Titolo

L’enigma Barabba

Autore

Salvo Toscano

Data prima edizione

2006

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Editore

Dario Flaccovio

Collana

Gialloteca

Data edizione letta

2006

Pagine

223

Euro

13,00

Mini recensione

Giovani autori crescono.
E crescono in fretta, come Salvo Toscano che, alla sua seconda prova,
conferma l'abilità già dimostrata meno di un anno fa con "Ultimo appello".
    
Due morti apparentemente distanti, estranee una all'altra,
finiscono per avere molto in comune.
La ricostruzione del disegno nascosto avviene passo passo ad opera
ora dell'uno ora dell'altro dei nevrotici fratelli Corsaro.
Uno, l'avvocato, è introverso, colto e posato, casa e ufficio. Paga lo stress
delle sfide quotidiane, e l'ansia più oscura e interiore, con una completa
rassegna di disturbi psicosomatici.
L'altro, il giornalista, è aggressivo e disperato, e finisce sempre per pagare
un duro prezzo personale nelle vicende in cui si getta a capofitto, per via
dei generosi e sfortunati coinvolgimenti sentimentali a cui, come femminaro
pressocchè professionale, indulge spesso e volentieri.
Alle spalle di entrambi un'adolescenza frustrata dalla precoce perdita
della figura paterna.
    
Punto di forza della mini serie è senz'altro la scelta ben assortita
dei due protagonisti, che riflettono, come due facce di una stessa medaglia,
sia la varietà sia i conformismi dei nostri tempi.
I due si raccontano in prima persona, con l'intelligente spirito di chi
è consapevole delle proprie possibilità e dei propri limiti.
  
Non di meno i personaggi collaterali vivono di una discreta "rotondità"
e plausibilità. La scena sulla quale tutti si muovono non è particolarmente
sorprendente: comprende galantuomini (rari), la truppa dei velleitari, sfiduciati,
illusi, meschini, qualunquisti e autolesionisti (i più che galleggiano), e infine i
paranoici totali, invasati, narcisisti e deliranti (anche questi rari, per fortuna,
e ben mimetizzati, fino a quando non esplodono con il botto).
A ben guardare la società in cui viviamo non è poi tanto più in là.
Crocifissioni comprese, vere o pop.
  
Accattivante la scrittura, sempre piena di giovanile vitalità, con qualche
pungente licenza sarcastica e triviale, "addolcita" dalle  inflessioni dialettali,
per lo più panormite.
   
Giovani autori crescono. E crescono pure i loro personaggi, come testimonia
l'asciutto epilogo che, con semplicità, accenna una prospettiva tendente
al romanzo di formazione.
Possiamo solo temere, di questo passo, che alla prossima occasione,
consolidata la fase di formazione, dei fratelli Corsaro e del loro amaro
humor non resti che un pallido ricordo.
Meglio di no !