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Itinerari siciliani
Alla scoperta della Sicilia e delle sue tradizioni




Itinerari


Catania e dintorni ...

A cura di Giuseppe Corrao

 

1,2,3 via ...

Buon giorno a tutti Voi,impavidi e instancabili, esploraratori della nostra bella Isola. Eccoci alle prese con il nostro consuetuo itinerario,che questa volta si svolgerà nel catanese. Dunque,partiamo di buon ora da Palermo e percorriamo la ormai nota autostrada A19 PA-CT (autostrada di una monotonia paesaggistica micidiale,a mio modesto parere) dopo circa 170KM arriviamo allo svincolo Gerbini-Sferro di qua usciamo e seguiamo la segnaletica x Paternò(circa 15 km tra agrumeti)

Paternò ...

Paternò e una graziosa cittadina di antica origine (si pensa romana)I normanni vi costruirono l'imponente torre castello intorno al quale si sviluppò il centro abitato,che diventò capitale di contea.La torre-castello domina da un'altura il paese,visitatela (la torre),l'interno è ben conservato,grandi saloni,cappelle e le segrete,costituiscono un'interessante escursione nel cuore dell'architettura Siciliana del periodo normanno-svevo.Dalle eleganti bifore ammirerete uno straordinario panorama della piana di Catania,dell'Etna e dei monti fino a Centuripe.

Accanto la torre-castello c'è la chiesa madre di Santa Maria dell'Alto,anche questa di impianto normanno,(bello il pavimento di mattonelle,tra le altre cose).Vicino vedrete pure le chiese di San Francesco(stile gotico 1400 circa)e la chiesa dei Bianchi ( di architettura barocca).Sotto il castello vi è pure un'altra chiesa di origine normanna,Santa Maria della Valle (o della Gancia)edificata nel 1072,fu restaurata nel secolo scorso,notare il bel portale del 1300.Visitate il paese,è una vera gioia per gli occhi,(l'architettura del catanese è molto calda,solare....come dire ,mette allegria.)

Adrano ...

Usciti da Paternò dirigetevi (tramite la statale 121 a monte del paese)verso Adrano,raggiunta la località(circa 15 km) entrate nel centro storico.No,non siete di nuovo a Paternò,questa che vedete è la torre-castello di Adrano molto simile nello stile a l'altra,fu edificata nello stesso periodo di quella di Paternò(1072 da Conte Ruggero....vedi che mania che aveva sto' italo/normanno)all'interno della torre è stato creato un museo.Ai lati della scalinata d'ingresso sono posti due leoni di pietra con gli stemmi degli Sclafani e dei Moncada,le due potenti casate che a partire dal 1300 si susseguirono nel dominio della contea.

La scomessa

Matteo Sclafani, come sapete,era lo zio dei Chiaramonte,questo signore scommise con i suoi nipoti (che avevano da poco ultimato la costruzione del loro magnifico palazzo in piazza Marina a Palermo "Lo Steri")che nell'arco di un anno avrebbe edificato una dimora piu' grande della loro.

In effetti vinse la scommessa,in meno di un anno,difronte al Palazzo Reale di Palermo in piazza Vittoria,edificò un palazzo che superava in dimenzioni lo Steri.(in questo palazzo ai lati dell'ingresso vi era il famoso affresco "Il Trionfo della Morte"ora conservato a Palazzo Abbatellis.Tornando a noi,nel museo realizzato nella torre ammirerete numerosi reperti archeologici provenienti dall'antica Adranon.Si,perchè Adrano fu fondata da Dionisio I° tiranno di Siracusa nei pressi di un tempio dedicato al dio Adrano,personificazione del vulcano Etna.Nella vicina località chiamata Cartalemme sono ancora visibili le mura ciclopiche.I romani la conquistarono e la distrussero,riedificandola dopo col nome di Hadranum.Occupata dagli Arabi,conquistata dai normanni,ed infine posta sotto la signoria degli Sclafani,prima e dei Moncada,dopo.Dopo la visita al castello,recatevi in via Roma,qui vedrete la chiesa di Santa Lucia(l'enorme monastero accanto è oggi una scuola)la chiesa fu fondata nel 1150 circa.Anche la chiesa madre intitolata all'Assunta è di origine normanna.giratevi il centro storico,è veramente interessante,tra i vari palazzi e chiese da vedere:la chiesa del Rosario,con l'attiguo convento dei Domenicani(che è di due secoli piu' vecchio)la chiesa di San Francesco.

Bronte

Usciti da Adrano(e percorrendo sempre la statale 121)dopo circa 15km. arriverete a Bronte. Il paese conserva poche testimonianze del suo passato,pensate,fu distrutto per ben tre volte dalla lava dell'Etna,nella meta del 1600 e due volte nel 1800. Bronte è nota per i fatti che vi si svolsero durante il 1860 ,ma maggiormente per il bel castello che si trova a circa 13km. Chiamarlo castello è impropio,diciamo che è un grande palazzo, ricavato da un'antica abbazia benedettina della seconda metà del 1100 costruita nella località dove Giorgio Maniace (ammiraglio bizantino) nel 1040 sconfisse gli Arabi,e da cui prende il nome(la località) La caratteristica del luogo è il violento contrasto visivo tra la scarsa vegetazione della zona e il lussureggiante parco che circonda il castello. All'interno degna di nota è la chiesa normanna dal bel portale,e dall'elegante soffitto ligneo originale. Curiosità,Ferdinando IV di Borbone tolse la proprietà di Bronte all'Ospedale di Palermo,che la possedeva,e la donò all'ammiraglio Nelson(quello della battaglia di Trafalgar)in segno di ringraziamento per avergli restituito il trono di Napoli nel 1799. In paese,come dicevo,è rimasto poco di antico,tranne le cinquecentesche chiese della SS.Trinità e dell'Annunziata,c'è da vedere anche la bella facciata monumentale del Collegio Capizzi (in Corso Umberto).

Randazzo

Lasciata Bronte,proseguite sulla statale 284 per circa 30km.e arriverete a Randazzo. Su Randazzo ci sarebbe molto da dire,ma lo spazio ed il tempo sono quelli che sono,e quindi cercherò di riassumere le visite piu' importanti. La citta fu fondata in epoca bizantina,con Pietro D'Aragona,durante la guerra del Vespro,divenne una roccaforte munita.Fu colonizzata da immigrati (se lo sapesse il poco on.Bssi)greci,latini e lombardi e nel 1500 si parlavano tre differenti dialetti(la cittadina era divisa in tre quartieri,uno per ogni comunità,e ogni quartiere aveva la sua cattedrale sino agli inizi del 1900) Visitare il museo di Vagliasindi è tappa obbligata,(si trova in piazza Rabata). Dalla porta Aragonese(del 1300)si giunge in piazza Basilica,qui c'è la chiesa di Santa Maria,edificata all'inizio del 200,il contrasto cromatico tra la pietra lavica e i marmi bianchi è spettacolare,visitate l'interno,compreso il Tesoro.Percorrendo la via degli Archi e la via Umberto I°,eccoci alla chiesa di San Nicola,edificata nel 1400(è la chiesa piu' grande di Randazzo,ed era la cattedrale dei lombardi)La bella facciata è del 1600,mentre il campanile fu eretto nel 1700.Davanti la chiesa c'è una statua di un ciclope attorniato da tre animali che simboleggiano le tre comunità di cui abbiamo parlato prima(l'acquila x i latini,il serpente x i greci,il leone x i lompardi.)Altra chiesa di preggio è quella di San Martino (1200) Da vedere i resti di palazzo Scala,palazzo Lanza,palazzo Finocchiaro.A ...

Il pranzo

Dimenticavo,vi siete ricordati di fermarvi a pranzare?Io di solito ,quando sono da queste parti,regolarmente scordo tutto,anche la panza.

Il rientro

Finito di visitare Randazzo,imboccate la statale 120,il panorama è stupendo,incontrerete,sulla strada,ville,casali,masserie edificate tra il XIX e il XX secolo.Costituivano la residenza della piccola nobiltà , e della emergente borghesia terriera.A me piacciono tantissimo. Scendendo verso la costa Ionica,attraverserete centri come,Montelaguardia,Passopisciaro,Linguaglossa(che pasticceria..gnam gnam)Piedimonte Etneo,e dopo una serie di tornanti altamente panoramici,arriverete a Fiumefreddo. Qui entrate in autostrada(la A18 CT-ME)e procedendo verso Catania ,dopo aver percorso tutta la tangenziale entrate sulla PA-CT e buon rientro.
l'inviato



Adelina ci metteva due jornate sane sane a pripararli. Ne sapeva, a memoria, la ricetta. Il giorno avanti si fa un aggrassato di vitellone e di maiale in parti uguali che deve còciri a foco lentissimo per ore e ore con cipolla, pummadoro, sedano, prezzemolo e basilico. Il giorno appresso si pripara un risotto, quello che chiamano alla milanìsa, (senza zaffirano, pi carità!), lo si versa sopra a una tavola, ci si impastano le ova e lo si fa rifriddàre. Intanto si còcino i pisellini, si fa una besciamella, si riducono a pezzettini 'na poco di fette di salame e si fa tutta una composta con la carne aggrassata, triturata a mano con la mezzaluna (nenti frullatore, pi carità di Dio!). Il suco della carne s'ammisca col risotto. A questo punto si piglia tanticchia di risotto, s'assistema nel palmo d'una mano fatta a conca, ci si mette dentro quanto un cucchiaio di composta e si copre con dell'altro riso a formare una bella palla. Ogni palla la si fa rotolare nella farina, poi si passa nel bianco d'ovo e nel pane grattato. Doppo, tutti gli arancini s'infilano in una padeddra d'oglio bollente e si fanno friggere fino a quando pigliano un colore d'oro vecchio. Si lasciano scolare sulla carta. E alla fine, ringraziannu u Signiruzzu, si mangiano!



Gli arancini


Esistono diverse varianti, per esempio: al burro (con besciamella e prosciutto) e agli spinaci (per i vegetariani).

A cura di Adelina

 


Suggerimenti


Consigli utili per difendersi dal torrido caldo estivo, ecco in versi la proposta del celebre poeta Giovanni Meli

Tratto dall'Almanacco Popolare di Rosario La Duca.

 

Recipe 'na varcuzza cu tinnali
Gammaru,lenzi a manu,e trimulina,
Pisca,pri sinu all'Acqua di Cursali,
Spogghiati e nata 'mmenzu di dda rina;
'Ntra ,la varsa 'ncammisa poi ti cali
Quattru muletti,e 'na capunatina,
La sira riturnammu tali quali
Ti pigghi li surbetti a la marina.




Last modified Saturday, July, 16, 2011