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RASSEGNA STAMPA

MAGGIO 2023

 
ArtEventiNews, 2.5.2023
“La paura di Montalbano” di Andrea Camilleri in una recensione di Valerio Calzolaio
La paura di Montalbano
Andrea Camilleri
Racconti gialli
Sellerio Palermo
2023 (prima edizione Mondadori 2002)
Pag. 325

Vigàta. Perlopiù nel passaggio di millennio. I racconti di Andrea Camilleri (1925-2019) con protagonista Salvo nella raccolta “La paura di Montalbano”, presentati alternandone uno breve e uno lungo, non sono tutti polizieschi. Due dei più brevi erano usciti su una rivista nel 2001 e su un quotidiano nel 1999, l’altro suggerisce il titolo complessivo, tutti e tre riguardano storie di incontri occasionali e straordinari del commissario più che indagini criminali. Gli altri tre sono in realtà romanzi brevi, gialli: Montalbano in “Ferito a morte” si atteggia a regista cinematografico, prova e riprova sul set le ricostruzioni possibili, per scoprire l’omicida, i cadaveri sono prima di uno strozzino poi di un fattorino; in “Il quarto segreto” collabora con i Carabinieri, senza la sua squadra, nell’indagine sulla morte di un misterioso muratore e sulle attività di un costruttore mafioso; in “Meglio lo scuro” affronta una confessione in punto di morte su una vecchia tragica storia del 1950.
Valerio Calzolaio
 
 

Ultime Notizie Flash, 2.5.2023
Vince facile Montalbano il primo maggio 2023: ecco gli ascolti
E' Il commissario Montalbano a vincere nella prima serata del primo maggio 2023: ecco i dati auditel

Serata davvero facile facile per Il commissario Montalbano che ieri sera, ha ritrovato la vittoria nel prime time di Rai 1. Ascolti non entusiasmanti, al millesimo passaggio, ma si porta a casa una media di 3 milioni di spettatori con il 18% di share e Rai 1 dorme sonni tranquilli. Nessun problema per la serie di Zingaretti che continua a registrare la medesima media di settimana in settimana.
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Gli ascolti del primo maggio 2023: ecco i dati auditel
Su Rai 1 la serie Il commissario Montalbano – Gatto e cardellino ha registrato un netto di 3.388.000 telespettatori, share 18%. Vince quindi Rai 1 senza difficoltà.
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Oggi, 4.5.2023
Di Montalbano non è mai troppo

Pubblicato per la prima volta nel 2002, La paura di Montalbano si compone di tre racconti brevi e tre lunghi. E permette di godere ancora una volta della scrittura corposa, unica, divertita di Andrea Camilleri. Protagonista il commissario Montalbano, investigatore umanissimo, in quel di Vigata, ormai di casa per gli italiani (Sellerio, € 15).
Lav. C.
 
 

La Sicilia (ed. Sicilia Centrale), 5.5.2023
Gomma da masticare nella statua di Camilleri. C’è una telecamera ma nessuno è intervenuto

In via Atenea, nel centro della città, la scultura in bronzo che raffigura lo scrittore empedoclino Andrea Camilleri seduto accanto ad un tavolino rotondo con una sedia accanto, è stata fatta oggetto di un “atto vandalico”, che solo apparentemente è di poco conto. Qualcuno nei giorni scorsi ha messo una gomma da masticare nell’orecchio destro della statua e la gomma si trova lì da diversi giorni senza che nessuno del Comune o qualcuno di buona volontà si sia interessato a togliere la gomma da masticare ripristinando il decoro della statua.
Quel “tappo” biancastro sullo sfondo del bronzo non passa inosservato, dato che il contrasto cromatico è visibile anche da lontano. Accade dunque che i turisti seduti al tavolo con la statua bronzea dello scrittore si facciano immortalare, fotografando anche l’orecchio della statua. Chi ha compiuto questo gesto vandalico non si è preoccupato di essere registrato dalla telecamera di videosorveglianza che si trova nella zona e che dovrebbe funzionare e registrare quanto accade nei pressi della statua.
Se qualcuno avesse visto le immagini dell’atto vandalico, avrebbe potuto adoperarsi non solo ad individuare l’autore del gesto, ma anche e soprattutto a fare pulire la statua. Nulla di tutto questo è accaduto, almeno fino ad oggi. La statua raffigurante Camilleri è “protagonista” della movida di via Atenea, circondata dalla folla che anima la zona nel fine settimana ed è un miracolo che in questi anni non sia stata danneggiata nel corso delle risse a colpi di bottigliate che si sono verificate nel tempo.
Molti ricordano ancora “l’impresa” di una ragazza capace di salire sulle spalle della statua, con la testa dello scrittore tra le gambe facendosi immortalare e pubblicando tutto sui social. Adesso resta la gomma da masticare nell’orecchio di una delle attrazioni più gettonate di Agrigento, punto di riferimento per i turisti in visita nel “salotto buono” della città.
Si auspica adesso un rapido intervento da parte del Comune, chiamato a rimuovere con i sistemi del caso, quello sfregio dalla statua.
Francesco Di Mare
 
 

StrettoWeb, 5.5.2023
Il Commissario Montalbano su Rai1 in 4K Ultra HD grazie a un’eccellenza di Palmi
Il Commissario Montalbano torna su Rai1 in versione restaurata 4K Ultra HD grazie al lavoro dei laboratori Augustus Color di Palmi (RC)

Il Commissario Montalbano, serie tv tratta dalla penna di Andrea Camilleri e interpretata da Luca Zingaretti, è tornata in replica su Rai1. Questa volta si è presenta in edizione restaurata 4K Ultra HD. Il lavoro di restauro ed il Re-Mastering dal 35 millimetri al 4K è stato coordinato da Gianni Monciotti ed effettuato nei laboratori Augustus Color di Palmi (RC).
Le nuove puntate restaurate sono andate in onda dal 17 aprile al 1 Maggio scorso. I tecnici operanti nella sede di Palmi sono ormai una realtà nazionale del restauro cinematografico, e hanno “salvato dall’usura del tempo” diverse pellicole di interesse storico, artistico internazionale. La presenza dell’Augustus Color in Calabria, azienda leader per la post produzione ed il restauro, avendo mantenuto in perfetta efficienza il laboratorio fotochimico e cinematografico, ha ricevuto un plauso anche dalla Fondazione Calabria Film Commission.
La Calabria può oggi vantare la presenza sul territorio di un centro di restauro all’avanguardia. Il Commissario Anton Giulio Grande ha molto apprezzato questa realtà produttiva di eccellenza del made in Italy in grado di valorizzare il territorio, nell’ottica dell’attrazione di investimenti.
Mirko Spadaro
 
 

Lentepubblica, 6.5.2023
Nasce, solo online, il mitico Comune di Vigata: presentazione nel webinar dedicato del prossimo 9 maggio
È già online il sito Internet della prima città immaginaria d’Italia. Dipinto nei romanzi di Andrea Camilleri, il Comune di Vigata prende vita e sarà ufficialmente presentato durante il webinar del 9 maggio 2023 organizzato dalla Golem Net, “Siti internet comunali PNRR e accessibilità digitale”.

A darvi un benvenuto virtuale all’interno del portale istituzionale della Città di Vigata non poteva che essere il Sindaco, cittadino di eccellenza di questa località: Salvatore Montalbano. Facciamo nondimeno la giusta presentazione a questa affascinante, seppur esistente solo nell’immaginario, ridente cittadina della Sicilia: un riepilogo doveroso per i pochi che conoscono poco le opere del grandissimo maestro della letteratura e compianto Andrea Camilleri.
La Città di Vigata: un’immersione nella bellezza
Già perché nella realtà effettiva Vigata non esiste. Ma la letteratura, tra le varie sue virtù, ha quella di regalarci storie e atmosfere che vanno ben al di là del grigiore della carta stampata. E la magia che emerge dalla penna di Andrea Camilleri non fa eccezione.
Vigata è infatti un luogo immaginario nato dalla mente di questo fantastico autore, che ha guidato in modo attivo anche la creazione non solo dei romanzi ma anche la produzione della fiction “Il Commissario Montalbano” che ha incollato ed incolla, ancora oggi che il suo demiurgo non è più tra noi, milioni di italiani al piccolo schermo.
Una trasposizione televisiva che rende al meglio il fascino della località e dei racconti, grazie anche al lavoro di regia del compianto Alberto Sironi per la serie “madre” e di Gianluca Maria Tavarelli per il prequel dedicato al “Giovane Montalbano”.
Produzioni che hanno regalato anche un volto a questi magnifici personaggi: basti pensare a Luca Zingaretti e Michele Riondino per il volto del noto commissario o di Cesare Bocci, Peppino Mazzotta e Angelo Russo per i vari Augello, Fazio e Catarella che hanno conquistato il cuore del grande pubblico.
Ma non solo: Vigata è anche il centro delle vicende di un ciclo di romanzi storici di Camilleri, che hanno mostrato il volto di questo luogo anche decenni, secoli prima dell’arrivo di Montalbano in città. Parliamo dei vari romanzi, dei quali alcuni trasposti nel ciclo televisivo “C’era una volta Vigata”, come La Mossa del Cavallo, La Stagione della Caccia, La Concessione del Telefono, La scomparsa di Patò o, per concludere, Il Birraio di Preston.
Vigata esiste anche “senza esistere”
Ma la solare cittadina di Vigata, nonostante sia un luogo di finzione, esiste davvero: infatti era necessario, ai fini della finzione televisiva, fornire non solo un volto ai personaggi ma anche ai luoghi descritti nei romanzi.
Per questo si è deciso di dare vita a questo evocativo luogo del cuore “camilleriano” trasponendolo sul piano reale tramite la “pietra” e il barocco della provincia di Ragusa, nel sud est della Sicilia.
Ed è così che le strade di Ragusa, Modica, Scicli, Ispica e altre località della provincia di Ragusa si sono trasformate in questo teatro della vita di pirandelliana memoria, dove accanto alle gioie della vita si insinuano le insidie della violenza, del sangue e della morte.
Vigata diventa così un corollario alla nostra esistenza, il teorema delle nostre esperienze e la rappresentazione più emblematica delle contraddizioni della vita, in un’eterna commistione di momenti di felicità alternati a quelli di tristezza e dolore.
Il sito internet creato dalla Golem Net per il PNRR
Dopo aver ampiamento discusso di questa immensa fonte di ricchezza culturale torniamo, per così dire, con i piedi per terra: senza però dimenticare la bellezza delle parole che ci ha regalato Andrea Camilleri.
L’intento del portale istituzionale creato dalla Golem Net (disponibile qui) è infatti proprio questo: regalare agli utenti, da un lato, la possibilità di respirare questa particolare temperie culturale e, dall’altro, mostrare e far apprezzare a tutti i Comuni italiani la qualità e l’efficienza nella realizzazione dei portali istituzionali e dei servizi digitali previsti e finanziati dalla misura del PNRR 1.4.1 “Esperienza del Cittadino nei servizi pubblici”.
Si tratta dunque di un servizio offerto alla comunità e alla cittadinanza in modo pratico, ma senza tralasciare l’importanza del lato culturale: il portale vuole pertanto essere anche un omaggio e un segno di riconoscenza ad un grande genio della letteratura italiana ed una occasione per mostrare la bellezza di un territorio unico e meraviglioso.
La presentazione nel webinar del prossimo 9 maggio
L’occasione per presentare questo sito web al grande pubblico arriverà il prossimo 9 maggio 2023, durante il webinar gratuito dedicato a “Siti internet comunali PNRR e accessibilità digitale: Cittadino informato e i servizi digitali inclusivi e accessibili per tutti.”
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Giuseppe Orefice
 
 

L'Agenda News, 6.5.2023
Il libro del giorno nelle Librerie Panassi: “La paura di Montalbano” di Andrea Camilleri

IL LIBRO DEL GIORNO
Nelle Librerie Panassi puoi trovare il libro “La paura di Montalbano” di Andrea Camilleri. Camilleri è un maestro del racconto. Si presta sia alla misura minima della novella che a quella del romanzo breve. E, nella raccolta La paura di Montalbano (uscita in prima edizione, per Mondadori, nel 2002), alterna «ritmi» brevi e «ritmi» lunghi. Concerta il tutto nella forma compattamente ritmica di un libro di grande felicità narrativa e di sicuro diletto. Fa da preludio Giorno di febbre. Vi abita un Montalbano febbricitante, impegnato nella vana ricerca di un termometro. È quasi una comica.
Eppure il commissario, che assiste a uno scippo e al ferimento di una bambina, ha modo di fiutare, nel segreto di un barbone che si prodiga a dare soccorso, l’inabissamento di un giallo. La ricerca investigativa irrompe nel romanzo breve Ferito a morte. Montalbano si incarica di dare di sé un ritratto a contrasto, un attestato di esistenza in vita in qualità di personaggio nel ruolo di sbirro: lui «è» in quanto esistono i delinquenti.
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Libreriamo, 7.5.2023
I 10 libri che ci hanno fatto ridere di più nella vita
Oggi si celebra la Giornata della risata! Per l'occasione, vi abbiamo chiesto quali sono i libri che vi hanno fatto più ridere ultimamente. Ecco le vostre risposte!

Oggi, la prima domenica di maggio, ricorre la Giornata della risata. Per l’occasione vi abbiamo chiesto, attraverso un post sulla nostra pagina Facebook, quali siano i libri che vi hanno più fatto ridere ultimamente. Fra le risposte abbiamo selezionato le più gettonate. Ed eccoci qui, a mostrarvi quali sono i 10 libri che avete trovato più divertenti e che vi hanno fatto ridere di più!
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10. “La concessione del telefono” di Andrea Camilleri
Molti fra voi hanno indicato Andrea Camilleri ed alcuni dei suoi libri come quelli che vi hanno fatto ridere di più. Fra tutti, avete molto apprezzato “La concessione del telefono”.
“Nell’estate del 1995 trovai, tra vecchie carte di casa, un decreto ministeriale (che riproduco nel romanzo) per la concessione di una linea telefonica privata. Il documento presupponeva una così fitta rete di più o meno deliranti adempimenti burocratico-amministrativi da farmi venir subito voglia di scriverci sopra una storia di fantasia (l’ho terminata nel marzo del 1997).
La concessione risale al 1892… Nei limiti del possibile, essendo questa storia esattamente datata, ho fedelmente citato ministri, alti funzionari dello stato e rivoluzionari col loro vero nome (e anche gli avvenimenti di cui furono protagonisti sono autentici). Tutti gli altri nomi e gli altri fatti sono invece inventati di sana pianta.”
 
 

La Repubblica, 8.5.2023
Maria Pia Ammirati: "Poesia, donne simbolo e Mike Bongiorno. Ecco come le fiction Rai racconteranno l'Italia"
Intervista alla direttrice del settore dell'azienda dedicata alle serie. "Siamo al lavoro per riportare in tv anche il Commissario Montalbano"

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Continua Il commissario Ricciardi? E si realizzerà "Riccardino", dall'ultimo libro di Camilleri?
"Penso di sì, ne stiamo discutendo. Per quanto riguarda Montalbano da parte nostra massima disponibilità".
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Silvia Fumarola
 
 

Il Corriere di Roma, 8.5.2023
Ibla Meeting Art: grande successo a Ragusa
La speranza è che questo patrimonio, non solo di arte ma anche di emozioni non rimanga un episodio isolato ma possa diventare un appuntamento fisso negli anni

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E proprio a conclusione della presentazione del suo libro “Nel segno di Andrea Camilleri”, Giuseppe Fabiano ha lanciato la proposta di intitolare dei luoghi di Ragusa a persone (come Camilleri, Sironi, Nobile) che hanno contribuito a farla conoscere nel mondo.
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Alberto Siculella
 
 

EUR Culture per Roma, 9-14.5.2023
Pinocchio (mal) visto dal Gatto e la Volpe

Nell’ambito della seconda edizione di EUR Culture per Roma, il programma di eventi, cultura e spettacoli ideato e promosso da EUR S.p.A., con la direzione artistica di Oscar Pizzo, si terrà a Roma dal 9 al 14 maggio 2023 il Festival di Figura e delle Marionette Immagina festival internazionale del Teatro di figura, il cui progetto principale è la nuova produzione di Teatro di Figura, in rima baciata e cantata insieme ai burattini, per il teatro di marionette di Pinocchio (mal) visto dal Gatto e la Volpe di Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti.

L'evento è stato annullato per problemi organizzativi.
 
 

EFE, 9.5.2023
non c'è di che
«La conciencia de Montalbano», con seis relatos inéditos de Camilleri, sale a la venta el jueves día 11

Madrid.- «La conciencia de Montalbano», un libro de Andrea Camilleri (Porto Empedocle, 1925 – Roma, 2019) sobre el universo del comisario Salvo Montalbano donde se recogen seis relatos inéditos escritos en distintas épocas y no incluidos en las recopilaciones publicadas en vida del autor, saldrá a la venta este próximo jueves día 11, según ha informado la editorial Salamandra.
Asimismo, los seis casos de este volumen suponen una oportunidad para volver a disfrutar con la inteligencia analítica y el carácter peculiar de Salvo Montalbano, «mezcla de sabiduría de la vida y fuerza de la naturaleza, capaz de resolver las fechorías más inescrutables sin renunciar a los placeres cotidianos de su tierra natal».
Según han añadido desde la editorial este martes, en «La conciencia de Montalbano» el comisario siciliano se ve obligado a desmantelar las maquinaciones más retorcidas y esclarecer delitos disfrazados de accidentes, como el hallazgo de un cadáver en una playa envuelto en una manta y con un torniquete y una jeringuilla en el brazo izquierdo o el pánico de un bodeguero que se debate entre cumplir con el estado o satisfacer las exigencias de la mafia.
Pero también será el encargado de desenmarañar los tejemanejes que ocurren en diversas estancias de un edificio romano, la detención de un peligroso sicario durante la cena de Nochevieja, la desaparición de un preciado anillo entregado por un empresario a su amante o el misterio de una mujer encinta brutalmente asesinada con una cuchilla de afeitar.
Andrea Camilleri fue durante cuarenta años guionista y director de teatro y televisión e impartió clases en la Academia de Arte Dramático y en el Centro Experimental de Cine. En 1994 creó el personaje de Salvo Montalbano.
También publicó otras novelas de tema histórico, y todas sus obras ocupan habitualmente el primer puesto en las principales listas de éxitos italianas. Andrea Camilleri, traducido a treinta y seis idiomas y con más de treinta millones de ejemplares vendidos, es uno de los escritores más leídos de Europa. En 2014 fue galardonado con el IX Premio Pepe Carvalho.

Giovedì 11 va in libreria "La conciencia de Montalbano", con sei racconti inediti di Camilleri

"La conciencia de Montalbano", libro di Andrea Camilleri (Porto Empedocle, 1925 - Roma, 2019) sull'universo del commissario Salvo Montalbano, che comprende sei racconti inediti scritti in tempi diversi e non inseriti nelle raccolte pubblicate durante la vita dell'autore, sarà in vendita questo prossimo giovedì 11, come riportato dalla casa editrice Salamandra.
Allo stesso modo, i sei casi di questo volume rappresentano l'occasione per godere ancora una volta dell'intelligenza analitica e del carattere peculiare di Salvo Montalbano, "un misto di saggezza della vita e forza della natura, capace di risolvere i misfatti più imperscrutabili senza rinunciare al piaceri quotidiani della sua patria.
Come hanno aggiunto dall'editoriale di questo martedì, in "La coscienza di Montalbano" il commissario siciliano è costretto a smontare le più contorte macchinazioni e chiarire delitti camuffati da incidenti, come il ritrovamento di un cadavere su una spiaggia avvolto in una coperta e con un laccio emostatico e una siringa nel braccio sinistro o il panico di un vignaiolo indeciso tra l'obbedienza allo stato o il soddisfacimento delle richieste della mafia.
Ma sarà anche incaricato di sbrogliare le vicende che si svolgono in varie stanze di un palazzo romano, l'arresto di un pericoloso sicario durante il cenone di Capodanno, la scomparsa di un prezioso anello regalato da un commerciante all'amante o il mistero di una donna incinta brutalmente assassinata con una lama di rasoio.
Andrea Camilleri è stato sceneggiatore e regista teatrale e televisivo per quarant'anni e ha insegnato all'Accademia d'Arte Drammatica e al Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 1994 crea il personaggio di Salvo Montalbano.
Ha pubblicato anche altri romanzi di argomento storico, e tutte le sue opere sono regolarmente al primo posto nelle classifiche italiane. Andrea Camilleri, tradotto in trentasei lingue e con più di trenta milioni di copie vendute, è uno degli scrittori più letti in Europa. Nel 2014 è stato insignito del IX Premio Pepe Carvalho.
[Traduzione con Google Translator, NdCFC]
 
 

ActuaLitté, 9.5.2023
Un document autographe de Camilleri retrouvé dans une décharge
Un document appartenant au célèbre écrivain italien Andrea Camilleri a été trouvé par les propriétaires d'une décharge à Aragona (près de Porto Empedocle, la ville de l'auteur). Il s'agit du document par lequel l'écrivain a concèdé à la commune de Porto Empedocle le droit d'utiliser le terme « Vigata », nom fictif donné à la ville dans ses romans.

Il s'agit d'un document rédigé au domicile du célèbre écrivain le 22 avril 2003 entre l'écrivain et le maire de Porto Empedocle de l'époque, Paolo Ferrara. Par cet acte, la municipalité a eu le droit d'utiliser le terme « Vigata » (nom fictif utilisé par l'écrivain dans ses romans et séries) à côté de la mention « Ville de Porto Empedocle » (dans la province d'Agrigente).
Depuis lors, tous les panneaux portant l’inscription « Porto Empedocle » ont été remplacés par le mot « Vigata ». Et les retombées touristiques, telles qu’elles avaient été prévues par les administrateurs municipaux, n’ont pas manqué. Des visiteurs du monde entier affluent pour découvrir la maison du commissaire Montalbano et de son auteur.
L'actuel maire de Porto Empedocle, Calogero Martello, a ouvert d'urgence une enquête interne dans la municipalité et annonce que le document, comme il se doit, sera affiché dans le bureau du maire, « afin que la mémoire et le souvenir d'Andrea Camilleri soient maintenus en vie de manière appropriée et solennelle ».
Le document a en effet une valeur historique, morale et culturelle importante. La maltraitance de celui-ci a mis en colère tous les habitants de Porto Empedocle.
Federica Malinverno
 
 

Corriere di Ragusa, 9.5.2023
Gli ultimi 2 film del Commissario Montalbano si faranno con Zingaretti. L’annuncio ufficiale dato da Catarella “Di persona personalmente”
[E allora, con tutto il rispetto e la simpatia che abbiamo per Angelo Russo, possiamo essere sicuri che la notizia è ufficialissima..., NdCFC]

Ragusa – E’ ufficiale: si faranno gli ultimi 2 film inediti de Il commissario Montalbano, e ci sarà anche Luca Zingaretti, che lo impersona dall’ormai lontano 1999, nonostante le iniziali ritrosie dell’attore a causa dei lutti che negli anni hanno colpito il cast dell’amatissima e popolare fiction della Rai, che nell’arco di più di un ventennio, ha fatto registrare ascolti record, incollando allo schermo decine di milioni di telespettatori, anche con le repliche. D’altronde, senza Zingaretti, che ha da sempre interpretato per la tv il personaggio nato dalla penna del compianto Andrea Camilleri, non sarebbe stata di certo la stessa consa, anzi. La lieta novella che ha definitivamente sciolto un dubbio che da mesi arrovella i tantissimi fan della serie è stata data ai microfoni di Video Regione dall’attore ragusano Angelo Russo, che interpreta il buffo ed imbranato agente Catarella. Tempistiche, set, inizio e durata delle riprese sono assolutamente top secret.
Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, ci teneva particolarmente a portare a casa il progetto. Dopo “Il metodo Catalanotti”, ultimo film inedito trasmesso su Rai 1, ci sarà quindi il gran finale della serie, che, dopo 15 stagioni e 37 episodi, resta una delle fiction italiane più viste e anche tra le più esportate all’estero. 2, come accennato, i film inediti che saranno realizzati per chiudere definitivamente il cerchio: il primo è tratto dal romanzo “Riccardino”, uscito postumo nel 2020, mentre il secondo film è tratto dal romanzo “Il cuoco dell’Alcyon”, edito nel 2019.
Il territorio ibleo, che vive ancora di luce riflessa, sotto l’aspetto turistico, grazie alla pubblicità delle bellezze barocche esportata dalla fiction, attende dunque con impazienza questo ritorno di fiamma che rinvigorirebbe di sicuro l’interesse dei turisti verso questo splendido scorcio della nostra Sicilia bedda.
 
 

Adnkronos, 10.5.2023
'Segesta Festival' apre nel segno di Battiato e chiude con un De Andrè in siciliano
Alice per il concerto di apertura, 'La buona novella' tradotta in dialetto isolano per la chiusura - Fra gli artisti presenti Giuseppe Pambieri, Sonia Bergamasco, Jan Fabre, Stefano Bollani, Lino Patruno, Gabriele Vacis, Carlotta Proietti, Ruben Rigillo, Giovanni Sollima - Il cartellone dal 28 luglio al 27 agosto firmato dal direttore artistico Claudio Collovà

"Far convivere tradizione e innovazione, le tracce della storia e l'apertura al futuro". E' l'obiettivo dichiarato che si pone la seconda edizione del 'Segesta Teatro Festival' che, al di là dell'insegna, punta sulla multidisciplinarietà tra prosa, musica, danza, letteratura, scienza.
[…]
Spazio agli autori classici […] Shakespeare per 'Molto rumore per nulla' ma nella rivisitazione firmata da Andrea Camilleri diventata nel titolo 'Troppu trafficu pi nenti' con Carlotta Proietti e Ruben Rigillo per la regia di Giuseppe Dipasquale.
[…]
Enzo Bonaiuto
 
 

Il Fatto Quotidiano, 10.5.2023
non c'è di che
Il nuovo Montalbano e il recupero crediti: un “cabasisi” di lavoro
Vivere con l’inflazione significa vivere a credito, e con l’andazzo attuale le agenzie di recupero crediti devono diventare più toste ogni giorno che passa.

Siamo una dittaruzza di recupero crediti. Nun avivamo mai aperto a càvuci ’na porta, manco ’na vota. Trattavamo i debitori coi guanti. Ma i tempi sono cangiati. Il mio nome è Salvo Montalbano. Addecisi di passari al settore privato pirchì ’n polizia nun potivo sbinchiari quanno mi catafriccicavano le mani, cioè spisso. Sublimavo piglianno pir il culo Catarella, ma che minchia di vita era? Se principiavo a raggiunari supra a ’sti cosi, il sangue mi addivintava ’na pesta. E allura mannai tutto a catafottersi. Il mio travaglio oggi: essiri persuasivo, con un tocco personale. Cu presta soldi, perlopiù, è gente raggiunevoli: hai pattiato, con crianza te l’arricordano quannu te n’hai a dimenticari. Ti inviano ’na lettera di sollecito; se scegli di ignorarla, siamo destinati a incontrarci. Appena che rapri la porta, infilo un pedi, e nun mi piace che me lo scrafazzi tra la porta e lo stipite, nun è carino. Vegnu pir aggagghiari la tv, nun pir sberginari moglieri e picciliddri. Ma potrei arraggiarmi, cu può dirlo? Sta’ abbacatu, nun fari resistenzia: senti a mia. “Signora, buongiorno. Montalbano sono. Nun avite ancora corrisposto l’arretrato ai mè amici”. “È per l’affitto?” addimanna la beddra fimmina, nìvura di capilli, granni occhi e vucca da cavaddra. La solita babbiata. Faccio scattare lo Zippo e do fuoco alle tende. “Signora, nun mi costringa ad acchiamari il collega che colleziona molari”. “Guardi, dev’esserci uno sbaglio”. Era nirbusa assà. “Senta, signora, aio avuto ’na jornata di quelle. Prima sequestrai un frigo curpacciutu che pisava tonnellati e come lo mollai sul pick-up i quattro coprimozzo sunno saltati via, colpenno ’n fronti tri pidoni e un ciclista: sono finuti allo spitale, e nun ficiro causa a mia sulo pirchì gli spiai che ero nipote a Messina Denaro e se la sono agliuttuta. Po’pignorai l’intero appartamento di un cristiano con la facci stagnata a cui nisciuno aviva ditto che mi scortico facilmenti le nocche quanno sbinchio. Per cui finiamola con la farfantaria. Nun mi faccia mutriari. ’Ndov ’è sò maritu?”. “E chi ’nni saccio io?”, reagì subito la mogliere, tistiando. Suspirai. È sempri accussì: fanno tutti i noccentini, cercano d’annacarti. La pigliai per il reggipetto e l’appizzai all’attaccapanni. “M’avi a scusari”, dissi, “ma prima di cena la mè cavalleria si dirada”. Trasuto, trovai il marito, un cinquantino, in salotto, davanti al televisore. Dalla cucina viniva un aduri bonissimo di pisci a brodo. Il cicarone sbinturato nun si scantò. La sò facci cicciuttedda era ornata da dù baffettini ridicolmenti piccoli: immaginai che gli rimanessero nel fazzoletto doppo essersi soffiato il naso. “Siete in debito, voscenza” dissi, tinenno sciolte le spalli. “Tv e frigo me li accatto. E se nun sudate i piccioli, fra ’na simanata torno pir farvi fari un giretto dintra la Candy, programma centrifuga”. Quello si susì. Ci sono tanticchie raggiuni pir cui ’na pirsuna havi da susìrisi. Una è attaccari turilla con l’omo che è stato mannato a riscuotere il debito. ’Sta raggiuni basta e avanza per farmi furiari. Mi capozziai prima che l’acciddusu amminchiasse e doppo un momento di virivirì e tirribilio nel pruvulazzo stava comu na ficazzana. Se lo ammuccò sbinuto e spardato il cassonetto del munnizzaro e mi portai via frigo e tv. Un autro travaglio ben fatto. Quello di domani sarà ’na camurria, invece: un latitante ’n debito da cchiù di ’na mesata è sempri ’n grannissimo scassamento di cabasisi. Buttanazza della miseriazza buttana. Vabbè, mi porterò appresso Fazio e Augello. Basta. A casa. Da quand’è che nun mangio come ’u Signuruzzo cumanna? O nenti nenti vogliamo che la pasta ’ncasciata di Adelina s’arrifriddi?
Daniele Luttazzi
 
 

11.5.2023


 
 

Europa Press, 11.5.2023
Salamandra publica 'La conciencia de Montalbano' amb sis relats inèdits de Camilleri

Barcelona - L'editorial Salamandra ha publicat aquest dijous en castellà el volum 'La conciencia de Montalbano', sis relats inèdits d'Andrea Camilleri que recreen l'univers del comissari Salvo Montalbano i la seva manera d'entendre la vida.
Escrits en diferents èpoques i no inclosos en les recopilacions en vida d'Andrea Camilleri, els sis casos d'aquest volum suposen una oportunitat per gaudir de la intel·ligència analítica i el caràcter de Montalbano, ha informat el segell en un comunicat.
Camilleri (1925-2019) va crear el personatge del comissari sicilià Salvo Montalbano el 1994, del qual ha publicat una trentena d'entregues i ha venut més de 30 milions d'exemplars arreu del món, i el 2014 va ser distingit amb el Premi Pepe Carvalho que concedeix el festival BCNegra.

Salamandra pubblica 'La conciencia de Montalbano' con sei racconti inediti di Camilleri

La casa editrice Salamandra ha pubblicato questo giovedì in lingua spagnola il volume 'La conciencia de Montalbano', sei racconti inediti di Andrea Camilleri che ricreano l'universo del commissario Salvo Montalbano e il suo modo di intendere la vita.
Scritti in tempi diversi e non inclusi nelle compilation durante la vita di Andrea Camilleri, i sei casi in questo volume rappresentano un'opportunità per godere dell'intelligenza analitica e del carattere di Montalbano, ha affermato l'etichetta in una nota.
Camilleri (1925-2019) ha creato il personaggio del commissario siciliano Salvo Montalbano nel 1994, di cui ha pubblicato trenta puntate e venduto più di 30 milioni di copie in tutto il mondo, e nel 2014 gli è stato conferito il Premio Pepe Carvalho che assegna il festival BCNegra.
[Traduzione con Google Translator, NdCFC]
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 11.5.2023
I classici, le albe e la lectio di Baricco Segesta a tutto campo

[…]
Da segnare in calendario anche il 7 e l' 8 agosto quando andrà in scena " Troppu trafficu ppi nenti" di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale, che immagina che Shakespeare sia un messinese.
[…]
Irene Carmina
 
 

Sur, 11.5.2023
El Soho amplía su catálogo internacional con el mural de la italiana Alicia Pasquini
La artista urbana une Italia y España con un dibujo en el muro del colegio García Lorca que representa las dos caras del Mediterráneo

Alice Pasquini, una de las artistas callejeras más reconocidas de Italia, llega a Málaga para dejar su huella en un muro en blanco del colegio García Lorca, en la calle Alemania y próximo al Centro de Arte Contemporáneo (CAC). Un mural que busca crear una sinergia entre España y su país de origen a través del mar Mediterráneo, el protagonista de esta obra, que presenta sus dos caras. Por un lado, la maravilla de este entorno y, por otro, los problemas que hay en sus costas, principalmente el de la inmigración.
[…]
La temática del mural se remonta a una entrevista del escritor italiano Andrea Camilleri con el autor marroquí Driss Chaaribi, quienes pensaban que el otro era él mismo pero en otro país, una reflexión sobre la unión entre países bañados por las mismas aguas. «Una sinergia entre estas personas, que es lo que representa el mar Mediterráneo», cuenta la comisaria de la obra, Marta Gargiulo, quien lleva más de 20 años en el sector del arte y vive desde hace siete en Málaga.
[…]
Víctor Rojas
 
 

Mondadori Store, 12.5.2023
VEN, 12 MAG 2023 1800 - 2000
Mauro Novelli presenta il libro: "Storie di Montalbano. 1994-2019" di Andrea Camilleri - Mondadori
dialogano con il curatore la prof.ssa Lucia Trombadore e il prof. Pippo Traina
Mondadori Bookstore c\o "Al Plaza shopping"
Mondadori Bookstore Modica - via Umberto I, 123

I due volumi delle "Storie di Montalbano" testimoniano tutti i modi e i generi usati da Camilleri per narrare le gesta del suo commissario: comprendono in tutto dodici romanzi, da La forma dell'acqua fino a Riccardino uscito postumo nel 2019, oltre a una ricca antologia di racconti, lunghi e brevi. La nutritissima e avvincente cronologia, a cura di Antonio Franchini, rivela ai lettori vecchi e nuovi che la vita di Camilleri può essere considerata il primo dei suoi romanzi; i saggi introduttivi, firmati rispettivamente da Nino Borsellino e Mauro Novelli, nonché l'approfondito studio linguistico di Novelli contenuto nel primo volume, indagano nel dettaglio il profilo culturale del più straordinario caso letterario degli ultimi decenni e le caratteristiche di quel raffinato impasto di italiano regionale siciliano e di italiano nazionale che costituisce uno degli elementi di maggior richiamo di questo autore presso un grandissimo numero di lettori.
 
 

Onda Regional de Murcia, 1.5.2023
Del Camilleri de Montalbano a la poesía de Pedro Lopez
Con César Oliva, Juan Cano, Miguel Ángel Díaz y Alfonso Rodríguez

Un libro: Conversación sobre Tiresias (Conversazione su Tiresia). AUTOR: ANDREA CAMILLERI (Porto Empedocle, 1925 – Roma, 2019). TRADUCCIÓN: Carlos Clavería Laguarda Edit. Altamarea. 64 páginas. Madrid, 2020. Olivia Sellerio: ZARA ZABARA 12 canzoni per Montalbano: E si sfarda la negghia (di la vita mia).
Una serie: El comisario Montalbano (Il commissario Montalbano. Italia, 1999). 14 temporadas. 36 episodios. Dirección : Alberto SIRONI. Guion: Andrea Camilleri, Francesco Bruni, Salvatore De Mola. Reparto: Luca Zingaretti, Peppino Mazzotta, Angelo Russo, Davide Lo Verde, Cesare Bocci, Marcello Perracchio, Roberto Nobile, … Música: Franco Piersanti
En la plataforma RTVE PLAY
Poemas de Pedro López.
Un viaje: Sicilia.
 
 

Málaga hoy, 12.5.2023
Los murales vuelven al Soho con el Mediterráneo de Alice Pasquini
La artista italiana pinta el mar como lugar de encuentro encarnado en una mujer que emerge del agua, de la mano del Festival de Cine Italiano

Alice Pasquini empezó a pintar a finales de los 90, en una época en la que el Hip Hop estaba creciendo en los populares barrios de Roma. Alice Pasquini empezó a pintar entre la academia y la calle, influida por las pinceladas de Rothko, Miguel Ángel o Velázquez que estudiaba en la universidad, pero también por los sonidos urbanos y la democracia en el arte que suponía solo necesitar un 'loro' y un micrófono para grabar maquetas. Alice Pasquini ha seguido pintando murales –más de quince años ya a sus espaldas– en ciudades de todos los continentes, de su Roma natal a Nápoles, Marsella, Saigón, Buenos Aires o Sídney. Y ahora desembarca en Málaga ofrecer a la ciudad un nuevo mural en el Soho.
[…]
"Alice es pionera del arte urbano en Italia y un referente en el mundo", hecho por el que se decidieron a invitarla desde la Dante Alighieri –el homólogo del Instituto Cervantes en Italia– para que se encargara del cartel de esta edición. "Queríamos representar el Mediterráneo como un lugar de encuentro, de conexión, como la 'bañera en la que todos mojamos los pies', que dijo Andrea Camilleri".
[…]
Jorge Pedrosa
 
 

Festival De Cine Italiano De Málaga, 13-21.5.2023

Nei giorni precedenti al festival verrà realizzato un murale dall'artista Alice Pasquini, che per la sua opera (riportata anche nella locandina del festival) ha tratto ispirazione da una frase di Andrea Camilleri a proposito delle culture “sorelle” dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo:
Seduti sui due bordi opposti
della medesima vasca da bagno



 
 

La Repubblica - Robinson, 13.5.2023
Roberto Andò: “Il mio cinema è la cognizione del dolore
La precoce perdita del padre, una sorella malata, una madre fortissima. Il rapporto con Palermo, “città morta” capace di accendere le sue fantasie. L’amicizia con Sciascia e i fantasmi di Tomasi di Lampedusa. Confessioni del cineasta, vincitore del David

[…]
Una leggenda molto siciliana fu Lucio Piccolo. So che volevi fare un film su di lui.
«Era nelle mie intenzioni, oltretutto con la collaborazione di Sciascia e Vincenzo Consolo. A un certo punto anche Andrea Camilleri si interessò al progetto, manifestando il desiderio di partecipare alla sceneggiatura».
Con nomi del genere cosa non ha funzionato?
«La Rai, che in un primo momento era disponibile, si tirò indietro. Non ho mai saputo perché».
[…]
Antonio Gnoli
 
 

News.ESEuro, 13.5.2023
EL CORREO ofrece lo mejor de la novela negra

La novela negra seduce y cautiva. Basta con tirar del hilo para inclinar la cabeza y seguir leyendo, leyendo y leyendo. El tiempo vuela con un buen libro en tus manos. A partir de mañana, los lectores de EL CORREO podrán añadir un título más a su biblioteca. Todos los domingos y hasta el 24 de septiembre se ofrecerá un ejemplar por 5,99 euros.
[…]
Se han seleccionado 20 títulos con estilos y enfoques muy variados. Tanto la sagacidad y el humor del comisario (y goloso) siciliano Salvo Montalbano en ‘La forma del agua’, de Andrea Camilleri.
[…]
Kelly
 
 

Prima Novara, 14.5.2023
Premio Camilleri al Fermi di Arona: ecco la giuria di qualità
Nella giuria è inserita anche una scrittrice finalista al Premio Strega

Continua il percorso di avvicinamento alla premiazione ufficiale del Premio nazionale Modello Camilleri, promosso dall'istituto Fermi di Arona, che in questi giorni ha ufficializzato i nomi che comporranno la giuria di qualità.
Premio Camilleri: si entra nel vivo
Procede spedito l'iter di avvicinamento al giorno delle premiazioni del Premio nazionale Modello Camilleri, organizzato dall'istituto Fermi di Arona e rivolto a tutte le scuole superiori italiane. L'idea è quella di stuzzicare la creatività dei giovani scrittori e al contempo di recuperare e valorizzare il patrimonio linguistico dialettale, sul modello della scrittura di Andrea Camilleri, per l'appunto.
La giuria di qualità
"A comporre la Giuria di qualità – precisa Giuseppe Amato, dirigente scolastico dell’istituto aronese - sono scrittori, critici e cultori di lettere, esponenti del mondo culturale, tutti con potere di voto”. La scelta è caduta su Serena Caruso Bavisotto, dirigente Ufficio Scolastico di Novara, Gaetano Savatteri, giornalista, scrittore e autore dei libri che hanno ispirato la fiction “Makari”, Denise Inguanta, giornalista e scrittrice, Maria Rita di Natale, docente, Jana Karsaiova, scrittrice slovacca, finalista al Premio Strega con il suo primo romanzo “Divorzio di velluto”".
Entro la fine dell'anno la premiazione
In questi giorni i giurati, che prestano la loro opera a titolo gratuito, sono impegnati nella lettura dei dieci elaborati finalisti, tra cui saranno individuati i vincitori. Entro la fine dell’anno scolastico si terrà, ad Arona e on line, la cerimonia di premiazione in cui saranno rivelati i nomi dei vincitori. Il progetto del Premio, che ha come referente la docente Patrizia Storoni, è molto ambizioso. "L’auspicio – conclude Giuseppe Amato – è che in questo modo i giovani sperimentino il valore della lettura e della scrittura e possano, inoltre, scoprire le proprie radici attraverso la conoscenza del dialetto, in modo che tale patrimonio culturale non si disperda e sia salvaguardato dalle nuove generazioni”.
 
 

La Repubblica, 14.5.2023
Fabio Fazio lascia la Rai: la nuova casa sarà Discovery: "Non tutti sono adatti per tutte le narrazioni". Con lui anche Luciana Littizzetto
Contratto non rinnovato: cade la prima testa della rivoluzione a Viale Mazzini voluta da Meloni. Quarant'anni in Rai, incontri eccezionali e programmi che hanno fatto la storia della tv. Gli oltre 100 attacchi da parte di Salvini. "L'atteggiamento della politica nei miei confronti non è stato irrilevante". Sarà legato a Discovery per quattro anni, porterà tutto il suo gruppo

[…]
“La Rai è la somma dei dirigenti con cui lavori, degli artisti. Se fai un giochino non succede niente, se sei bersaglio del ministro dell’Interno il ruolo diventa un altro. Per mia fortuna ricordo le persone che mi hanno insegnato tanto: Dulbecco, Pavarotti, Morricone, Camilleri. Non dimenticherò mai il pranzo a Sanremo con Giulietto Chiesa, l’ex dirigente della Rai Mario Maffucci, Gorbaciov e la signora Raissa”.
[…]
Silvia Fumarola
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo), 14.5.2023
“Crazy for Sicily” al Fontarò Il duo Moschella-Mulè con Milazzo

Al Fontarò di via Lituania alle 18 il duo Giuseppe Moschella ed Emanuela Mulè, assieme alla vocalist Valeria Milazzo, presentano "Crazy for Sicily. Le corde siciliane". Una panoramica sulla Sicilia che affronta testi teatrali, racconti e novelle di autori siciliani (Pirandello, Fava, Sciascia, Brancati, Camilleri), e frammenti cinematografici (Divorzio all'italiana di Germi e Il Gattopardo di Visconti).
 
 

La Sicilia (ed. di Siracusa/Ragusa), 15.5.2023
Santa Croce. Si gireranno gli ultimi due episodi di Montalbano ma il location manager Spadola non è stato ancora contattato
Zingaretti ha detto «sì» ma non ci sono certezze sui tempi di produzione
[Evidenziamo che non c'è nulla di ufficiale, né di concreto, ma si tratta solo di ipotesi, NdCFC]

Per i fan del genere lo spoiler è già fonte di entusiasmo: si faranno gli ultimi due film inediti de il commissario Montalbano e ci sarà anche Luca Zingaretti. L’attore, volto del commissario nato dalla penna di Andrea Camilleri dall’ormai lontano 1999, ha detto sì. La notizia è arrivata ai microfoni di Video Regione dal suo collega ragusano – di divisa e copione – Angelo Russo, che interpreta l’agente Catarella. Tempistiche, set, inizio e durata delle riprese sono, come spesso accade in questi casi e in particolare attorno a questa ventennale produzione, top secret. Zingaretti in prima battuta, a causa dei lutti che negli anni hanno colpito il cast della popolare fiction Rai, aveva fatto spallucce. Ma pare che il pubblico, stando alle anticipazioni, potrà vedere “in azione” il cast oltre le reiterate repliche che non sembrano bastare mai agli esigenti spettatori della fortunata serie.
Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, ci teneva particolarmente a portare a casa il progetto. Dopo “il metodo Catalanotti”, ultimo film inedito trasmesso su Rai1, ci sarà quindi il gran finale della serie che, dopo 15 stagioni e 37 episodi, resta una delle fiction italiane più viste e anche tra le più esportate. Sull’impronta dei testi letterari, facile desumere cosa sarà proposto sul piccolo schermo: il primo episodio è disegnato sul romanzo “Riccardino”, uscito postumo nel 2020, mentre il secondo film è tratto dal romanzo “il cuoco dell’Alcyon”, edito nel 2019.
Tuttavia Pasquale Spadola, di Ragusa, professione attore e location manager che di Montalbano è stato per oltre vent’anni anima e cuore pulsante, ha detto la sua a «La Sicilia», affermando che non è stato ancora contattato dalla produzione. Spadola ha lavorato per un centinaio di produzioni cinematografiche, ma la collaborazione con la Palomar di Carlo Degli Esposti per il commissario Montalbano lo ha accompagnato per vent’anni dandogli la possibilità di stringere delle vere amicizie con grandi professionisti, da Zingaretti ad Alberto Sironi, fino a Luciano Ricceri. Lo ha riferito, in una intervista passata, lo stesso location manager della fiction tratta dai libri di Camilleri che per tre notti si girò nel letto pensando a quale potesse essere la sede adatta per la casa del personaggio di Salvo Montalbano, che dal 1998 è Punta Secca.
La macchina organizzativa quindi si muove sotto traccia per replicare i successi di sempre mentre Montalbano passa ancora dalla tivù facendo sempre en plein: per fare un esempio, il 24 aprile il commissario Montalbano ha coinvolto 3.115.000 spettatori, pari al 18,1% di share. Intanto i turisti bussano alla porta della provincia di Ragusa in cerca di uno scatto che si faccia notare, magari proprio sotto la casa di Punta Secca che hanno visto e rivisto in televisione senza stancarsi. Accade sempre e il sindaco di Santa Croce Camerina, Peppe Dimartino, percepisce forte l’esigenza di mantenere l’onda lunga dello sceneggiato e senza data di scadenza. L’amministrazione vuole lavorare sulla creazione di una destinazione turistica capace di tenere i visitatori oltre il tempo di un selfie.
«Assistiamo ad un movimento di persone che proviene da diverse città prossime ma anche meno prossime e da stranieri – aveva riferito il primo cittadino in una intervista a «La Sicilia», nei giorni scorsi – in estate riteniamo ci sarà ancora questo trend. Non c’è, tuttavia, un vero e proprio concetto di destinazione turistica che identifica la nostra zona, però sicuramente è un obiettivo che dobbiamo raggiungere»
Ragusa, insomma, si tira su le maniche per splendere di luce propria. Ma, la consapevolezza c’è, una vetrina in prima serata sulla rete ammiraglia della Rai non potrà che giovare, in questo senso.
Alessia Cataudella
 
 

Quotidiano di Ragusa, 15.5.2023
Due venerdì da incastonare a Modica. Prima con Gianluca Gotto e poi i racconti di Camilleri

Il 5 e il 12 maggio, sono date da ricordare. Un bagno di folla per l’autore di ‘Profondo come il mare, leggero come il cielo’; sette giorni dopo, respiri culturali con il professore, Mauro Novelli. Vivere la gioia; viverla insieme.
[…]
Solo una settimana dopo, venerdì scorso, Mauro Novelli, ha presentato il libro ‘Storie di Montalbano 1994-2019’. Una sorta di indagine a 360 gradi sul creatore di Montalbano. Novelli, ha completato un lavoro eccellente, diviso in due opere. E ne ha parlato, al Plaza, con Lucia Trombadore e Pippo Traina, tracciando un secondo libro che scontorna ancora di più gli scritti di Camilleri e anche la lingua usata dal commissario.
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Salone Internazionale del Libro Torino, 18.5.2023
16.15
SALA GRANATA
PAD 3
Attraverso lo specchio c'è... Andrea Camilleri
E i Romanzi storici e civili (Mondadori)
Con Mauro Novelli e Andrea Vitali

Si completa la pubblicazione delle opere di Andrea Camilleri nei Meridiani Mondadori. La scelta dei testi, che procede dal precedente Storie di Montalbano, comprende sei romanzi e diversi racconti dedicati al commissario più celebre d’Italia.
 
 

Anteprima24, 18.5.2023
La nipote di Andrea Camilleri arriva in città per presentare il suo primo romanzo

Tutto pronto per accogliere a Benevento nella meravigliosa sala incontri dello Studio Porcaro “Avvocati & Commercialisti” sita Via Vittime di Nassiriya 1, venerdì 19 maggio 2023 alle ore 18.30 Arianna Mortelliti, la nipote del grande scrittore Andrea Camilleri scomparso a Roma il 17 luglio del 2019. Invitata dall’amico e manager Antonio Parciasepe per presentare il suo primo romanzo edito da Mondadori che già ha riscosso grandissimo successo con la prefazione di Maurizio De Giovanni.
Arianna ha 36 anni, nata a Roma, una laurea in Scienze Biologiche, insegna in una scuola romana e per la prima volta si è cimentata con successo nella scrittura di un romanzo dal titolo sui generis “Quella volta che mia moglie ha cucinato i peperoni” ma dal contenuto dolce e commovente. Racconta di Arturo, 95 anni, che finisce in coma. Al suo capezzale accorre la famiglia che gli racconta di tutto. E lui, a dispetto della logica, li sente uno per uno. Proprio come ha potuto fare suo nonno Andrea Camilleri, che il 17 giugno del 2019 ha avuto un arresto cardio-respiratorio ed è finito in ospedale al Santo Spirito, dove ha combattuto per un mese.
Il rapporto con il nonno Camilleri
“Il romanzo l’ho scritto mentre lui (il nonno, ndr) si trovava in quella condizione” ha detto a Oggi Arianna Mortelliti. “Lo rassicuravo. Dicevo, nonno oggi ti trovi nel reparto di terapia intensiva. Non ti preoccupare, noi ci siamo. Cercavo di tranquillizzarlo. In quel periodo stavamo lavorando insieme perché il nonno si stava preparando per il monologo che aveva in programma, Autodifesa di Caino”. E con affetto ha ricordato il nonno come “Un grande lavoratore, si metteva alla scrivania, al suo computer, il suo studio è pieno di libri, poi ci sono le statuine di San Calogero. Era un fiume in piena, un continuo flusso di idee. Lui è stato un anno presente”.
L’incontro di venerdì a Benevento è promosso dalla associazione PAKU’ APS, moderato da Filomena Donato, letture a cura di Grazia Caruso, musiche violino e chitarra Giorgio&Nadia. Interverranno: Antonella Tartaglia Polcini Assessore alla Cultura di Benevento, AttilioKappa Assessore al Turismo di Benevento, LucadeLipsis Consigliere Comunale, Componente Commissione Cultura di Benevento. Ingresso Libero.
 
 

unoenessuno, 19.5.2023
La voce del violino di Andrea Camilleri
Che la giornata non sarebbe stata assolutamente cosa il commissario Salvo Montalbano se ne fece subito persuaso non appena raprì le persiane della càmmara da letto. Faceva ancora notte, per l’alba mancava perlomeno un’ora, però lo scuro era già meno fitto, bastevole a lasciar vedere il cielo coperto da dense nuvole d’acqua e, oltre la striscia chiara della spiaggia, il mare che pareva un cane pechinese.
Dal giorno in cui un minuscolo cane di quella razza, tutto infiocchettato, dopo un furioso scaracchìo spacciato per abbaiare, gli aveva dolorosamente addentato un polpaccio, Montalbano chiamava così il mare quand’era agitato da folate brevi e fredde che provocavano miriadi di piccole onde sormontate da ridicoli pennacchi di schiuma. Il suo umore s’aggravò, visto e considerato che quello che doveva fare in matinata non era piacevole: partire per andare a un funerale.

Confesso: ho amato tanto Andrea Camilleri, non solo le indagini del commissario Montalbano ma anche le storie di Vigata, della Vigata di ieri o della Sicilia di oggi.
Un amore nato dopo aver visto in televisione le prime due puntate della serie televisiva nata dai suoi libri, “Il ladro di merendine” e questo, “La voce del violino”. Da lì ho scoperto questo scrittore e non ho mai più smesso da allora di leggere, e di rileggere, i suoi libri. Come La voce del violino, quarto racconto col commissario Montalbano, catanese di nascita ma vigatese di adozione: questo racconto è una storia di “scangi”, per usare il suo amato dialetto: un violino di poco valore scambiato per un violino prezioso, un povero ragazzo “tanticchia ritardato” scambiato per un assassino, un ragazzino che aveva scambiato famiglia, un funerale scambiato per un altro e perfino un amore egoisticamente scambiato per salvare la propria pelle.
Nasce tutto da un incidente, per un gaddrina investita da Gallo (nei libri di Camilleri può succedere anche questo) che consente a Montalbano di incappare in un qualcosa che non torna. Quel particolare che stona che solo una mente investigativa come quella del commissario può scorgere: come mai nessuno nella villa si accorge che la macchina davanti il vialetto è stata investita?
Un tarlo che spinge Montalbano, in una serata che già era finita male per una sciarratina con la zita Livia, a scoprire cosa nasconde quel particolare che stona.
Ed eccolo entrare, a modo suo, senza permesso, in quella villa e scoprire così quel cadavere: una donna, che doveva essere bellissima prima che qualcuno la uccidesse, soffocandola schiacciandone la faccia sul cuscino.
Una volta sul posto, una volta fatto scoprire il cadavere da una denuncia anonima (che poi tanto anonima non è), Montalbano e i suoi scoprono che sul posto arriva la scientifica di Fela perché, per qualcuno che vede il suo lavoro solo come una questione di numeri, meglio che il cadavere non cada nel computo della Questura di Montelusa. Michela Licalzi, la giovane donna uccisa, era a Vigata per la ristrutturazione di quella villa: un marito dottore a Bologna e un amante stabile, sempre a Bologna. Queste le informazioni raccolte dall’amica Anna Tropeano, una delle poche amiche in Sicilia di Michela.
Un delitto di un maniaco, come vorrebbe il pm Tommaseo, forse troppo amante delle piste morbose. No, forse un delitto passionale.
Secondo le voci del paese, c’era quel mezzo parente, il figlio dell’ingegnere Di Blasi, un cugino del marito, che la seguiva sempre, Vigata Vigata. Un ragazzo con qualche problema, ma un pezzo di pane. È lui l’assassino? Non lo pensa Montalbano, ma non importa. Quel Questore, col doppio cognome, Bonetti Alderighi, ha affidato al caso al capo della Mobile che, diversamente dal commissario, è una persona ovvia. E allora perché non addossare tutte le colpe a quell’assassino così ovvio?
Per risolvere il caso Montalbano porterà avanti coi suoi uomini, il fidato Fazio, il fratello così amato e odiato Augello, dovranno portare avanti una loro indagine di nascosto, come un sommergibile sott’acqua, per non rischiare la carriera: tante cose non tornano in quel delitto, il comportamento di Michela quella sera prima di tutto, come se avesse ricevuto una chiamata all’improvviso che l’aveva portata a disdire i suoi appuntamenti.
C’è anche un altro tarlo, che non se ne vuole andar via dalla testa di Montalbano, quel particolare che non torna nelle immagini che la sua mente ha catalogato nella sua mente da sbirro.
Particolare che andrà al suo posto andando ad ascoltare la “voce del violino”:
"Gli parse che a un tratto il suono del violino diventasse una voce , una voce di fimmina, che domandava di essere ascoltata e capita. Lentamente ma sicuramente le note si stracangiavano in sillabe, anzi no, in fonemi, e tuttavia esprimevano una specie di lamento, un canto di pena antica che a tratti toccava punti di un'ardente e misteriosa tragicità.
Questa commossa voce di fimmina diceva che c'era un segreto terribile che poteva essere compreso solo da chi sapeva abbandonarsi completamente al suono.
Chiuse gli occhi, profondamente scosso e turbato. Ma dentro di se era magri stupito: come aveva fatto quel violino a cangiare così tanto di timbro dall'ultima volta che lo aveva sentito?"

Si parla di un delitto in questo romanzo, di un matrimonio di convenienza e di una bellissima donna che non passava inosservata ma con una sua delicatezza, per quell’ampio bacino di Venere che tante donne hanno. Si parla anche di un povirazzo fatto passare per un assassino, di uno sporco depistaggio che rischia poi di ritorcersi contro la “sporca mezza dozzina” che l’aveva architettato.
Ma si parla anche della Sicilia più nascosta, quella dell’interno, quella delle trazzere dove non metterebbe piede nemmeno una capra. C’è spazio anche per il racconto del Montalbano uomo, che si scopre all’improvviso privato della sua indagine e anche della sua possibile paternità. Anzi, della sua difficoltà nel sentirsi padre.
“Comunista arraggiato”, come lo chiama ad un certo punto Fazio, per quello che Montalbano pensa delle manganellate agli scioperanti, ma anche regista occulto del notiziario dell’amico Nicolò Zito, che lo aiuterà a veicolare certi messaggi a chi deve capire, per forzare le cose.
Il libro è ricco di passaggi da ricordare, sono tante le pagine della mia vecchia edizione Sellerio con una orecchietta, con sottolineature (a matita): questa quella che, a distanza di anni, ancora mi ritorna in mente quando penso a questo libro
«A mamà era biunna?» aveva domandato una volta il piccolo Salvo al padre.
«Frumento sutta u suli» era stata la risposta

 
 

Tuttonotizie, 19.5.2023
Il Commissario Montalbano, sostituzione Luca Zingaretti? La parola al produttore della serie
Davvero qualcun altro al posto di Luca Zingaretti potrebbe interpretare Il Commissario Montalbano? Parla Carlo degli Esposti il produttore degli episodi.

La serie che in assoluto il pubblico Rai, non si stanca mai di rivedere nel tempo. Sono state mandate in onda 213 repliche che portano sul piccolo schermo i 37 episodi realizzati nei 24 anni di vita de Il Commissario Montalbano. Numeri da capogiro, che però testimoniano l'enorme successo e il bene che il popolo, nutre nei confronti di questo personaggio e delle sue vicende. Oltre alla grande macchina Palomar, ovvero la casa di produzione che in questi anni ha realizzato il tutto, è doveroso menzionare il papà di Salvo Montalbano, ovvero lo scrittore Andrea Camilleri.
La media share registrata durante la messa in onda delle repliche è si aggira sempre intorno al 22 %. Sono sempre più di 5 i milioni di telespettatori incolati allo schermo. La Rai dunque, utilizza il titolo come una sorta di jolly, che all'occorrenza sfodera per riempire la prima serata, solitamente quella del lunedì. Davvero c'è l'eventualità oppure anche solo l'ipotesi dipinta in questi anni e all'alba probabilmente di nuovi episodi, che qualcun altro che non sia Luca Zingaretti possa vestire i panni del personaggio? Tv Sorrisi e Canzoni ha raggiunto il produttore Carlo Degli Esposti, che si è espresso circa questa improbabile possibilità. 
Il Commissario Montalbano: Degli Esposti spiega la forza del fenomeno Zingaretti
Un attore poliedrico, estremamente talentuoso e molto amato dal pubblico italiano. Inutile però negare che al volto di Luca Zingaretti, venga quasi sempre associato quello de Il Commissario Montalbano. In questi anni è stato un appuntamento fisso, e nessuno meglio di lui potrebbe ricoprire tale ruolo in televisione. Davvero c'è qualcuno che ha anche solo osato immaginare un altro in questa veste? Probabilmente in vista degli ultimi episodi, per cui c'è ancora tanto di non detto e scritto? Quelli a cui stiamo assistendo attualmente infatti, sono delle versioni restaurate in 4k.
Carlo Degli Esposti svela sorridendo, che l'essere pelato di Zingaretti ha aiutato molto secondo lui nella scelta e nell'ottima riuscita del progetto: "I protagonisti pelati hanno più versatilità rispetto all'età: se avessi scelto un attore con i capelli, non sarei riuscito a fare 24 anni di programmazione in prima visione (ride)!". Una riflessione scherzosa, ma che nasconde un velo di verità senza dubbio. Proprio per questo motivo, è più che mai opportuno convincersi del fatto che l'opzione 'addio Luca Zingaretti', è assolutamente da non contemplare mai più nella vita. Lui è il solo, fatta eccezione per la sua versione da giovane, che può permettersi di essere associato al grande personaggio, frutto dell'estro e della magia di Andrea Camilleri. Un successo del genere inoltre, non può che essere casuale e il merito è soprattutto loro.
Giusy Palombo
 
 

RagusaNews, 19.5.2023
Infiorata di Noto: “Montalbano sono”
suo “Montalbano sono!”, tra i bozzetti anche una scena tratta dalla serie tv “Il Commissario Montalbano”.

Noto dà il via alla 44esima edizione di questa spettacolare tradizione, iniziata nel 1980 come saluto alla primavera.
E tra i bozzetti che per questa edizione si ispirano al Cinema, presente in Via Nicolaci anche quello del rosolinese Fabrizio Pennavaria che, per conto della Polizia di Stato, ha presentato il suo “Montalbano sono!”, con una scena tratta dalla serie tv “Il Commissario Montalbano”. Il bozzetto di Fabrizio sarà visibile in via Nicolaci dal gruppo Scout Agesci Noto 1.
La realizzazione dei bozzetti è iniziata, oggi venerdì 19 maggio alle 15:30 “Sarò lì -conclude Pennavaria-, assieme al gruppo Scout Agesci Noto 1 che sarà impegnato nella composizione. In questo bozzetto ho cercato di immaginare il commissario Montalbano che cammina in una strada con un paesaggio caratteristico del Val di Noto. E il mare non poteva mancare”.
[…]
 
 

Benevento, 19.5.2023


 
 

IMG Press, 21.5.2023
A lezione con Rocco Mortelliti: il regista de La scomparsa di Patò incontra gli studenti del Regina Margherita di Palermo per il progetto Ballarò ‘23
Palermo – Gli studenti del liceo Regina Margherita di Palermo hanno incontrato il regista Rocco Mortelliti. A scuola è stato proiettato “La scomparsa di Patò” film girato da Mortelliti, tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri. L’incontro col regista rappresenta la prima masterclass del progetto Ballarò ‘23 avviato nell’istituto guidato dal dirigente scolastico Domenico Di Fatta.

“I ragazzi dell’istituto gireranno un documentario in questi mesi nel quartiere Ballarò – racconta Luciano Accomando, responsabile del comitato tecnico scientifico del progetto – per la regia di Giovanni Totaro e la fotografia di Antonino Costa. Il tema è il quartiere, l’economia, i volti, la società. I ragazzi diventano registi, sceneggiatori, e creeranno anche la colonna sonora del documentario. Da qui alla fine dell’anno gli studenti parteciperanno a un progetto di ricerca e azione per vedere come si realizza un documentario tramite lezioni con esperti del cinema e masterclass in cui rientra quella col maestro Mortelliti”.
Le riprese partiranno a giugno. “Il progetto mira a mettere in evidenza i nuovi linguaggi della società – osserva Elvira Sciurba, direttrice dei servizi generali amministrativi del Regina Margherita – il cinema e le immagini assumono così un ruolo determinante e impattante. Inoltre saranno gli stessi ragazzi a costruire anche il prodotto musicale. Si è voluta creare una comunità scolastica trasversale che include tutti gli indirizzi presenti nell’istituto. All’interno di questa scuola ci sono infatti diversi licei: musicale, delle scienze umane, economico sociale, linguistico. Si è fatto in modo che non fossero ognuno dentro un compartimento stagno, che collaborassero tra loro. Il gruppo di progettazione, coordinato dal dirigente scolastico, è composto da docenti che fanno parte dei diversi indirizzi”.
Rocco Mortelliti ha parlato ai giovani del rapporto tra cinema e letteratura. “Nel caso de La scomparsa di Patò da un romanzo epistolare è stato tratto un film, di questo ho parlato agli studenti – interviene il regista – Ho messo a fuoco l’idea del racconto, basato su ironia e anche denuncia sociale. Perché, comunque, il romanzo parla anche di quanto il potere politico, la mafia, convivevano già all’epoca. È uno dei romanzi più pirandelliani di Camilleri, tanto è vero che io nel film, in qualche modo, l’ho citato Pirandello, attraverso una scena in cui l’attore che fa il becchino, durante la ricerca di un cadavere putrefatto, dice: uno scrivano qua vicino dice che la vita o la si vive o la si racconta e lui l’ha raccontata”.
Gli studenti del Regina Margherita spesso arrivano da altre parti di città, non abitano a Ballarò. Il progetto diviene pretesto per l’incontro col quartiere. “Attraverso questo progetto i ragazzi possono incontrare e capire il territorio – dice Giulia Cordone, referente della progettazione – Una buona fetta dell’utenza di questa scuola non abita a Ballarò, attraversano il territorio e incontrano situazioni che poi difficilmente riescono a spiegare. Ecco che, attraverso i nuovi linguaggi, che talvolta dentro le scuole sono trascurati, proviamo a ridurre questo gap. Il linguaggio cinematografico è esplosivo in tal senso”.
 
 

La Sicilia, 23.5.2023
La fortuna critica
Alessandro, Renzo e Lucia assolti. La scuola no.

La ricorrenza dei 150 anni della morte di Alessandro Manzoni, avvenuta il 23 maggio 1873, all’età di 88 anni, impone il giusto omaggio a quel grande intellettuale che, non solo diede agli italiani l’immortale capolavoro narrativo dei “Promessi sposi” ma anche contribuì in modo decisivo con i propri scritti, all’indipendenza dell’Italia e alla sua unità, non solo territoriale e politica ma anche linguistica.
Lo scrittore milanese gareggia con l’altro gigante del nostro Ottocento letterario, Giacomo Leopardi. Ed è scontro tra titani, i due soli italiani, che, in un'antologia di "grandi", si possano mettere sullo stesso piano di scrittori e poeti nella letteratura europea dell’Ottocento, da Stendhal a Flaubert, da Dickens a Dostoevskij, fino a Tolstoj. Però, rispetto al suo contemporaneo di Recanati, Manzoni non ha avuto, né ha ancora, buona e condivisa accoglienza né presso i critici letterari né presso il più ampio pubblico dei lettori comuni. Sulle ragioni di questa tiepida e constatata accoglienza di Manzoni, e soprattutto del suo romanzo, che pure Vittorio Spinazzola ha definito “il libro per tutti” molto è stato scritto.
La “vexata quaestio” Manzoni sì Manzoni no come lettura obbligatoria nel secondo anno delle scuole medie superiori è uno di quei tormentoni che ha insorgenze periodiche, simile a un fiume carsico che, interrandosi, scompare alla vista, ma intanto scorre silente sotto terra, per rispuntare più a valle in altro punto. Imputata principale nella scarsa fortuna dei “Promessi sposi”, che finisce per coinvolgere anche il Manzoni poeta, autore di due tra i massimi capolavori della poesia dell’Ottocento, “La Pentecoste” e “Il Cinque Maggio”, è la scuola, accusata di far odiare il romanzo, perché – sono parole di un insigne studioso, Mario Sansone, intervistato da Giampaolo Dossena (Tuttolibri n. 468 del 14 settembre 1985) in occasione del bicentenario della nascita di Manzoni – “si costringono i ragazzi a ingurgitare per intero ‘I Promessi sposi’ come testo di lingua, seguendo ancora i programmi scolastici del 1864, del 1891-92, quando andavano a scuola 25 mila persone in tutt'Italia. Oggi l’Italia è cambiata, la lingua italiana è cambiata, i Promessi sposi vanno letti come un classico, non come un testo di lingua, imporre i Promessi sposi per intero come testo di lingua vuol dire farli odiare”.
In anni più recenti, gli schieramenti contrapposti dei favorevoli e dei contrari si profilavano in un ampio servizio curato da Antonio D’Orrico su Sette dell'1 agosto 2002, n. 31, pp. 86-91. Per citarne solo alcuni: Tiziano Sclavi ("Grazie alla mia professoressa di italiano, odio tutti i personaggi dei Promessi sposi”), Giuseppe Culicchia ("Bisognerebbe levare il Manzoni dalle scuole") vs Manlio Cancogni (“I Promessi sposi è un libro sottovalutato che amo in maniera maniacale”), Giovanni Giudici (“Leggerei volentieri il seguito dei Promessi sposi”).
Clamorosa fu poi, nel 2000, la decisione del collegio dei docenti del Liceo classico di Ispica di accogliere la proposta di un professore d'italiano di sostituire “i Promessi sposi” col romanzo “Il birraio di Preston” di Andrea Camilleri. La notizia rimbalzò sulle prime pagine di molti quotidiani, anche nazionali, tanto che Camilleri in un articolo-lettera inviato ad Alessandro Manzoni, pubblicato in prima pagina su “La Stampa” si scusava col Maestro don Lisander, per cotanto oltraggio ("Domine, non sum dignus"), accusando anche lui la scuola di avergli fatto odiare il romanzo, la cui grandezza scoprì più tardi “da libero cittadino, a trent’anni compiuti e rimasi esterrefatto. Questo scrittore vivo, coinvolgente, ironico, spietato a volte, non combaciava per niente con l’immagine con l'immagine scolastica del melenso moralista frequentatore di sacrestie che m'avevano fatto conoscere a scuola”. E però anche Camilleri scriveva, dando confidenzialmente del tu al Maestro, che “l'italiano che tu hai così stupendamente adoperato, oggi non lo si usa più, quasi non si capisce più (e le cose, a parer mio, andranno a peggiorare)”. Non aveva tutti i torti, il papà di Salvo Montalbano.
Certo, la questione della lingua e dello stile è importante. La scrittura (la ‘dicitura’, come scrive Manzoni) primo-ottocentesca è anni luce lontana dall’italiano “messaggiato” esemplificato che oggi parla e scrive la maggior parte dei ragazzi, e proprio per tale motivo risulta ostica a tanti di loro. Ma non è accantonando quel romanzo che il problema si risolverà. I Promessi sposi – è certo e inconfutabile – sono ancora un romanzo di formazione, un libro per tutti, il libro degli italiani, per gli italiani, il libro che fa la fotografia e la radiografia ai vizi (molti) e alle virtù (poche) degli italiani perenni. Infine, il libro fondativo della nostra identità, nel bene e nel male. Assodato, allora, che i veri responsabili della “ripulsa successiva verso la letteratura non sono Manzoni e “quel tal romanzo dove di parla di Promessi sposi”, bensì proprio gli insegnanti che dovrebbero leggerlo, spiegarlo e farlo amare ai loro studenti, e che invece non hanno saputo e non sanno fare scoccare negli alunni la scintilla dell’amore per Manzoni, come la vicenda personale di Camilleri e di tantissimi altri studenti di ieri e di oggi testimonia, bisogna dedurne che gran parte degli insegnanti non solo non ha amato il romanzo, ma non lo ha neppure capito, perché ne ha sottostimato l’aspetto fondamentale, che non è – e non suoni come una bestemmia – quello religioso, come potrebbe sembrare, ma quello civile ed etico-politico, come aveva ben visto Sciascia (che, angosciato dai problemi dell'amministrazione della giustizia, sosteneva che oltre ai Promessi sposi, fosse necessario leggere, di Manzoni, il saggio storico Storia della colonna infame). Alla luce di questo più che secolare fraintendimento, potremo forse spiegarci anche la pressoché nulla coscienza civile ed eticopolitica degli italiani come conseguenza della diffusa ignoranza della grande lezione morale di un italiano anomalo, quale fu ed è Alessandro Manzoni.
Paolo Fai
 
 

Sicilia ON Press, 24.5.2023
Cambio denominazione dell’I. C. “Bersagliere Urso-Mendola”: la condanna dell’Associazione Nazionale Bersaglieri

L’Istituto comprensivo bersagliere Urso – Mendola di Favara – diretto da Rosetta Morreale – con decreto dirigenziale del 20 marzo 2023, ha cambiato denominazione in istituto comprensivo Andrea Camilleri, l’Associazione nazionale Bersaglieri, sezione di Agrigento, esprime il proprio rammarico e la propria condanna.
Procediamo con ordine, facendo qualche passo indietro.
In data 20 marzo SiciliaOnPress aveva pubblicato un articolo in cui informava che la delibera n. 18 del Consiglio d’Istituto, nella seduta del 10 febbraio 2021, aveva stabilito, sentito il Collegio dei Docenti, di intitolare l’I.C. “Bersagliere Urso-Mendola allo scrittore Andrea Camilleri.
La delibera aveva ricevuto il parere favorevole, espresso dalla Giunta Municipale del Comune di Favara e, in data 20 marzo, il Ministero dell’istruzione, Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia, emanava il decreto (clicca qui: https://www.ag.usr.sicilia.it/index.php/tutte-le-news/2746-decreto-nuova-intitolazione-i-c-bersagliere-urso-mendola-favara-ag) col quale veniva disposto il cambio dell’intitolazione dell’Istituto Comprensivo.
Alcuni favaresi, appresa la notizia, hanno subito manifestato il proprio disappunto sui social, per l’ennesimo schiaffo, in verità, che veniva inferto al benefattore di Favara, Barone A. Mendola.
Due giorni fa la dirigente scolastica Rosetta Morreale condivideva, emozionata, il seguente post della pagina facebook dell’istituto fu “Bersagliere Urso-Mendola”:
“SAVE THE DATE-6 settembre 2023. Il 6 settembre prossimo, giorno in cui si ricorda la nascita di Andrea Camilleri, si terrà la solenne cerimonia di intitolazione del nostro istituto al celebre scrittore che tanto lustro ha dato e dà alla nostra regione. In un articolo di Giovanna Neri per il Giornale di Sicilia, l’intervento della Dirigente Rosetta Morreale che ha fortemente voluto questa nuova intitolazione e sta guidando alacremente la macchina organizzativa verso la manifestazione.
Non si è fatta attendere la reazione dell’Associazione nazionale Bersaglieri, sezione di Agrigento, presieduta da Andrea De Castro della quale si riporta integralmente il comunicato:
“L’Associazione nazionale Bersaglieri, sezione di Agrigento, presieduta da Andrea De Castro, avendo appreso che l’Istituto comprensivo bersagliere Urso – Mendola di Favara, con decreto dirigenziale del 20 marzo 2023, a firma del dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia – Ufficio V – Ambito territoriale di Agrigento, dott.ssa Maria Buffa, ha cambiato denominazione in istituto comprensivo Andrea Camilleri, esprime il proprio rammarico per la scelta del superiore ufficio regionale. La scelta, sottolinea la sezione, è ancora ancora più condannabile perchè gode del parere favorevole espresso dalla Giunta Municipale del Comune di Favara con delibera n. 13 del 14/03/2023.
La locale sezione bersaglieri ricorda che il bersagliere Giuseppe Urso è stato un Eroe di Custoza, morto sul campo di battaglia il 24 giugno del 1966, decorato con la Medaglia d’Argento al Valor Militare.
Per la sezione bersaglieri agrigentina non è consolante il fatto che all’interno dell’Istituto rimane il Plesso Bersagliere Urso. Rimane il fatto -aggiunge L’ANB sez Agrigento- che il nome di un eroe favarese è stato sostituito con il nome di un autorevole autore contemporaneo che, se fosse ancora vivo, avrebbe fortemente condannato la scelta
L’ANB sezione di Agrigento, non si limita ad esprimere il proprio rammarico e la propria condanna, ma chiede con forza alle autorità competenti di rivedere la decisione e tornare indietro sui propri passi.
Parodiando Petrarca verrebbe da scrivere: O voi, favaresi, ch’ascoltate in parole sparse il suono di questi sospiri, cosa ne pensate?
La foto di copertina è uno degli straordinari lavori dell’artista favarese Amelia Russello, realizzato in una delle pareti dell’Istituto scolastico.
Lilia Alba
 
 

Grandangolo Agrigento, 24.5.2023
A bordo di un bus Tua scrittori famosi, l’omaggio ad Agrigento capitale della cultura
Il disegno artistico è di Sergio Criminisi

“Famosi scrittori che viaggiano ammirando estasiati la bellezza della città di Agrigento, come il grandissimo Andrea Camilleri, che, assorto nei suoi pensieri, sorride pensando o forse creando il suo prossimo capolavoro. Conversando tranquillamente della quotidianità, mentre giunge a destinazione, insieme agli immensi Leonardo Sciascia e Luigi Pirandello, che, con lui, tanto orgoglio hanno regalato ad Agrigento con le loro importanti opere, e con la loro stessa esistenza”. Questo è il bus pensato dalla Tua, in omaggio ad Agrigento Capitale della Cultura 2025; il disegno è di Sergio Criminisi.
 
 

Istituto Italiano di Cultura Stoccarda, 25.5.2023
A spasso con Montalbano nella Sicilia di Camilleri (a Mannheim)
Vortrag in italienischer Sprache mit deutscher Übersetzung von Alessandra Zappalà (DIG – Dresden).

Andrea Camilleris erfolgreichste Romanfigur ist zweifellos der sizilianische Commissario Montalbano, den er nach dem spanischen Schriftsteller Manuel Vázquez Montalbán benannte. Die Kriminalromane mit Commissario Montalbano wurden insgesamt in 30 Sprachen übersetzt und machten Camilleri international bekannt. Das Besondere am Commissario Montalbano, der in der fiktiven sizilianischen Stadt Vigata, mit Mafia-Verbrechen, Morden und Entführungen und den unterschiedlichsten Fällen von Fehlverhalten zu kämpfen hat, ist sicherlich seine Liebe zu Sizilien und seine Vorliebe für gutes Essen. Gemeinsam entdecken wir die Orte und Charaktere, die Camilleri am Herzen liegen.

Informazioni
Data: Gio 25 Mag 2023
Orario: Alle 18:30
Organizzato da : Amici Mannheim e.V.
In collaborazione con : Italienisches Kulturinstitut Stuttgart
Ingresso : Libero
Luogo:Stadthaus am Paradeplatz, Raum 52/53 Podium Etage, N1, 1, Mannheim

Conferenza in italiano con traduzione tedesca di Alessandra Zappalà (DIG – Dresda).
Il personaggio di maggior successo di Andrea Camilleri in un romanzo è senza dubbio il Commissario siciliano Montalbano, che ha dedicato allo scrittore spagnolo Manuel Vázquez Montalbán. I gialli con il Commissario Montalbano furono tradotti in un totale di 30 lingue e fecero conoscere Camilleri a livello internazionale. La particolarità del Commissario Montalbano, che deve combattere nella fittizia cittadina siciliana di Vigata, con delitti di mafia, omicidi e rapimenti e i più disparati casi di malavita, è sicuramente il suo amore per la Sicilia e la sua propensione per la buona cucina. Insieme scopriremo luoghi e personaggi che stanno a cuore a Camilleri.
[Traduzione con Google Translator, NdCFC]
 
 

Giornalemio, 27.5.2023
Il papà del commissario Montalbano ha un ‘’Fondo’’ da far consultare

Come il buon vino invecchia nelle botti giuste,anche la cultura- quella teatrale e cinematografica- tira fuori lavori, anche inediti, che sorprendono i curatori. Ed è andata cosi per gli eredi del grande scrittore siciliano Andrea Camilleri, dopo aver rimosso dagli archivi documenti, foto,lettere, locandine, recensioni, copioni teatrali appuntati a mano, le tante regie scritte e dirette per una vita, soprattutto a casa di Mamma Rai. E’ l’eredità del Fondo Andrea Camilleri ospitato, con tanta sapienza nella ricerca e negli allestimenti a Roma, in un locale di via Filippo Corridoni 21 nel rione Prati. Un progetto pensato stesso scrittore insieme allo studio di architettura SDB, che abbiamo visitato nel corso di un appuntamento interessante, che abbraccia la cultura in tutte le sue espressioni, come Open House Roma, che consente di visitare luoghi diversi e con storie davvero uniche.



E il Fondo Andrea Camilleri, ospitato in un luogo che un tempo era adibito a bar, per quello che ha fatto, realizzato e lasciato lo scrittore , è lo spazio ideale per studiare o lasciarsi incuriosire dal giovane poeta della prima ora, venuto a vivere nella Capitale, che parteciperò ad alcuni concorsi e poi si iscrisse all’Accademia di arte drammatica nel 1949, ma anche per spulciare tra i tantissimi documenti, molti dei quali scritti a mano (bella calligrafia, davvero), vedere fotografie, lettere, leggere una parte di quella corposa dotazione libraria libri che Camilleri divorava… E poi appuntava tutto nei diari o agende se preferite. Merito delle figlie di Camilleri a cominciare da Andreina, Elisabetta e Mariolina, che hanno aperto con l’apporto dello studio Sdb il “Fondo” in via Corridoni nell’estate del 2022, recuperando quello che era in casa o a Porto Empedocle. La ricerca continua e scava scava vengono fuori inediti, curiosità, progetti. Naturalmente c’è tutta la produzione audiovisiva che per gran parte è una miniera da esplorare. Un po’ di pazienza, come ne ha avuta Andrea Camilleri nel produrre tanti lavori di qualità.



Franco Martina
 
 

Prima Pagina Mazara, 28.5.2023
“Una punta di Sal”. L’arroganza del potere. La metafora di Camilleri
Presunzione e arroganza stanno insomma facendosi largo, con i politici in primo piano

E' un mondo apparentemente surreale ma allo stesso tempo molto realistico quello creato dal geniale scrittore Andrea Camilleri, autore dell’acclamato ed arguto racconto “Il Birraio di Preston”, la cui riduzione teatrale ha recentemente debuttato, con grande successo di pubblico, allo Stabile di Catania. Storia tratta da un fatto realmente accaduto, l’opera è una metafora sull’arroganza del potere e sul tragico destino della Sicilia, terra abbandonata a se stessa, nonchè perennemente costretta e “condannata” a fare i conti con vari “colonizzatori” di turno che cercano di piegarla al loro volere.
In questo caso, il prepotente ha le sembianze del prefetto “fiorentino” di Montelusa, Fortuzzi, il quale si mette in testa di inaugurare la stagione lirica del teatro del “vicino” paese Vigata (luogo immaginario e simbolico nato dalla fantasia di Camilleri) con un pessimo melodramma di Ricci intitolato appunto “Il Birraio di Preston”. Questa imposizione scatenerà una vera e propria guerra civile tra i cittadini ed il “palazzo” che degenererà progressivamente provocando lutti, intrighi politico-mafiosi e rivolte popolari in stile “carbonaro”.
Ovvero, come chiarisce lo stesso Camilleri durante un intervista, finirà “a schifìu”, parola siciliana quasi intraducibile che indica una situazione di completo caos. Il contesto storico è quello del post-unità d’Italia, evento che, a detta dell’autore agrigentino, sembra aver portato più disgrazie che benefici al Sud perchè ha di fatto accentuato il divario tra le due realtà del Paese. La metafora finisce qui ma l’arroganza è sempre esistita e nei tempi che stiamo vivendo sembra aver aumentato la propria incidenza.
[...]
Ha ragione Camilleri: finirà “a schifiu”.
Salvatore Giacalone
 
 

Fondo Andrea Camilleri, 30.5.2023
Nei giorni 8 giugno e 22 giugno, alle 17.30 e alle 18.30, sarà possibile visitare il Fondo Andrea Camilleri.
Per prenotare scrivere a segreteria@fondoandreacamilleri.it


 
 

Malgrado tutto, 30.5.2023
Racalmuto, il Teatro “Regina Margherita” e quella “folle” inaugurazione del 2003
Storie. Una vicenda che merita di essere raccontata. I ricordi e tutti i retroscena

Se è vero, com’è vero, che il teatro Regina Margherita è stato riaperto più e più volte – segnando ogni nuova riapertura con la parola inaugurazione – a seconda dell’avvicendarsi di sindaci, assessori, direttori artistici, commissari e delle varie stagioni che si sono succedute negli anni, non c’è dubbio che la prima e più solenne inaugurazione è stata quella del febbraio 2003. “Ouverture” fu la parola d’ordine di quella festa che rompeva un incantesimo durato quarant’anni (vent’anni di abbandono e altrettanti di lavori). Da allora, nel bene e nel male, tra alti e bassi, tra stagioni belle e meno belle, con tanto o con poco pubblico, con molti o scarsi soldi, con polemiche sempre accese, il teatro è stato una presenza costante nella vita di Racalmuto. Perché quel teatro così bello e così chiuso, vietato alla gente, era stato troppo a lungo il simbolo di un bene sottratto alla comunità. Nel febbraio del 2003 – tra l’11, giorno della visita dell’allora capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, e il 14, data dell’inaugurazione – quel teatro veniva restituito alla sua città.
A tanti anni di distanza, vale la pena di riaprire il taccuino di quei giorni e rileggere gli appunti, i ricordi e i retroscena di un’inaugurazione che segna un prima e un dopo nella storia non solo del Regina Margherita, ma della stessa città di Leonardo Sciascia che per primo si impegnò per il recupero e la riapertura del luogo dove aveva imparato ad amare il teatro e il cinema. E, a distanza di tempo, si può svelare qualche piccolo e gustoso retroscena.
Nelle lunghe serate chiassose della festa del Monte del 2012, mentre si susseguono gli appuntamenti della rassegna estiva “Aspettando il teatro Regina Margherita” (spettacoli, incontri letterari, musica), ai tavoli della trattoria “La Taberna” con Giuseppe Dipasquale e la costumista Angela Gallaro, che hanno curato la messa in scena alla Fontana della “Recitazione della controversia liparitana“, si progetta la prossima riapertura del teatro. Qualcuno lancia lì un’idea: “Perché non invitiamo il ministro dei Beni culturali?”. Un altro incalza: “E perché non il presidente del Consiglio?”. Il gioco è ormai a chi la spara più grossa: “Perché accontentarsi? Invitiamo il capo dello Stato”.
Certo, questa è una bella idea. Ma come fare? Su quel tavolo, in fretta e furia, vengono messe su carta poche righe di un invito ufficiale, la bozza di una lettera ufficiale. Bene, ma come fare? Si potrà far recapitare a Ciampi attraverso il suo capo ufficio stampa, Arrigo Levi, grande giornalista di lungo corso. Quella che sembrava una boutade estiva diventa presto realtà e nel giro di alcune settimane dal Quirinale arriva la risposta positiva. Ancora stupefatta, un’amica presente a quella serata alla Taberna, dirà da allora in poi: “Voi racalmutesi avete il vento in testa”. Che mi pare un complimento ironico alla fantasia di tutti quei racalmutesi che non si fermano davanti alle difficoltà delle cose che sembrano apparentemente più lontane e irraggiungibili.
Manca pochissimo alla cerimonia di apertura. Nel paese c’è attesa, ma anche un certo mormorio: chi sarà invitato alla cerimonia? Chi avrà diritto a mettere piede per la prima volta nel teatro per la serata con Serena Dandini, Gigi Burruano, Andrea Camilleri (direttore artistico del teatro) e tanti altri? Il teatro è piccolo, non c’è spazio per tutti. In quelle stesse ore, in una prefettura di Agrigento buia e semideserta, il sindaco Gigi Restivo e alcuni consiglieri di amministrazione della Fondazione Regina Margherita (il CdA era composto da Felice Cavallaro, Antonio Foscari, Francesco Giambrone e da chi sta mettendo insieme questi brevi ricordi) se la passano brutta. Alcuni funzionari della prefettura, codici alla mano, spiegano che il teatro non può riaprire: manca questo, manca quello, manca quell’altro. Non serve spiegare che l’occasione è irripetibile, che il capo dello Stato ha già visitato il teatro, che faticosamente si stanno mettendo assieme tutti i collaudi e le disposizioni richieste dalle norme.
I funzionari sono irremovibili. E concludono con una frase che suona come un ultimatum: “Se domani il pubblico entrerà in teatro, manderemo i carabinieri ad arrestare tutti, perfino lo stesso Andrea Camilleri”. Un disastro. Fin quando qualcuno, facendo di necessità virtù, trova una soluzione da teatro dell’assurdo: l’inaugurazione si farà, ma senza pubblico. Gli attori in scena, il pubblico fuori a seguire lo spettacolo attraverso i megaschermi forniti generosamente da Teleacras. Una follia, ma che di colpo taglia il fiato alle polemiche su chi entra e su chi resta fuori. Una follia che finisce per dare una nuova nota di teatralità all’inaugurazione più folle che mai ci sia stata per un teatro. Cose che possono succedere solo a Racalmuto.
Ed ecco i trampolieri, i fuochi d’artificio, i palloni sospesi in aria. E’ la sera dell’inaugurazione. Sera di festa. Sera di freddo. Freddo terribile, ma tanta gente è davanti al teatro per partecipare alla festa, anche se sa che resterà fuori. Il pubblico potrà mettervi piede dentro da domani in poi, quando il teatro aprirà i suoi battenti per le visite e, da lì a poche settimane, per l’inizio della stagione. La coreografia prevede che la grande forbice per il taglio del nastro sarà consegnata al sindaco da una delle ragazze alte sui trampoli. Restivo e i consiglieri sono vicini al portone d’ingresso, mischiati tra la folla.
La ragazza scende dai trampoli, leggera si avvicina al sindaco, porge le forbici, ma quando Gigi Restivo va per prenderle, la ragazza le trattiene. Sono attimi strani, che la gran parte della gente presente non riesce a cogliere. “Sindaco, ti ricordi di me?”, chiede la ragazza. Restivo è smarrito, poi mette a fuoco: la ragazza dei trampoli è una delle attrici che nell’estate precedente hanno partecipato agli spettacoli della rassegna “Aspettando il teatro Regina Margherita”. E adesso chiede quello che le spetta: trecento euro per il suo lavoro di attrice che il Comune di Racalmuto, come al solito, non le ha ancora saldato. E’ chiaro che non ha alcuna intenzione di mollare le forbici fin quando non avrà visto i soldi che le toccano. Cede solo quando qualcuno dei consiglieri d’amministrazione mette mano al portafoglio e tira fuori il blocchetto di assegni per liquidare subito, di tasca propria. Ora sì che le forbici possono scintillare nella mani del sindaco Restivo. Zac. Il nastro è tagliato. Ouverture! In un angolo, il malcapitato sta firmando l’assegno da trecento euro.
Molte altre cose, belle e faticose, hanno preceduto e accompagnato quell’inaugurazione, da farne un libro e chissà che un giorno non ne venga fuori un racconto tragicomico. Per me, al piacere di rivedere un teatro che avevo sempre visto chiuso, si sommava un piccolo puntiglio personale, quasi una sfida con me stesso: non mi andava che quel teatro fosse stato aperto per la prima volta, nel 1880, da un sindaco che portava il mio stesso cognome, mentre centoventi anni dopo, nel 2003, la sua riapertura sembrava diventare ogni giorno un’impresa sempre più titanica. Bisognava dare una lezione a questi “galantuomini” dell’Ottocento, far vedere che perfino nell’Italia del presente la buona volontà poteva riuscire a smuovere pigrizie, ritardi, leggi impossibili, norme assurde, ostilità, sciatterie, rivalità, gelosie, burocrazie.
Gaetano Savatteri
 
 

in3minuti, 31.5.2023
"Quella volta che mia moglie ha cucinato i peperoni", di Arianna Mortelliti

"Quella volta che mia moglie ha cucinato i peperoni" Arianna Mortelliti presenterà il suo primo romanzo sabato 3 giugno, alle 18:30, presso la Torre Carlo V a Porto Empedocle; prima tappa di 4 appuntamenti siciliani.
La prefazione è stata curata da Maurizio De Giovanni.
Ascoltiamo l'autrice al microfono di Danilo Verruso.
 
 

Eccellenze meridionali, 31.5.2023
Ida Di Benedetto è su RaiPlay in un giallo super avvincente che ricorda 'Il Commissario Montalbano': titolo e trama
Ospite del talk show di Rai 1 Oggi è un altro giorno, Ida Di Benedetto: l'attrice è in una serie di RaiPlay che dovete assolutamente recuperare perché porta la firma di Andrea Camilleri

[...]
Ida Di Benedetto, la serie di RaiPlay che la vede protagonista è molto avvincente: come si chiama e di che parla
La serie in cui recita Ida Di Benedetto disponibile su RaiPlay strizza l'occhio a Il Commissario Montalbano non solo per il semplice fatto che è scritta dallo stesso autore, il geniale Andrea Camilleri, ma anche perché ad essere protagonista è un commissario. Curiosi di sapere come si chiama dunque il prodotto e cosa racconta? Siamo pronti a svelarvelo.
L'indizio (cinque inchieste per un commissario), questo il titolo della miniserie che potete trovare su RaiPlay. Come suggerisce lo stesso nome, è divisa in 5 episodi, ognuno di essi con un caso da risolvere per Walter Filippo Lopresti (i cui panni sono vestiti dall'attore Lino Troisi). Il commissario Lopresti è un napoletano che però vive a Torino e proprio qui si trova impegnato nelle varie indagini. E c'è di più: deve infatti dar conto anche alla sua fidanzata piuttosto energica, interpretata proprio da Ida Di Benedetto.



Come anticipato, la serie è un giallo. Essa tuttavia contiene dei naturali momenti comici, frutto non solo dell'abilità attoriale dei protagonisti, ma anche e soprattutto della scrittura di Andrea Camilleri che non delude mai. Si può dire che Lopresti è un Montalbano che - solo in televisione, ce l'ha fatta un po' di meno. E voi? Seguirete il nostro consiglio di guardare questo prodotto?
Francesca Niespolo
 
 

 


 
Last modified Sunday, January, 28, 2024