Titolo

Lo scherzo

Autore

Milan Kundera

Data prima edizione

1967

Paese

 

Lingua

 

Editore

Adelphi

Collana

 

Data edizione letta

1993

Pagine

 

Euro

 

Mini recensione

sostiene kundera che a scherzare col fuoco a volte non ci si brucia. infatti penso che sarebbe d'accordo con me che gli errori che commettiamo, e della cui portata non siamo minimamente consapevoli, ci portano a una serie di eventi che solo in apparenza sembrano fallimenti e che, di nuovo, solo in apparenza, ci privano del successo di cui godono i nostri contemporanei.succede che, per una cartolina un po' biricchina, venga stroncata una carriera, 15 anni vengano "persi" in amarezza e rancore, si sciupi un amore (che, ! come una talea appena trapiantata, subito appassisca sotto il peso di un eccessivo annaffiamento, o per l'eccessiva esposizione ai raggi solari) e si perdano per strada amicizie e conoscenze preziose. sembra che, a causa di quel fatidico "scherzo", si riconoscano nemici in coloro che credevamo amici. sembra, ma cio' che sembra non necessariamente e', nel mondo di kundera, come pian piano ci portano a capire i quattro personaggi che si raccontano narrando la stessa medesima storia.sostiene kundera che la verita' non ha mai una faccia sola e che gli anni persi dietro ad una chimera (in positivo, quello di jeroslav che spera di ricostruire il mondo della cultura popolare; in negativo, quello della vendetta di ludvik) sono l'investimento necessario a portarci di fronte alle altre facce di quella verita' (il sogno d'amore non aveva consistenza, i nemici realizzano da soli la nostra vendetta, il popolo non sa che farsene della cultura popolare e il sole dell'avvenire non sorge sul nostro orizzonte).non c'era bisogno di leggere "l'arte del romanzo" per intuire che la costruzione di questo romanzo si regge su una struttura sinfonica. ogni personaggio ricopre un ruolo orchestrale (primo violino, oboe, contrabbasso e violoncello) e ogni capitolo e' ben congeniato per elaborare i singoli movimenti (andante, andante con moto, moderato, allegretto, ecc.) in un rapido incedere nel tipico stile cristallino di kundera.
piero citati: "quello che non finisce di avvincerci e' la fluidita': il dono supremo del narratore. questa fluidita' nasce da una totale dedizione ed effusione del corpo, della mente e dell'anima: incanta e conquista il tempo, il tempo della narrazione e del mondo, dove si installa come signore; e di li', dal cuore stesso del tempo, si rivolge ad ognuno di noi, come diceva tolstoj, per _contagiarci_, come se ciascuno di noi fosse il piu' fraterno dei complici."
alcune pagine del libro:http://web.infinito.it/utenti/t/tecalibri/K/KUNDERA_scherzo.htm