Fra le poesie presenti
Un uomo che spacca le pietre
di Andrea Camilleri
Ho fatto ascoltare questo disco in anteprima ad un gruppo di amici in una di quelle lunghe notti siciliane che magicamente vanno quasi sempre ad allungarsi fino alle prime luci dell'alba: e quel chiarore, appena accennato, potrebbe anche passare per l'ultima bava del tramonto.
Non è una confusione occasionale, bensì una misura del "non tempo" in cui la Sicilia, atipica categoria, coinvolge chi in essa si muove, attore o spettatore. Che solo narratori e poeti, senza sottrarsi al tipo di condanna che è proprio della tradizione dell'isola, riescono a fissare in termini di realismo il "fantastico" siciliano di cui l'atemporalità è elemento essenziale. Sono proprio essi che chiariscono ogni cosa, e non solo a livello sentimentale, ma anche razionale, nella misura in cui persino la non ragione "la corda pazza" siciliana ha una ragione, se proprio essa stessa non è una ragione.
I miei amici si sono sentiti affascinati. Giusto! È il contenuto che affascina ed i poeti qui proposti, dai conclamati ai meno noti, ideali mediatori, non potevano mancare a questa funzione.
Negli ultimi anni c'è stata una considerevole febbre, in Italia e fuori, per scoprire sempre di più e sempre più a fondo i poeti della Sicilia, che non sono pochi e che sono bravi. Ciò che ad essi è mancato e continua a mancare è il veicolo per arrivare al pubblico: pochi editori, poca fiducia, pochi mezzi, molta, molta distanza sia geografica che psicologica dai grandi centri dell'ufficializzata cultura italiana.
È un particolare questo che dovrebbe far crescere in maniera considerevole i meriti di questa iniziativa discografica. "CONCERTO DI POESIE", parziale per quanto possa essere, rimane un'antologia che — a suo tempo proposta assieme a Massimo Mollica nella rubrica radiofonica VOI ED IO — è capace di avere una sua precisa funzione nel contesto della più recente produzione letteraria siciliana.
Melo Freni
