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Le notti di Reykjavík



Autore Arnaldur Indriðason
Prezzo € 18,00
Pagine 306
Data di pubblicazione 16 ottobre 2014
Editore Guanda
Collana Narratori della Fenice


«Ho già letto almeno cinque libri con protagonista il suo commissario Erlendur»
Andrea Camilleri


Un senzatetto viene trovato annegato alla periferia di Reykjavík. Un caso di poca importanza, che la polizia archivia come morte accidentale. Nelle stesse ore, una donna sparisce nel nulla dopo aver trascorso la serata in un locale del centro. Un anno dopo, Erlendur, poliziotto alle prime armi assegnato al turno di notte della stradale, passa lunghe ore a pattugliare le vie di una città deserta, ore spezzate di tanto in tanto da una rissa, un furto, un incidente d’auto, e non smette di pensare a quelle due persone scomparse. Convinto che i due casi siano stati frettolosamente liquidati dai colleghi, Erlendur non resiste alla tentazione di fare il detective: non solo si prende a cuore la vicenda del povero Hannibal, ma è ancor più attratto dall’inspiegabile sparizione della donna. L’inesperta matricola inizia così la sua prima indagine: raccoglie indizi, interroga i famigliari e le persone coinvolte... Due casi che riguardano due mondi lontanissimi tra loro: il triste sottobosco umano della capitale, denso di miseria e sopraffazione, e la borghesia islandese, con le sue ipocrisie e i suoi lati oscuri.
In una Reykjavík descritta in un’insolita versione notturna, Arnaldur Indriðason dipinge la figura di un Erlendur giovane e tormentato, ma già acuto indagatore dell’animo umano e dei suoi angoli più nascosti.

Erlendur sapeva che la polizia non si era impegnata granché nelle indagini; aveva altro di cui occuparsi. Per cui il caso era semplice: i più erano convinti che si fosse trattato di un incidente, che l'uomo fosse caduto in acqua e annegato. Nessuno sembrava curarsene. Forse, si diceva Erlendur, perché si trattava di una persona priva d'importanza. In fondo, nella torbiera non era accaduto nulla di particolare. Tutt'al più, ora in città c'era un barbone in meno. Forse era davvero tutto. O forse no. Poco prima di morire, l'uomo aveva raccontato che qualcuno aveva cercato di dare fuoco allo scantinato in cui abitava. Nessuno gli aveva creduto, nemmeno lui, e la cosa lo tormentava ancora. Non lo aveva ascoltato, indifferente come tutti gli altri.



Last modified Sunday, December, 21, 2014