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Minzulpop

 

Autore Hari Seldon
Prezzo E 14,00
Pagine 224
Data di pubblicazione 22 ottobre 2010
Editore Nutrimenti
Collana  


Il vero problema non è Minzolini, perché lui è stato messo lì per fare un certo lavoro, ma chi ha messo lì Minzolini, cioè il gigantesco conflitto di interessi che in Italia non permette più di distinguere l’interesse pubblico da quello privato.
Andrea Camilleri

Il Minzulpop è la versione moderna e farsesca del Minculpop, visto che, come diceva Karl Marx, le tragedie della storia tendono a ripetersi, ma in forma di farsa. Il Minzolini, o Minzolingua, o Scodinzolini, è una nuova maschera della commedia dell’arte, convinta di convincere gli italiani con i suoi editoriali in cui compare con la testa dorata (forse una tintura di Vernidas, forse il riflesso della Treccani di legno che campeggia alle sue spalle) sproloquiando frasi sconnesse in cui nemmeno lui mostra di credere. Se poi riesce a persuadere qualcuno, vuol dire che quel qualcuno è addirittura peggio di lui.
Marco Travaglio

I giornalisti del Tg1 in rivolta contro il loro direttore.
Come se Berlusconi non avesse già abbastanza problemi.

Spinoza.it

Perché Berlusconi ha scelto Augusto Minzolini come direttore del Tg1? Cosa nasconde questa investitura? Minzulpop è un viaggio nell’odierna fabbrica del consenso. Coniato su Facebook e consacrato su YouTube, questo termine richiama il Minculpop di mussoliniana memoria, il Ministero della Cultura incaricato di inviare ai giornali dell’epoca le direttive del regime fascista, le ‘veline del duce’.
Da allora molte cose sono cambiate ma l’ossessione del potere per la propaganda è rimasta inalterata. Minzolini è il cantante solista, ma il Minzulpop è un’orchestra composta da molti suonatori. I nomi sono tanti: Capezzone, Bonaiuti, Fede, Vespa, Mimun, Feltri, Belpietro, Signorini e l’intera scuderia Mondadori. Ognuno con il suo ruolo. C’è chi cura l’immagine di Berlusconi, chi manganella dai media gli avversari, chi opera come portavoce per diffondere le volontà del Capo. Ci sono poi i ministri inventori: Gelmini, Brunetta e il geniale Tremonti. Con trovate a effetto puntano a oscurare i fatti reali, i tagli alla scuola, la disoccupazione, la crisi economica. Lo strumento principe del Minzulpop è la televisione, in una sorta di Truman Show all’italiana che sostituisce la realtà con la finzione e la rappresentazione. Minzolini può essere letto come l’espressione estrema di una stagione politica che segna il trionfo della propaganda totale. Il suo Tg1 parla di gelati per cani, olimpiadi del cocomero, hostess per funerali, ma cancella precari e infortuni sul lavoro.
Viviamo sicuramente in una bolla televisiva destinata prima o poi a scoppiare, anche perché in internet giovani e meno giovani denunciano con forza l’insostenibilità di questa decadenza civile. In attesa della ‘fine dell’incubo’, vale la pena vedere da vicino cosa sta accadendo. Mettere in fila tutti gli elementi è liberatorio: aiuta a farci capire quanto sia surreale e artificioso ciò che ogni giorno sugli schermi ci viene allegramente spacciato come normale. Ma che tale proprio non è.

Dietro lo pseudonimo Hari Seldon – figura centrale del Ciclo della Fondazione, capolavoro di Isaac Asimov – si ritrova un gruppo di giornalisti, blogger, attivisti dei movimenti sociali, esperti di comunicazione. Un collettivo, vicino al "popolo viola", che punta a rileggere la realtà italiana partendo dai contenuti e dalle analisi prodotte dal popolo della rete. Racconta il Minzulpop è il nome del gruppo di Facebook che anima questa iniziativa editoriale.
Il libro inoltre è solo un aspetto di un progetto più ampio che unisce al volume anche un manifesto e una raccolta di firme. Il gruppo su Facebook ha raccolto già più di 500 adesioni e firme. Tra i firmatari del manifesto ci sono Marco Travaglio, Andrea Camilleri, Furio Colombo, Luca Telese, Maria Luisa Busi, Beppe Giulietti, Carlo Verna, Roberto Natale e molti altri...



Last modified Wednesday, July, 13, 2011