo di scrittura contemporanea”.
Come si riesce a penetrare nel linguaggio di Camilleri?
“Il lettore, inizialmente spaesato, supera le difficoltà linguistiche ed entra gradualmente in empatia a dosi omeopatiche, prendendo gusto a questo meticciato, una mistilingua, potente e suggestiva, che coniuga storia e antropologia”.
In conclusione, mi sia permessa una cartolina di peruginità relativa al conflitto fra Porto Empedocle e la Vetusta, quando il sindaco della città siciliana, Varetto, chiese la restituzione degli affusti di cannone appesi alla sala Cannoniera della Paolina (peraltro un falso e un anacronismo clamoroso: cannoni d’età napoleonica inseriti in un contesto del Cinquecento!).
Mi raccontava Giuseppe Agozzino come ebbe a scontrarsi con Camilleri il quale perorava la restituzione per “amor patrio”, caldeggiando le pretese della sua città natale. Il sindaco di Perugia, Renato Locchi, ne “restituì” una coppia, indebitamente richiesta. E fece male. L’assenza si desume dai quattro supporti (due per ogni affusto) privi dei rispettivi cannoni.
Mi disse Agozzino (anche lui siciliano): “La città di Porto Empedocle me li aveva regalati e li avevo fatti ripulire a nostre spese. Che senso aveva rivolerli, dopo averli abbandonati per decenni alla sabbia e alla salsedine?”.
Ma Camilleri fiancheggiava la sua città e i perugini non gliene serbano rancore. Anzi, apprezzano la sua figura di uomo e di scrittore. Il convegno alla Stranieri ne costituisce l’esempio.
Sandro Francesco Allegrini
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 28.9.2019
Fiori d’arancio per gli stranieri business siciliano

Sicilia, regina di matrimoni. Sì, ma degli stranieri. Lo scorso anno duemila coppie hanno scelto la Sicilia per dirsi " Sì, lo voglio", a fronte dei novemila matrimoni di stranieri registrati in totale in Italia. [...] E ultimamente riscuotono un crescente successo i luoghi del Ragusano legati a Montalbano. Catherine e Vincent, due avvocati inglesi, ad esempio si sono sposati con rito civile al municipio di Santa Croce Camerina. E la festa, neppure a dirlo, si è svolta sulla terrazza del Commissario Montalbano. Il motivo? Si sono innamorati della Sicilia di Camilleri quando hanno letto tutto d'un fiato " La forma dell'acqua", il primo romanzo della serie incentrata sulle avventure del Commissario Montalbano. E, poi, non si sono persi una puntata della serie dove Montalbano ha il volto di Luca Zingaretti. [...]
Giada Lo Porto
 
 

El Pespunte, 29.9.2019
Desde mi calle – Andrea Camillieri

Este verano tan movido para algunos, se nos ha ido para siempre Andrea Camilleri, un escritor mítico, un escritor de los imprescindibles, de los que dejan huella en el corazón. Siempre he sido aficionado a la novela negra y he buscado en los rincones más oscuros de la biblioteca. De niño Dashiell Hammet, más tarde Truman Capote, Manolo Vázquez Montalbán y su famoso Pepe Carbalho, Paco González-Ledesma, un Premio Planeta que no ha sido valorado en nuestro país. Empar Fernández es una escritora, profesora del instituto del pueblo donde vivo y que tiene una escritura impactante y fresca. La novela negra escandinava ha entrado con fuerza hasta aquí, pero reconozco que mí no me entusiasma, si exceptuamos la saga Millenium a la que considero ya una leyenda. Camilleri y su comisario Salvo Montalbano han conseguido ocupar una parte muy importante de mis preferencias literarias de este inicio de siglo. Reconozco que veo en la Sicilia retratada en sus novelas a la Sevilla que recuerdo. Esa Osuna donde pasaban burros por las calles blancas, tirados por ancianos con sombrero; o donde el ventilador del techo daba vueltas sin parar en la ferretería de la Carrera.
Si no tenéis tiempo de leer alguna novela de este Siciliano universal, os recomiendo que veáis alguno de los capítulos de la serie Montalbano de la RAI, originales de las novelas de Camilleri y veréis lo que os cuento. Algo incomparable para los sentidos.
Gaelia me ha ilustrado este breve homenaje a un hombre grande, con un microrrelato mafioso y macarra que huele a venganza.
Salud y letras.
Juan Zamora Bermudo

RETOS Y MAFIAS
Los dejaremos entrar y esperaremos el mejor momento. Estaremos en silencio y con la luz apagada. Uno en cada lado de la habitación. Estaremos atentos a cualquier movimiento extraño. Nada de errores. Nada de atajos. Acabaremos nuestro trabajo una vez hayan hecho ellos el suyo. Entonces, cuando piquen el anzuelo, les descerrajamos a cada uno un tiro a bocajarro, que haga que escupan sus sesos. Que recojan los despojos de esos dos malditos hijos de Corleone, para que sea Montalbano quien averigüe quién lo hizo, si es que puede.
© Gaelia 2018
 
 

Trieste All News, 29.9.2019
Andrea Camilleri proiettato al Cinema Ariston

Sará proiettato al Cinema Ariston lunedì 30 settembre alle 17, 19 e 21 il capolavoro ‘Conversazione su Tiresia’ di e con Andrea Camilleri dal Teatro Greco di Siracusa, spettacolo scritto e interpretato da Andrea Camilleri e prodotto da Carlo degli Esposti per Palomar con la regia di Roberto Andò E le musiche dal vivo di Roberto Fabbriciani, andato in scena al Teatro Greco di Siracusa lo scorso 11 giugno 2018 di fronte a 4mila spettatori nell’ambito delle rappresentazioni classiche realizzate dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico.
Il più celebre scrittore italiano, protagonista per la prima volta sul grande schermo di un viaggio tra mito e letteratura sulle orme dell’indovino Tiresia alla ricerca dell’eternità: un racconto mitico, pensato, scritto e narrato da Andrea Camilleri che racconta la storia dell’indovino cieco, le cui vicende attraverso i secoli si intrecciano a quelle dello stesso scrittore.
Informazioni sul sito web www.aristoncinematrieste.it e sulla pagina
facebook cinema.ariston.trieste
Sito ufficiale:
http://www.nexodigital.it/conversazione-su-tiresia-di-e-con-andrea-camilleri/
Trailer: https://youtu.be/wAbgvR6lh1w
Chiara D'Incà
 
 

La Repubblica (ed. di Roma), 29.9.2019
Teatri

[...]
Teatro Studio Fondamenta
Via Assisi, 33 331/6359166
Ore 18.30 Rassegna 7Sere di 7mbre - Pinocchio (mal) visto dal gatto e la volpe - Omaggio al Maestro Andrea Camilleri di Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti con Paolo Floris, Piero Lanzellotti, Giulia Pera, Tommaso Sassi, burattini di Cesare Felici, effetti sonori e musiche Piero Lanzellotti. Regia di Tommaso Sassi.
[...]
 
 

La Repubblica (ed. di Roma), 30.9.2019
"Scampoli" Civica ironico e coltissimo

Bisognerà, per "Scampoli" di e con Massimiliano Civica, lavoro battezzato a Carrozzerie n.o.t, coniare un nuovo ragionamento spettacolare e culturale, inquadrare un fenomeno a sé che non è intrattenimento, conferenza, storia aneddotica o umorismo sull'arte moderna ma che è ‘anche' tutto questo in una silloge stratificata ad opera di un teatrante rigoroso che ama, per contrappasso, un rapporto umano col pubblico. L'intelligenza, la bonomia, il gusto caricaturale e autolesionistico, e la padronanza degli strumenti attoriali non smettono mai di stupire chi come me, e la platea, sa di trovarsi davanti a un quotato e frugale regista. Da giovane demiurgo, quale è, lui qui abbandona il ruolo di disciplinatore di apparati e interpreti, e compiaciutamente per la terza volta (dopo una lectio incantevole su Eduardo e un trattato su emozioni gestite da attori) indossa i panni di un collezionista di ritratti, di antropologie, di affettuose cartoline ad personam. Raffigura splendidamente Andrea Camilleri, suo maestro d'Accademia, rifacendogli il verso con toni da amabile tricheco. […]
r.d.g.
 
 

Il Piccolo, 30.9.2019
Pem - Parole e Musica in Monferrato
Francesca Incudine: Sicilia e Camilleri
In biblioteca, un omaggio al papà di Montalbano e alla sua terra

Valenza - Giovedì 3 ottobre alle ore 21 presso il Centro Comunale di Cultura di Valenza (Piazza XXXI Martiri, 1), ultimo appuntamento della rassegna ‘PeM – Parole e Musica in Monferrato’, intitolato ‘Francesca Incudine e la Sicilia di Camilleri, fra parole e musica’ e sarà dedicato al ricordo di Andrea Camilleri da poco scomparso.
Un omaggio reso attraverso la testimonianza del professor Vincenzo Ciminello, che in Sicilia ha conosciuto personalmente l’autore di Montalbano, e attraverso letture di brani tratti dai romanzi dello scrittore che saranno interpretati da Filomena Ciccarelli e da Maria Giovanna Basile.
La musica della cantautrice siciliana Francesca Incudine impreziosirà la serata con brani in cui si fondono suono e parola, pop e world music, siciliano e italiano in composizioni che raccontano storie ed emozioni di grande intensità.
La serata è a ingresso libero.
 
 

Open, 30.9.2019
Theresa May lapidaria: «Mie memorie? Meglio un giallo: leggo Montalbano»
L’ex premier non ha intenzione di seguire le orme del suo predecessore Cameron, per ora

Theresa May è stata lapidaria con chi le ha chiesto se avesse in mente di scrivere un libro di memorie, dopo la sua esperienza al governo, come il suo predecessore David Cameron: «Meglio scrivere un giallo ambientato sul Cervino».
[...]
Parlando sul palco, May ha quindi raccontato di non aver letto le memorie del suo predecessore, David Cameron, recentemente uscite in libreria, ma di tenere invece sul comodino uno dei romanzi di Andrea Camilleri con protagonista il commissario Montalbano.
 
 

segno, Anno XLV - N. 408-408 - Luglio-Agosto 2019
In memoria
Il diritto e la forza, la lezione di Andrea Camilleri
Iniziò con La bolla di componenda la stagione di successi del grande scrittore agrigentino segnata dalla figura letteraria del commissario Montalbano, dramatis personae ormai proverbiale di un tempo in cui la forza si erge - vuole ancora ergersi - a diritto. E solo l'ironia, la pietà e l'intelligenza agiscono da controveleni. Anche per questo - ora che Camilleri è scomparso dopo aver saggiamente giocato a lungo a rinviare questo passaggio - gli va riconosciuto, oltre a quelli letterari, un grande merito: avere tenuto aperto, quasi da solo, uno spazio di dibattito civile e politico a cui oggi possiamo ancora ricongiungerci.

La bolla di componenda (1993) è uno dei testi che si collocano agli inizi della tardiva stagione di successi letterari di Andrea Camilleri, segnata dalla figura letteraria del commissario Montalbano ma a ben vedere costantemente percorsa da una inquieta ricerca di moduli narrativi e comunicativi. Il "saggio storico-autobiografico" da cui prendiamo spunto è uno di quei resti di difficile definizione, a cavallo tra meditazione culturale e racconto di sé, detection di sapore sciasciano e ironico rimando a un presente che (ancora, ahinoi) non progredisce. Intorno alla ottocentesca pratica cattolica - ma anche massonico-mafiosa - dell'acquisto delle sante bolle di indulgenza che compongono e scontano in anticipo crimini e malefatte, Camilleri dipana una digressione affabulatoria, abile e avvolgente, forse una delle sue migliori prove non tout court narrative. Nel terzo capitolo, in particolare, vi narra la vicenda autobiografica della sua prima esperienza della "componenda", ovvero del compromesso con la violenza come esercizio continuo della storia della Sicilia e dei siciliani: siamo nell'inverno del 1947 e un giovane Camilleri studente universitario di giurisprudenza e poco più che ventenne attraversa i monti dell'interno isolano con un mezzo della ditta del padre che da Porto Empedocle trasporta un carico di pesce fresco a Palermo. Ma il camion, nottetempo, viene fermato:
Mi risvegliai passata Lercara Friddi: marciavamo lenti sotto una pioggia violenta, capii che don Vicinzino era molto teso, stava a guidare sporgendosi col corpo avanti, come a taliàre meglio la strada.
"C'è cosa?".
"Niente" mi rispose "ma devo dirti una cosa che tuo padre sa. Capace che da qua a poco, a una curva, ci fermano due o tre persone, infaccialate e armate. Non ti scantare".
"E chi sono?" spiai sentendomi gelare ancora di più.
"Sono della banda Giuliano. Tu non ti cataminare, non aprire bocca. Fai solo quello che ti dico io".

Segue il racconto, comico e drammatico, di un vero e proprio rito di passaggio: il "fermo"; la "grassazione" (da aggressione, ovvero furto con violenza); l'incontro con i banditi, in una archetipica e brigantesca caverna celata tra i dirupi di un monte impervio. Un rito di passaggio - di cui il padre è attore e pedagogico "mandante" - in cui la violenza è insieme cruda e quotidiana, brutale e cordiale, naturalizzata come un dato di fatto e vissuta come qualcosa di inscindibile dalla dimensione biologica e vitale. Camilleri racconta così, con poche e magistrali pennellate, un vero e proprio "scrocco" mafioso che agisce, nella mente del giovane scrittore, come imprinting esistenziale, quasi fosse un set di azioni e attori che opera da calco e modello di un sistema di relazioni, sociali e mentali, segnate dalla violenza e dall'industria della violenza; e dunque dal compromesso (la componenda) e dalla mediazione con il sopruso e la sopraffazione come forme istituzionalizzate e "ordinamentali" di vita associata.
La componenda diventa così il traumatico e teatrale strumento conoscitivo di una realtà e un mondo, la Sicilia ma anche l'Italia, che solo narrate e messe in prospettiva risultano, infine, almeno in parte, vivibili (e ci sarebbe da ragionare come su questa messa in prospettiva quale forma di sopravvivenza, letterati e intellettuali italiani abbiano fatto leva, da Machiavelli a Sciascia). Non a caso il saggio di Camilleri insiste a più riprese su due testi fondamentali nella sua opera, ma più complessivamente centrali per l'intera produzione letteraria siciliana a cavallo tra Otto e Novecento: la Relazione e gli Atti della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni sociali ed economiche della Sicilia del 1876 e il testo - per molti versi ancora formidabile - dell'inchiesta sulle condizioni politiche e amministrative della Sicilia e sui contadini che nello stesso travagliato anno (siamo agli inizi del tramonto della Destra storica e dell'affermazione della Sinistra trasformista di Depretis) i giovani intellettuali liberali Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino condussero e redassero.
La relazione di Franchetti (figura eccezionale ed eccezionalmente trascurata della nostra storia unitaria), in particolare, è un vero e proprio palinsesto generativo, che andrebbe oggi riletto avendo davanti testi come I vecchi e i giovani (1913) di Pirandello, ma anche Il Gattopardo di Lampedusa, le inchieste sciasciane, i romanzi storici di Consolo, fino alle opere forse meno lette ma non per questo meno interessanti di Camilleri: La strage dimenticata (1984), La stagione della caccia (1992), Il birraio di Preston (1995), La concessione del telefono (1998), La mossa del cavallo (1999), La scomparsa di Patò (2000), La banda Sacco (2013), solo per citarne alcune.
In tutte queste opere agisce il calco delle inchieste unitarie e dei dilemmi che esse suscitano; in particolare l'aporia civile generata dalla relazione cronica tra un governo della cosa pubblica ed uno Stato unitario storicamente deboli e delle forme occulte e illegali di potere (ma ben connesse al potere legale) che tendono costantemente a operare ordine col disordine, che hanno la necessità compulsiva di destabilizzare per stabilizzare. Ed è così che la Sicilia diventa metafora, rimane ancora metafora, dell'Italia di oggi, anche in questo tempo scialbo e triste ma non per questo innocente. La terza e più corposa parte dell'inchiesta di Franchetti si concentra sulla pubblica sicurezza. Nel paragrafo 65 - Relazioni fra i malfattori di mestiere e le classi agiate e ricche della popolazione - il giovane studioso, nella sua prosa intrisa di magistrale positivismo giuridico, insiste sul tema costante della dimensione interclassista del fenomeno mafioso e della connessa centralità della violenza e dell'industria della violenza come cuori della contraddizione (e dello scandalo) della Sicilia post-unitaria.
Tenga in mente il lettore che si tratta qui di un paese dove il criterio del diritto è la forza, dove per circostanze speciali, una classe di malfattori è venuta in possesso di una forza considerevole, e dove in conseguenza le azioni dei malfattori non sono considerate come delitti dal senso giuridico dell'universale.
Siamo al centro del dilemma di Montalbano, la dramatis personae ormai proverbiale del paradosso di un tempo in cui la forza e la violenza si ergono (vogliono ancora ergersi) a crisma del diritto. E solo l'ironia, la pietà e l'intelligenza agiscono da controveleni. Anche per questo - ora che Camilleri e morto, dopo aver saggiamente giocato a lungo a rinviare questo passaggi? - gli va riconosciuto, oltre a quelli letterari, un grande merito: quello di avere tenuto aperto, in anni più che difficili, e quasi da solo, uno spazio di dibattito civile e politico a cui oggi possiamo, ancora, ricongiungerci.
Attilio Scuderi
 
 

 


 
Last modified Thursday, February, 11, 2021