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La letteratura e noi

Dal testo all’immaginario
Forme. Temi. Grandi libri
vol. I - Il Duecento e il Trecento



Autore a cura di Romano Luperini, Anna Baldini, Riccardo Castellana,
Pietro Cataldi, Paola Gibertini, Lidia Marchiani
Prezzo  
Pagine  
Data di pubblicazione 2013
Editore Palumbo
Collana  


Contiene la riscrittura inedita di Andrea Camilleri di due novelle del Boccaccio, Lisabetta da Messina (Decameron, IV, 5) e Andreuccio da Perugia (Decameron, II, 5)


Le due novelle sono state ripubblicate integralmente, su concessione dell'Editore, all'interno del saggio di Edoardo Bianco Riscritture del Decameron: le traduzioni di Andrea Camilleri (Quaderni camilleriani 22, 2024).


I curatori dell’opera spiegano (p. 478): “Andrea Camilleri (Porto Empedocle 1925) è uno dei più noti fra gli scrittori italiani viventi. Siciliano, è erede di una grande tradizione letteraria e linguistica, da Pirandello a Sciascia e Bufalino. È autore, fra gli altri, di romanzi storici e di gialli ispirati alla figura del commissario Montalbano. Lo scrittore fa, nelle sue opere, un uso originale e ricercato del siciliano, che diventa elemento strutturante e vivo della narrazione. Una tale operazione linguistica Camilleri ha fatto anche con le due novelle di Lisabetta da Messina e di Andreuccio da Perugia, da lui tradotte appositamente per questo manuale. Esse evidentemente ben si prestano al suo gusto di «sguazzare» nel dialetto. Per entrambe le novelle Camilleri mantiene la lingua originale di Boccaccio solo nelle rubriche, mentre per il resto si serve del «dialetto riveduto» del siciliano e del napoletano. Usa infatti per la novella di Lisabetta da Messina, la cui vicenda si svolge tutta a Messina, un dialetto siciliano molto vicino a quello già sperimentato dallo scrittore in un suo famoso romanzo storico, Il Re di Girgenti, uscito nel 2001. Per la novella di Andreuccio da Perugia, la cui storia è ambientata in una Napoli popolata di siciliani, Camilleri fa un’operazione ancora più suggestiva e complessa con il ricorso, oltre che al siciliano, al dialetto napoletano, prendendo come modello quello usato nel Settecento da Gianbattista Lorenzi (Napoli, 1719-1807), poeta e librettista di melodrammi e di opere buffe”.

L’opera propone anche una scheda, Andrea Camilleri e le sue opere, che traccia un breve profilo dell’Autore e della sua produzione, purtroppo affermando che “Nel 1996 Camilleri inaugura la fase dei racconti “gialli” in cui sarà centrale la figura del commissario Montalbano; questa nuova stagione narrativa si apre con Il cane di terracotta e con Il ladro di merendine e prosegue con altre importanti opere, con le quali Camilleri diventa uno degli scrittori più conosciuti e popolari, non solo in Italia, ma in tutto il mondo” (p. 284).
Un errore/omissione non di poco conto (il primo romanzo di Montalbano è La forma dell'acqua, del 1994), soprattutto in un manuale destinato agli studenti.



Last modified Saturday, June, 22, 2024