Dal
World Stage del Festival Arezzo Wave 2004 ad un manuale pratico-teorico di
narrativa con i contributi di mostri sacri del giallo come Joe R. Lansdale e
Nicoletta Vallorani e di musicisti come Boosta, Paola Turci, Piero Pelù. “Giallo
Wave” (Velvet – No Reply) nasce da un concorso letterario e da
un’originale scuola di scrittura creativa lanciati nell’ambito del World
Stage del Festival Arezzo Wave in cui oltre settecento partecipanti/aspiranti
scrittori “rispondevano” a quattro "incipit gialli" proposti da
rispettivi quattro maestri del calibro di Andrea Camilleri, Carlo Lucarelli,
Marco Vichi e Diego Cajelli.
Il libro raccoglie quindi i racconti dei dodici vincitori,
un’introduzione/racconto di Marco Vichi, un pugno di eccellenti consigli di
mostri sacri come Joe R. Lansdale e autori di grande successo come Nicoletta
Vallorani e si conclude con un manuale di scrittura creativa a cura di Federico
Batini e Simone Giusti, significativamente intitolato "Il principio del
giallo", dove vengono svelati i segreti della tecnica del narrare - temi,
note stilistiche, dimensioni del racconto - suggerendo inoltre una serie di
utili esercizi per dare corpo alla propria creatività: per chiunque voglia
sapere come si scrive (e, perché no, come si legge!) un libro giallo.
All'iniziativa, hanno eccezionalmente partecipato "fuori concorso"
anche diversi musicisti di fama internazionale: Boosta dei Subsonica, Cesare
Basile, Piero Pelù, Paola Turci, Alex Cremonesi dei La Crus, Omar Pedrini dei
Timoria, Giulio Casale, Luca Morino dei Mau Mau, Riccardo Sinigallia e Massimo
Zamboni: basandosi sugli stessi incipit dei concorrenti, gli artisti ospiti
hanno fuso ritmo narrativo e cadenze musicali per creare una serie di racconti
brevi e sorprendenti. No
Reply è un laboratorio nato nel 2003 in nome dell'interazione fra mezzi di
comunicazione: editoria, musica, video, grafica, fumetti, per riflettere (sul)la
cultura contemporanea in maniera trasversale, attraverso la ricerca formale
sulla lingua e il crossover tra i vari generi musicali.
L'incipit di
Andrea Camilleri
Carissimi amici, questo mio incipit non è francamente difficile, può essere continuato in direzioni diverse, è aperto a tutti
gli sviluppi. C'è, semmai, un problema: premesso che oggi la realtà, così complessa e tortuosa, riesce a battere di diverse lunghezze la fantasia, come può la fantasia vincere la partita? È questo l'augurio che, sinceramente, formulo per tutti i partecipanti al nostro gioco: che l'invenzione letteraria superi le ultime di cronaca.
Cordiali saluti
Andrea Camilleri C'impiegò più di mezz'ora a
trovare la strada dove c'era la villetta a un piano di Giulio. La sera avanti
aveva detto all'amico che l'indomani mattina sarebbe partito in macchina per
Genova.
"Oh che bello!" aveva esclamato Giulio
"Quindi passi per Pineta Marittima?"
"Beh, dovrei fare una deviazione".
"Una cosa da niente. L'anno scorso ho comprato una casetta a Pineta
Marittima, lo sai, ci siamo stati quest'estate e io, ripartendo, mi sono
scordato lì una valiggetta. Mia moglie rompe l'anima, dice che serve, ma io non
ho ancora trovato il tempo... Fammi un favore, vacci tu...
Ti do le chiavi, ti spiego tutto".
Più di mezz'ora a girare per quel paesucolo che faceva stringere il cuore,
abbandonato, forse caduto in coma.
Niente di peggio, per l'umore, che un paese di mare durante l'inverno. E
finalmente eccola lì, la villa, come gliela aveva descritto Giulio...
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