Con interviste a
Andrea Camilleri, Alberto Sironi, Francesco Bruni, Salvatore De Mola, Carlo
Degli Esposti
Roberto Scarpetti ed Annalisa Strano hanno svolto accurate indagini sul
caso Montalbano. Hanno ricostruito la storia del poliziesco tv e scrutato da
ogni lato il profilo del commissario di Vigàta. Hanno smontato e riscritto in
moviola, minuto per minuto, scena per scena, tre episodi - Il ladro di
merendine, La forma dell'acqua, Il senso del tatto - a caccia
di prove, e ne hanno analizzato gli ascolti. Hanno sentito i testi principali,
individuato le circostanze di un grande successo, televisivo e letterario. Ma il
caso è tutt'altro che chiuso.
In esclusiva
per il nostro sito un estratto dell'intervista ad Andrea Camilleri
LA PRIMA INCHIESTA SUL "CASO MONTALBANO"
Commissario Montalbano. Indagine su un successo, di Roberto Scarpetti e
Annalisa Strano è la prima, vera "inchiesta" sul caso televisivo - e
letterario - più clamoroso degli ultimi anni. E punta a sciogliere alcuni
interrogativi: perché il poliziotto di Vigàta ha colpito al cuore milioni di
persone? Di quali alchimie sono stati capaci - oltre allo scrittore-padre
Camilleri - gli artefici della fiction più amata dagli italiani? Qual è il
nesso tra i due "fenomeni", quello letterario e quello televisivo?
QUESTIONE DI NUMERI
Scarpetti e Strano hanno ricostruito la vicenda passo a passo. "Il ladro di
merendine" - primo episodio della serie "Il commissario Montalbano"
con Luca Zingaretti - va in onda il 6 maggio del 1999 su Raidue. Il 13 maggio è
la volta dell'episodio "La voce del violino". L'ascolto medio è di
sei milioni e 531mila spettatori: un successo inaspettato. La seconda serie
sbarca sulla rete ammiraglia della Rai e bissa la prima, la terza e la quarta
superano i 9 milioni di ascolti. In libreria, pur se con diverse proporzioni,
accade qualcosa di simile: la prima tiratura di ogni nuovo "Montalbano"
è già esaurita prima ancora di uscire.
IL FASCINO DEL PERSONAGGIO
Eppure, il fascino di Montalbano sta in ciò che il personaggio non ha: né
straordinariamente bello né eccezionalmente coraggioso o intelligente, ha però
la "forza dei sentimenti", è capace cioè di affrontare ostacoli e
incertezze quotidiane in modo pratico, "meticoloso, umano, etico" ci
dicono Scarpetti e Strano. Le frequenti incursioni nel privato ne arricchiscono
"il carattere", gli conferiscono un'anima - a tratti "politically
uncorrect" - decisamente lontana dal prototipo dell'eroe rassicurante della
fiction all'italiana. L'unica vera differenza tra il personaggio letterario e
quello tv è che Zingaretti incarna un Montalbano più giovane, più prestante
ed energico.
UNA SICILIA DA CARTOLINA?
E la Sicilia di Montalbano? La grande scenografia di Luciano Ricceri è stata
accusata di rappresentare un luogo inesistente, da cartolina, ma "romanzi
ed episodi non perseguono effetti di verismo", ci dicono gli autori. La
lingua è quella utilizzata da Camilleri, una fusione tra il dialetto piccolo
borghese e quello contadino, capace di sottolineare sia l'aspetto comico o
ironico della narrazione che i momenti di maggiore tensione. Tutta la "imagerie"
collegata alle "storie di mafia" (da Sciascia a "La piovra")
offre alla vicenda la giusta drammaticità.
TRE EPISODI IN MOVIOLA
Scarpetti e Strano hanno poi letteralmente "smontato" in moviola tre
episodi - "Il ladro di merendine", "La forma dell'acqua",
"Il senso del tatto" - e ne hanno riscritto i soggetti in dettaglio:
questo ci fa rivivere le storie narrate e allo stesso tempo individua e rivela
attraverso quali abili mosse e colpi di scena la fiction ha saputo conquistare
livelli di ascolto mai raggiunti prima
LE INTERVISTE
La parola passa dunque agli artefici, ai "testi principali"
dell'inchiesta: gli sceneggiatori Francesco Bruni e Salvatore De Mola, lo
scrittore Andrea Camilleri, il regista Alberto Sironi, il produttore Carlo Degli
Esposti, dicono sul "caso Montalbano" tutto quello che avremmo sempre
voluto sapere e non abbiamo mai osato chiedere.
I DATI DI ASCOLTO. ANALISI DI UNA SERA
Chiude il volume un'analisi dettagliata dei dati d'ascolto (Geca Italia - Fonte
Auditel - Elaborazione Telemonitor AGB Italia) riferiti a due serate in
particolare. La prima, quella del 28 ottobre 2002, quando su Raiuno andò in
onda in prima visione il primo episodio della quarta serie del "Commissario
Montalbano", "Il senso del tatto". Quella sera, Montalbano
sbaragliò ogni concorrenza, con uno share medio del 33,51%. La seconda sera
esaminata da Scarpetti e Strano è quella del 20 dicembre 2002, e si riferisce
alla replica dell'episodio "Il ladro di merendine". Anche in quella
occasione, pur trattandosi di una replica, Montalbano si attestò su uno share
medio del 31,27%, toccando sul finale un picco clamoroso: oltre il 42% di share.
50 ANNI DI POLIZIESCO TV (CON CAMILLERI E SIRONI)
Una nota particolare merita però il capitolo d'apertura del libro.
Scarpetti e Strano, da bravi investigatori, sono partiti esaminando il contesto,
la storia di 50 anni di poliziesco in tv. Hanno scoperto, tanto per cominciare,
che - in Italia - i primi piedipiatti di successo sono stati degli stranieri. E
alcuni protagonisti del "caso Montalbano" c'erano già allora.
1. CAMILLERI E MAIGRET. Il Tenente Sheridan con Ubaldo Lay (la cui prima serie
fu trasmessa in diretta) o l'indimenticabile Maigret con Gino Cervi furono le
prime produzioni italiane. Ma ai "canoni d'importazione" del
personaggio si aggiungeva sempre un tocco di "italianità", per
renderlo familiare e gradito al pubblico. Come quella certa enfasi sulla pipa,
le pantofole e la moglie del "nostro" Maigret, che ne fecero "il
più sposato" tra i detective. Delegato alla produzione era il giovane
Andrea Camilleri, che racconta così la nascita del "gobbo": Cervi -
attore di teatro - voleva il suggeritore anche sul set...
2. I "CENTODELITTI" DI SIRONI. Fu poi la volta dello Sherlock Holmes
con Gazzolo, del Nero Wolfe con Buazzelli, del Padre Brown con Rascel, del Philo
Vance con Giorgio Albertazzi... Negli anni Settanta arrivano gli italiani, la
penna degli scrittori si mette al servizio della tv: come nel caso de "I
racconti del maresciallo" dal libro di Mario Soldati o dei "Centodelitti"
tratti dai racconti di Scerbanenco, diretti nel 1978 dallo stesso regista di
"Montalbano", Alberto Sironi.
3. DA "STARSKY E HUTCH" A "LA PIOVRA". L'avvento della tv
commerciale cambia modi e regole di produzione, e segna il massiccio arrivo in
Italia dei serial stranieri: Derrik, Starsky e Hutch, Charlie's Angels, Hill
street giorno e notte imperversano. La fiction nazionale cala vertiginosamente,
manca la "cultura della serialità". Poi, l'epopea de "La
piovra", con il Commissario Cattani, segna un nuovo inizio. Fino al
"caso Montalbano", naturalmente.
GLI AUTORI.
Roberto Scarpetti, nato a Roma il 24 luglio 1970, dopo la laurea in Scienze
Politiche, si è diplomato in sceneggiatura presso la Scuola Nazionale di Cinema
(ex Centro Sperimentale di Cinematografia). Ha lavorato come sceneggiatore per
alcune serie televisive e come autore e regista teatrale, prima di scrivere il
film "Mosche a Hollywood", attualmente in lavorazione, con la regia di
Fabio Segatori.
Annalisa Strano è nata a Roma il 16 agosto 1977. Dopo la laurea in Scienze
della Comunicazione ha frequentato il corso di sceneggiatura televisiva presso
la Scuola di Televisione di Mediaset. Ha lavorato come redattrice per diverse
riviste e come ricercatrice per Geca Italia, società di indagine sugli ascolti
televisivi. Attualmente è editor presso il Dipartimento di Produzione Fiction
della tv spagnola Telecinco.
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