Titolo

Aglio, menta e basilico. Marsiglia, il noir e il Mediterraneo.

Autore

Jean-Claude Izzo

Data prima edizione

2006

Paese

Francia

Lingua

Francese

Titolo originale

Marseille

Traduzione

Gaia Panfili

Editore

e/o

Collana

Assolo

Data edizione letta

2006

Pagine

92

Euro

9

Mini recensione

Se non conoscete ancora Jean-Claude Izzo correte subito ai ripari.
Non ci vuole molto a rendersi conto che si tratta di un grande maestro. I romanzi della trilogia che ha come protagonista Fabio Montale non richiedono impegno ma, a meno che non abbiate la sensibilità e l'emotività di un ghiacciolo, vi lasceranno lo stupore di una scrittura essenziale e generosa, l'ebrezza di una esperienza diretta per tutti i vostri sensi: calore, luce, aromi, sensualità, colori, sapori, musiche...
Vi lasceranno il cuore livido e dolente, come afflitto da traumi e danni irreversibili ma sopravvissuto, rivitalizzato e reso indenne.

A sette anni dalla morte dell'autore esce questa piccola raccolta di saggi e racconti inediti per consentirci di approfondire la conoscenza del suo mondo e di rinnovare il rammarico per la sua perdita.

Notevole introduzione di Massimo Carlotto ("Il noir mediterraneo. Elogio di Jean-Claude Izzo") che vuole rendere espliciti l'identità di Izzo e i cardini ideologici del suo pensiero.
"Izzo si considera un uomo mediterraneo". Crocevia millenario di popoli e culture, quel mare si rispecchia nel "meticciato interetnico" di Marsiglia.
"Hommes perdus d'autres ports,
qui portez avec vous la conscience du monde..."
Nei versi di Louis Brauquier, la città che accoglie gli esuli dei più lontani porti si arricchisce della consapevolezza più completa. Diventa il luogo privilegiato da cui proporre un'Europa solidale e rispettosa di etnie e culture. "Il nemico vero è la cultura dominante del nord che a partire dall'economia cerca e pretende l'omologazione".
Il male incombe. Ha l'asettico profilo di una ricaduta della globalizzazione dell'economia sulla criminalità organizzata. "..economia legale e illegale si fondono in un modello unico". Corruzione delle istituzioni e delle forze dell'ordine, "alleanza strategica tra imprenditoria, finanza, politica e crimine organizzato" sono le mostruose conquiste delle nuove potenti forze illegali che premono dall'Est e dall'Africa.

I testi di Izzo sono raccolti in tre sezioni.
- Il Mediterraneo e il suo noir
Innumerevoli episodi, luoghi, miti, leggende, riflessioni: piccola escursione dell'autore nella sua intima "geografia delle felicità possibili".
Una geografia che si estende alla varietà degli approdi più remoti dello stesso mare. Una geografia vissuta da un perenne errante: "essere di un altro posto" permette di appropriarsi di tutti i posti, di concedersi senza sosta e appartenere infine ad ogni paese, ad ogni città. "Reinvento il significato della terra".
Un breve saggio, "L'azzurro e il nero", illustra la natura del noir mediterraneo.
Caino e Abele: il primo noir. Poi la tragedia greca.
"Nell'Edipo assistiamo a una ricerca di verità su sè stessi. Nel romanzo noir, prima di tutto americano, gli autori sviluppano questo stesso momento parallelamente a un'indagine sulle condizioni sociali dell'uomo contemporaneo, che sono la forma moderna del destino".
Due semplici righe che circoscrivono un patrimonio letterario imponente.
L'emozione di ritrovare, fra gli altri autori citati da Izzo, Lucarelli e Piazzese.

- Marsiglia
Una dichiarazione d'amore, una città vibrante sotto la lingua, una cucina basata "sull'arte di abbinare pesci e verdure disdegnati dalla ricca borghesia ...": lo scorfano nella buillabaisse, i calamari al prezzemolo, le triglie con finocchi alla griglia.
L'aglio, la menta e il basilico del titolo: oltraggiosi, magici, sensuali.
Il mercato, la musica, la luce, il vento, le colline, le barche dei pescatori, l'accoglienza.

- Fabio Montale
Un racconto inedito. Il consueto periodare rapido, essenziale, da un concetto all'altro, da una impossibile paura a un gesto disperato senza senso, alla consolazione amichevole di un abbraccio, al ritorno nel ventre vitale di Marsiglia in cui perdersi.
"La mia città. Sapevo che lì avevo sempre appuntamento con la felicità effimera degli esuli. La sola che mi andava bene".
Infine Izzo parla di Montale e, a chiudere, l'elenco dei posti preferiti di Fabio, la sua musica, i suoi libri.

Le stesse parole del maestro sono il miglior sigillo di questo piccolo libro: "Un vero premio di consolazione".