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Fiabe per picciriddi



Autore Andrea Camilleri
Prezzo € 17,00
Pagine 160
Data di pubblicazione 17 gennaio 2023
Editore Mondadori
Collana Contemporanea


Dopo numerosi racconti e romanzi, Andrea Camilleri ci sorprende ancora una volta con due fiabe dove protagoniste sono la fantasia e la curiosità dei bambini e una Sicilia antica e affascinante.

Nel volume sono riproposte le fiabe Magarìa e Topiopì, con la Prefazione di Simonetta Agnello Hornby.


«Stanotte ho fatto un sogno. è spuntato uno e mi ha detto un segreto che non devo dire a nessuno.»
Il vecchio sorrise, lo divertivano le fantasie dei bambini.
«Nemmeno a me?»
«Nemmeno a te.»


Campagna campagna

Un grande scrittore, così come un grande architetto o un grande avvocato, non dovrebbe avere limiti all’interno della propria professione. Dunque un architetto di grattacieli può progettare alla perfezione una casetta a un solo piano. Un avvocato che al tribunale dei minori rappresenta e tutela i diritti dei bambini abbandonati o maltrattati, come facevo io da Children Solicitor a Londra, può perfino avere clienti adulti che sono stati cattivi con i propri figli. E deve farlo. E Andrea Camilleri, chiamato dalla propria famiglia Nené, padre di Montalbano oltre che di numerosi racconti e romanzi, si rivela anche un grande scrittore di storie per bambini nei due racconti Magarìa e Topiopì, scritti originariamente per i suoi nipotini, ma adatti anche ai grandi.
Come sempre, nelle storie di valore i personaggi sono pochi, e in Magarìa i protagonisti sono un nonno e la nipote di sei anni che passeggiano "campagna campagna", come si dice da noi, nell’agrigentino. Non è difficile capire che questo nonno può avere un solo nome: è il regista, lo scrittore, il poeta e grande intellettuale, Andrea Camilleri.
Camminando camminando nei campi di piante di mandorlo e di ulivo separati da una fila di fichi d’India, Nonno Nené inventa favole per Lullina, come quella del grillo canterino che, dopo aver studiato musica, diventa un concertista acclamato in tutto il mondo.
[...]
Nonno e nipote decidono di provare la magarìa. Camilleri ci descrive la scena con l’ironia che tutti noi, suoi lettori, conosciamo e adoriamo: "Fiririri, borerò, parupazio, stonibò, qua non sto!". E Lullina scompare.
Il nonno, disperato, non riesce a ricordare le parole magiche per riportare sulla terra la nipote e si getta al suolo piangendo.
Non vuole tornare a casa senza di lei. Spera che sia uno scherzo e che Lullina riappaia a sorpresa. Ma non è così.
Nené si rialza e denuncia la scomparsa al maresciallo dei Carabinieri. Ma dopo tre giorni di ricerche finisce proprio lui per essere incolpato, arrestato e condannato all’ergastolo. Il racconto, per fortuna, non termina con questo episodio che fa pensare. Questa storia garbata, infatti, è stata scritta da Andrea per i bambini ma è rivolta anche ai grandi. Quante volte io, come avvocato dei minori, sono stata dinanzi al giudice per difendere genitori e nonni, accusati di maltrattamento e abusi sui propri figli o nipoti, che erano totalmente innocenti!
Ma una fiaba è una fiaba e Camilleri è Camilleri. E lui a conclusione del racconto scrive: "Qui finisce la favola; non ci resta che intonare il De profundis per l’anima innocente del nonno", e poi continua rivolgendosi direttamente ai suoi lettori scontenti: "Va bene, va bene, calmatevi!".
Nota che tutte le storie per bambini finiscono con «E vissero felici e contenti». Per accontentare i piccoli lettori promette di inventare un secondo e persino un terzo finale, che non sveliamo per non rovinare il piacere della scoperta.
In Topiopì l’incipit è chiaro: questa non è una favola, ma una storia vera, anzi autobiografica, tanto che Camilleri la racconta in prima persona. Parla della sua infanzia e delle vacanze estive trascorse nella campagna dei nonni dove c’era una casa con un ampio cortile circondato da alte mura. Questo tipo di edificio di campagna si chiama baglio ed è tipico della Sicilia del Sud. Se ne costruiscono tuttora, anche a Porto Empedocle dov’è nato Andrea Camilleri.
Le nostre campagne sono ricche di storia e, scavando scavando, si trova di tutto a cominciare da un muro nascosto sotto il terreno che si scopre essere stato costruito dai Greci duemila anni fa, o armi e proiettili lasciati dai tedeschi e dagli americani nella valle di Agrigento durante la Seconda guerra mondiale.
La descrizione della casa di campagna e del baglio dell’infanzia di Camilleri è perfettamente autentica, con le sue stalle e la carrozzeria (l’antenata dei garage per le automobili e i trattori). Segue la descrizione degli animali che vivono nel baglio, dove sono rigidamente separati: conigli, capre e, nel pollaio, il gallo circondato dalle devote galline, dai capponi e dai pulcini.
La contadina Rosalia, moglie del campiere che si occupa del baglio e del pollaio, ogni mattina va a dare loro da mangiare ed è accolta con nitriti, ragli, coccodè, chicchirichì e belati degli abitanti del baglio. Qui si individuano i suoni diversi degli animali che lo abitano: il rumore delle mascelle, il lento ruminare degli animali da stalla (asini, cavalli e muli) e da mandria (il gregge di pecore), il veloce pigolare degli animali da cortile e il tubare dei piccioni dalle alte piccionaie costruite lungo le mura del baglio.
"Una mattina mi colpì un suono nuovo e diverso" spiega Andrea. E poi dice che in fondo al pollaio ci sono una dozzina di pulcini appena nati, ammassati l’uno all’altro e pigolanti… Una magnifica descrizione.
Ma Andrea si accorge che c’è un altro pulcino, in un angolo, spelacchiato e diverso: è debole e non riesce a raggiungere gli altri.
In quel momento il pulcino solitario si volta, lo vede, lo riconosce e zampetta verso di lui. Quando gli è vicino, lo guarda e fa: piopì!
[...]
Così Piopì entra a far parte della vita di Nené, suo padroncino oltre che migliore amico. E per questo amico in difficoltà Nené apporterà molti cambiamenti nel pollaio perché Piopì possa comunque trascorrere una vita agiata come se non fosse invalido. Gli costruisce, per esempio, una scaletta con la quale il pulcino può svettare sempre più in alto. E anche tutti gli altri abitanti del pollaio, sempre pronti ad aiutarlo, sembrano fieri di averlo tra loro.
Che dire? Andrea Camilleri è bravissimo a sorprendere i suoi lettori, il mondo degli intellettuali e della scrittura, con due storie per bambini e per grandi. Opere di alta poesia, che dimostrano ancora una volta che il padre dei gialli di Montalbano ha creato anche altri personaggi sia nei romanzi sia nelle novelle. Questi racconti confermano - anche se non ce ne sarebbe bisogno - che Andrea Camilleri è il più grande scrittore siciliano del dopoguerra.
Simonetta Agnello Hornby

(I brani della Prefazione qui riportati sono stati pubblicati su La Repubblica del 19.1.2023)



Last modified Sunday, January, 22, 2023