Titolo |
Il codice Da Vinci |
Autore |
Dan Brown |
Data prima edizione |
2003 |
Paese |
|
Lingua |
Inglese |
Editore |
Mondadori |
Collana |
Omnibus |
Data edizione letta |
2003 |
Pagine |
523 |
Euro |
18,60 |
Mini recensione |
Ravaduka: ....Tutto in una notte..il coordinatore
del Louvre viene trovato assassinato nella stessa posa dell'uomo di Leonardo
con una serie di messaggi riprodotti sul suo corpo col sangue...inizia un
percorso investigativo coinvolgente...... Linda: Questo romanzo, non credo
possa piacere a chi non conosce le leggende intorno al Santo Graal, ai
Templari e alla Massoneria, e a chi non piace il genere fantasy, perché non è
un thriller, come lascia invece ipotizzare la bandella di copertina, ma una
favoletta. Anche se il signor Brown cerca di farci credere che tutte le sue
teorie sul Graal sono verità in quanto documentate e documentabili, come si
evince dalla pagina delle "Informazioni Storiche". Allora, come mai a partire
dalla sesta ristampa la pagina “Informazioni storiche”, pagina 9
dell’edizione italiana Mondadori, è sparita sostituita con una pagina 9
interamente bianca? Quindi, quello affermato
dallo stesso Brown è un falso ne è la riprova la sparizione della fantomatica
pagina 9. Inoltre, chi è solo un poco appassionato alle varie leggende sul
Sacro Graal, sa benssimo che sul libro non troverà niente di nuovo cliccando
sul link sottostante una critica che ridimensiona, di mooooolto, Il Codice da
Vinci:http://www.cesnur.org/2003/mi_davinci.htm. L’unico merito che devo al
romanzo è che mi ha fatto riandare alle mie, ormai dimenticate, conoscenze di
storia e di storia dell’arte. Nel libro, in una rilettura del famoso affresco
leonardesco del Cenacolo, l’autore, non solo ci fa notare che Gesù non ha nessun
calice davanti a se (ha, in effetti, un bicchierino di vetro uguale a quello
che ogni apostolo ha) ma, ci fa credere che la vera coppa, il Sacro Graal,
altro non è che Maria Maddalena alla destra di Cristo!!!!Maria
Maddalena????!!!!! = Per me Il codice da Vinci
vive e racconta l’interpretazione che Brown dà all’opera leonardesca
dell’ultima cena e nient’altro e da cui, ovviamente, dissento. Quindi, ristudio l’affresco. L’affresco è sì raffigurante
l’ultima cena, non certo, però, il momento della condivisione del pane e del
vino ma, bensì, il momento di quando Cristo annuncia che verrà tradito. Infatti,
il grande Leonardo in quest’opera, fa vivere il tradimento come motivo
drammatico posto al centro della scena. Nel libro, invece, l'affresco viene
spiegato come il matrimonio di Gesù. Non c'è niente di sconcertante (come,
invece, lo è per Brown) nel constatare la mancanza del calice davanti al
Cristo, come non c'è nulla di anormale che ogni apostolo abbia un prorprio
bicchiere davanti a se. Cristo, infatti, usa la SUA coppa (che a l’epoca non
doveva essere altro che una conchetta di coccio) per far bere il vino agli
apostoli nel momento della condivisione, come dicono le scritture, ma questo
non esclude che a tavola i discepoli abbiano avuto ognuno il proprio
bicchiere che certamente NON era di vetro, come invece Leonardo affresca. Il
vetro, infatti, all’epoca di Cristo era sì conosciuto ma non veniva ancora
usato per farci i bicchieri. Per quanto riguarda la
figura alla destra di Gesù altri non è che Giovanni il discepolo prediletto
nonché il più giovane, poco più che adolescente. Leonardo lo raffigura con
un’aria angelica, ad indicarne la purezza datagli dall’età e dall’essere
prediletto (da sembrare una femmina, per Brown). Altro che Maria Maddalena! Signor Brown…ma mi facci il piacere, mi facci… Perché ne abbiate una
visione completa vi riporto questa spiegazione sulla disposizione dei
personaggi della Cena:“……I mezzi emotivi che egli
impiegò per agitare la santa e tranquilla compagnia seduta a tavola sono le
parole del maestro, uno di voi mi tradirà. Le parole sono pronunciate e tutta
la compagnia è gettata nella costernazione: ma egli
inclina la testa e, con lo sguardo rivolto al basso, con l’intero
atteggiamento, con il movimento delle braccia e delle mani, con tutto sembra
ripetere l’infausta frase, che il silenzio stesso non fa che confermare: in
verità in verità vi dico, uno di voi mi tradirà. Prima di procedere oltre,
però, analizziamo un grande espediente mediante il quale Leonardo ravviva
massimamente il suo dipinto: il movimento delle
mani.... e da questo punto di vista il dipinto che ci sta davanti è
assolutamente unico, tanto che è impossibile, di fronte a una simile vista,
limitarsi alla contemplazione. Le fisionomie e i gesti sono all’unisono
perfetto, e pare che allo stesso tempo si instaurino fra le parti una
cooperazione e un contrasto meravigliosamente armonizzati. Le figure ai due
lati del nostro Signore possono essere considerate a tre a tre, e tali
appaiono, come in unità connesse tra loro da diversi collegamenti. Vicini a
Cristo, sulla destra stanno Giovanni Giuda e Pietro. Pietro, il più lontano,
udite le parole del Signore subito si alza, in conformità con il suo
carattere veemente, dietro a Giuda, il quale, terrorizzato con gli occhi
rivolti in alto, si appoggia alla tavola, tenendo la borsa con la mano destra
serrata, ma facendo con la sinistra un gesto involontario e convulso, quasi a
chiedere cosa succede? cosa accadrà?
Pietro, allo stesso tempo, ha afferrato con la sinistra la spalla di
Giovanni, che si piega verso di lui, e indicando Cristo sembra voler dire al
discepolo prediletto che gli chieda chi è il traditore. Pietro ha il coltello
nella destra e per caso senza pensarci, tocca col manico il fianco di Giuda,
per cui l’atteggiamento di quest’ultimo, che si curva in avanti, come se
fosse allarmato, e così facendo rovescia una saliera, produce un effetto ben
riuscito. Questo gruppo è da
considerarsi il primo concepito nel dipinto:
certamente è il più perfetto. Mentre a destra, in un ‘atmosfera abbastanza
emozionata, sembra che si minacci immediata vendetta, a sinistra invece si
manifestano orrore e ripugnanza per il tradimento. Giacomo il Maggiore
indietreggia terrorizzato, spalanca le braccia e tiene lo sguardo fisso con
la testa rivolta in basso, come se immaginasse di vedere già con gli occhi le
cose terribili che ascolta con le orecchie. Dietro le sue spalle spunta
Tommaso che, avanzando verso il Salvatore, alza l’indice della destra in
direzione della fronte. Filippo, terzo di questo gruppo, lo completa in modo bellissimo: egli è in piedi, e chinandosi in avanti, verso
il maestro, congiunge le mani sul petto, ed è come se distintamente dicesse:
Signore, non sono io -Tu lo sai- Tu vedi il mio cuore puro-Non sono io. Le
ultime tre figure di questa parte offrono nuova materia di ammirazione. Esse
stanno conversando fra loro della terribile notizia ricevuta. Matteo si gira
con un’ espressione di ansi! a verso i due compagni
a sinistra, tendendo le mani con rapido gesto verso il Maestro; e in questo
modo, mediante un’invenzione geniale, egli collega il suo gruppo ai gruppi
precedenti. Taddeo mostra grandissima sorpresa, incertezza e sospetto: tiene la mano sinistra aperta e distesa sulla
tavola e la destra alzata come se con il dorso della mano volesse fare un
brusco movimento verso sinistra: un movimento che talvolta si osserva nella
vita quotidiana, quando in circostanze inaspettate si esclama: "Non ve
l’avevo detto? Forse non l’avevo sempre sospettato?
" Simone siede con grande dignità a capotavola; perciò lo si vede per
intero. Più vecchio di
tutti, egli è vestito con abito completo. La sua fisionomia e il suo gesto indicano che egli è turbato e
pensieroso, benché non sia agitato né terrorizzato. Portando subito gli occhi
all’estremità opposta della tavola, vediamo Bartolomeo, che si è alzato sul
piede destro e tiene il sinistro accavallato, con il corpo chino in avanti e
appoggiato su entrambe le mani alla tavola. Egli ascolta come per udire ciò
che Giovanni potrebbe venir a sapere dal Signore:
perché nell’insieme, da questa parte, sembra che facciano tutti capo al
discepolo prediletto. Giacomo il Minore, vicino a Bartolomeo ma dietro a lui,
mette la sinistra sulla spalla di Pietro (come a sua volta Pietro la mette
sulla spalla di Giovanni); ma Giacomo ha un aspetto mite, come se desiderasse
soltanto avere un’informazione, mentre Pietro sembra minacciare vendetta. E
ancora, come Pietro dietro a Giuda, così Giacomo il Minore distende le mani
dietro ad Andrea, il quale, essendo una delle figure più avanzate, con le
braccia mezzo sollevate e le mani aperte esprime il fermo orrore da cui è
stato colto. Il romanzo ti prende non v’è
dubbio ma, ritengo, che affermare che tutto quello scritto ne Il Codice da
Vinci rispecchi la verità sia un insulto all’intelligenza dei lettori……tant’è che poi è sparita la pagina 9 ;-) |