home page





Famiglie parallele

I La Loggia e i Pancamo raccontati da loro medesimi



Autore Giovanni Taglialavoro
Prezzo L. 26.000
Pagine 157
Data di pubblicazione 1998
Editore Ila Palma
Collana Memorie e testimonianze


I La Loggia e i Pancamo per la prima volta accettano di parlare della loro storia familiare, una storia profondamente intrecciata a quella della società in cui hanno vissuto ed operato.
Viene ricostruito così un secolo e mezzo di potere di due grandi famiglie siciliane, le "res gestae" dei loro vari esponenti, ma anche l'intricata rete di relazioni parentali che molto hanno segnato la società, le dinamiche economiche e forse anche il costume della provincia di Agrigento e della Sicilia.


Se ad un autore americano venisse in mente di pubblicare un romanzo nel quale si raccontano le vicende di due studi legali che fra loro si combattono per la conquista politica di una grossa città, difficilmente, dopo la lettura di queste pagine di Taglialavoro, potremmo definirlo come il prodotto di un'accesa fantasia. Perché è proprio quello che è avvenuto dall'Ottocento in poi ad Agrigento...
(dall'Introduzione di Andrea Camilleri)





Prezzo € 18,00
Pagine  
Data di pubblicazione 1 dicembre 2022
Editore Medinova
Collana Storie


Con il saggio critico Agrigento moderna o dello svanire di un territorio di Settimio Biondi


... I La Loggia e i Pancamo parlano della loro storia familiare. Hanno espresso prefetti, sindaci, parlamentari, sottosegretari, presidenti della Regiona Siciliana. Le loro scelte hanno contribuito a plasmare il volto di Agrigento e della Sicilia. Mario La Loggia ripercorre la sua vicenda personale nel caso Tandoy facendo nomi e cognomi di chi avrebbe tramato contro di lui e il potente fratello Giuseppe. Edoardo Pancamo ricostruisce il suo approdo al comunismo partendo da un contesto familiare moderato conservatore. E sullo sfondo delle loro storie familiari l'ombra della massoneria e della mafia ...


Quelle due “Famiglie parallele”
I La Loggia e i Pancamo raccontati da Giovanni Taglialavoro in un libro di prossima uscita

«Agrigento ha una società barbiturizzata...» sentenziava a suo tempo, il professor Mario La Loggia. «Dal 1960 ad oggi, la gente ha accettato quello che le si dava: il piatto di pasta che le si somministrava. Lo ha ricevuto senza cercarlo e quindi cambiava da questo a quello; da quello a quell'altro». L'analisi politica, alla fine degli Anni Novanta del professor la Loggia è solo un passo dell'intervista realizzata a suo tempo da Giovanni Taglialavoro per "Teleacras" e che oggi viene riproposta in un volume di prossima uscita, da Antonio Liotta per i tipi della sua Medinova, dal titolo "Famiglie parallele". Le famiglie in questione sono quelle dei La Loggia e dei Pancamo, due famiglie che nell'Agrigentino hanno detenuto il potere economico e politico per lunghissimo tempo. Da quelle interviste, ne usciva una situazione particolarmente drammatica: “Parole terribili” scriverà Andrea Camilleri nella prefazione della prima edizione del libro (Ila Palma, 1998) che spiegano decenni e decenni d'immobilismo e di arretratezza, voluti da una classe politica attenta solamente al proprio "particulare".
«C'è stato un tempo - spiega Giovanni Taglialavoro, giornalista agrigentino, ex direttore di Teleacras e collaboratore di alcune testate nazionali, nonché autore di programmi Rai - in cui grandi e consolidate famiglie, come i Pancamo o i La Loggia, estendevano la loro egemonia in provincia e nella regione. Hanno espresso sottosegretari, presidenti di Regione come Giuseppe La Loggia e Angelo Bonfiglio, prefetti, sindaci, parlamentari, avvocati, magistrati, professionisti. Le loro scelte hanno contribuito a plasmare il volto della nostra città, quella che si è formata negli Anni Cinquanta e Sessanta dello scorso secolo. Anni decisivi».
Il libro, nella nuova edizione che pubblica, tra l'altro, anche un saggio di Settimio Biondi sulla formazione dei gruppi dirigenti agrigentini, contiene la trascrizione delle interviste televisive che Taglialavoro fece a suo tempo; colloqui fatti singolarmente negli studi televisivi dell'epoca, ascoltando un personaggio per volta, in un lavoro che ha inteso raccontare la storia di due grandi famiglie facendo parlare i due capostipite, all'epoca già ultrasessantenni. Naturalmente La Loggia nell'intervista parla del suo caso giudiziario legato all'omicidio del commissario di Polizia Cataldo Tandoj. Mario la Loggia, infatti, fu uno dei protagonisti della vita politica, culturale e mondana della Agrigento degli Anni 50 e'60. Come aveva confessato, nonostante si sentisse di sentimenti comunisti, appartenenza ad una famiglia legata storicamente alla Dc (suo fratello Giuseppe fu presidente della Regione e oggi il nipote Enrico è stato ministro di Forza Italia) gli impedì di ottenere la tessera del Partito. Divenne così, intorno al 1950 capogruppo della Dc in Consiglio comunale e fu uno dei principali artefici del varo della prima giunta di centrosinistra in Italia.
«La vicenda di queste famiglie - continua Taglialavoro - deve essere ancora raccontata con il rigore che si accompagna alle ricostruzioni storiche. Nell'attesa può essere utile leggere le loro autorappresentazioni, i loro racconti, il modo con cui loro vogliono essere ricordati. Le interviste che ho registrato a metà degli Anni Novanta, con Mario La Loggia e Edoardo Pancamo, esponenti di due gruppi politici e familiari che hanno radici profonde nella storia siciliana postrisorgimentale, trasmesse in tv prima, poi pubblicate nel 1998 in un volume oggi introvabile, e che "Medinova" ha deciso di ripubblicare, possono essere un prezioso punto di partenza per capire non solo pagine di storia della nostra città, ma anche alcuni aspetti della sua identità che si è venuta costruendo per la confluenza di tanti fattori non ultimi le scelte, i valori e gli interessi delle loro famiglie.
Memorie familiari dunque: che, se non chiariranno ulteriormente, oltre un secolo della nostra storia recente. ci diranno molto, con curiosi riscontri incrociati, del modo con cui lo si vuole ricordare da parte di chi ne fu, nel bene o nel male. sicuramente protagonista e testimone». «Dopo la lettura di queste pagine di Taglialavoro - scrive ancora Camilleri a proposito del libro - questo potremmo definirlo come il prodotto di un'accesa fantasia. Perché è proprio quello che è avvenuto dall'Ottocento in poi ad Agrigento, stando alle dichiarazioni dei due intervistati».
Lorenzo Rosso (La Sicilia (ed. Sicilia Centrale), 19.4.2022)



Last modified Sunday, January, 08, 2023