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Magarìa



Opera per voce recitante e orchestra dall'omonima favola di Andrea Camilleri, con le musiche di Marco Betta.

«La parte narrativa - spiega il compositore - si può sintetizzare come apparizione, incantesimo e magia. Quella sonora, invece, è rappresentata dal concetto di linee: da quelle melodiche a quelle di orizzonte che delimitano il confine tra l'immaginazione della parola ed il suo divenire suono».

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Prima esecuzione: Ravenna, Teatro Alighieri, 27 febbraio 2001
Voce recitante: Pino Caruso
Direttore: Bruno Aprea
Orchestra Giovanile dell'Accademia Angelo Mariani


Nel corso degli anni l'opera è stata riproposta varie volte, con diversi ensemble, interpreti e realizzazioni.
In particolare il regista Rocco Mortelliti (che ringraziamo per le foto di Giacomo Cannata presenti in questa pagina) ha più volte rielaborato la messa in scena.

   
   
   
   


Il 23 novembre 2010 l'opera è andata in scena all'Auditorium della Fondazione Cariplo di Milano con la regia di Rocco Mortelliti, che per l'occasione ha anche realizzato un cortometraggio.
Voce recitante Maurizio Nichetti. Alessandra Mortelliti nel ruolo di Lullina.
Nel video la voce recitante è di Alessandra Mortelliti, le maschere sono di Stefania Mortelliti, e lo stesso regista interpreta la figura del nonno.
Ha suonato la Under 13 Orchestra diretta da Marcello Sirotti, con Enrico Pieranunzi al piano.
Danze di Beatrice Carbone.
La serata, condotta da Linus e con la partecipazione di Ron, è stata organizzata per raccogliere fondi per Dynamo Camp.


L'opera è andata in scena al teatro Politeama di Palermo il 13-14 febbraio 2011, nell’ambito della Stagione Concertistica dell'Associazione Amici della Musica, con Ernesto Maria Ponte voce recitante e la regia di Alfio Scuderi.
Ha suonato l'Orchestra della Scuola Media Statale "Leonardo Da Vinci" di Palermo (Andrea Anselmi maestro concertatore), supportata dall'Orchestra Giovani Solisti Siciliani e diretta da Riccardo Scilipoti, che ha anche riadattato la partitura.
Proiezioni ed elementi scenici realizzati dagli studenti del Liceo Artistico "Eustachio Catalano" di Palermo, coordinati da Pasquale Mannino, Gioacchino Raia, Andrea Buglisi e Giuseppe Tomaselli.

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Per l'occasione Andrea Camilleri, che non ha potuto essere presente, ha inviato questo messaggio di saluto:
Cari amici,
è proprio il caso di dirlo perché mi state facendo un regalo da amici.
Ho letto e visto le foto delle prove della Magaria e sono commosso. Sono commosso perché sembra che la favola per una volta sia veramente diventata realtà.
In un paese dove la cultura va a rotoli, dove l’insegnamento musicale è considerato inutile, sapere che 70 bambini nella mia Sicilia, hanno messo su un orchestra è semplicemente straordinario.
Voglio ringraziare veramente voi ragazzi, i vostri genitori che vi hanno sostenuto in questa scelta e tutte le persone che stanno lavorando per darvi la possibilità di suonare e di divertirvi. Sono sicuro che il Presidente Francesco Agnello sarebbe orgoglioso del vostro lavoro.
Mi spiace non poter essere in teatro ad emozionarmi e ad applaudirvi, ma state sicuri che se ci fossi sarei il primo ad urlare “BIS”!!!
E allora buon divertimento e buona Magarìa!


Ernesto Maria Ponte e l'Orchestra "Leonardo da Vinci" durante le prove
Foto Associazione Amici della Musica


L'allestimento è stato riproposto a Palermo il 23-24 gennaio 2012, al teatro Politeama e al teatro Al Massimo.

Magaria (ossia “Magia”) nasce nel 2001 da un testo che ha suggerito al compositore Marco Betta di realizzare “una piccola opera di teatro letterario della mente nella quale i personaggi sono evocati dagli strumenti dell’orchestra”. E così, se l’arguto romanziere immagina parole magiche che fanno scomparire e riapparire chi le pronuncia, Betta crea una partitura in cui gli strumenti musicali corrispondono ai vari personaggi: il Nonno è un violoncello, Lullina è un violino, il Maresciallo è una tromba. La musica diventa quindi una sorta di testo parallelo, di riflesso sonoro della narrazione. Una favola gustosa dai risvolti noir, per l’occasione narrata da Ernesto Maria Ponte, arricchita da vari colpi di scena, dalla musicalità del dialetto siciliano e dal classico “e vissero felici e contenti”. “Magaria – racconta Marco Betta - è una fiaba musicale per voce recitante e orchestra. Dalle sensazioni della lettura è nata la musica, una piccola opera di teatro letterario della mente nella quale i personaggi sono evocati a tratti dagli strumenti dell’orchestra. Lullina è il violino, il nonno il violoncello, il nano è il fagotto, il grillo è le viole, la balena la tuba, l’usignolo è il flauto, il Maresciallo dei Carabinieri la tromba e così via. La musica diventa una sorta di testo parallelo, un’ombra sonora della lettura, ciò che rimane nella mente quando i concetti si susseguono l’uno dietro l’altro come onde di pensieri. La parte narrativa si può sintetizzare come apparizione, incantesimo e magia, la parte sonora è rappresentata da linee immaginarie, di orizzonte, di cielo, di nuvole, tracce melodiche che delimitano il confine tra l’immaginazione della parola ed il suo divenire suono. Nella versione appositamente realizzata per gli Amici della Musica di Palermo con la regia di Alfio Scuderi in collaborazione con Riccardo Scilipoti che ha tradotto la partitura originale, l’opera verrà eseguita dai 68 bambini e ragazzi dell’Orchestra Leonardo da Vinci curata da Andrea Anselmi. Credo che sia un privilegio potere lavorare con musicisti giovanissimi, durante le prove, intense e piene di emozione, mi sono sentito arricchito. Meravigliosamente ho riascoltato testo e musica con l’energia che avevo immaginato durante la composizione, parole e suoni che volano insieme con nuove splendide ali”.

La Under 13 Orchestra, diretta da Sergio Del Mastro e con la voce narrante di Emmanuele Aita, ha ancora portato in scena l'Opera il 1° maggio 2016, all’Auditorium della Camera di Commercio di Cremona, nell’ambito della rassegna “Il Violinista sul Tetto”.


Foto Agostino Amato - Camilleri Fans Club


L'orchestra dell'I.C. G. Falcone di Zafferana Etnea (CT), unitamente all'orchestra dell'I.C. F. De Roberto di Zafferana ha proposto l'Opera il 7 giugno 2016 presso la Villa Fortuna di Acitrezza (CT) e l'8 giugno 2016 presso l'anfiteatro di Zafferana Etnea.
Maestro arrangiatore e concertatore Giancarlo Scarvaglieri, voce recitante Serena Taverna.


L'Opera è stata portata in scena l'8 aprile 2019 al Politeama Garibaldi di Palermo, per il Progetto Scuola di Amici della Musica, dall’Orchestra della scuola media statale Leonardo Da Vinci. Voce narrante di Paolo La Bruna, sul palco anche Virginia Alba.



L'orchestra dell'I.C. G. Falcone di Acicastello (CT), unitamente all'orchestra dell'I.C. F. Petrarca di Catania ha proposto l'Opera il 6 giugno 2019 presso piazza Castello di Acicastello (CT) e il 7 giugno 2019 presso il teatro Sangiorgi di Catania.
Maestro arrangiatore e concertatore Giancarlo Scarvaglieri, voce recitante Filippo Velardita.



L'orchestra del Liceo Musicale Ainis di Messina ha proposto l'Opera il 21 febbraio 2020 al Palacultura di Messina.
Direttore Andrea Pappalardo, voce recitante Gianni Fortunato Pisani.
Nell’allestimento teatrale anche i disegni e il manifesto realizzati dagli studenti del Liceo Artistico Basile.



L'Orchestra Sinfonica Siciliana ha proposto l'Opera l'11-12 marzo 2024 al teatro Politeama Garibaldi di Palermo per il ciclo “La Scuola a Teatro” della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana.
Direttore Riccardo Scilipoti, voce recitante Silvia Ajelli, Federica Aloisio danzatrice e mimo; regia di Alfio Scuderi, immagini di Massimiliano Scuderi.



Marco Betta (Enna, 1964)

Grazie ad Eliodoro Sollima intraprende gli studi di composizione e, sotto la sua guida, si diploma al Conservatorio di Palermo. Successivamente frequenta i corsi di perfezionamento tenuti a Firenze da Armando Gentilucci ed a Città Di Castello da Salvatore Sciarrino. Come compositore esordisce nel 1982 al Festival Spazio Musica di Cagliari.
È anche autore delle musiche delle opere Il fantasma nella cabina e Il mistero del finto cantate / Che fine ha fatto la piccola Irene?, su testo di Andrea Camilleri e libretto del regista Rocco Mortelliti.



Rassegna stampa storica


E Camilleri in musica racconta una fiaba crudele

"Magarìa", favola con tre finali letta da Pino Caruso

«È una favola crudele e quindi per essere una fiaba è una contraddizione. E io leggendola me ne rendo conto tanto che alla fine recito prima un finale di compromesso e poi un lieto fine col classico e vissero tutti felici e contenti». Pino Caruso è la voce di Andrea Camilleri per "Magarìa", la favola in musica scritta dal «papà» di Montalbano per il Concerto di carnevale di Ravenna. La storia di Lullina e di suo nonno è stata musicata da Marco Betta, compositore e direttore artistico del Teatro Massimo. "Magarìa" sarà eseguita stasera in prima assoluta al teatro Alighieri di Ravenna con Pino Caruso voce recitante e con Bruno Aprea, sul podio dell’Orchestra giovanile dell’Accademia Angelo Mariani. «Arrivato al finale mi fermo e mi rivolgo al pubblico dicendo che non si può andare a letto con la morte del nonno per crepacuore — spiega Caruso — E così continuo a leggere il testo che prevede prima un finale a metà strada tra il dolce e l’amaro e poi il lieto fine: il nonno e Lullina se la cavano con una multa». Quello della musica è l’ennesimo campo conquistato da Camilleri, divenuto ormai uno scrittore «multimediale». I testi dello scrittore empedoclino, infatti, sono stati adattati di volta in volta per la televisione ("Il commissario Montalbano" di Raidue), per il teatro ("Il birraio di Preston"), per il cinema (il regista Sanchez prepara un film dalla "Stagione della caccia"). Adesso medita anche di «invadere» la lirica: Paolo Furlani, infatti, sta lavorando alla musica per il "Birraio" che, guarda caso, parla proprio del debutto, sfortunato, di un’opera.

Repubblica 27.02.2001



Fiaba siciliana di Camilleri con Caruso

È con una fiaba del romanziere siciliano Andrea Camilleri musicata dal siciliano Marco Betta che domani (Martedì grasso) l’Associazione musicale Mariani di Ravenna festeggia il Carnevale nel Teatro Alighieri. Una favola gustosa che s’intitola La Magaria (La Magia) e trova in un altro siciliano, Pino Caruso, voce recitante, l’interprete perfetto per sottolinearne la vis comica. Si tratta di una bambina, Lullina, che per magia, pronunciando alcune parole, può scomparire e, con altre, ricomparire. Il nonno la mette alla prova e lei in effetti scompare. Purtroppo il nonno non conosce le parole magiche per farla riapparire e viene condannato per il suo presunto assassinio e occultamento di cadavere. Ma, ha spiegato Camilleri «per il teatro non potevo lasciare un finale così drammatico e ingiusto, e l’ho modificato, anche perché dalle fiabe ci si aspetta che finiscano col solito "e vissero felici e contenti"». Andrea Camilleri, uno dei nostri scrittori più fantasiosi e dotati, come spesso i siciliani, di un senso dell’umorismo lieve ed elegante di tipo anglosassone, ama la fiaba anche perché gli permette voli della fantasia che in altro contesto apparirebbero anacronistici. Contento che una sua fiaba sia messa in musica? «Certo, anzi trovo che sia il suo sviluppo naturale», risponde, «tanto più che il dialetto di Girgenti che uso è, come già ha detto Pirandello, il più musicale fra i dialetti siciliani». Una musicalità che il giovane compositore Marco Betta, i cui lavori sono stati eseguiti ovunque nel mondo, riesce a cogliere perfettamente: «Nel racconto, dice, ho ascoltato anche le emozioni della punteggiatura, quel che rimane nella mente di situazioni già vissute, ricordi, momenti felici, malinconici». Il lavoro, in prima assoluta, è affidato all’Orchestra Giovanile dell’Accademia A. Mariani di Ravenna guidata da Bruno Aprea, direttore acuto, capace di coglierne ogni sottigliezza.

LANDA KETOFF - Repubblica 26.02.2001



Camilleri, Betta, Caruso c’era una volta in Sicilia

«Alla picciliddra, che di nome si chiamava Lullina e manco aveva sei anni, piaceva assai camminare campagna campagna col nonno che le spiegava tante cose, per esempio che le nuvole erano fatte di panna montata». Inconfondibile, è Camilleri. Stavolta senza gialli e senza commissari bensì in versione fiabesca, per bambini, orchestra e voce recitante. È "La Magaria", la favola che lo scrittore empedoclino ha scritto per il Concerto di Carnevale di Ravenna, in programma il 27 in prima esecuzione assoluta. Un’operazione col marchio doc siciliano, nonostante la «settentrionalità» dell’esecuzione: a Camilleri, infatti, si affiancano due palermitani, il compositore Marco Betta, autore delle musiche, e Pino Caruso, impegnato come voce recitante. E così se Camilleri ha immaginato parole magiche che fanno scomparire e riapparire chi le pronuncia, Marco Betta ha creato una partitura che rappresenta i personaggi con gli strumenti musicali: e allora il Nonno è un violoncello, Lullina è un violino e il maresciallo è una tromba. E alla fine, ovviamente, nonno e nipote vissero «felici e contenti».

La Repubblica 22.02.2001





















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