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La donna a tre punte

Le donne in Camilleri

 



Di Giuseppe Dipasquale, da testi di Andrea Camilleri

Regia
Giuseppe Dipasquale

Interprete
Valeria Contadino

Coreografia
Aurelio Gatti

Danzatrici
Claudia Morello, Delia Tiglio, Beatrice Maria Tafuri

Prima messa in scena il 10-12 gennaio 2020 al Teatro Musco di Catania.

Repliche
19 gennaio 2020 - Teatro dei Ginnasi - Roma
11 luglio 2020 - Anfiteatro - Sutri (VT) (per Teatri di Pietra)
12 luglio 2020 - Festival Internazionale Teatro Romano - Volterra (PI) (per Teatri di Pietra)
24 luglio 2020 - Chiostro Santa Maria del Gesù - Modica (RG) (per Teatri di Pietra)
25 luglio 2020 - Basilica Bizantina - Palagonia (CT) (per Teatri di Pietra)
26 luglio 2020 - Parco archeologico Lilibeo - Marsala (TP) (per Teatri di Pietra)
21 agosto 2020 - Eraclea Minoa - Cattolica Eraclea (AG) (per Teatri di Pietra)
22 agosto 2020 - Cave di Cusa - Campobello di Mazara (TP) (per Teatri di Pietra)
8 settembre 2020 - Catania (per Teatri di Pietra)
9 settembre 2020 - Piazza Duomo - Belpasso (CT) (per Teatri di Pietra)
10 settembre 2020 - Militello (CT) (per Teatri di Pietra - da verificare)



Le donne di Camilleri? «Molto femmine, apparentemente peccatrici ma realmente sante, due risvolti della stessa medaglia. Che sorprendono con la femminilità, con una complessità che però è elementare come la terra, misteriosa come la luna». I sentimenti protagonisti? Sempre donne, ma non comuni: suore e monache dei tantissimi Ordini religiosi, fuori dal “secolo”, in un sogno trascendente, nella realtà altra dei monasteri e conventi, in una vita “diversa” di preghiera e di attività sociale e missionaria.

Dice Camilleri: “In quanto alle donne il matriarcato in Sicilia è (o era) diffuso non solo tra i contadini. Io ho conosciuto siciliani di rilievo in campi diversi che prendevano decisioni solo se la moglie era d’accordo. E non so quanto quelle decisioni non fossero già state abilmente guidate dalle mogli”.

I personaggi femminili che Camilleri preferisce raffigurare vivono l’esperienza sensuale prevalentemente con gioia e senza parsimonia. Esemplare in questo senso, in Un filo di fumo, Helke, la moglie svizzera di Stefano Barbabianca che, ritenendo il marito non soddisfacente nell’espletamento dei doveri coniugali, si dedica alla ‘educazione sentimentale’ di un giovane minorato. Altrettanto significative, ne La stagione della caccia, la comparsa seppure marginale di alcuni personaggi femminili da pochade, che hanno scelto di recitare, sul palcoscenico o nella vita, i ruoli più opportuni ad assecondare i loro obbiettivi: la signora Clelia, con la sua preziosa biancheria di pizzo nero di Fiandra, che non ha pace finché non riesce a farsi servire a tinchitè da Fofò La Matina; e una delle amanti di Nenè Impiduglia, l’attrice drammatica Gesualda, in arte Jeannette, che si sente in obbligo di svenire quando l’uomo le rivela la sua immaginaria malattia inguaribile.

Ne Il birraio di Preston, poi, l’appetito sessuale delle fìmmine supera ogni ostacolo: Concetta Riguccio infrange – e paga con la vita – il lutto stretto di un lustro; Agatina Riguccio, dimentica della presenza nella camera accanto del cadavere della sorella, trascina in un necrofilo amplesso il delegato Puglisi; la signora Pina Colombo non si contenta del potente marito, il Questore, e riceve a cadenze regolari un ben fornito rappresentante. Un’altra adultera, la smaniosa Lillina, è la causa involontaria dello scatenarsi degli equivoci de La concessione del telefono, fino alla tragica conclusione; tuttavia la figura più lasciva è probabilmente Trisìna, de La mossa del cavallo, “beddra, su questo non si discuteva, ma cajorda”. Questo e molto altro diventerà uno spettacolo ad una voce, dal titolo La donna a tre punte: le donne in Camilleri. Protagonista sarà Valeria Contadino già interprete di successo di diversi lavori camilleriani, come da ultimo, Il casellante.





Last modified Wednesday, September, 09, 2020