Mini recensione
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Come raccontare la storia
recente della mafia da un punto di vista"privilegiato": quello del
"malacarne" che si ritrova a diventare, per usare un termine
abusato e sbagliato, "boss".
E' il malacarne in questione che parla in prima persona, e racconta lastoria
al "signor giudice": ma attenzione, non abbiamo a che fare col classico
"pentito" (a proposito di termini abusati e sbagliati)
che"parla"... e non posso spiegare oltre.E anche lo stile della
scrittura, č particolare; cito testualmente dalle note di copertina di Goffredo
Fofi: "...č allucinazione, cantica, dies irae, recita del trionfo della
morte dentro un infinito gioco di specchi dove i carnefici inseguono le
vittime di fronte a un giudice imperterrito, e che čtuttavia impossibile
possa rimanere distante. La cittą č una Palermo mai nominata, violenta,
disperata, raccapricciante, prodigiosa, in cui, travicoli e carceri, tra
angiporti e palazzi, mai lontano da un tribunale massiccio e perpetuo, una
macabra danza risucchia e travolge l'assassino e il suo giudice in un irredimibile
cupio dissolvi".
Anche se viene in mente la recensione di "Harry pioggia di sangue"
di morettiana memoria ;-) non credo che si sarebbe potuto scrivere di meglio.
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