Docu-film che racconta la vita di Andrea Camilleri: il maestro, il letterato, il regista, il funzionario Rai, Andrea Camilleri il marito, il padre, l’amico, il collega, Andrea Camilleri e la sua Sicilia, la sua casa, il suo privato. I mille volti di un uomo che il grande pubblico ha conosciuto tardi, ma che ha mille vite da raccontare.
Oltre all'interazione tra i due protagonisti, Teresa Mannino e Andrea Camilleri, che porta ad improvvisazioni brillanti e nuove, l'attrice siciliana incontra Luca Zingaretti, Luigi Lo Cascio, Fabrizio Gifuni, Emma Dante, ex allievi all'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico di Andrea Camilleri e ancora Pif, Antonio Manzini e molti altri... con Andrea Camilleri e Teresa Mannino
(Corriere della Sera, 4.9.2014)
"Come la devo chiamare?", "Maestro mi irrita..."
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(RaiNews, 5.9.2014)
"Cu sì tu? Io sugnu Nene Camilleri". Lo scrittore racconta l'incontro con Luigi Pirandello
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(RaiNews, 5.9.2014)
Zingaretti racconta come diventò Montalbano. Camilleri: "Non mettere in scena il personaggio, fallo"
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(RaiNews, 5.9.2014)
(Corriere della Sera, 18.7.2014)
Viaggio in Sicilia con Camilleri
Lo scrittore visto dai suoi allievi
Teresa Mannino narratrice: così ho scoperto un maestro
Andrea Camilleri il maestro, il letterato, il regista, il funzionario Rai; Andrea Camilleri il marito, il padre, l’amico, il collega; Andrea Camilleri e la sua Sicilia, la sua casa, il suo privato; Andrea Camilleri l’insegnante, i suoi studenti, l’Accademia Nazionale d’arte Drammatica di Roma. I mille volti di un uomo che il grande pubblico ha conosciuto tardi, ma che ha mille vite da raccontare. E Rai1 le racconterà.
In un docufilm, «che molto probabilmente andrà in onda il 6 settembre, giorno del suo compleanno»
spiega Giancarlo Leone, direttore di Rai1 che ha accolto con grande entusiasmo la proposta di Gloria Giorgianni (produzione Anele) insieme a Sellerio Editore di realizzare un film che tratteggiasse i mille volti di questo ottantottenne capace di incantare coetanei e giovani. Come Teresa Mannino, classe ‘70, attrice comica. È stata scelta lei come narratrice di questo lavoro. Lei che va a conoscere il Maestro e che va a cercare i suoi amici per sapere di lui. Camilleri compare nel docufilm e con lui - oltre alla Mannino - compaiono i suoi «alunni», i suoi amici di un tempo, i suoi affetti. Le riprese tra Roma e la Sicilia si sono svolte a marzo e aprile. «Quello che mi interessava di più era raccontare il Camilleri uomo - spiega Mannino in stato di grazia per quei due mesi a contatto con un “grande uomo” -. Sono tante le cose che mi hanno colpito: la perfetta fusione di ragione e sentimento. È un uomo totalmente libero che non giudica mai». Quanto la sicilianità è stata un collante per il vostro rapporto? «Importante, ma non determinante. Certo una svolta nel nostro rapporto c’è stata quando, durante il viaggio, ci siamo fermati a Porto Empedocle (dove è nato Camilleri quasi 89 anni fa, ndr ) e quando Andrea mi ha fatto conoscere le “sue” zone agrigentine».
Racconti il Camilleri più privato. Cosa l’ha colpita della vita quotidiana dello scrittore: cosa gli piace fare, come vive la vecchiaia? «È sposato da piu di 50 anni con una donna meravigliosa, donna Rosetta, che con garbo ci diceva quando era il caso di andarcene da casa perché temeva che lui si stancasse. Ma lui ci teneva lì altri 10 minuti. Anche di lei mi sono innamorata. Una bella coppia. Gli affetti per lui sono tutto. Ha tre figlie con cui ha un bel rapporto. Sono protettive e molto riservate». Mannino dice di aver cercato disperatamente qualcuno che le parlasse male di Camilleri, che le confidasse i suoi difetti. Ma niente. «L’unico che me li ha raccontati è stato Camilleri». Insieme hanno incontrato un po’ di allievi, come Zingaretti, Gifuni, Lo Cascio che sono rimasti legati allo scrittore, perché lui «è stato un insegnante non impositivo. Le lezioni continuavano anche dopo l’Accademia, a casa sua. Era generoso, si dava tanto ai suoi allievi». A firmare il film sono Claudio Canepari e Paolo Santolini. Loro due e tutti quelli che hanno lavorato al progetto sono unanimi nel definirlo «straordinario. Un uomo che ha grande successo nel mondo, non ha problemi di soldi, ma se entri in casa sua nulla è cambiato, vive come prima. È un uomo in pace che accetta tutte le fasi della vita». Tutto questo lo vedremo appunto il 6 settembre.
Sottolinea Leone: «È una operazione molto importante in prima serata, quasi ardita come quella recente su Dario Fo. Ma abbiamo il dovere di farlo e sarà sorprendente questo docufilm. Un Camilleri inedito che racconta se stesso con pudore, intimità, grazia, profondità ci fa capire il segreto del suo successo». E a lei Teresa Mannino cosa è rimasto di questo lungo viaggio con il Maestro? «Questo percorso mi ha cambiata. Guardo le cose in maniera diversa, mi viene voglia di leggere e studiare. E mi ha insegnato moltissimo. Un giorno mi ha detto: “La regia del tuo spettacolo te la devi fare tu. Chi meglio di te può saperlo?”. E io: “Ma non è presuntuoso?”. E lui: “Già quando scrivi sei presuntuoso. Portalo all’eccesso”».
Maria Volpe
(Corriere della Sera, 19.7.2014)
Camilleri, 89 anni e una vita da raccontare
Pochi autori possono dire “Madame Bovary c’est moi” e “Montalbano non sono io”. Una sigaretta dietro l’altra, tra ricordi e citazioni, Andrea Camilleri si racconta nel primo docufilm sulla sua vita Il Maestro Senza Regole, in prima serata su Rai1 sabato 6 settembre, giorno dell’89esimo compleanno dello scrittore, poeta, sceneggiatore, regista siciliano, padre di penna del commissario di Vigata appunto, fenomeno letterario e televisivo in Italia e all’estero che sbanca ascolti pure in replica: lui ne spegne 20 di candeline e ancora oggi “è una delle cose positive per cui in questo momento l’Italia è conosciuta nel mondo” dice l’ospite immancabile Luca-Salvo Zingaretti.
Prodotto da Anele e Sellerio Editore e diretto da Claudio Canepari e Paolo Santolini, Il Maestro Senza Regole è la sintesi di un viaggio lungo due mesi compiuto la scorsa primavera tra Roma, dove Camilleri vive, e la Sicilia, in cerca di aneddoti, personaggi e luoghi che hanno segnato la vita dello scrittore, a cominciare dalle origini, l’agrigentina
Porto Empedocle dov’è nato. A condurlo e narrarlo è Teresa Mannino, siciliana pure lei: “Di lui mi ha colpito la perfetta fusione di ragione e sentimento – dice – è un uomo totalmente libero che non giudica mai” e poi “questo percorso mi ha cambiata, mi viene voglia di leggere e studiare”. Durante il viaggio incontriamo amici, collaboratori ed ex allievi di Camilleri dell’Accademia d’arte drammatica di Roma, da Luigi Lo Cascio a Fabrizio Gifuni, “le lezioni continuavano anche dopo l’Accademia a casa sua” ricordano, e poi Emma Dante, Pif e la nipote Alessandra Mortelliti per uno sguardo più privato e familiare sull’uomo, padre, marito. E la racconta lui stesso la sua vita, con la sua voce roca e come se fosse la sceneggiatura di un film, anche quello strano incontro di tanti anni fa: “Interno giorno – comincia – tre del pomeriggio, bussano alla porta e mi trovo davanti un ammiraglio in grande uniforme che mi fa: cu sì tu? C’è tua nonna Carolina? Dicci una cosa, che c'è Luigino Pirandello che la vuole salutare”. E poi quell’assecondare con dolore e con amore il padre malato che guardandolo vede se stesso, tenente della Brigata Sassari negli anni della grande guerra, e nel suo delirio diventa il comandante che allora lo cacciò salvandogli la vita: “Signorsì, dissi in una farsa tragica –ricorda Camilleri –e lui mi gridava ‘si defili, le ho detto, o vuole insegnarci il coraggio, coglione di un siciliano?’”.
Patrizia Simonetti
(Il Fatto Quotidiano, 39.8.2014)
Camilleri segreto si racconta in Tv senza luoghi comuni
«Mio padre mosse le mani. Capii che voleva farsi il segno della croce. Io lo aiutai. Ma a quel punto mi disse: “Vai via”. Io gli risposi “io di qui non me ne vado, papà”. “Via!”, mi ripetè lui, “fumati una sigaretta, stai fuori”. Non voleva che lo vedessi morire». Andrea Camilleri ha gli occhi lucidi. L’attrice Teresa Mannino, che lo sta intervistando, piange.
Questa è la storia di un documentario particolare. Il titolo è Il Maestro senza regole, ed andrà in onda su Rai1 domani 6 settembre, sorprendentemente in prima serata. Non solo perché è un ritratto di quello che forse è lo scrittore più letto d’Italia, ma perché è diverso da tutti gli altri ritratti televisivi che capita d’incrociare sui piccoli schermi. Certo, ci sono le rivelazioni grandi e piccole di uno straordinario raccontatore qual è Camilleri, come lo sconquasso causato a casa sua quando, lui bambino, venne in visita nientemeno che Luigi Pirandello, o la narrazione del commovente rapporto d’amicizia con Elvira Sellerio, sua editrice. E, certo, ci sono momenti di pura commedia italiana come l’episodio vagamente surreale dell’amico ristoratore, «finito dietro le sbarre a causa di un topo», così come c’è la descrizione delle prime pagine di quello che sarà l’ultimo Montalbano delle nostre vite. Ovvio, ci sono anche gli allievi che raccontano, da Luigi Lo Cascio a Emma Dante a Luca Zingaretti e Fabrizio Gifuni, e c’è l’immaginario di quella Sicilia dolente ma anche magica marchiato a fuoco da Camilleri.
Ma il fatto è che Il Maestro senza regole – scritto da Michele Astori, Claudio Canepari e diretto dal medesimo Canepari con Paolo Santolini – è una specie di miracolo produttivo. Le immagini sono calde, il racconto evita tutte le trappole dello stereotipo e Teresa Mannino – che ricordiamo essere una comica – sembra quasi che sia «cucita addosso» il rapporto con Camilleri. In qualche modo, questo film è una sfida: quella di una donna di nome Gloria Giorgianni, che poco più di un anno fa ha fondato la Anele Produzioni, mettendosi in testa di tentare una piccola rivoluzione nelle produzioni audiovisive italiane. Lei, Gloria, sorprendentemente giovane per il lavoro che fa, con garbo le chiama «scelte editoriali non comuni»: film a basso costo ma di qualità sopraffina, come il documentario sul Gay Pride a Palermo firmato Manetti Bros o come Under, una serie web di Ivan Silvestrini con Gianmarco Tognazzi che in rete è una specie di cult, mentre tra i prossimi progetti figura Limone, una commedia di Roberta Torre stranamente ambientata in una pensione per soli uomini.
«Non possiamo sempre partire dal presupposto che lo spettatore italiano sia fermo alle elementari», dice lei sorridendo, mentre dallo schermo il racconto di Camilleri torna al capezzale del padre, che in una allucinazione causata dalla malattia vive una sorta di transfert sul figlio, gettandogli addosso un episodio uscito come un vortice dal proprio passato: «Tenente Camilleri, vuole forse insegnarci cos’è il coraggio?».
Roberto Brunelli
(Il Venerdì, 5.9.2014)