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Dodici rose a Settembre



Autore Maurizio de Giovanni
Prezzo € 14,00
Pagine 288
Data di pubblicazione 29 agosto 2019
Editore Sellerio
Collana La memoria n.1142
e-book € 9,99 (formato epub, protezione acs4)


Ringraziamenti
Un piccolo libro blu.
Così semplice, eppure così importante. Un riferimento per chi entra in libreria, un sorriso per chi sa di trovare in quello scaffale un certo tipo di scrittura, un certo tipo di racconto. Un piccolo libro blu.
Un punto d'arrivo, anche: perché per chi racconta storie avere il proprio nome sulla copertina di un piccolo libro blu significa essere in meravigliosa compagnia di tanti amici, di grandi scrittori e di straordinari personaggi.
Soprattutto significa essere nello stesso catalogo del più grande di tutti, dell'indovino dei cuori, del narratore dei sogni. Dell'uomo che ha portato la letteratura nera italiana sui comodini e nelle serate di chi nemmeno leggeva, di chi nemmeno sapeva di voler immaginare. Del Maestro di racconto e di vita di cui tutti abbiamo ancora un gran bisogno. Dello scrittore con la vista più lunga e limpida che sia esistito negli ultimi cinquant'anni.
E perfino troppo poco, quindi, ringraziare per questo piccolo libro blu, con infinita riconoscenza e grandissimo rimpianto, l'immenso Andrea Camilleri.


«Mi chiamo Flor, ho undici anni, e sono qui perché penso che mio padre ammazzerà mia madre».
Gelsomina Settembre detta Mina, assistente sociale di un consultorio sottofinanziato nei Quartieri Spagnoli di Napoli, è costretta a occuparsi di casi senza giustizia.
La affiancano alcuni tipi caratteristici con cui forma un improvvisato, e un po’ buffo, gruppo di intervento in ambienti dominati da regole diverse dall’ordine ufficiale. Domenico Gammardella «chiamami Mimmo», bello come Robert Redford, con un fascino del tutto involontario e una buona volontà spesso frustrata; «Rudy» Trapanese, il portiere dello stabile che si sente irresistibile e quando parla sembra rivolgersi con lo sguardo solo alle belle forme di Mina; e, più di lato, il magistrato De Carolis, antipatico presuntuoso ma quello che alla fine prova a conciliare le leggi con la giustizia.
Vengono trascinati in due corse contro il tempo più o meno parallele. Ma di una sola di esse sono consapevoli. Mentre Mina, a cui non mancano i problemi personali, si dedica a una rischiosa avventura per salvare due vite, un vendicatore, che segue uno schema incomprensibile, stringe intorno a lei una spirale di sangue. La causa è qualcosa di sepolto nel passato remoto.
Il magistrato De Carolis deve capire tutto prima che arrivi l’ultima delle dodici rose rosse che, un giorno dopo l’altro, uno sconosciuto invia.
Mina Settembre e gli altri sono figure che Maurizio de Giovanni ha già messo alla prova in un paio di racconti. In Dodici rose a Settembre compaiono per la prima volta in un romanzo. Sono maschere farsesche sullo sfondo chiassoso di una città amara e stanca di tragedie. Un mondo di fatica del vivere che de Giovanni riesce a far immaginare, oltre all’intreccio delle storie, già solo con il linguaggio parlato dai vari personaggi di ogni strato sociale: ironico, idiomatico, paradossale, immaginoso.



Last modified Tuesday, June, 02, 2020