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Corrispondenze e simboli tratti dai nomi della contrade di Siena



Autore Fulvio Bencini
Prezzo € 24,00
Pagine 728
Data di pubblicazione 2011
Editore Effigi
Collana Genius Loci


Mi fece vivere il Palio dall’interno, portando me e la mia famiglia nella sua contrada. Fu un’esperienza indimenticabile. La sua guida mi trasformò da siciliano in senese.
Sapeva tutto anche delle altre contrade, anche i dettagli della loro storia. Era in materia un erudito, ma senza la pedanteria degli eruditi.

Andrea Camilleri


Mettono a disagio le pagine che Fulvio Bencini dedicò alle Contrade, traendo spunti a dovizia dai simboli della loro varia araldica per disegnare cammini iniziatici di scoperte e di illuminazioni.
Roberto Barzanti


La città conchiglia svela i significati reconditi dai suoi simboli, solo apparentemente semplici, attraverso un complesso percorso filosofico.


Camilleri, amore per il Palio svelato nella prefazione del volume di Fulvio Bencini.

La ristampa di “Corrispondenze e simboli tratti dai nomi della contrade di Siena“, di Fulvio Bencini, offre l’occasione di riappropriarsi di un testo ricco di spunti sull’araldica e il bestiario delle contrade, in una visione intrisa di suggestioni e relazioni esoteriche che rendono quanto mai affascinanti queste pagine agli occhi di chi ama esplorare le radici delle diciassette anime paliesche, con quel tanto di stupore e magia che le rende a volte imperscrutabili. Lo stupore nell’esplorare il volume è iniziale, visto che la prefazione è stata affidata ad Andrea Camilleri. Il celebre scrittore siciliano ci rivela un’immagine inedita e insospettabile che lo lega al Palio. Racconta che grazie a Fulvio Bencini che ha avuto modo di conoscere negli anni Cinquanta, perché sottopose al suo giudizio un lavoro teatrale su Santa Caterina, apprezzò Siena e il suo Palio: “Mi fece vivere il Palio - racconta Camilleri - dall’interno, portando me e la mia famiglia nella sua contrada. Fu un’esperienza indimenticabile. La sua guida mi trasformò da siciliano in senese. Sapeva tutto anche delle altre contrade anche i dettagli della loro storia. Era in materia un erudito, ma senza la pedanteria degli eruditi”. Fu dunque Bencini a trasmettere al padre del commissario Montalbano il fascino della Festa, fino a stabilire un legame intellettuale ma anche affettivo: “Dopo la sua morte, il figlio mi ha fatto avere i diciannove volumetti informatissimi, complessi, ricchi di connessioni, filosofiche, fenomenologiche, mitologiche, compresi sotto il titolo generale di “Corrispondenze e simboli tratti dai nomi della contrade di Siena“. E in un attimo mi hanno fatto rivivere Fulvio per le strade di Siena che mi rivelava i segreti delle contrade della sua città, che conosceva e amava più di ogni altra cosa”.
G.T. (Corriere di Siena, 21.12.2011)



Last modified Friday, February, 11, 2022