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Attenti alla bellezza di Lucifero

Metto le mani avanti: non ho visto il film «La Prima Linea» e scrivo basandomi su quello che ne hanno scritto persone degne di fede. Mi pare sia concorde l'opinione che si tratti di un film molto serio, che non intende esaltare posizioni estremiste, che e' recitato senza inutile enfasi. Eppure sono in tanti, alla fine, a dichiarare di averne ricavato una sensazione di disagio, consistente nell'avere apprezzato la narrazione e l'interpretazione datane fino a raggiungere un certo grado di coinvolgimento, pur sapendo che mai, per loro educazione, cultura, vicende personali e politiche, avrebbero potuto avere punti di contatto con i terroristi del film. E non credo che cio' sia dovuto solo al fatto che Scamarcio e la Mezzogiorno siano belli e bravi. Esistono anime celestiali in corpi sgradevoli e viceversa. E Lucifero era un angelo bellissimo o un orrendo essere deforme? Sono convinto che libri e film che eleggono a protagonisti degli appartenenti, in un modo o nell'altro, al terrorismo, siano assai piu' difficili a scriversi e a farsi che non libri e film su boss mafiosi o capi camorristi, gia' di per se' temi assai problematici. Anche con le migliori intenzioni del mondo, si rischia un effetto boomerang. E questo soprattutto perche' dietro a ogni gesto terroristico c'e' una complessa miscela esplosiva di ideologia deviata e deviante, di «missione da compiere», di «estasi verso il basso» (per dirla con Malraux), di esaltazione, di autoreferenzialita', di indifferenza verso il dolore altrui, di amore per il rischio, e tantissime altre componenti che non possono essere, non dico analizzate, ma nemmeno accennate in un film. Cosi' lo spettatore rimane in una condizione emozionale per quei gesti, e' coinvolto dall'emozione allo stato puro di uno spettacolo che esclude del tutto l'intervento della ragione. Alla quale percio', anche non volendolo coscientemente fare, in sostanza non vengono forniti ne' i mezzi ne' l'opportunita' di calibrare quell'emozione. Saviano ha saputo dimostrare che si puo' scrivere un ottimo libro sulla camorra evidenziandone la ferocia e l'orrore. Ma il film che dal libro e' stato tratto e' allo stesso livello? Ancora: mi e' capitato di leggere uno splendido romanzo su un terrorista. Era firmato Conrad. E qualcosa del modo di pensare terroristico me l'hanno suggerito certe pagine di Dostoevskij. E questo qualcosa deve significare.

Andrea Camilleri

(Pubblicato su La Stampa, 14 novembre 2009)


 
Last modified Wednesday, July, 13, 2011