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La sirena e i suoi libri

Ritratto di Elvira Sellerio



Autore Salvatore Silvano Nigro
Prezzo € 22,00 (575 copie numerate)
Pagine 40
Data di pubblicazione 2014
Editore Henry Beyle
Collana Piccola biblioteca degli oggetti letterari
Serie contemporanea n.1


Un giorno fece sgombrare la scrivania. Si appoggiò sui gomiti. Tirò su l'ennesima sigaretta. L'accese senza fumarla. Taceva mentre mi guardava. La sigaretta era diventata una colonnina di cenere, che non si decideva a sbriciolarsi. «La faccio prigioniero», mi disse: «la chiudo in una gabbia». Mi destinava uno spazio tutto mio. Stava a me gestirlo. Potevo trasformarlo in una prigione o in un rettangolo di libertà. In ogni caso quel «luogo», avrebbe avuto un cartello segnaletico di grande responsabilità. Buttò giù la proposta. Avrei scritto io tutti i risvolti dei romanzi di Andrea Camilleri. E li avrei personalizzati, firmandoli. Era una sfida. Mi sarei dovuto confrontare con l'autore, con le esigenze dell'editore, e con le aspettative di un pubblico enorme di lettori che mi avrebbero letto «in serie»: in attesa, di volta in volta, delle «puntate». I risvolti sarebbero stati di servizio, e tuttavia avrebbero dovuto configurarsi nel tempo come una raccolta di racconti critici. La Signora voleva che ci inventassimo insieme quella che chiamava «una nuova arte del risvolto».
Non ebbi scampo. La Sirena aveva aperto le pareti dello studio. Aveva evocato uno di quei tanti miraggi, nei quali era maestra. Scommettemmo sull'imponderabile. Le telefonate si fecero più frequenti, più lunghe, più notturne. Camilleri vantava due lettrici d'eccezione. Faceva leggere i dattiloscritti alla moglie e a Elvira. Si fidava dei consigli delle due «redattrici». Elvira commentava con me, per telefono, i testi. Ne faceva delle recensioni orali. Era un modo per mettere in campo le ragioni dell'editore. Stava a me tenerne conto, se volevo. Le bozze mi arrivavano di solito due giorni prima della data di consegna del risvolto. La ristrettezza di tempo era un accorgimento della Sirena. La Signora era convinta che io fossi pedinato. Era accaduto più volte che un giornalista avesse anticipato sulla stampa il nuovo romanzo. Sembrava plausibile che il recensore avesse trovato modo di dare uno sguardo alle bozze in mio possesso. Tanto più che la «spia» viveva nella mia città, e frequentava casa mia. Bisognava bruciare i tempi, non dare spazio. Più avanti il mistero venne risolto. Il giornalista telefonava direttamente a Camilleri. Chiedeva se avesse scritto un nuovo romanzo. Lo stesso autore gli dava alcune indicazioni generiche e di cortesia. Su quell'esile traliccio l'improvvisatore inventava l'anticipazione. Sta di fatto che in genere io avevo un sabato per leggere due volte il dattiloscritto. La domenica mattina per scrivere il risvolto come un «improvviso per macchina da scrivere». La domenica pomeriggio per discuterne con la Signora. La domenica sera per mandarlo direttamente a Camilleri.



Last modified Friday, March, 08, 2019