Titolo

La versione di Barney

Autore

Mordecai Richer

Data prima edizione

 

Paese

 

Lingua

Inglese

Editore

Adelphi

Collana

Fabula

Data edizione letta

2001

Pagine

484

Euro

17,56

Mini recensione

Barney è un personaggio indimenticabile! Settantenne alcolizzato, rancoroso, maschilista, "sessuomane", decide di scrivere un'autobiografia per difendersi dall'accusa di aver ucciso il suo migliore amico. Perdutamente innamorato della sua terza moglie, dalla quale è stato lasciato, ripercorre la sua vita avventurosa tra Montreal e Parigi.

Si fa odiare, con le sue cattiverie gratuite, gli scherzi terribili che tira ai suoi nemici. Ma è impossibile non restarne affascinati; quando parla dei suoi Amori e dei suoi Amici, quando ascolta la voce di sua moglie alla radio o telefona al figlio dall'altra parte del mondo senza curarsi del fuso orario, o quando, ossessionato dalla paura dell'Alzheimer, cerca di ricordarsi i nomi dei sette nani..

Odia il femminismo, gli stupidi, gli ipocriti, ama la letteratura, i sigari Montecristo, il Macallan, le parolacce, che sono il suo modo naturale di esprimersi. E' anticonformista fino all'estremo, ma guai a togliergli le piccole abitudini giornaliere. E' di un assoluto cinismo ma anche di grande sensibilità e tenerezza.

Passa in rassegna la sua vita con lo sguardo disincantato di chi ne ha passate di ogni tipo e non ha più niente da perdere, con un'ironia tagliente che lo rende speciale. E' un libro che non ha rispetto per nessuno, l'autore è incontrollabile nel suo prendere in giro tutto e tutti, dalla sua.. prostata che perde colpi alle Associazioni più in vista d'America.

Il romanzo è pieno zeppo di citazioni di ogni tipo, soprattutto letterarie; appositamente sbagliate, perchè Barney ha l'Alzheimer, e quindi corrette da uno dei figli, che rappresenta il suo opposto, cioè la regolarità e la precisione portate ai massimi termini.

Si ride in continuazione seguendo la storia di Barney Panofsky; ma in alcune pagine è così commovente e toccante che verrebbe voglia di conoscerlo, questo anziano signore insopportabile..

La scrittura è difficile da seguire, si passa da un argomento all'altro senza un filo logico, le storie si perdono, si intrecciano, poi si ritrovano, come in una vera conversazione. Il finale amarissimo è un autentico capolavoro.

Mordecai Richler, purtroppo, è morto l'anno scorso; dopo pochi giorni avrebbe dovuto parlare al festival della letteratura di Mantova. Era un famoso sceneggiatore e articolista di alcuni tra i maggiori giornali americani. Il successo, quello planetario, gli era piombato addosso all'età di 67 anni, e lui in un'intervista aveva dichiarato che aveva "cercato di accoglierlo come avrebbe fatto Barney, con la stessa ironia che era la sua migliore dote".