home page





La pescatrice del Platani

E altri imprevisti siciliani



Autore Stefano Malatesta
Prezzo E 16,00
Pagine 192
Data di pubblicazione 2011
Editore Neri Pozza
Collana I narratori delle tavole


 

L’autore del Cane che andava per mare torna a narrare della Sicilia con la sua scrittura abile, sorniona, sempre elegante.
Andrea Camilleri


CAMILLERI Andrea Camilleri, nato a Porto Empedocle, da quarant’anni vive a Roma, dalle parti di piazza Mazzini. Scrive tutti i suoi libri a Santa Fiora, sull’Amiata.

MITTELEUROPA «Le critiche più favorevoli sono arrivate dal Piccolo di Trieste, dai giornali dell’Alto Adige. È uscito anche un articolo sul giornale in lingua italiana di Pola. Non sto scherzando. Io dico sempre a mia moglie che sono uno scrittore mitteleuropeo» (Camilleri dopo i primi giudizi positivi sui suoi romanzi).

SANGUE Camilleri, che ha preso spunto dall’Inchiesta sulle condizioni sociali ed economiche della Sicilia del 1875-76 per scrivere La stagione della caccia: «Il presidente della commissione d’inchiesta chiede al sindaco di un paese della provincia di Caltanissetta se gli risulta che nella sua zona ci siano stati fatti di sangue. E il sindaco risponde testualmente: no. C’è stato solo un farmacista che per amore ha ammazzato sette persone. Gli pareva cosa normale».

(Brani pubblicati su La Gazzetta dello Sport, 13.6.2011)


I libri di Malatesta sono di splendida lettura e di difficile definizione. Quando si mette in viaggio, possibilmente a piedi, non si sa mai dove vada a parare. Molti racconti iniziano come recit de voyage e finiscono imprevedibilmente da qualche altra parte, in critica letteraria, in ricostruzione storica, in narrazioni di battaglie, in gastronomia, seguendo una sorta di filosofia del deragliamento: «Chi marcia sempre sulle rotaie fisse – dice Malatesta – finisce nell’ovvio». Lui cerca la terra di nessuno, dove si trova perfettamente a suo agio.
La pescatrice del Platani inizia con uno straordinario viaggio in lambretta da Roma a Capo Passero, in compagnia di una ragazza svedese, attraverso un’Italia bucolica e pastorale oggi scomparsa. E continua con passeggiate a piedi lungo spiagge incantevoli, dove si nasconde il dio Pan, o gite in montagna alla ricerca di un mitico formaggio. Ci sono ritratti di personaggi per bene come Piero Guccione, Leonardo Sciascia, Francesco Alliata, e di personaggi per male come l’arcivescovo di Monreale Cassisa e molti altri ancora. Tutte le storie sono state scritte in un baglio, un’antica masseria profumata di gelsomino che guarda il Mediterraneo, diventato quasi un hotel di passo per molti continentali che scendono nel sud. La sera li potete trovare radunati all’aperto intorno a un enorme tavolo a gustare le deliziose alicette di Sciacca e zucchine e melanzane fritte al momento. Il capitolo più lungo è una sorta di storia dell’isola attraverso le vicende del vino siciliano e inizia così: «È stato solo negli anni Novanta che la Sicilia ha cominciato a sbarazzarsi di tre residui arcaici che si trascinava dietro da tempo immemorabile: il vino tradizionale, la “fuitina” e la grandezza della minchia intesa come tema ricorrente e ossessivo nei discorsi dei siciliani maschi». Come si vede, un grande libro ispirato.



Last modified Wednesday, July, 13, 2011