Mini recensione
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Se non conoscete ancora Jean-Claude Izzo
correte subito ai ripari.
Non ci vuole molto a rendersi conto che si tratta di un grande maestro. I
romanzi della trilogia che ha come protagonista Fabio Montale non richiedono
impegno ma, a meno che non abbiate la sensibilità e l'emotività di un
ghiacciolo, vi lasceranno lo stupore di una scrittura essenziale e generosa,
l'ebrezza di una esperienza diretta per tutti i vostri sensi: calore, luce,
aromi, sensualità, colori, sapori, musiche...
Vi lasceranno il cuore livido e dolente, come afflitto da traumi e danni
irreversibili ma sopravvissuto, rivitalizzato e reso indenne.
A sette anni dalla morte dell'autore esce questa piccola raccolta di saggi e
racconti inediti per consentirci di approfondire la conoscenza del suo mondo
e di rinnovare il rammarico per la sua perdita.
Notevole introduzione di Massimo Carlotto ("Il noir mediterraneo. Elogio
di Jean-Claude Izzo") che vuole rendere espliciti l'identità di Izzo e i
cardini ideologici del suo pensiero.
"Izzo si considera un uomo mediterraneo". Crocevia millenario
di popoli e culture, quel mare si rispecchia nel "meticciato
interetnico" di Marsiglia.
"Hommes perdus
d'autres ports,
qui portez avec vous la conscience du monde..."
Nei versi di Louis
Brauquier, la città che accoglie gli esuli dei più lontani porti si
arricchisce della consapevolezza più completa. Diventa il luogo privilegiato
da cui proporre un'Europa solidale e rispettosa di etnie e culture. "Il
nemico vero è la cultura dominante del nord che a partire dall'economia cerca
e pretende l'omologazione".
Il male incombe. Ha l'asettico profilo di una ricaduta della globalizzazione
dell'economia sulla criminalità organizzata. "..economia legale e
illegale si fondono in un modello unico". Corruzione delle istituzioni e
delle forze dell'ordine, "alleanza strategica tra imprenditoria,
finanza, politica e crimine organizzato" sono le mostruose conquiste
delle nuove potenti forze illegali che premono dall'Est e dall'Africa.
I testi di Izzo sono raccolti in tre sezioni.
- Il Mediterraneo e il suo noir
Innumerevoli episodi, luoghi, miti, leggende, riflessioni: piccola escursione
dell'autore nella sua intima "geografia delle felicità possibili".
Una geografia che si estende alla varietà degli approdi più remoti dello
stesso mare. Una geografia vissuta da un perenne errante: "essere di un
altro posto" permette di appropriarsi di tutti i posti, di concedersi
senza sosta e appartenere infine ad ogni paese, ad ogni città. "Reinvento
il significato della terra".
Un breve saggio, "L'azzurro e il nero", illustra la natura del noir
mediterraneo.
Caino e Abele: il primo noir. Poi la tragedia greca.
"Nell'Edipo assistiamo a una ricerca di verità su sè stessi. Nel romanzo
noir, prima di tutto americano, gli autori sviluppano questo stesso momento
parallelamente a un'indagine sulle condizioni sociali dell'uomo
contemporaneo, che sono la forma moderna del destino".
Due semplici righe che circoscrivono un patrimonio letterario imponente.
L'emozione di ritrovare, fra gli altri autori citati da Izzo, Lucarelli e
Piazzese.
- Marsiglia
Una dichiarazione d'amore, una città vibrante sotto la lingua, una cucina
basata "sull'arte di abbinare pesci e verdure disdegnati dalla ricca
borghesia ...": lo scorfano nella buillabaisse, i calamari al
prezzemolo, le triglie con finocchi alla griglia.
L'aglio, la menta e il basilico del titolo: oltraggiosi, magici, sensuali.
Il mercato, la musica, la luce, il vento, le colline, le barche dei
pescatori, l'accoglienza.
- Fabio Montale
Un racconto inedito. Il consueto periodare rapido, essenziale, da un concetto
all'altro, da una impossibile paura a un gesto disperato senza senso, alla
consolazione amichevole di un abbraccio, al ritorno nel ventre vitale di
Marsiglia in cui perdersi.
"La mia città. Sapevo che lì avevo sempre appuntamento con la felicità
effimera degli esuli. La sola che mi andava bene".
Infine Izzo parla di Montale e, a chiudere, l'elenco dei posti preferiti di
Fabio, la sua musica, i suoi libri.
Le stesse parole del maestro sono il miglior sigillo di questo piccolo libro:
"Un vero premio di consolazione".
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